Twilight, recensione del film con Robert Pattinson e Kirsten Stewart

Finalmente sul grande schermo la storia d'amore tra Bella ed Edward, con due protagonisti d'eccezione: Robert Pattinson e Kirsten Stewart.

Twilight, recensione del film con Robert Pattinson e Kirsten Stewart
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"Di tre cose ero del tutto certa"

Vampiri. Oscure presenze, mostri assetati di sangue che affollano gli incubi di candide donzelle, protagonisti perfetti di claustrofobiche storie d’amore o di inquietanti leggende. Cinema, letteratura, racconti sussurrati attorno ad un fuoco: ogni forma di comunicazione legata alla fantasia umana conosce questa affascinante figura, incarnazione perfetta della sottile linea che separa l’attrazione dal fatale.
Siamo stati abituati a vampiri truculenti e senza scrupoli, protettivi, gentiluomini ... tutti differenti eppure tutti così simili, accumunati dal pressante bisogno di nutrirsi e mettere fine al malcapitato di turno. Ma se il seducente vampiro rendesse tutto un po’ più semplice dichiarandosi “vegetariano”, come si svilupperebbe l’ipotetica storia d’amore con la "ormai abituata alla sventura" fanciulla?

"Primo, Edward era un vampiro."

Twilight, fenomeno prima letterario ed ora cinematografico, che ha firmato e formato il successo artistico di Stephenie Meyer, prova a dare una risposta a questo dilemma. Svestendo la passionale creatura notturna dei più scenografici mantelli e canini prorompenti, ci presenta una storia di vampiri in blue jeans a bordo di lussuose macchine sportive.
Isabella Swan (Kristen Stewart), diciassettenne proveniente dal soleggiato Arizona, si è trasferita dal padre a Forks: la città più piovosa d’America. Ambientarsi non sarà facile, ma la cittadina è piccola e l’arrivo della figlia dello sceriffo locale è una grande notizia, che mette Bella al centro delle attenzioni dei nuovi compagni di liceo. Circondata da nuovi aspiranti amici è però distratta da altro: i Cullen. Diafani fratellastri dalla bellezza sconvolgente e il fascino di chi tende a non avere bisogno degli altri. Meglio lasciarli perdere ... se non fosse che Edward (Robert Pattinson) sembra non apprezzare molto la sua vicinanza.
I due però si avvicineranno sempre di più, divenendo indispensabili uno per l’altro: una sorta di insano bisogno reciproco dettato dalla “fame”, biologica o adolescenziale non fa differenza. Bella avrà sempre più bisogno di vicinanza fisica, sicurezze e verità che metteranno in luce i segreti della famiglia Cullen e della cittadina di Forks.

"Secondo, una parte di lui...aveva sete del mio sangue."

Adattare cinematograficamente un best-seller mondiale è come lanciare una monetina dalle differenti facce: da un lato c’è la presenza certa di un buon numero di spettatori in sala; dall’altro ci si espone ad inevitabili paragoni con la versione letteraria che non sempre agevolano il giudizio obiettivo sulla pellicola.
Catherine Hardwicke (Thirteen) offre una versione di Twilight non molto dissimile da ciò che era scaturito dalla penna della Meyer: i cambiamenti sono pochi e tutti positivi. I vampiri sono stati inseriti come personaggi attivi fin dai primi minuti, cancellando completamente tutta una prima parte che nel libro è affidata agli interminabili soliloqui di Bella, che sul grande schermo sarebbero potuti apparire noiosi e piatti. I suoi pensieri sono diventati una onnisciente voce fuori campo che si palesa solo raramente, lasciando ampio spazio alla comunicazione visiva ed ai sentimenti espressi più per immagini che a parole. Fondamentale in questo senso è l’esperienza della regista, che ha sempre prediletto il mondo degli adolescenti e il loro modo di esprimersi. Gli affetti, per quanto tra i più scontati e poco articolati, sono trattati con maniacale attenzione, senza sembrare mai esagerati. Esprimere una forte attrazione fisica senza cadere nel clichè del sesso a tutti i costi, privilegiando più la potenza degli sguardi, è una sottigliezza fondamentale per un film con degli spettatori con un’età piuttosto bassa.
Tecnicamente, però, la regia alterna momenti molto ben costruiti, ad altri che sembrano assemblaggi dettati dalla fretta, soprattutto per quanto riguarda gli effetti speciali. Molto si è puntato sulle grandi scene d’azione finali: la partita di baseball, in cui i Cullen incontreranno ufficialmente il clan dei vampiri cattivi, e lo scontro tra James (Cam Gigandet) ed Edward nella scuola di ballo, che risultano scattanti ed accattivanti. Il resto sembra, invece, piuttosto approssimativo: dai movimenti ultraveloci dei vampiri che sfiorano il ridicolo per quanto sembrano irreali, anche all’interno di un contesto del genere, all’effetto diamante della pelle del protagonista quando viene toccata dalla luce solare, che perde d’intensità a seconda dei momenti apparendo fittizia e mal calcolata. Persino il trucco, accompagnato ad una fotografia che predilige le tonalità fredde, tende a far apparire tutti un po’ cadaveri, viventi e non morti, senza porre una reale differenza visiva tra un corpo caldo ed uno gelido.
Si potrebbe quasi affermare che ci si sia approcciati al film in due modi differenti a seconda del momento in cui le scene sono state girate e di quanto in quell’instante si credesse nel potere del progetto Twilight.

"Terzo, ero totalmente, incondizionatamente innamorata di lui."

La scelta del protagonisti è stata fin dal principio alla base delle discussioni di milioni di fan che preferivano qualcun altro ad interpretare l’idilliaco Edward Cullen, o che appoggiavano in pieno la scelta di Robert Pattinson (Harry Potter e il calice di fuoco). Pattinson, che ha collaborato anche alla stesura di uno dei brani originali della colonna sonora del film, riesce ad immedesimarsi abbastanza bene nel personaggio apprensivo, nascondendo in ogni espressione un perenne broncio preoccupato. In alcuni momenti ciò che il suo corpo esprime e ciò che invece afferma il contesto filmico non seguono la stessa strada, creando una piccola dispersione di senso, ma nel complesso si tratta di una performance adatta alle aspettative. Stupisce invece Kristen Stewart (Into the Wild): passionale, introspettiva, goffa ed insicura trasporta sullo schermo il personaggio di Bella senza nessuna stonatura, mostrando anzi un lavoro particolarmente accurato anche per gesti e movimenti di secondo piano. Ben interpretati anche tutti gli altri personaggi che si aggirano per la storia, soprattutto i vampiri cattivi dall’impatto visivo accattivante e coinvolgente.

"Non capirò mai l'ossessione di certi vampiri per voialtri umani"

Twilight, lungi dall’essere una storia di vampiri, un horror o un fantasy, è una perfetta storia d’amore. Si tratta di un prodotto sicuramente non perfetto, ma dal valore piuttosto discreto che soprattutto riesce a raggiungere il proprio scopo: trasportare sul grande schermo le emozioni che hanno appassionato milioni di lettrici nel mondo. Il pubblico è sedotto dai personaggi e dalle atmosfere uggiose, pronto a lasciarsi andare a silenziosi sospiri estasiati davanti al proprio eroe romantico o a commenti spontanei nel bel mezzo dell’azione scenica. Perfettamente coerente con se stesso è però un prodotto non adatto ad un pubblico eterogeneo, che annoierà chi dalla storia della ragazza e il vampiro non è mai stato minimamente attratto.

Twilight Movie Twilight è una storia d’amore adolescenziale come le tante che affollano il grande schermo, che affida la sua parte di mistero alla componente ultraterrena data dall’esistenza dei vampiri. Deve il suo successo soprattutto la background costruito dalla versione letteraria e dal fenomeno di massa conseguente che ha trasformato attori e personaggi in veri e propri idoli. Meno trasversale di Harry Potter, la saga di Twilight si appresta a diventare un evento che viaggia sugli stessi binari, destinato ad affascinare i più fedeli e a creare sempre più nuovi proseliti. Dato il grande successo di questo primo capitolo, non tarderanno le notizie sulla lavorazione a New Moon, secondo libro sulla storia di Edward e Bella.

7

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