Recensione Aliens: Infestation

Sulle orme di Metroid, un action shooter basato sulla fortunata licenza Sci-Fi

Recensione Aliens: Infestation
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  • DS
  • Della saga cinematografica di Alien conoscerete probabilmente vita, morte e miracoli, visto che è ad oggi ancora una delle più amate, e tra quelle che ha avuto il maggior impatto sul medium negli ultimi trent'anni. Ad un tal successo s'è ovviamente accompagnata la classica riproposizione delle vicende narrate dai film, o di altre alternative, con videogiochi usciti su praticamente ogni console a noi conosciuta: un'operazione che però ha prodotto realmente poco dal punto di vista quantitativo, perché se è vero che in alcuni casi ci si è persino trovati di fronte a prodotti tutto sommato apprezzabili, lo è altrettanto che sono realmente pochi quelli che hanno il loro giusto posto nella produzione videoludica. Lo scrivente vi potrebbe quindi citare l'ottimo Alien vs. Predator per macchine da sala, fiero esponente della tradizione beat ‘em up, prima di ritirarsi di buon ordine, accettando che il solco lasciato dalla serie in ambito video ludico non solo, com'è ovvio che sia, non è profondo come quello scavato nella storia della cinematografia, ma è poco più di una labile traccia. Una labile traccia che forse verrà resa più visibile dal prossimo Alien: Colonial Marines, in sviluppo per console HD, ma nella quale esiste anche un prodotto recente, passato abbastanza in sordina vista la piattaforma di destinazione, il Nintendo DS, console ampiamente sul viale del tramonto. Ci riferiamo ad Aliens: Infestation, ultima produzione in ordine cronologico di WayForward.

    Come eliminare un’infestazione di xenomorfi

    I ragazzi di WayForward ci sanno fare, ampiamente, come dimostrato da una lunga serie di titoli, tra i più rilevanti la serie Shantae e Contra 4, di assoluta qualità in ogni componente: ci sanno fare soprattutto quando devono declinare il buon vecchio 2D secondo la parabola dello sprite e del fondale, maestri assoluti nella rappresentazione di uno stile che, ben realizzato, sa dire ancor oggi la sua. Gli sviluppatori son quindi sinonimo di qualità, così come lo è il background sul quale sono imbastite le vicende del titolo: una nave spaziale, esperimenti proibiti, intrighi governativi, ma soprattutto xenomorfi a volontà e quella sensazione di inquietudine tipica della serie, che accompagnava lo spettatore ed ora il giocatore in un pauroso percorso all'insegna dell'imprevedibilità, nel quale ci si aspetta sempre di vedere i sanguinari mostri uscire dalle "fottute pareti". Bene, con queste simili premesse, poteva quindi essere il gioco un buco nell'acqua? Decisamente no, ed a supportare questa affermazione ci sono una serie di motivazioni legate alla bontà del gameplay di un titolo che ha le sue magagne ma rappresenta di certo un buonissimo intrattenimento per i fan e non della saga.
    La struttura di gioco è mutuata direttamente da quella di Metroid, con una mappa estesa, esplorabile nei limiti imposti dal level design e dall'ottenimento di particolari oggetti e chiavi d'accesso: una soluzione che implica di norma una buona dose di backtracking, l'attraversamento di zone precedentemente visitate, con il giocatore che mentalmente annota i punti nei quali ritiene di poter ritornare una volta ottenuto il potenziamento necessario. Aliens: Infestation, saggiamente, visti i limiti di una software house comunque piccola e soprattutto con poche risorse, che difficilmente quindi può sviluppare una mappa della complessità paragonabile ad un Metroid, diluisce leggermente questa formula proponendo, parallelamente all'esplorazione della nave, che comunque costituisce l'ambientazione della maggior parte dell'azione di gioco, quella di altre zone, con una mappa apposita ma decisamente meno intricate, anzi quasi paragonabili a livelli di un classico shooter a scorrimento, non fosse per le stanze delle quali sono composti. Una soluzione che funziona, sebbene siano identiche le meccaniche di gioco nell'una e nell'altra occasione, riuscendo ad introdurre una necessaria varietà anche di ambienti, dato che la nave è abbastanza monotona sotto questo punto di vista, ed aumentando la consistenza di un'esperienza che, possiamo anticiparlo, ha una longevità tutto sommato apprezzabile, visto il genere, ma non pienamente apprezzabile.
    Intendiamoci, anche un Metroid Fusion, per ricordare una piccola gemma del passato vicinissima per concezione al titolo in oggetto, era terminabile in un lasso di tempo inferiore alle tre ore (per i fenomeni anche meno), ma farlo rappresentava una sfida visto l'intrico di stanze e soprattutto passaggi segreti da scoprire. In Aliens: Infestation, nonostante l'espediente dello spostamento dell'azione in altre zone, si nota una linearità di fondo che l'apparente ramificazione della mappa non riesce del tutto ad eliminare. Raggiungere ogni anfratto della nave è cosa assai facile infatti, anche al primo playthrough, il completamento al 100% alla portata di tutti; non solo, manca un sistema che premi adeguatamente anche quel minimo di libera esplorazione a disposizione del giocatore.
    Oltre ai potenziamenti per le armi, presenti in numero persino superiore al necessario, per un massimo di tre, non c'è altro da raccogliere. Da un lato esiste una scelta di design: il protagonista, anzi i protagonisti, sono dei marine, che oltre a sparare, correre e saltare non fanno altro, e ciò è pienamente comprensibile vista l'atmosfera della serie, la minaccia aliena più grande di quello che è il potenziale dei deboli umani; dall'altro però, la meccanicità della raccolta degli oggetti necessari per andar avanti, non organica alla mappa. Quella luce da montare sull'arma, quel pass da raccogliere, serve una volta e poi quasi mai più, rassomigliando la nave più ad una successione di bivi che ad una struttura coerente.
    Nonostante i difetti appena elencati, si può tratte genuino divertimento dall'andare in giro per le ambientazioni proposte obliterando xenomorfi e bestiacce analoghe. Le possibilità a disposizione del proprio avatar in pixel l'abbiam detto, non sono molte, ed è giusto sia così; basta però un soddisfacente arsenale di armi per portare a termine la missione richiesta, quindi che si usi il fucile a impulsi, lo shotgun, il lanciafiamme o la devastante smart gun, si è pienamente capaci di farsi strada tra alieni che, qualora dovessero riuscire a toccarvi, vi faranno molto male. Si muore in Aliens: Infestation, per un livello di difficoltà elevato già dalle prime fasi di gioco (ma sarà assai ridotto qualora riuscirete a ottenere i potenziamenti per le armi), ed una volta morto il nostro marine è bello che andato, non recuperabile. Poco male: ve ne sono ben venti, considerateli vite che irrimediabilmente perderete nella lotta contro la minaccia artigliata. Tutti si controllano allo stesso modo, ma ognuno di essi ha la sua caratterizzazione, assai lodevolmente persino linee di dialogo del tutto proprie, e tutto ciò contribuisce fin da subito ad avere i propri preferiti, da salutare tristemente in caso di possibilissima e prematura dipartita. Peccato che il gioco impedisca di tenerne più di quattro insieme; qualora ne doveste trovare uno nei recessi della nave, avendo la propria squadra già al completo, egli rifiuterà la vostra offerta di aiuto e rimarrà lì, in attesa che la morte di uno dei compagni al vostro controllo liberi lo slot per lui: soluzione decisamente macchinosa. Macchinose sono anche altre soluzioni di gioco, come l'impossibilità di portare più di un'arma alla volta, particolarmente fastidiosa allorquando dovrete tornare indietro al punto di salvataggio più vicino per scambiare il vostro fucile con il lanciafiamme, necessario per aprire alcune porte. Difetti che impediscono al gameplay di raggiungere elevati picchi di qualità ma non gli tagliano di certo le gambe, per un risultato pienamente soddisfacente.
    La stessa soddisfazione è esprimibile per quanto riguarda il comparto tecnico, sebbene le potenzialità della console non vengano affatto sfruttate. WayForward, l'abbiam detto, è maestra del 2D, e pur non sfoggiando una grafica in due dimensioni di grandissimo impatto, Aliens: Infestation è assolutamente apprezzabile per quanto riguarda l'aspetto cosmetico, con sprite ben animati ed ambienti sci-fi assolutamente credibili. L'unica pecca riscontrabile è l'identità dei marine, che condividono lo stesso sprite, uomini e donne che siano; con uno sforzo minimo il risultato sarebbe stato certamente migliore, visto poi il feeling che si viene ad instaurare con essi. Assolutamente minimale il comparto sonoro, ridotto all'osso per ragioni di immersione: il suono più ricorrente sarà quello del sonar, che vi rivelerà la presenza di altri esseri, umani o alieni, insieme al riconoscibilissimo grido degli xenomorfi; l'esplorazione verrà accompagnata da cupe melodie, gli scoppi improvvisi dell'azione sottolineati da brani decisamente più ritmati, come nel caso dei pochissimi scontri con i boss, devastanti in termini di vite spese ma con poca inventiva dietro.

    Aliens Infestation Aliens InfestationVersione Analizzata Nintendo DSAliens: Infestation è un prodotto onesto, non una esempio di level design e gameplay cristallino ma di certo piacevolissimo diversivo per coloro che volessero dargli un’opportunità, e non ci riferiamo ai soli fan della serie cinematografica. Quello di cui son capaci i ragazzi di WayForward l’abbiamo visto con Contra 4, vien qui confermato sebbene in tutt’altra dimensione; uno studio che certamente meriterebbe il supporto dei publisher delle sofware house di rango.

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