Recensione Chrono Trigger DS

Pronti a partire per un fantastico viaggio nel tempo, su Nintendo DS?

Recensione Chrono Trigger DS
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  • DS
  • Le origini dell'opera.

    Chrono Trigger, come gli appassionati ben sapranno, è un gioco di ruolo pubblicato per SNES nel lontano 1995 in Giappone e in America.
    L'ambizioso progetto, che testimonia per la prima volta un avvicinamento fra Squaresoft ed Enix (allora ancora due software house indipendenti l'una dall'altra) è stato supervisionato da un gruppo da li a breve definito come "Dream Team", composto da Hironobu Sakaguchi (produttore della fortunata serie Final Fantasy), Yuji Horii (direttore della saga Dragon Quest), un giovane Akira Toriyama come character designer (inutile citare la fama del suo Dragon Ball e del suo lavoro in Dragon Quest), Nobuo Uematsu (compositore delle soundtrack della serie Final Fantasy) e da Yasunori Mitsuda (Xenogears e Xenosaga), allora ancora sconosciuto ma che avrebbe poi composto alcune delle colonne sonore migliori della storia dei videogiochi.
    Vantando a suo favore la narrazione perfetta di una storia indimenticabile, un cast di personaggi più unico che raro e una colonna sonora a dir poco maestosa è divenuto immediatamente un mostro sacro del panorama dei giochi di ruolo giapponesi: dal '95 in avanti qualsiasi jrpg fosse uscito si sarebbe dovuto inevitabilmente confrontare con Chrono Trigger, nuovo metro di paragone per tutto questo settore del mondo videoludico.
    Ma gli anni passano, la memoria si affievolisce ed i ricordi sbiadiscono mano a mano che altri titoli vedono luce sulle future generazioni di console, soprattutto quando portano nomi altisonanti come Vagrant Story o Final Fantasy VII. Per questo, già nel 1999, Squaresoft realizza una prima riedizione di Chrono Trigger e da lì a poco ne pubblica addirittura un seguito ufficiale, chiamato Chrono Cross, entrambi per PSX.
    Anche questa versione di Chrono Trigger però non riesce a raggiungere l'europa, che deve dunque attendere il secondo porting (ben quattordici anni dopo la pubblicazione dell'opera originale), stavolta edito per Nintendo DS, per riuscire ufficialmente a giocare l'opera. Oggi il titolo si va dunque a collocare insieme ai numerosi porting di Final Fantasy e Dragon Quest già rilasciati sulla portatile Nintendo dalla casa dei Chocobo, quale immancabile tassello per comporre il mosaico sempre più completo dei migliori giochi di ruolo del panorama videoludico degli anni novanta.
    Vediamo insieme se, dopo oltre un decennio, vale ancora ancora la pena recuperare Chrono Trigger e valutiamo l'impegno di Square-Enix nel realizzare questo porting, per coloro i quali hanno già provveduto per tempo (magari rivolgendosi al mercato import) ad entrare in possesso di questa perla.

    Non dove, ma... quando.

    Corre l'anno 1000 a.C.
    La Fiera del Millennio è appena cominciata e nessuno può mancare, poiché Lucca, una giovane e brillante ricercatrice, deve rivelare al mondo la sua nuova invenzione, qualcosa di sensazionale in grado di cambiare radicalmente la vita di tutta l'umanità.
    E' per questo che Crono, il personaggio principale della saga, si reca nella piazza cittadina dove, così vuole il destino, prima di incontrare l'amica Lucca farà conoscenza in maniera piuttosto accidentale con una giovane e misteriosa ragazza di nome Marle, con cui passerà un piacevole pomeriggio fra le attrazioni folkloristiche.
    Ma l'evento organizzato da Lucca è pronto, ed è proprio qui che l'eroina della scienza rivela di aver costruito con l'aiuto del padre due capsule per il teletrasporto a corto raggio. Invitati proprio da Lucca, sia Crono che Marle si offrono come volontari per testare questa nuova ed incredibile tecnologia, quando durante l'esperimento un guasto imprevedibile fa scomparire davanti alla folla attonita la povera Marle, che lascia di sé al suolo solamente un brillante medaglione.
    Inizia così, alla ricerca di Marle, quello che diventerà un lunghissimo viaggio nel tempo per salvare il futuro del pianeta. Durante la prosecuzione della storia si uniranno a Crono svariati personaggi provenienti da differenti periodi storici fino a formare un gruppo di ben sette eroi, intenzionati a distruggere per sempre il parassita alieno Lavos, che lentamente sta distruggendo il loro mondo. Da principio si uniranno al gruppo le stesse Lucca e Marle, ma viaggiando di era in era si aggiungeranno anche Robo, il robot emarginato da tutti i suoi simili, Frog, una rana paladino, nobile di animo e rispettoso dei valori cavallereschi, Ayla, una forzuta donna presitorica ed un settimo personaggio segreto.

    A distanza di quindici anni ciò che ci si aspetterebbe di trovare è una sceneggiatura antiquata. In realtà ancora oggi Chrono Trigger risulta originale ed attuale: la disarmante disinvoltura con cui viene affrontato il lunghissimo viaggio nel tempo è stupefacente e senza pari. Notare la coerenza che lega azioni svolte nel passato con i successivi risvolti nelle epoche successive è estasiante. Oltre ciò il numero di subqest è enorme ed ognuna di queste permette di sviscerare completamente qualsiasi particolare della storia. Un'altra caratteristica fondamentale del plot di Chrono Trigger è la folta presenza di bivi narrativi, che ci porteranno a completare la main quest in un modo diverso a seconda di come ci comporteremo durante il gioco, fornendo quel "pepe" necessario a lasciare il giocatore in fibrillazione dall'inizio alla fine dell'avventura.
    Si può quindi affermare con tranquillità che pochi jrpg sono in grado ancora oggi, dopo quasi tre lustri, di rivaleggiare ad armi pari con questo gigante: se questo è possibile gran parte per i meriti del titolo, non bisogna però ignorare -durante un'analisi critica- come il risultato sia attribuibile anche alla mediocrità generale di buona (buonissima) parte dei jrpg più moderni, a cui però sembra il pubblico si stia via via abituando. L'augurio è che, con questo porting, Chrono Trigger possa nuovamente rinfrescare la memoria dei più scafati e vecchi giocatori, per ricordare le vere qualità che un degno esponente del genere deve possedere per essere considerato un buon gioco di ruolo.

    Un modo di combattere senza età.

    Anche sotto il profilo del gameplay Chrono Trigger risulta tutt'oggi molto godibile.
    Rispetto alla maggior parte dei tradizionali jrpg, dove gli incontri con i nemici sono puramente casuali, in Chrono Trigger la maggior parte dei combattimenti avviene contro nemici visibili sulla mappa, e quindi, solitamente, aggirabili. Entrando in contatto con un avversario la battaglia inizia immediatamente sul luogo, senza che il gruppo venga "trasportato" su un separato campo di battaglia.
    Sia i nostri personaggi che i nemici hanno a disposizione attacchi fisici ed attacchi magici, il giocatore può inoltre fare uso di oggetti e può sviluppare in maniera molto basilare i propri eroi fornendoli di un set di equipaggiamento suddiviso fra arma, elmo, armatura ed accessorio.
    Chrono Trigger utilizza un sistema di Active Time Battle meglio conosciuto come ATB (un tratto distintivo della serie Final Fantasy): ogni personaggio, in definitiva, può agire ogni volta che il suo personale indicatore di tempo sarà riempito. La velocità di riempimento dell'indicatore è data dalla statistica "speed" del personaggio stesso.
    Sono presenti mosse speciali chiamate Tech attivabili tramite consumo di MP, diverse da personaggio a personaggio ed 8 per ciascuno di essi, che racchiudono sia particolari attacchi fisici che magie. Spesso le Tech hanno una particolare area d'effetto: alcune colpiscono un bersaglio, altre sono in grado di coprire due bersagli adiacenti, altre invece sono in grado di affliggere bersagli allineati rispetto a svariati punti di riferimento (rispetto al personaggio che sta per utilizzare la Tech o allineati orizzontalmente, ad esempio). Oltre a questo i nemici molto spesso si muovo sul campo di battaglia, creando quindi l'opportunità di usare in maniera tattica una Tech.
    Le Tech di ogni personaggio possono essere combinate con le Tech di altri per creare Double Tech o anche Triple Tech dagli effetti devastanti: la prima combo che saremo in grado di sviluppare è, ad esempio, la Fire Whirl, che si ottiene dall'unione in battaglia della Tech Cyclone di Crono e della Flame Toss di Lucca.
    Il pregio forse migliore di questo battle system, la principale caratteristica che lo rende ancora oggi, dopo quattordici anni, divertente da giocare, è la sua estrema velocità. A dispetto di altri titoli visti su DS che -come Final Fantasy IV- sfoggiano un sistema di combattimento basato sull'ATB, i combattimenti di Chrono Trigger risultano forse più lineari ma decisamente più scorrevoli, permettendo quindi al titolo del "Dream Team" di sentire in maniera non troppo grave il peso dell'età (similmente per quanto avvenuto con le riedizioni di Dragon Quest).
    Per quanto concerne l'esplorazione, Chrono Trigger pone davanti al giocatore una serie di dungeon solitamente ben strutturati (fatta eccezione per i labirinti aggiuntivi inseriti appositamente per l'edizione DS), con leve e macchinari da attivare, forzieri da aprire e trappole da evitare. Quasi tutte le mappe offrono un livello di sfida ben bilanciato: raramente si sente l'esigenza di fermarsi per accumulare punti esperienza necessari a raggiungere un livello adatto a sterminare il boss di turno.
    Come si può immaginare leggendo le anticipazioni sulla trama, nelle dinamiche di gioco di Chrono Trigger non sono tanto i luoghi ad essere importanti, quanto i periodi temporali: la struttura della world map è unica nel genere. Non ci sono particolari limiti nell'esplorazione, che si può intraprendere sin da subito del mondo: la maggior parte dei principali luoghi di interesse può essere raggiunta quasi immediatamente. Ciò su cui viene posta particolare attenzione è invece la timeline della storia del pianeta. Tale è l'importanza dell'indicazione temporale che si può dunque parlare di Ere come vere e proprie locazioni fisiche, in base alle quali sono i luoghi stessi a cambiare.
    Chrono Trigger presenta al giocatore ben sette ere da visitare, che vanno dalla presitoria (65.000.000 di anni b.C.) al futuro post apocalittico (2300 a.C), e che si incontrano tutte nella leggendaria End of Time, non un vero e proprio periodo storico ma una singolarità priva di spazio e di tempo che appare come una piccola piazzetta in stile vittoriano e che costituirà a grandi linee il quartier generale del nostro gruppo di eroi.
    Una volta completato il gioco ed essersi goduti uno dei finali disponibili (oltre una decina in tutto), è possibile ricominciare l'avventura con un'opzione denominata New Game +, che permette di mantenere tutte le proprie statistiche ed il proprio equipaggiamento per completare in maniera più agevole e la storia, e quindi per rendere meno frustrante la vita al temerario che dovesse decidere di vedere tutti i finali della storia.

    Qualità Artistiche

    Chrono Trigger, completamente in 2d, riesce a sfoggiare alcuni encomiabili scorci artistici. Alcune ambientazioni lasciano semplicemente con il fiato sospeso, complice anche una straordinaria colonna sonora: ad esempio, tornando all'era preistorica, è possibile ammirare dal picco di una montagna un cielo di altri tempi, il cielo di un giovanissimo pianeta terra ancora in formazione, ma sul quale già brilla in lontananza, come un presagio funesto, una tetra quanto fatale stella rossa.
    Il lavoro svolto da Akira Toriyama come chara-designer è, come quasi sempre, di grande qualità. I tratti distintivi dei personaggi sono originali ed accattivanti, mentre i mostri risultano sufficientemente diversificati da non risultare quasi mai noiosi, fatta eccezione per una manciata di boss decisamente troppo simili fra loro nell'aspetto.
    Sorvolando però sui pregi artistici dell'opera, sotto il mero profilo tecnico il passare del tempo inizia a farsi sentire. Gli sprite 2d dei personaggi ed il disegno dei livelli sono ancora ottimi, ma a penalizzare il motore grafico è l'estrema semplicità delle animazioni, a tratti appena accennate ed in genere composte da pochissimi frame.
    Square-Enix avrebbe potuto approfittare di questa riedizione per aggiornare il comparto tecnico ma così non è stato, e questa è una delle principali critiche che è possibile muovere al lavoro svolto dalla software house giapponese su questo software "pronto" da oltre dieci anni.
    La colonna sonora di Chrono Trigger, composta da due mostri sacri del panorama dei giochi di ruolo giapponesi (Mitsuda e Uematsu), è semplicemente impeccabile. Le oltre 80 tracce musicali presenti sono di ottima qualità e riescono a trasmettere qualsiasi tipo di emozione il titolo si prefigga di veicolare. Non c'è quindi da stupirsi se in tutti questi anni le tracce presenti nel gioco siano diventate molto famose fra i cultori del genere.

    Chrono Trigger DS Chrono Trigger DSVersione Analizzata Nintendo DSQuando Square-Enix ha annunciato la riedizione di Chrono Trigger, con conferma per un'uscita europea, il mondo ha trattenuto il fiato. Del resto, Chrono Trigger era e conferma di essere ancora un "must have" per chi ama i giochi di ruolo giapponesi. Tale non è solamente per l'importanza storica che riveste, ma anche perchè tutt'oggi, nonostante siano passati quattordici lunghissimi anni e tre generazioni di console, sono rarissimi i jrpg in grado di rivaleggiare con il titolo Square-Enix in quanto a sceneggiatura, carisma dei personaggi e impatto emotivo (sia per la vena artistica di alcune ambientazioni che per la formidabile colonna sonora). Ciò che si chiede di ignorare è una certa arretratezza del comparto grafico, e la scandalosa mancanza (dopo tutto questo tempo) di una traduzione italiana, oltre che a possibili "ricami" che Square-Enix avrebbe potuto aggiungere alla trama di Chrono Trigger per creare una connessione più forte con il suo seguito. Con la speranza di vedere, prima o poi, anche Chrono Cross giungere su Nintendo DS, si può certamente affermare che con la release di questo pezzo da 90 la portatile Nintendo si candida ad essere un acquisto ormai decisamente imprescindibile per i cultori del genere, sia per la qualità di nuovi IP (quali The World Ends With You) sia per la presenza di colonne portanti della storia videoludica passata (ma anche attuale) come il titolo oggi in esame.

    8.5

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