Recensione Final Fantasy Fables: Chocobo Tales

Storie di libri e di pennuti

Recensione Final Fantasy Fables: Chocobo Tales
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  • DS
  • Meglio un uovo oggi...

    La commistione di generi è un fenomeno che il tempo rende inevitabilmente necessario per rinnovare l'interesse verso qualunque forma di prodotto d'intrattanimento.
    Recentemente, proprio in ambito videoludico, si sono affacciati sulla scena diversi titoli che presentavano accostamenti a dir poco impensabili solo qualche anno fa. Si pensi a Puzzle Quest, ultimo nonché più eclatante esponente di questa tendenza, che riveste un cuore da puzzle game con l'impianto tipico degli RPG.
    Anche Square (mettiamo da parte Enix per una volta), che vive un periodo stantio fatto di cronica mancanza di idee e remake di dubbia qualità, ha imboccato questa strada, approfittando della proficua collaborazione che ultimamente sta intrecciando con il portatile Nintendo.
    Il risultato degli sforzi della celebre software house è Final Fantasy Fables: Chocobo Tales, titolo basato sulla serie di spin off dedicati alla mascotte pennuta.

    Storie. Storie. Storie.

    Shirma è una maga bianca che vive in una fattoria, su una pacifica isola, in compagnia del mago nero Croma e di un gruppo di simpatici chocobo.
    Un giorno, proprio quando la giovane guaritrice si appresta a raccontare la favola quotidiana ai suoi amici pennuti, Croma giunge portando un massiccio e misterioso tomo, esigendo che si legga il suo contenuto al posto di quello della solita fiaba.
    Ma una volta pronunciate le prime parole contenute nelle pagine consumate, il libro prende vita, rivelando di essere il demone Bebuzzu, risvegliato grazie allo sbadato mago nero.
    Bebuzzu si da immediatamente da fare per ripristinare il suo regno del terrore, divorando tutto quello che lo circonda. Così chocobo e libri vengono inghiottiti da un vortice maligno...
    L'unico superstite alla catastrofe, oltre ai due maghetti, è un giovane chocobo giallo, di cui il giocatore vestirà i panni e che dovrà aiutare Shirma a rimettere tutto a posto, scongiurando una catastrofe e proteggendo i quattro cristalli elementali sparsi sull'isola, necessari alla completa resurrezione di Bebuzzu. Ma a complicare ulteriormente la situazione arriva la misteriosa Irma, accompagnata dal suo esercito di chocobo, che si schiera dalla parte del demone cartaceo...

    Leggere tra le righe

    La premessa di Chocobo Fables è quella dei tipici RPG di scuola nipponica. Cominciando il gioco verremo subito messi ai comandi del protagonista, che muoveremo sia usando il d-pad che il pennino. Potremo esaminare uno sparuto numero di elementi del fondale oppure dialogare con i comprimari in cerca di indizi sul da farsi.
    Non occorre molto tempo, però, per restare letteralmente sorpresi davanti al modo in cui le avversità sul cammino del pennuto vengono superate: esplorare è chiaramente la chiave del titolo Square, ma l'isola che fa da scenario alle vicende è irta di ostacoli ambientali di vario genere. Si va da ponti crollati a pozze di lava, passando per laghi prosciugati e così via. Ebbene, per poter raggiungere i quattro cristalli nascosti negli angoli più remoti dell'area di gioco (visionabile grazie ad una pratica mappa sullo schermo superiore), occorrerà trovare degli appositi libri di fiabe, sparpagliati nei posti più improbabili dal turbine di Bebuzzu, che hanno acquisito, a causa del contatto con l'entità demoniaca, la capacità di assorbire letteralmente i lettori all'interno delle proprie pagine. Allo stesso modo, però, interagendo con i personaggi e le storie all'interno dei libri, anche la realtà può mutare.
    Ed è qui che entra in scena il vero cuore del prodotto, ovvero quello di contenitore di minigiochi.
    Una volta entrati in un libro, dopo averne letto l'inizio delle vicende, potremo cimentarci in un numero estremamente ampio di prove, che sfruttano ottimamente le capacità della macchina Nintendo.
    Se all'inizio, infatti, dovremo superare minigame simili a quelli visti in Wario Ware Touched o in New Super Mario Bros, i programmatori sfoggiano ben presto una serie di idee decisamente azzeccate, che uniscono sapientemente controlli innovativi ed un gameplay fresco e divertente.

    Dentro la storia

    Chi ha familiarità con Esopo si vedrà strappare immediatamente un sorriso dalle storielle contenute all'interno di Chocobo Tales. La maggiorparte delle favole incluse nel gioco, infatti, sono prese in prestito dalle opere dello scrittore greco e riadattate in modo da utilizzare mostri e personaggi dell'universo di Final Fantasy.
    Entrando in un libro, dopo aver letto l'introduzione della storia, dovremo partecipare ad un minigame. Ognuno di questi può essere affrontato in modalità pratica o sfida, e possiede otto obiettivi nascosti, che variano dal superamento di uno dei cinque livelli di difficoltà presenti al raggiungimento di un particolare record.
    Soddisfacendo gli obiettivi sbloccheremo fino a tre finali possibili per la favola (ognuno produrrà conseguenze sull'isola dei chocobo, come accennato prima, rendendo accessibili nuove aree), oppure liberemo uno degli amici pennuti intrappolati da Bebuzzu, o ancora otterremo delle carte magiche, la cui utilità verrà illustrata più avanti.
    Utilizzando il pennino ed il microfono saremo quindi chiamati a trascinare oggetti, ruotare gusci di tartaruga, scovare personaggi in aree affollate muovendo una lente d'ingrandimento, riprodurre melodie, soffiare per tenere in aria dei palloncini e così via.
    La presenza di molteplici livelli di difficoltà (che ci vedranno sfidare diversi personaggi alleati di Irma) e di obiettivi segreti conferisce un elevatissimo livello di rigiocabilità al titolo. La bellezza di alcuni minigiochi, unita a questo prezioso elemento e alla trama interessante, per quanto classica ed infantile, giovano incredibilmente alla longevità di Chocobo Tales, rendendolo un titolo dall'elevata capacità di assuefazione.
    Malgrado la difficoltà davvero elevata dei requisiti per sbloccare alcuni segreti, il fatto che il gameplay si basi principalmente su riflessi e abilità rende le partite delle sfide piacevoli piuttosto che che frustranti. I giochi in cui la fortuna si rivela fondamentale sono veramente pochi.

    Giocare le carte giuste

    Non contenti di un gameplay già molto vario, i programmatori hanno incluso altre due elementi d'intrattenimento in Chocobo Tales. I microgames ed i Pop-up Duel.
    I primi sono dei minigiochi veloci, e decisamente più semplici di quelli inclusi nei libri di favole, ma malgrado questo ugualmente interessanti. Nascosti abilmente nelle varie locazioni dell'isola, per scovarli sarà solitamente necessario salvare i chocobo intrappolati nei libri o sbloccare finali alternativi per alcune fiabe.
    I Pop-up Duel invece, sono l'equivalente delle battaglie contro i boss dei giochi di ruolo, e si combattono a base di carte. Concettualmente simili a quelli visti nella celebre serie Yu-Gi-Oh!, i Pop-up Duel vedranno il nostro chocobo e l'avversario di turno scambiarsi colpi richiamando le creature racchiuse in alcune carte (che otterremo vincendo le sfide più difficili di micro e minigame). La meccanica interessantissima di questi duelli è compromessa però da un'eccessiva influenza della fortuna. Da un lato il “deck constructing” (potremo creare dei mazzi di 15 carte scelte tra le 122 disponibili) riveste un ruolo fondamentale per superare i nemici più ostici, ma dall'altro l'impossiblità di conoscere la mano o il deck dell'avversario rende il successo di ogni carta giocata quasi totalmente casuale. Proprio per questo, talvolta ci si trova a ripetere lo stesso combattimento più volte, e questo è decisamente spiacevole. Fortunatamente i Pop-up Duel sono un evento piuttosto raro nell'economia del gioco: basti considerare che saremo costretti ad affrontare un boss quasi esclusivamente solo dopo aver esplorato un'intera area.

    Non si giudica un libro dalla copertina

    Il motore grafico di Chocobo Tales fa letteralmente impallidire quanto visto nell'acclamato Final Fantasy III DS.
    La cura riposta nella produzione è evidente sin dai primi menu. Il mondo in cui ci muoveremo è coloratissimo e ricco di dettagli: le ambientazioni sono vive, piene di elementi animati, ed i modelli tridimensionali davvero ben realizzati, privi di rivali su portatile Nintendo, almeno per il momento.
    I protagonisti, realizzati anch'essi in un ottimo 3D, sono molto espressivi e dodati di un buon numero di animazioni fluide e ben caratterizzate.
    Ovviamente l'insieme visivo conserva un retrogusto infantile, perfetto per evocare la giusta atmosfera di cui la trama è intrisa.
    In particolare è notevole la ricercatezza esibita dai programmatori nella realizzazione dei minigame il cui campo di gioco si rifà ai libri pop-up: ambienti e personaggi sono realizzati in modo da sembrare fatti di carta, proprio come avviene in Paper Mario.
    Durante i duelli con i boss, poi, un'ottima regia ed effetti speciali molto gradevoli assicureranno il coinvolgimento completo del giocatore.
    Molto curato è anche il comparto sonoro, ricco di effetti azzeccati e temi musicali che si rifanno spesso e volentieri ai brani più memorabili della saga di Final Fantasy.

    Si chiamano party game per un motivo

    Oltre allo story mode, Chocobo Tales mette a disposizione del giocatore un gran numero di opzioni aggiuntive con cui divertirsi.
    Partita Rapida, ad esempio, consente di cimentarsi in qualunque minigame o microgame sbloccato nella modalità principale per migliorare i propri record.
    Come ogni party game che si rispetti, poi, è possibile sfidare fino a tre amici in locale. Inutile aggiungere che il livello raggiunto dal titolo Square in multiplayer è notevole, proprio in virtù della qualità della maggiorparte dei giochi disponibili.
    Purtroppo però il game sharing non è supportato: questo significa che ogni giocatore deve possedere una copia di Chocobo Tales ed, ovviamente, un DS. Potrebbe sembrare un deterrente da poco, ma l'impossiblità di giocare con una sola cartuccia penalizza di molto l'accessibilità al titolo, considerando anche che la natura del genere prevede sopratutto divertimento a base di sfide con gli amici.
    Smussa in parte questo difetto la presenza di una modalità online, grazie a cui è possibile sfidare in rete altri giocatori, anche se esclusivamente ai Pop-up Duel.

    Chocobo Tales Chocobo TalesVersione Analizzata Nintendo DSChocobo Tales è una vera sorpresa. Un prodotto di qualità sotto tutti i punti di vista, i cui unici difetti sono imputabili alla scelta di non supportare il game sharing ed alla struttura dei Pop-up Duel, che spezzano il ritmo di gioco affidandosi eccessivamente all'influenza della dea bendata. L'esperienza di gioco è sufficientemente longeva, ed è un vero peccato che non sia possibile sfruttare una sola cartuccia per giocare in modalità multiplayer. Se questo fosse stato possibile, probabilmente Square avrebbe creato il party game definitivo su DS. Purtroppo così non è stato, ma va comunque premiata l'evidente cura riservata a questo titolo: la varietà di situazioni, il grandissimo numero di opzioni e addirittura la modalità online mostrano la volontà di creare un titolo completo e divertente. Il comparto tecnico, infine, è eccellente, anche se l'eccessiva mielosità di fondo potrebbe allontanare i giocatori in cerca di un titolo dal look più pretenziosamente maturo.

    7.5

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