Recensione Super Robot Taisen OG Saga Endless Frontier
L'Endless Frontier: dove le infinità si incontrano
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Andrea "Karsus" Gesti
Disponibile perDS
Un episodio anomalo.
Il nome Super Robot Taisen (o Super Robot Wars, e che abbrevieremo con SRT) è qualcosa che risuona maestoso nella mente dei più scafati amanti dei Jrpg e affini: SRT è infatti una succulenta serie di rpg tattici sviluppata da Banpresto (una divisione di Namco Bandai) per numerose console home e portatili.
Ciò che rende questa serie unica, inimitabile ed amata (e purtroppo anche lontana dagli scaffali europei ed americani) è l'uso dei mecha più famosi di manga e anime, letteralmente buttati nella mischia e inseriti in plot narrativi complessi e ben costruiti attorno al background di ognuno dei presenti.
Per comprendere quanto sia il successo riscosso da questi giochi in Giappone basti pensare che già il primo episodio, edito per Game Boy nel lontano 1991, poteva contare sulla presenza di mecha quali Mazinger Z e Getter Robot, mentre negli anni si sono succeduti anche altri nomi illustri come Neon Genesis Evangelion fino al più recente Full Metal Panic.
Solo nel 2006, pubblicata da Atlus USA, la serie riesce finalmente ad uscire dal Giappone con Super Robot Taisen: Original Generation per Game Boy Advance: il prezzo da pagare però è stato altissimo, ovvero rinunciare alla presenza dei più blasonati mecha Giapponesi in favore di robot inventati ad hoc dagli sviluppatori.
Veniamo quindi ad Endless Frontier, l'episodio oggi in esame, appartenente a questa saga con mecha originali e sviluppato da Banpreso in collaborazione con Monolith Soft (Xenosaga anyone?).
La cosa più importante che va premessa, dopo questa breve lezioncina di storia, è che in realtà Endless Frontier non è un vero e proprio SRT, ma uno spin-off in tutto e per tutto, in quanto si allontana in maniera netta dal gameplay e dai crismi che hanno contribuito a costruire la fama della serie.
State molto attenti quindi a "maneggiare" questa produzione.
Abbracciando i confini del tempo e dello spazio.
L'Endless Frontier, l'ambientazione dove si snocciola la trama del titolo, è un selvaggio insieme di diversi mondi, collegati da quelle che vengono definite Cross Gates, che possono permettere il passaggio fra un piano d'esistenza e l'altro.
Questo paesaggio, dal retrogusto vagamente western, è il terreno di lavoro ideale per il cacciatore infra-dimensionale di taglie Haken Browning, assistito dalla tanto sexy quanto letale androide Aschen Brodel. Durante alcune indagini su dei cristalli chiamati Mild Keil, in grado di plagiare la mente delle popolazioni locali e di portare in rovina qualsiasi forma di costruzione umana, i nostri eroi faranno conoscenza delle principesse Kaguya Nanbu e Suzuka. Successivamente il party si completerà con l'arrivo da un'altra dimensione di un altro stuolo di avventurieri: Reiji Arisu, Xiaomu, e KOS-MOS.
Come i più attenti di voi avranno già notato, gli ultimi tre personaggi del gruppo non sono nomi sconosciuti.
Un'altra (azzeccatissima) caratteristica di Endless Frontier infatti è quella di poter vantare in sostituzione ai mecha un cross-over fra vari giochi sviluppati da Monolith Soft. Reji Arisu e Xiaomu sono i protagonisti di Namco X Capcom mentre KOS-MOS è il super androide del gruppo di eroi dei tre episodi di Xenosaga.
Il cross-over inoltre si estende anche nella numerosa ed intricata lista di antagonisti, che puo vantare la presenza di Saya (antagonista di Reji e Xiaomu in Namco x Capcom) e T-elos, nemesi di KOS-MOS.
Una presenza così elevata di personaggi femminili non è casuale, ma anzi, contribuisce in maniera significativa oltre a tenere ben alta la bandiera del fan service a far scorrere un plot narrativo altrimenti abbastanza confusionario e a tratti noioso per tutte le 35/40 ore di gioco che il titolo riesce a garantire.
E' infatti la simpatia ed il carisma del cast, oltre all'incredibile frequenza con cui i personaggi tendono ad insultare e ad essere insultati per mezzo di freddure taglienti come katane, a tener ben saldo lo scorrere degli eventi e a mantener sempre (o quasi) l'attenzione del giocatore su buoni livelli.
Adios amigos!
La differenza maggiore fra Endless Frontier e gli altri SRT è senza ombra di dubbio il battle system, non più a stampo tattico ma costituito da un BS a turni dal carattere action.
Ad inizio battaglia, nello schermo inferiore del DS saranno visualizzate informazioni utili quali un riepilogo delle condizioni del party e una lista con l'ordine dei personaggi che attaccheranno per primi. Ogni personaggio può decidere se usare oggetti, lanciare tecniche magiche chiamate Spirit, mettersi in posizione di difesa, scappare oppure iniziare una fase normale d'attacco.
Da notare che solo l'uso delle Skill provoca il termine istantaneo del nostro turno, mentre l'uso di oggetti o Spirit, o l'inizio della fase di attacco sono regolati da altri meccanismi: per quanto riguarda le Spirit queste impegnano soltanto un quantitativo di punti SP (l'equilvalente del mana), mentre gli attacchi e l'uso di alcuni oggetti consumano parte di una barra percentuale chiamata COM (ad inizio scontro fissa al 100%), che indica in soldoni quante cose il nostro personaggio può fare prima di passare il turno.
Iniziando una fase di attacco regolare avremo la sensazione di giocare ad un fightining game basato sulla concatenazione di combo.
La maggior parte dei nemici infatti è in grado di erigere una barriera per parare alcuni dei nostri colpi, tuttavia insistendo nel concatenare le combo si giunge ad un punto di rottura dove si spezza la barriera dell'avversario e questo viene sollevato da terra. Una volta che il malcapitato si trova a mezz'aria entra in gioco tutta l'abilità del giocatore che deve cercare di mantenerlo in volo con vari mezzi stando attento anche al peso del nemico, che influenza in modo sensibile la velocità con cui questo ricade al suolo.
Il primo modo e senza ombra di dubbio il più intuitivo è quello di continuare la combo di attacchi. Va però precisato che la catena di combo può essere formata al massimo da 5 tecniche diverse e che dobbiamo/possiamo personalizzare questa catena sia prima che durante la battaglia a seconda dei nostri gusti o delle necessità. Ogni tecnica consuma una certa percentuale di COM, è quindi indicato comporre una catena che non superi il 100% di COM, in caso contrario sprecheremo solo slot. Inoltre la barra COM non si ripristina completamente al turno successivo. Questo spinge il giocatore più furbo a non lanciarsi costantemente all'attacco, ma ad alternare a turni pieni di botte da orbi a turni in cui mettersi in guardia, curare il party o modificare gli status in attesa di aver nuovamente l'intera barra COM a disposizione.
Un secondo modo per continuare la combo è far intervenire uno dei personaggi nelle retrovie per aggiungere una sua tecnica d'attacco a quella già in corso.
Un terzo modo invece consiste nel legare il turno di due personaggi: durante una catena di combo è possibile terminare istantaneamente il turno in corso e far entrare in campo il personaggio del turno successivo bypassando qualsiasi menu e perdita di tempo, dando così l'opportunità di continuare la serie di mosse iniziata dal compagno di party precedente.
In aggiunta, ogni azione intrapresa al fine di allungare la combo riempie con dei punti percentuale una barra "Gauge" che una volta piena possiamo utilizzare per rilasciare temibili tecniche segrete, diverse da personaggio a personaggio, chiamate Overdrive.
Usufruendo di queste possibilità si è in grado dunque di creare gigantesche e lunghissime combo in grado di infliggere un quantitativo massiccio di danno ai nemici.
Ed è proprio qui che è da ricercare l'aspetto in assoluto più riuscito del titolo, nel piacere di elaborare coreografie d'attacco sempre più lunghe, sempre più distruttive, spettacolari e sempre diverse.
La fase di esplorazione della world map e la composizione dei dungeon invece sembrano fondamentalmente i due aspetti peggiori della produzione Banpresto-Monolith. Ad una world map non certo vasta si alternano dungeon piccoli, dai puzzle semplici e poco fantasioni, insomma, null'altro che un pretesto per arrivare allo scontro successivo. Nelle città, che si possono esplorare attraverso dei menu testuali, troviamo voci come la solita Inn dove riprendere energia, uno shop, un save, e alcune (rare) volte location esplorabili come dungeon. Il tipo di equipaggiamento che possiamo adoperare per i nostri personaggi si compone di arma, armatura e due accessori.
Rispetto ai precedenti SRT, Endless Frontier risulta nel complesso un gioco discretamente più semplice, anche se ciò non deve indurvi a pensare che sia una passeggiata. Infatti, se è pur vero che eliminare i nemici minori richieda poca abilità, nella stragrande maggioranza dei casi i boss che si incontrano (e fidatevi, sono molti) sono in grado di ammazzare un membro del vostro party in un singolo colpo, costringendovi quindi ad utilizzare in maniera massiccia una grande quantità di oggetti o nel peggiore dei casi obbligandovi a lunghe (ma piacevoli) sessioni di grinding selvaggio con lo scopo di alzare più possibile il livello dei vostri personaggi.
Un cerchio quadrato.
Sotto il comparto tecnico è abissale e quasi imbarazzante la differenza che contraddistingue la grafica durante le fasi di esplorazione (soprattutto nella world map) con quella delle fasi di combattimento.
Durante la battaglia è possibile ammirare spirte 2d dei personaggi veramente notevoli, ottimamente caratterizzati, molto definiti e di una dimensione tale da renderli godibili in tutto il loro splendore. Le animazioni molto curate e di estrema varietà esaltano la freneticità degli scontri, e sono intervallate da piacevoli spezzoni realizzati in stile anime per porre maggior enfasi sulle tecniche Overdrive.
Per quanto riguarda invece la world map purtroppo ci troviamo a maneggiare un prodotto che seppur godibile è chiaramente appena sufficiente anche sotto l'ottica di un gioco da Game Boy Advance. E' quindi da penalizzare questo aspetto che denota una certa mancanza di volontà nel terminare un lavoro che altrimenti sarebbe stato da lodare.
La colonna sonora, così come in tutti i SRT, è di altissima qualità e presenta fra tracce nuove anche remix di vecchi temi pescati dai precedenti episodi della serie. Molto apprezzabile inoltre la scelta di Atlus USA di pubblicare il gioco lasciando l'originale doppiaggio in lingua Giapponese, una ciliegina sulla torta per tutti gli appassionati di questo genere videoludico.
7
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Super Robot Taisen OG Saga Endless FrontierVersione Analizzata Nintendo DSMonolith Soft ha osato creare un gioco che certamente farà infuriare i fan più accaniti della serie SRT: le dinamiche di gameplay completamente stravolte e la scelta di confinare i mitici Robot, capisaldi della saga, a meri compagni di supporto nelle retrovie del party o Summon da evocare in battaglia, sono elementi quantomeno bizzari per un gioco come Endless Frontier. Se tuttavia vi avvicinerete al titolo con l'ottica di cercare non un SRT ma un buon rpg, allora quasi sicuramente non rimarrete delusi dall'acquisto. I personaggi carismatici, il fantastico battle system, l'imponente colonna sonora e i dialoghi dalle battute taglienti sapranno farvi chiudere un occhio su una storia a tratti scontata e sulla grafica delle fasi di esplorazione.