Dossier Nintendo DS Lite

Il DS Lite è arrivato. Cosa avrà in serbo per noi sotto la sua lucida scocca?

Dossier Nintendo DS Lite
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  • DS
  • La moda delle riedizioni

    Ormai è piuttosto naturale che grandi case del settore videoludico che annuncino l'uscita del restyling di una loro console già precedentemente lanciata con successo sul mercato. Dal Game Boy al Game Boy Pocket, dalla Playstation alla PsOne, dal Game Boy Advance al Game Boy Advance SP, Dalla Playstation 2 alla PsTwo. Sono tutti esempi di come un progetto riuscito ed acclamato dal pubblico può continuare a fruttare soldi se si pone l’hardware in questione (mantenendo quindi lo stesso parco software e le stesse funzionalità di base) in uno chassis più piccolo ed esteticamente attraente, magari anche con qualche altra piccola aggiunta per impreziosire il tutto.
    L’ultima console portatile targata Nintendo, il DS, ha dovuto spartirsi il mercato con la rivale PSP di casa Sony, che dal canto suo, a parte una maggiore “potenza bruta” proponeva un design più piacevole ed uno schermo più brillante ed appariscente. Al contrario di quanto molti avrebbero potuto credere, il brutto anatroccolo di Nintendo ha venduto più del previsto; dunque quale migliore occasione per l’azienda di Kyoto per proporre una nuova versione della loro gallina dalle uova d’oro che recuperasse quelle lacune estetiche che la rendevano inferiore alla PSP? Signore e signori, il DS Lite è qui!

    Un ritorno con classe

    L’obiettivo principale di questo restyling è proporre un design curato, ma semplice, che sappia attrarre sia gli appassionati sia coloro che non hanno mai toccato una console in vita loro; che faccia gola, col suo aspetto elegante e ben lontano dalla "giocattolosità" della vecchia versione, tanto ai giovani quanto agli adulti. Questa stessa cura è stata posta anche per la confezione: essenziale e sobria, completamente bianca, con il logo e due foto che ritraggono la console aperta e chiusa, una sul fronte e l’altra sul retro. Nella scatola ci sono la console, il carica batterie, il libretto delle istruzioni e un pennino di riserva. Per motivi ignoti manca il thumbstrap, il laccetto con supporto in plastica incluso nel vecchio DS, da applicare al pollice ed usare come comodo sostituto del pennino, soprattutto per i platform 3D.
    Un sistema di controllo, quello appena citato, che cede di fronte alle necessità del gusto esterno, considerato superfluo e poco intelligibile da parte di quella schiera d'utenti che non necessita di approfondire e assimilare del tutto le meccaniche di gioco, e si accontenta di videogiocare con superficialità.
    Esternamente il DS Lite esibisce delle linee semplici, che non azzardano mai a generare spigolature di alcun genere, ma piuttosto definiscono morbidamente la figura di una macchina dall’aspetto raffinato e allo stesso tempo solido e compatto. L’unica semplice decorazione che troneggia al centro di tale splendore patinato è un logo che simboleggia i due schermi del DS stilizzati.
    Il tasto per l’accensione è adesso situato all’esterno, sul lato destro, ed è un interruttore a molla che torna al suo posto dopo averlo spostato; si tratta però di una scelta di posizionamento poco saggia, visto che per spegnere la console basta muovere l’interruttore e tenerlo fermo per un lasso di tempo fin troppo breve; può quindi capitare che se si decide di mettere la console in standby e di infilarla in una borsa o in tasca si presenti il rischio che il tasto venga accidentalmente attivato (pur non trattandosi di un interruttore che va premuto). Sempre sul lato destro troviamo anche l’alloggiamento per il pennino, che questa volta è leggermente più lungo e spesso, permettendo un’impugnatura più comoda rispetto alla dotazione del vecchio modello. Allo stesso posto sono rimasti invece il cursore per il volume dell’audio, che scorrendo in maniera più pesante permette di regolarlo più comodamente, e gli slot per inserire le cartucce DS e GBA (Game Boy Advance). Quest’ultimo slot è coperto da un supporto, realizzato con lo stesso materiale della parte esterna del DS, che fa da tappo alla larga fessura, permettendo di proteggerla dalla polvere in maniera discreta, senza rischiare di rovinare l’estetica compatta della console. Nonostante questi piccoli accorgimenti però, quando viene inserita una cartuccia per GBA, questa sporge comunque dallo slot, rovinando ugualmente la "skyline", come un edificio abusivo che guasta la vista su un bel paesaggio.
    Aprendolo, il DS mostra nel suo interno opaco la nuova disposizione delle sue componenti: gli schermi, delle stesse dimensioni e nella stessa posizione di prima, sembrano quasi più esposti: addirittura quello inferiore, invece di essere in un incavo, si trova adesso sporgente rispetto al resto del piano da cui si ergono i tasti; ai rispettivi posti si trovano la croce direzionale, leggermente più piccola, e i tasti A-B-X-Y, dalla superficie lievemente bombata. Sotto di essi sono disposti, uno sotto l’altro, i tasti start e select; il microfono si trova ora tra i due schermi, in una posizione sicuramente più comoda ed opportuna per un miglior coinvolgimento nei giochi che lo sfruttano; gli altoparlanti sono invece sempre sulla scocca superiore, leggermente incavata in modo da accogliere al momento della chiusura la croce direzionale ed i quattro tasti, dando maggiormente l’idea di un sistema funzionale e snello.
    Esteticamente parlando, il livello raggiunto dalla console è pienamente soddisfacente.

    Lo scomodo ingresso in un mondo più colorato

    Ma le novità non si fermano solo all’aspetto esteriore. Basta accendere la console per averne la prova lampante (in tutti i sensi): la console monta infatti dei nuovi schermi con capacità luminose superiori. La luminosità può essere regolata su una scala di quattro livelli di potenza (il primo equivale a quella del vecchio DS) tramite la pressione di un’apposita icona presente nella schermata di avvio della console; non essendo questa funziona assegnata ad un interruttore hardware però, saremo costretti a riavviare la console nel caso volessimo cambiare il livello di retroilluminazione durante una sessione di gioco. Gli schermi sono sostanzialmente diversi da quelli del vecchio modello, offrendo una maggiore nitidezza d’immagine ed una tavolozza di colori vividi e brillanti, migliorando l’esperienza di gioco sia per i titoli ambientati in mondi colorati e sgargianti sia per le avventure che vedono il protagonista aggirarsi tra cunicoli bui e antri dalle tonalità cupe. Qualcuno che finora ha giocato sul vecchio DS all’inizio potrebbe trovare i colori di questi nuovi schermi persino troppo forti e un po’ falsati, vista la differenza che intercorre tra i due tipi, ma una volta abituati (basta pochissimo tempo) sarà impossibile tornare indietro! A questo va aggiunto che il nuovo tipo di illuminazione permette di giocare all’aperto anche in pieno giorno, cosa che prima era del tutto impossibile.
    Gli altoparlanti, di ottima qualità nel primo modello, sono adesso leggermente meno potenti ed offrono una qualità del suono meno pulita di quella a cui eravamo abituati; fortunatamente il difetto può essere "bypassato" se al posto degli altoparlanti usiamo un paio di auricolari. Nonostante questo passo indietro è da segnalare che a volume basso ora non si sentono più gli altoparlanti gracchiare, come avveniva in passato.
    Ma è cominciando a prendere i controlli del gioco che i veri difetti vengono a galla: a parte L e R, i nuovi tasti hanno una risposta alla pressione meno dura, nel senso che non sentirete lo stesso “scatto” come sul DS originale. Questo, pur non costituendo un grosso problema con i 4 tasti a destra, renderà comunque fastidiose le sezioni di gioco più concitate in cui è coinvolto l’uso della croce direzionale, che non offrendo al pollice sinistro il feedback necessario mette il giocatore nella frustrante situazione di non riuscire a capire se la sequenza di comandi appena immessa è esatta. Si tratta di un problema che si manifesta soprattutto giocando i picchiaduro o altri generi in cui è necessario dare comandi precisi in maniera veloce e reattiva. Il difetto è aggirabile, visto che “basta” un po’ di esercizio per riuscire ad usare i controlli del nuovo DS al meglio, ma di sicuro all’inizio sarà tutt’altro che facile abituarsi.
    Durante i nostri iniziali periodi di allenamento abbiamo avuto modo di saggiare la durata della nuova batteria, che (comuque in dipendenza dal livello di luminosità) ci permetterà di giocare lontani da una presa di corrente più a lungo di quanto si poteva fare col primo modello.

    Nintendo DS Lite Fin dai primi rumor, la notizia di una versione perfezionata del DS aveva esaltato molti dei già entusiasti utenti della console Nintendo a due schermi. Le grandi aspettative dei fan però non sono state soddisfatte in pieno, proponendosi la console con un paio di difetti che paradossalmente nella versione originale non esistevano. Ciononostante, si può definire comunque il DS Lite superiore come qualità generale rispetto al modello originale.

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