Recensione Dead Silence

Una bambola assassina per un b-movie di tutto rispetto

Recensione Dead Silence
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Le bambole alimentano da anni leggende e credenze popolari, in quell'alito di misteriosa immobilità che permea questi corpi finti dalle sembianze umane che rendono le notti inquiete a molti di coloro che, per propria o meno volontà, se ne trovino in possesso. Dal canto suo il Cinema non può esimiersi da questa corrente, fiero sottogenere dell'horror, che se in tempi recenti ha avuto diverse contaminazioni con il filone orientale (come non citare, tra gli altri, Reincarnation di Takashi Shimizu, il regista di Ju-on) in passato ha partorito una saga di culto, rimasta nell'immaginario comune dei cinefili appassionati e non, come quella di Chucky - La bambola assassina. Negli ultimi anni Hollywood sembrava aver un pò perso l'interesse su questo versante, ma ci ha pensato James Wan, autore del primo (e sino ad oggi più riuscito) capitolo dell'infinita (nonostante le dichiarazioni) serie di Saw - L'enigmista, a riportare nel 2007 con Dead Silence questo avatico terrore, uscito in Italia direttamente sul mercato home video.

Bambole dal passato

Jamie Ashen (Ryan Kwanten) e sua moglie Lisa (Laura Regan) sono una coppia felice. Una sera ricevono un misterioso pacco contenente un bizzarro pupazzo. La stessa sera Lisa viene uccisa in un modo alquanto insolito e con la lingua recisa. Jamie, ultimo ad averla vista in vita, è il primo sospettato, e il detective Lipton (Donnie Wahlberg), convinto della sua colpevolezza, non gli concede un attimo di tregua. Il neo vedovo, lasciato comunque in libertà per assenza di prove, decide di indagare per conto suo sull'omicidio e sul misterioso pupazzo che egli ritiene strettamente collegato ai fatti. Si reca così al suo paese natale, per trovare suo padre Edward (Bob Gunton), con il quale ha un rapporto burrascoso da diversi anni. Tornato alla casa natale, trova il genitore su una sedia a rotelle, accudito dalla nuove moglie dell'uomo, la giovane Ella (Amber Valletta). Gli unici però che sembrano sapere qualcosa sulla storia della bambola recapitata a Jamie sono Henry Walker (Michael Fairman) e sua moglie Marion (Joan Heney), che ha perso da tempo il lume della ragione. Tutto sembra ricollegarsi alla figura di una vecchia ventriloqua che teneva spettacoli a teatro proprio con quel pupazzo quando Henry era solo un bambino.

Onestà di intenti

Dead Silence vive di una genuina ingenuità che è allo stesso tempo il suo più grande pregio e il peggior difetto. James Wan sembra riferirsi a un cinema di stampo tipicamente ottantiano, e l'atmosfera che permea questo thriller è senza dubbio old style e regalerà non poche soddisfazioni agli amanti di quella storica decade cinematografica. La storia infatti è prettamente accessoria, è ricca di imprecisioni e insensatezze, di caratterizzazioni psicologiche superficiali e insensate (il protagonista sembra per nulla affranto dalla morte della moglie, e l'ispettore che gli da la caccia cambia idea e atteggiamenti più volte del nostro presidente della Camera) che si adeguano semplicemente allo svolgersi degli eventi, che sembrano vivere di rimandi e omaggi ai classici del genere. Dead Silence è un film che non ha nessuna ambizione se non quella di offrire un'ora e mezzo di puro entertainment a metà tra l'horror (poco) e il thriller (il giusto), senza eccessive sorprese o contorsioni di sorta, ma è proprio in questo che denota la sua onestà cinefila, non cadendo nell'errore di ambire a qualcosa che non è e che non vuole essere. Si può quindi passare sopra anche alle interpretazioni, che non sono niente di trascendentale ma che si rivelano ben adatte ai loro personaggi, senza far a meno di sottolineare lo strepitoso "cameo" di un noto caratterista quale Bob Gunton. E i veri protagonisti, questi pupazzi dallo sguardo inquietante, si rifanno alla mitologia del genere con sobria eleganza, regalando alcuni momenti di un divertito feeling orrorifico, senza scadere mai nella paura più letale e facendo a meno di una violenza eccessiva che avrebbe stonato col mood generale. Stona un pò la presenza di alcune "ectoplasmatiche" apparizioni, ma è comunque un difetto di poco conto in un film che fa di tutto per svolgere il suo compitino nel migliore dei modi. E lo stile di Wan, diciamolo, riesce sempre a regalare emozioni non banali, in una sorta di ispirata commistione tra il moderno e il passato. Il film è disponibile in blu ray da Universal.

Dead Silence Dead Silence è un b-movie di tutto rispetto, che riprende il classico plot della bambola assassina aggiornandolo ma allo stesso tempo omaggiando un cinema horror ottantiano di cui oggi si vedono rari emuli. E perciò un piacere, pur confermando la sua totale estraneità a picchi di qualsivogli eccellenza, osservare la passione di James "Saw" Wan per i classici del passato esprimersi in un film senza infamia e senza lode ma da cui traspare un'onesta, e voluta, ingenuità.

7

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