Recensione Tiny Thief

5 Ants e Rovio mescolano puzzle game e avventure grafiche

Recensione Tiny Thief
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  • Lo sbarco di Rovio nel segmento di mercato del publishing era solo una questione di tempo: il passaggio da piccola azienda finlandese a colosso del mondo dei videogiochi è stato rapido e completamente riconducibile a quel fenomeno che risponde al nome di Angry Birds.
    Solo dallo scorso anno la compagnia ha iniziato a pubblicare giochi sviluppati da altri team, prima timidamente e poi con più convinzione, puntando a prodotti semplici ma assolutamente rifiniti, in linea quindi con i tratti distintivi che possono trasformare un titolo per smartphone e tablet in un successo commerciale.
    Tra quelli proposti quest'anno nel programma di publishing Rovio Stars va sicuramente segnalato Tiny Thief, prodotto dal team spagnolo 5 Ants, annunciato ormai più di un anno fa ma poi scomparso per lunghi mesi prima dell'annuncio relativo all'accordo con Rovio.

    In punta di piedi

    Dal primo istante si percepisce subito la più grande qualità di Tiny Thief: la cura incredibile con cui è stato realizzato, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto grafico e le animazioni.
    Si rimarrà quindi subito estasiati dall'aspetto gioioso dell'intera produzione, iniziando a muovere il giovane ladro protagonista del gioco e prendendo confidenza con le sue abilità, incastonate in un gameplay che unisce stili differenti, dalle avventure grafiche classiche ai puzzle game, con una spruzzata di stealth molto blando ma ben integrato.
    La struttura è assolutamente classica: ogni scenario rappresenta un grande puzzle da risolvere, nel quale ottenere le canoniche tre stelline. La prima è sempre legata all'obiettivo principale, un oggetto ben visibile e difficile da rubare per motivi differenti: in alcune situazioni è sorvegliato da guardie, in altre sembrerà irraggiungibile o estremamente complicato da agguantare. Le rimanenti stelle sono a tutti gli effetti collaterali ma completano l'esperienza espandendo la profondità dei livelli: una è legata al ritrovamento del furetto che accompagna il protagonista, ogni volta nascosto in luoghi differenti, che bisogna toccare con il giusto tempismo. Questa stella integra quindi semplici meccaniche di gioco mutuate dai titoli hidden object; l'ultima stella si sbloccherà solamente raccogliendo alcuni oggetti disseminati nello scenario, la cui scoperta è spesso legata ad azioni non direttamente collegate alla risoluzione del livello, favorendo quindi la rigiocabilità e l'esplorazione a fondo degli scenari.

    Proprio l'esplorazione è il fulcro del gioco: toccando lo schermo il protagonista si muoverà in quella direzione, interagendo quindi con gli elementi proposti grazie ad un’interfaccia a scomparsa comoda e assolutamente non invasiva. Ogni nostra azione avrà degli esiti, andando a formare delle reazioni a catena utili per raggiungere gli obiettivi prefissati.
    Le meccaniche di gioco non rappresentano quindi una novità in senso assoluto, e prendono ispirazione da parecchi titoli del passato, tra i quali si potrà ricordare la trilogia di Gobliiiins o Zack and Wiki, adventure di Capcom pubblicato nel primo periodo di vita commerciale di Nintendo Wii.

    Furto con scherzo

    Ciò che però differenzia Tiny Thief da altri titoli simili già pubblicati in passato è l'approccio rilassato e spensierato, che accompagna il giocatore a sperimentare rimuovendo completamente il fattore frustrazione, normalmente presente in alcuni puzzle game di questo tipo. Ogni livello è un parco giochi nel quale sperimentare liberamente, provando ad interagire con lo scenario per poi assistere agli effetti delle proprie azioni, spesso spassosissimi.
    Imperdibile la reazione del pasticcere del villaggio al furto consecutivo della terza torta, oppure il risveglio di soprassalto del malefico sindaco, con la sveglia che lo strapperà improvvisamente al sonno, facendolo correre per la stanza fino a dare un poderoso calcio al gatto che dorme placidamente su un cuscino vicino alla porta.
    Risolvere i livelli è quindi un'opera in cui il trial and error avrebbe potuto rovinare tutto, problema che è stato abilmente evitato sia innestando numerosi checkpoint con un meccanismo automatizzato che funziona egregiamente, sia facendo leva proprio sullo stile grafico, che spinge a voler provare ad interagire con ogni elemento dello scenario disponibile per vedere cosa accade.
    Le animazioni sono uno dei punti di forza, minimali ma molto espressive e presenti in numero altissimo: ogni personaggio ha un proprio set specifico e per ogni livello è presente una piccola cut-scene finale, che chiude il cerchio con il breve fumetto che apre ogni ambiente, andando quindi a formare una lieve trama che unisce tutta l'avventura. In questo modo i vari furti vengono contestualizzati, trasformando il protagonista da un simpatico ladro all'eroe che agisce più per aiutare gli altri che per il proprio tornaconto.

    Tiny Thief Tiny ThiefVersione Analizzata iPadTiny Thief è tra i titoli più rifiniti mai apparsi su smartphone e tablet e rappresenta una partenza di slancio tanto per 5 Ants quanto per il servizio di publishing di Rovio. Lo stile grafico è delizioso e il gameplay è adatto a tutti, in quanto offre sfide perfette anche per i bambini, per poi arrivare a livelli decisamente più complessi, anche strutturati su più schermate, e che hanno il solo difetto di obbligare a compiere alcune azioni in maniera ripetitiva se si vuole puntare a prendere le tre agognate tre stelline. Il prezzo è assolutamente adeguato alla qualità del gioco e si può sperare che Tiny Thief sia l'ennesimo titolo in grado di ottenere un buon successo di pubblico, innalzando nuovamente la percezione di qualità dei giochi per dispositivi mobile, riuscendo quindi nel contempo a risanare un mercato ormai troppo appiattito, nel quale l'offerta gratuita o a prezzi entry level ha fatto terra bruciata intorno a sé.

    9

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