Recensione Assassin's Creed Rearmed

Un titolo multiplayer dedicato ad Assassin's Creed arriva su iPhone

Recensione Assassin's Creed Rearmed
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  • iPhone
  • In attesa dell’uscita di Revelations, prevista per il 15 di questo mese, Ubisoft tenta di addolcire l’attesa per i fan (e raggranellare qualche spicciolo extra) con questo Rearmed, titolo in esclusiva su App Store, che permette di vivere l’esperienza multiplayer di Assassin’s Creed in chiave mobile.
    Sicuramente apprezzabile il costo zero dell’applicazione, disponibile gratuitamente come download per iPhone. A vedere i trailer, sembrerebbe esista una versione per iPad, ma non è così, almeno al momento. In ogni caso la versione per iPhone, anche se sgranata a 2x sul grande schermo del fratello maggiore, rende il sistema di controllo meno macchinoso e frustrante, ma torneremo su questo fra poco.

    Born to kill

    Rearmed è la riproposizione del già presente Assassin’s Creed Multiplayer per iOS (ora sparito dallo Store), tirato a lucido per l’occasione e reimpastato con qualche candito da Revelations (principalmente Persona, abilità ed equipaggiamenti) per renderlo attuale al contesto.
    Sono sicuramente visibili i miglioramenti apportati da Ubisoft, sia a livello grafico che per quanto concerne il matchmaking, mentre il sistema di gioco è rimasto praticamente invariato.
    In Rearmed infatti, dobbiamo partecipare a veloci sessioni multiplayer, sia in locale via bluetooth che via internet, nelle quali scovare e assassinare gli altri giocatori.
    All’inizio della partita bisogna scegliere una propria Persona (l’avatar che verrà proiettato nell’universo di gioco) e la si personalizza con skills ed equipaggiamento.
    Una volta entrati in game, verremo accolti da una visuale a volo d’uccello, dove ogni elemento è visto dall’alto senza prospettiva. Per quanto la grafica sia curata, il risultato finale ha un sapore quasi amatoriale, con elementi scenici quali case, piazze e siepi che sembrano prese direttamente da librerie stock, con personaggi prerenderizzati che mal si legano al contesto e che si muovono nelle classiche 8 direzioni: nonostante quest’ultima sia probabilmente una scelta di design, contribuisce alla sensazione di inconsistenza.
    In ogni caso, lo scopo è trovare la vittima (uno degli altri 3 giocatori), indicata in alto a sinistra sull’hud, e assassinarla. Per farlo, bisogna andare in giro per il livello (toccando sullo schermo nella direzione dove vogliamo dirigerci) cercando di capire quale sia il bersaglio, grazie alla comoda bussola che ci indica in che direzione si trovi e, una volta individuato fra la folla, farlo entrare nel raggio d’azione delle nostre armi e ucciderlo con un tap.
    Intanto però, un altro giocatore avrà l’ordine di assassinare noi, per cui dovremo cercare di non essere scoperti mescolandoci fra la folla a nostra volta.
    La folla è composta da cloni dei Persona dei giocatori, per cui è possibile confondere gli avversari mantenendo un profilo basso, cercando di imitare gli npc, evitando di fermarsi e seguendo direzioni comuni. In alternativa, principalmente in casi disperati, è possibile correre con un doppiotap sullo schermo e salire sui tetti semplicemente camminandoci verso.
    Il gioco premia chi mantiene un profilo basso con punti bonus per uccidere in incognito. Una >kill eclatante vale una decina di punti, mentre una silenziosa, con i vari bonus, può valerne in media 45. Sbagliare bersaglio, colpendo un membro della folla, sottrae 10 punti.
    Alla fine della partita (durano 5 minuti), chi ha più punti vince.
    Nonostante la realizzazione mediocre, il concept di gioco riesce nell’intento di intrattenere, ed è effettivamente qualcosa di diverso dal solito. Nonostante le poche opportunità permesse dal rigido sistema di gioco, è divertente scovare in maniera inequivocabile il proprio bersaglio, magari mentre sta cercando di non farsi scoprire, così come rendersi conto di essere sopravvissuti al proprio assassino. Il comodo sistema di matchmaking poi (almeno adesso che ci sono parecchi giocatori), permette di entrare in partita in pochi secondi, rendendo il titolo un mordi e fuggi niente male.
    Per i patiti di Assassin’s Creed poi, l’atmosfera è quella giusta (le musiche sono le originali delle versioni per console), ed è un diversivo simpatico in attesa dell’uscita del nuovo capitolo.

    Acquisti In-App

    Rearmed è gratuito su App Store, ma chi lo desidera può donare ad Ubisoft tutti i soldi che vuole grazie al comodo sistema di acquisti In-App. Forse un pò troppo ammiccante a chi preferisce spendere piuttosto che sudarsi i risultati, dallo store di Rearmed è possibile costruire in pochi clic il proprio assassino, acquistando non solo le armi e le abilità che si desiderano senza passare ore in game, ma addirittura potendone sbloccare l’utilizzo, scavalcando i requisiti necessari, tramite appositi cristalli. Se ad esempio un’arma può essere utilizzata solo dagli assassini di livello 5 o superiore, coi cristalli è possibile utilizzarla indipendentemente dalla propria esperienza. Per il giocatore occasionale questo vuol dire la possibilità di incontrare avversari molto più potenti di lui, ma in fin dei conti sono risultati ottenibili anche giocando assiduamente, e durante il gioco la cosa non fa differenza.

    Problemi tecnici

    Purtroppo ci sono alcuni problemi di natura tecnica che affliggono il gioco.
    Il sistema di controllo non è reattivo, e il motore perde qualche input di troppo per strada, rendendo spesso difficile muoversi come si vorrebbe. Basandosi completamente sui tap inoltre, è facile toccare il personaggio sbagliato, spesso in situazioni cruciali; viene qui in aiuto, come dicevamo in apertura, giocare eventualmente il titolo sullo schermo dell’iPad dove, a scapito della visualizzazione sgranata, il maggiore spazio a disposizione permette di impartire comandi più precisi.
    Oltre questo, l’applicazione crasha spesso, o si blocca alla fase di matchmaking, mentre più raramente esce alla home durante la partita.

    Assassin's Creed Rearmed Assassin's Creed RearmedVersione Analizzata iPhonePur fra alti e bassi, Assassin’s Creed Rearmed merita la sufficienza: le partite, quando tutto fila liscio, sono veloci e divertenti e, nonostante la grafica sotto la media, il titolo centra l’obiettivo presentando un sistema di gioco tutto sommato unico nel suo genere e adatto alla piattaforma verso cui è destinato. Per gli appassionati di Ezio ed Altair poi, sicuramente il gioco acquista ulteriore fascino. Non sarà un campione di longevità magari (complice l'invadente sistema di acquisti In-App che mitiga la voglia di competere) ma dato il costo irrisorio (giusto il tempo del download in questo caso) vale sicuramente la pena dargli un’occhiata. Potrebbe anche appassionarvi.

    6.5

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