Recensione Need For Speed Most Wanted mobile

Il Racing Arcade di EA arriva anche su dispositivi Mobile

Recensione Need For Speed Most Wanted mobile
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  • Dopo due anni di sviluppo l’ultima fatica di Criterion è finalmente disponibile e decine di migliaia appassionati di titoli di guida stanno valutando se continuare la propria carriera in Forza Horizon o passare, seppur temporaneamente, all’adrenalina garantita dalla città di Fairhaven.
    Se le versioni per console casalinghe, PC e addirittura Playstation Vita sono tutte ad opera del team con sede a Guildford, la controparte per dispositivi iOS, Android ed Amazon è stata sviluppata da Firemonkeys, studio australiano di recente fondazione, nato dall’unione di IronMonkey e Firemint, che hanno già mostrato il proprio valore con Mass Effect: Infiltrator e Real Racing.
    Come si pone, quindi, la versione mobile del nuovo episodio di Need for Speed rispetto a quella principale?

    Albero genealogico condiviso

    Da un punto di vista puramente stilistico Most Wanted per mobile non si discosta dal canone imposto da Criterion per la sua ultima produzione: menu minimali e vagamente asettici catapultano il giocatore al volante per la sua prima gara, senza dargli il tempo di ambientarsi.
    Il primo approccio, quindi, solleva rapidamente alcuni dubbi, soprattutto se si ha avuto modo di provare la controparte per console casalinghe o per Playstation Vita: una strada larghissima e con curve ridotte al minimo si snoda davanti al proprio mezzo, permettendo di abituarsi al sistema di controllo, mentre si viene aiutati da dei pannelli informativi assolutamente non invasivi.

    Con le impostazioni predefinite si potrà ruotare il dispositivo per agire sullo sterzo, lasciando al touch screen la gestione dei rimanenti controlli: un tocco sul lato destro dello schermo innesca la derapata, mentre la controparte sinistra è deputata al freno, da utilizzare raramente e come strumento d’emergenza. E’ poi presente la canonica barra della nitro, da attivare con uno swipe verso l’alto ma senza la possibilità di fermare l’erogazione una volta innescato il processo.
    La prima gara si riuscirà a vincere senza troppa fatica, fattore in controtendenza rispetto ad una difficoltà tarata leggermente più in alta rispetto alla media dei titoli di guida disponibili sulle piattaforme mobile, segno che il team ha voluto mantenere lo stesso approccio della versione per console, in parte intransigente.

    Il momento delle scelte

    Dopo la prima gara di riscaldamento si verrà trasferiti alla mappa di Fairhaven, nella quale si potrà scegliere con quale evento proseguire, venendo nel contempo introdotti alle funzionalità online legate all’Autolog.
    Utilizzando un account di Origin, infatti, si potrà verificare la propria progressione nel gioco non solo per quanto riguarda le piattaforme mobile, ma anche rispetto alle versioni console: l’ammontare degli Speed Points, da ottenere guidando al limite, vincendo le gare e battendo la polizia, è condiviso, così come le posizioni da superare per cercare di raggiungere la vetta della classifica, diventando il pilota Most Wanted.
    Si tratta di una feature molto importante e ben integrata anche con l’infrastruttura online disponibile sul portale di Need for Speed, che permette quindi di passare da una versione del gioco all’altra, soprattutto se in mobilità, senza smettere mai di giocare ed accumulare successi.
    Se l’integrazione con l’universo della serie è ottimo, non altrettanto si può dire della struttura di gioco: Most Wanted su mobile, infatti, perde completamente al connotazione free roaming e la mappa non è più, quindi, uno aiuto per raggiungere i luoghi delle gare, ma è a tutti gli effetti l’unico strumento per farlo.

    Gli eventi, infatti, si sceglieranno toccando i punti di interesse presenti, con l’opportunità di farsi aiutare dal sistema Easydrive che detterà una sorta di progressione all’interno del gioco.
    In questo modo Most Wanted si trasforma da un gioco di guida innovativo, che estende il concetto di Burnout Paradise verso nuovi confini, ad un titolo classico, che non osa in nessun comparto in termini di gameplay, limitandosi a proporre sfide e gare di difficoltà crescente senza troppo appeal.

    Partenza in quarta

    A far svettare la versione mobile di Most Wanted è sicuramente il comparto grafico: la modellazione delle vetture è ineccepibile e la possibilità di poterle guardare liberamente da ogni punto di vista all’interno del garage fa venire voglia di scattare un paio di screenshot per utilizzarli come sfondo per il proprio device. Meno convincente, invece, la costruzione delle piste, troppo poco elaborate e con elementi a schermo che non fanno molto per favorire la varietà. E’ la loro struttura, però, a non convincere, in quanto sono troppo poco tortuose per dare davvero soddisfazione nella guida, favorendo quindi la fruizione del gioco da parte di un pubblico particolarmente ampio, probabilmente non avvezzo ai giochi di guida più complessi.
    Il fatto che metà del team sia responsabile della serie Real Racing, quindi, non deve trarre in inganno: Need for Speed Most Wanted non ha nulla a che spartire con quelli che possono essere considerati come i titoli più simulativi disponibili sull’App Store, con il risultato che, probabilmente, verrà apprezzato maggiormente dai non giocatori rispetto a chi cerca una versione per smatphone e tablet che sia all’altezza di quelle per console, casalinghe o portatili che siano.

    Need For Speed Most Wanted mobile Need For Speed Most Wanted mobileVersione Analizzata iPhoneMost Wanted su dispositivi mobili non convince: le piste troppo lineari e la decisione di rimuovere completamente la componente free roaming ne fanno un titolo che, praticamente, sfigura rispetto alle altre versioni, rivolgendosi quindi ad un pubblico differente, che preferisce correre senza pensieri in sessioni corte e slegate tra loro, con il solo Autolog e lo share degli Speed Points a fare da collante con il resto della serie. Una versione, quindi, che non soddisferà i giocatori abituali, che in Real Racing hanno trovato un titolo di guida profondo e convincente, ma potrà piacere ai fan dei vari episodi di Asphalt, grazie alla presenza delle licenze ufficiali e di qualche buon momento, spesso legato alle fughe dalla polizia. Una conversione poco riuscita troppo distante da ciò che Criterion ha ideato e vuole offrire al proprio pubblico con Most Wanted.

    6.5

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