Recensione Reaper: Tale of a Pale Swordsmans

Dopo qualche progetto non fortunatissimo Hexage si rifà con un action game originalissimo

Recensione Reaper: Tale of a Pale Swordsmans
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  • Dopo una manciata di progetti non fortunatissimi, il team Hexage assalta l'App Store con un action game interessante e ben studiato, che si propone per altro nella formula "free-to-try". Scaricare Reaper: Tale of a Pale Swordsman, quindi, non pesa sulle vostre finanze, ed il periodo di prova risulta abbastanza esteso per trovarsi irrimediabilmente catturati dalle meccaniche di gioco, oppure già abbastanza sazi dopo l'assaggio.
    Dal momento che si tratta di un titolo con un look accattivante, un sistema di controllo reattivo e intelligente, ed una struttura un po' più profonda rispetto a quella di tanti altri congeneri dedicati al mercato mobile, vi consigliamo vivamente di dargli un'occhiata: potreste anche voi restare invischiati fra una quest e l'altra.

    Un pallido guerriero

    Reaper racconta di una terra di confine contesa fra i selvaggi e le guardie dell'impero, che stancamente difendono i loro baluardi dagli assalti degli indigeni integralisti. In questo contesto appare, risvegliatosi in una misteriosa caverna, il pallido protagonista del gioco, destinato in qualche modo a cambiare le sorti di questa terra perduta. L'incipit è rapido e sbrigativo, ma basta per caratterizzare in maniera (opportunamente) superficiale il mondo di gioco: i pochi lineamenti dell'ambientazione ed un tutorial molto diretto sono tutto quello che ci serve per prender confidenza con Reaper e con il suo control scheme.
    Il titolo di Hexage si presenta appunto come un action game dalle meccaniche abbastanza basilari. Due pulsanti virtuali disposti nel nato sinistro dello schermo permettono di muoversi avanti e indietro nelle arene bidimensionali, mentre il (doppio) salto viene gestito da un semplice tap sullo schermo. Scopriamo che il nostro protagonista attacca automaticamente gli avversari a cui si avvicina, con una serie di fendenti ritmati e regolari. Colpo dopo colpo, Reaper accumula rabbia, risorsa quanto mai preziosa nell'economia dello scontro. Questa può infatti essere usata per eseguire una serie di colpi speciali, da eseguire con dei rapidi swipe. Far scivolare il dito sullo schermo permette di eseguire uppercut o fendenti caricati, ma anche spericolate rotazioni a mezz'aria ed il più classico dei "tonfi", utile a schiacciare i nemici. In verità il set di mosse è sempre a disposizione, solo che eseguire gli attacchi senza aver accumulato almeno un po' di rabbia ridurrà drasticamente la loro efficacia.
    Si capisce fin da subito che la strategia vincente è quella di avvicinarsi ai nemici meno pericolosi e ridurli a brandelli con l'attacco automatico, in modo da avere poi l'occasione di tagliuzzare gli altri con qualche colpo più efficace.
    Il control scheme, si diceva, è piuttosto reattivo, ed è forse propri questa la salvezza di Reaper, che non fa mai rimpiangere l'assenza dei pulsanti.
    Dopo aver fatto un po' di pratica, comunque, veniamo gettati direttamente nelle steppe della brughiera, catturati da una tela di quest principali e secondarie. Reaper si sposta sulla mappa di gioco, raggiunge i luoghi di interesse e parla con gli NPC, alla ricerca di quest e incarichi di vario genere. Molto spesso è possibile scegliere come interfacciarsi con gli abitanti dei villaggi: se dimostrarsi disponibili e affabili, oppure malvagi e spietati, attaccando briga praticamente con chiunque. E' un dualismo poco funzionale all'evoluzione della trama, che procede sempre di scontro in scontro, aggiungendo a quelli previsti dalle quest, gli assalti casuali che ogni tanto ci colgono di sorpresa mentre siamo in viaggio.
    I combattimenti si svolgono sempre in arene di dimensioni modeste, ma la difficoltà si impenna molto presto. Al di là degli ostacoli ambientali, bisogna stare attenti alle routine d'attacco dei nemici, che non si risparmiano affatto. In molti, anzi, ci bersagliano con fucilate, proiettili magici, aculei scagliati a gran velocità. In certi momenti sembra quasi di stare nel mezzo di uno shoot'em up, tanti sono i proiettili che dobbiamo schivare. Ed è proprio questa stranissima commistione di generi che tiene incollati al titolo fino al livello 10, una volta raggiunto il quale ci verrà chiesto di pagare 2,99€ per sbloccare la versione completa.

    Tocca quindi decidere in questo momento se vale la pena di investire qualche spicciolo nel titolo Hexage. Noi vi avvertiamo che avanzando nel gioco l'esperienza non cambia la sua sostanza. Ci si trova sempre a combattere sfruttando un parco mosse che non cambia dall'inizio alla fine, cercando semmai di massimizzare il punteggio (ci sono persino le leaderboard) e di accumulare i soldi necessari ad acquistare nuove spade e oggetti. Anche il sistema di crescita del personaggio è semplice e scheletrico: ad ogni level up si sceglie uno di tre tarocchi che migliora le statistiche di base o il danno di certe mosse, mentre dal fabbro si possono acquistare oggetti gradualmente più potenti. Non sarà insomma la profondità del substrato ruolistico a convincervi, o la struttura delle quest. Semmai un buon grado di sfida, che si impenna velocemente e non fa sconti, unito ad una varietà discreta di nemici e scenari. Colorato e con un look gradevole (ma tralasciamo la noiosissima soundtrack), Reaper si lascia giocare e rigiocare, per questo suo carattere un po' fuori dagli schemi e per l'immediatezza con cui si rientra in partita.
    Se cercate un titolo dal sapore un po' diverso, e i giochi "one touch control" non vi hanno mai entusiasmato, date una chance al videogame firmato Hexage. Dopo tante ore di gioco potreste persino decidere di acquistare (aggiungendo pochi euro) i pacchetti Destiny e Dark Legend, che aggiungono un'arena di combattimento, set di oggetti speciali e il Dark Harvest Mode, incentrato solo ed esclusivamente sull'azione.

    Reaper: Tale of a Pale Swordsmans Reaper: Tale of a Pale SwordsmansVersione Analizzata iPhoneL'ultima prova di Hexage è un titolo inaspettatamente originale, che riesce non solo a declinare in maniera precisa e pulita dinamiche da picchiaduro a scorrimento, ma le mescola con una (inattesa) spruzzatina di shoot'em up e colloca il tutto in una cornice da GDR molto semplice, ma perfetta per reggere ed inquadrare l'avanzamento. La prova fino al decimo livello è gratuita: scaricate pure, quindi, perchè molti di voi, soprattutto gli appassionati dello sperimentalismo e degli action-rpg, si convinceranno senza riserve.

    8

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