Recensione Secret Files Tunguska

Svelate il mistero di Tunguska

Recensione Secret Files Tunguska
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  • DS
  • Wii
  • Pc
  • Il mondo è pieno di misteri. Come hanno fatto gli egizi a costruire le piramidi senza avere mezzi di trasporto adeguati? Cosa c'è nel lago di lochness? Qual è l'origine dei testoni dell'isola di pasqua? Sono mai sbarcati gli alieni per davvero? Chi ha ucciso kennedy? Ma soprattutto è nato prima l'uovo o la gallina?
    Potremo parlarne per ore, visto che ognuno di noi ha ormai qualche teoria su questi classici del mistero (anche se tutto sommato nessuno riesce mai a svelare quello più oscuro: le donne).
    Tuttavia ci sono degli avvenimenti talmente misteriosi di cui pochi hanno sentito mai parlare, e certamente non perché siano privi di mistero o fascino. Il caso Tunguska sicuramente è uno di questi.
    Molti infatti non hanno idea di cosa evochi tale nome, e tanto meno sanno cosa è accaduto alle ore 7:17 (ora locale) del 30 giugno 1908, in una regione presso che disabitata della Siberia.
    Testimoni oculari? Nessuno.Qualche elemento in grado di aiutare l'indagini? Sì: 2150 Km quadrati di foresta sradicati.

    I casi della vita

    Non c'è certo da dire che la strage di piante di cui abbiamo parlato sia dovuta a qualche boscaiolo contrariato, visto che le testimonianze dell'epoca parlano di un esplosione da una quindicina di megatoni, udibile da ben 1000 km, il cui polverone fu avvistato da addirittura 500 km.
    Per darci un idea delle dimensioni della faccenda, immaginiamo che l'esplosione avvenga a Roma: i milanesi sentono l'esplosione, e i fiorentini sono tutti affacciati al balcone a vedere il fumo.
    Ci sono varie teorie sull'evento, alcune piuttosto plausibili, altre molto fantasiose, ma nessuna è in grado di poter spiegare la faccenda al 100%: c'è chi sostiene che un meteorite sia andato a sfracellarsi nella placida tundra siberiana, ma nessuno ha mai trovato una scheggia del corpo celeste alieno e tanto meno qualcosa che assomigli vagamente ad un cratere. C'è chi afferma che sicuramente una eruzione vulcanica e una conseguente fuga di metano da un deposito sotterraneo siano alla base di tutto, ma purtroppo ancora non ci siamo: se così fosse, dato che il metano non sprigiona un'energia termica simile a quella che ha incenerito gli alberi secolari della foresta, chi ha piazzato una bella bomba atomica per dare più calore all'ambiente? E soprattutto, chi è il genio che l'ha costruita, visto che nel 1908 Einstein aveva i capelli neri e -fresco di laurea- insegnava all'università di Praga?
    Escludendo che Chuck Norris fosse a quei tempi in gita in Russia, non ci rimane che ascoltare l'ultima e più fantasiosa delle teorie, che tira in ballo niente poco di meno che l'antimateria.

    Secondo complessi calcoli matematici, gli scienziati ipotizzano che la materia può essere costruita da atomi con carica invertita (con elettroni caricati positivamente ad esempio) considerabili come antiparticelle agli elettroni negativi che tutti conosciamo. Se una particella viene in contatto con la sua antiparticella corrispondente si innesca una vera e propria reazione termonucleare, in grado di causare tranquillamente un macello simile a ciò che accadde a Tunguska. Non ci sono dati sperimentali in grado di dar credito a questa tesi, visto che l'esistenza stessa dell'antimateria è solamente una ipotesi matematica, e quindi siamo ancora una volta lontani dalla verità.

    Su cosa accadde, tuttavia, i ragazzi della FusionSphere Sistema hanno un'idea precisa sulla faccenda. Siete pronti a scoprirla in Secrets Files:Tunguska?

    La vita è un'avventura... grafica!

    Le avventure grafiche sono uno di quei generi che qualche hanno fa impazzavano nel mercato Pc, e che purtroppo oggi hanno dovuto cedere lo scettro a qualche altra tipologia di games, salita alla ribalta grazie a gameplay azzeccati e soprattutto comparti tecnici all'avanguardia.
    Pur ristagnando in un mercato di nicchia, ogni tanto si presenta qualche titolo che da nuova linfa al settore, ribadendo che le avventure grafiche sono tutt'altro che morte, ma che piuttosto sono ancora in grado di dire la loro.
    Secrets Files: Tunguska (da adesso SFT) è fortunatamente uno di questi titoli, che sicuramente non mancherà di regalare qualche bella ora di divertimento agli appassionati. Seguendo il trend di successo di quest'ultimi tempi, secondo cui "Donna è bello", vestiremo gli attraenti panni di Nina Kalenkov, la classica ragazza delle porta accanto, alle prese con argomenti più seri rispetto tazze di zucchero e arrosti bruciati, visto che la giovane è impegnata nella ricerca del padre misteriosamente scomparso.


    A chi diavolo può venire in mente di rapire un vecchio studioso, impiegato in un museo di storia naturale? Quanti soldi può aver messo da parte in una vita di studi? Ovviamente c'è qualcosa sotto, visto che Vladimir Kalenkov non passava la vita assaporando tartine al caviale accompagnate da qualche calice di champagne. Che tutto questo abbia qualcosa a che fare con gli studi del papi? Che per caso la causa sia legata al fatto che il signor Kalenkov sia uno dei massimi esperti sul caso Tunguska? Ecco quindi che vi ritroverete ad accompagnare Nina negli angoli più sperduti del globo alla ricerca della figura paterna, in una corsa contro il tempo in cui i dubbi sulla sorte del genitore si fanno sempre più forti. Fortunatamente Nina non è sola: Max Gruber, bel ragazzo dalle mille risorse, nonché collaboratore del padre, è deciso quanto mai a dire la sua nell'indagini.
    Afferrate il mouse e prendetevi una settimana di ferie: il caso Tunguska è appena cominciato.

    Ma se punto e clicco, faccio male?

    Come ogni avventura grafica che si rispetti, SFT propone il classico sistema di controllo basato sull'azione del mouse per gestire i movimenti del personaggio ed ogni tipo di situazione che questi si troverà a fronteggiare. Il titolo si rifà allo spirito di alcuni classici del passato: in nessuna circostanza non vi troverete mai in una situazione senza uscita causata da qualche vostra poco felice scelta.
    Per tanto, il gioco si fa giocare con serenità, visto che nessuna vostra azione può essere critica o tanto meno fatale: in qualsiasi contesto c'è una via d'uscita, e per quanto difficile possa sembrare la sfida, basterà aguzzare l'ingegno.
    L'impostazione di Tunguska è tuttavia leggermente diversa rispetto a quella di indimenticati mostri sacri di vecchia scuola: volontà del team di sviluppo è quella di creare un'avventura tutta lucubrativa, in cui l'unico vero ostacolo è costituito dagli enigmi. Per questo il team ha adottato alcuni accorgimenti che andremo adesso ad analizzare. Anzitutto, in SFT la ricerca degli oggetti non è una fase attiva, fondante e difficoltosa: quante volte abbiamo mosso convulsamente il mouse su tutta la schermata di gioco per vedere se questi cambiava aspetto, segnalandoci qualche oggetto o qualche locazione che prima non avevamo notato (il così detto"Pixel Hunting")? In SFT esiste espressamente un tasto la cui pressione rivela a schermo la posizioni di tutti gli oggetti con cui interagire, per tanto non correrete più il rischio di ragionare per giorni su come risolvere un enigma, per poi accorgervi che nell'inventario mancava un minuscolo oggetto che solo un falco in volo radente sarebbe stato in grado di notare. Questo aspetto denota una particolare intenzione che i programmatori hanno avuto nel concepire il titolo: il giocatore deve concentrarsi sugli enigmi, che sono il vero cuore dell'avventura, e perdere il meno tempo possibile nella ricerca di oggetti ed affini.
    Questa decisione è tutt'altro che meramente stilistica, visto che la maggior parte degli enigmi si lasciano risolvere solamente combinando astutamente gli "Item" a nostra disposizione: facilitare il loro ritrovamento per consentire all'attenzione del giocatore di focalizzarsi sul loro utilizzo è una scelta coraggiosa e felice. Giocando a SFT, dunque, tirerete fuori il Mac Gyver che è dentro di voi: solamente pasticciando con il vostro inventario (fra l'altro sempre aperto in basso sullo schermo) riuscirete a costruire la diavoleria che vi permetterà di cavarvi d'impiccio.
    D'altro canto ci sono anche dei puzzle logici, il cui paragone più stretto -senza privarvi del gusto di scoprire da soli quali siano- è il gioco dei quindici. La presenza di tali frangenti accontenterà quindi anche i cultori dell'enigmistica.
    L'ultimo aspetto da considerare, riguarda l'impostazione a "camere stagne" dell'avventura: in SFT non si corre il rischio di passare ore girovagando per le varie locazioni: il gioco è concepito "a schemi": gli eventi vi porteranno a confrontarvi spesso con una macro ambientazione alla volta, completa si di stanze e vari quadri, ma sempre ristretta ed indipendente dalle altre. La diretta conseguenza di questa scelta vi porterà a concentrarvi sempre più sugli enigmi, visto che una volta raccolto tutto, ed esplorata velocemente la location, avrete praticamente in mano gli elementi per venire a capo degli "ostacoli logici" posti sul vostro cammino.

    Two is better then one

    Come abbiamo già detto. Nina non sarà affatto sola nella ricerca del padre, visto che il prode Max Gruber farà del suo meglio per aiutare la giovane ragazza nella sua attività investigativa.
    Questa scelta ha un precisa ripercussione nel gameplay: a volte potremo controllare Max piuttosto che Nina, in alcuni frangenti switchando a piacimento fra i due. Sostanzialmente questa opera di collaborazione si riduce in certi casi a seguire i due protagonisti mentre, separati per battere più piste, affrontano due contesti diversi. Ad esempio, Nina può fare una visitina all'entroterra cubano, per cercare di parlare con una persona informata dei fatti, mentre Max, visto che è uomo e deve fare l'eroe, fa altrettanto sotto un fitta pioggia islandese. In altri casi invece entrambi i personaggi sono nel solito luogo, e molto spesso uno dei due si mette nei guai: sta quindi all'altro cercare di salvare le penne al patner, fornendogli oggetti o agendo su qualche macchinario per facilitare il lavoro del tapino. Nel primo caso possiamo dire quindi che l'architettura di gioco a due personaggi ha un fine piuttosto narrativo, visto che oltre che a far vivere al giocatore un maggior numero di esperienze regala anche una visione dell'avventura da un altro punto di vista. L'altro frangente invece regala uno spessore maggiore al gameplay, visto che dovremo instaurare un clima di cooperazione fra i personaggi primari.


    Spendiamo inoltre qualche parola per descrivere i personaggi non giocanti con cui avremo a che fare per portare a termine l'avventura: come classicamente avviene in altri titoli storici, tutte le persone che incontreremo avranno qualche richiesta o desiderio particolare che sarà nostro compito soddisfare, per ottenere nuovi oggetti oppure accedere a nuove ambientazioni. Dovremo pertanto interagire con loro tramite i sempre verdi dialoghi, sviluppati sempre classicamente tramite argomenti da dipanare. Sostanzialmente non ci troveremo mai in situazione inconcludenti durante l'iterazione, perché nessun dialogo, o nessun nostro comportamento, ha ripercussione dinamiche sugli NPC, che quindi risponderanno di buon grado ai nostri stimoli.

    Il lato oscuro della luna

    Stando a quanto abbiamo detto sino ad adesso il gioco si prospetta molto interessante, ed è quindi giunta l'ora di affrontare i retroscena meno piacevoli della produzione.
    Diciamo subito che non esistono grosse magagne capaci di far affondare il titolo, ma si tratta piuttosto di marginali sbavature, e piccoli vizi di forma.
    Il primo punto da affrontare riguarda la qualità generale degli enigmi, e quindi la qualità stessa dell'avventura. In SFT non sono presenti enigmi privi di logica o la cui soluzione risulta talmente astrusa e svincolata da ogni tipo di indizio (qualcuno ricorda i biscotti di Still Life?), per tanto con una buona dose di ragionamento siamo in grado di affrontare ogni situazione. Alcune però volte, visto il massiccio utilizzo dell'inventario, ci è capitato di iniziare pasticciare gli oggetti senza un logica apparente, dando vita spesso a opere d'arte contemporanee che solamente in un secondo momento ci hanno fatto intuire come risolvere date situazioni. Diciamo quindi che la qualità media dei puzzle è alta, anche se talvolta può capitare di procedere per tentativi perché la situazione da risolvere non offre certo soluzioni facilmente intuibili. Fra l'altro va detto che in alcune circostanze il nostro inventario assume le dimensioni della borsa di Mary Poppins: non siamo ai livelli del glorioso Monkey Island, in cui Guybrush Treephwood portava nel taschino una scala a pioli, un pollo vivo e un pianta rampicante, ma anche Nina qualche volta sorprende per la capacità di organizzare gli spazi. Non sarà raro portare appresso un quantità di roba che neppure con un furgoncino saremmo in grado di scarrozzare, deludendo quindi coloro che avrebbero preferito un tasso di realismo maggiore sotto questo profilo.


    Forse il più fastidioso difetto è quello che si manifesta quando il nostro alter ego digitale si trova di fronte all'elemento con cui vogliamo agire, coprendolo quindi con il proprio corpo poligonale: in questi casi occorrerà far fare qualche passo indietro al personaggio, casomai deselezionando l'oggetto che avevamo già in mano. Anche questo non è propriamente un difetto, ma ovviamente in qualche frangente è una sbavatura che può risultare veramente odiosa, che sarebbe stato preferibile evitare.
    Continuando la nostra analisi, possiamo dire che la trama in generale è molto gradevole ed intrigante (il che -in molti casi- comporta fare le 5 di mattina al Pc per sapere come va a finire un particolare evento).
    Se proprio vogliamo muovere critica al reparto narrativo, osserviamo che i personaggi principali in alcuni frangenti peccano un po' di carisma, a causa di una caratterizzazione dei medesimi forse un po' approssimata. Anche in questo caso non parliamo di difetto vero e proprio, ma piuttosto del mancato raggiungimento della soglia d'eccellenza, che allontana gradualmente il titolo dalle alte vette del punteggio.
    Volendo parlare della realizzazione tecnica, non possiamo che premiare il lavoro svolto dagli sviluppatori, che hanno fornito alla produzione un aspetto curato e gradevole.
    Lo stile visivo ricorda molte altre produzioni simili: i personaggi principali e non sono rappresentati da modelli poligonali tridimensionali, mentre il mondo in cui agiscono, pur essendo sviluppato tridimensionalmente, fa spesso uso di immagini bidimensionali, come textures che approssimano la tridimensionalità con l'uso della prospettiva di oggetti o luoghi non rilevanti ai fini del gioco.
    Ovviamente SFT non mancherà anche di effetti grafici raffinati: giochi di luce, antiasialing, e quant'altro per migliorare l'aspetto dell' opera. Non si tratta di grafica all'avanguardia in senso lato, ma senza ombra di dubbio di una buonissima qualità visiva per quello che concerne il settore delle avventure grafiche, che sappiamo essere uno dei generi in grado di girare su qualsiasi computer da 6 anni a questa parte.
    Buone le musiche e gli effetti acustici, anche se non toccano sfere di eccellenza, ma piuttosto fanno il loro lavora senza infamia e con qualche lode.
    Purtroppo non possiamo dire altrettanto per il doppiaggio, visto che SFT non è totalmente localizzato nella nostra lingua, e propone un parlato in inglese accompagnato da sottotitoli in italiano.
    Le cause di questa scelta sono da rintracciarsi nella politica di Koch media, distributore del gioco, volta a tenere bassi i costi di produzione per poter mettere il prodotto sul mercato a prezzi concorrenziali.
    Non avremo molto da sindacare su tale scelta, anche se indubbiamente avremmo gradito un doppiaggio italico, che forse avrebbe contribuito anche a farci immedesimare maggiormente nei protagonisti.
    Piuttosto non gradiamo la qualità del doppiaggio inglese, che in certi frangenti non è all'altezza di una produzione qualitativamente elevata: specialmente quando la tensione si taglia con un coltello, la voce di Nina, comprensibilmente eccitata, sembra quella di una bambina isterica, dando in qualche frangente sui nervi. Inoltre, in rari casi, i sottotitoli non risultano pienamente soddisfacenti: ci è capitato infatti di avere qualche oggetto per le mani, la cui descrizione risultava talmente oscura da non farci capire esattamente cosa fosse neppure una volta utilizzato.


    Sempre parlando di inventario, non abbiamo molto gradito di poter provare a combinare solamente determinate tipologie di oggetti: l'icona d'azione si materializza accanto agli item solamente quando questi risultano combinabili, mentre non c'è modo di fare niente quando questa condizione non si verifica. Avremmo gradito, magari, ascoltare qualche commento più o meno spiritoso, o quantomeno non dover essere così facilitati nell'individuare elementi il cui connubio non generi un aborto.
    Segnaliamo inoltre una piccola sorpresa: mentre stiamo scrivendo la recensione i FusionSphere System hanno messo in circolazione la prima patch ufficiale per SFT, di ben 240 Mb.
    In tale patch, oltre che correggere qualche piccola imperfezione o bug, di cui tuttavia la produzione è quasi per nulla afflitta, vengono integrate aggiuntive sequenze finali, che completano simpaticamente la fine della storia, arricchendola.

    Secret Files Tunguska Secret Files TunguskaVersione Analizzata PCSFT è sicuramente un titolo ben riuscito, che farà la gioia dell’appassionato del genere, e che soprattutto darà sollievo ai nostalgici affamati di avventure grafiche vecchio stile. C’è tuttavia qualche piccola sbavatura e qualche lieve imprecisione, che fortunatamente non minano in modo critico la qualità del titolo. Tunguska si rivela quindi una piacevole e soddisfacente esperienza ludica, a cui tutti sono invitati a prendere parte. La qualità degli enigmi è mediamente alta, vista la logicità alla base di ognuno: sapranno appagare e costringeranno gli utenti a mettere in moto il cervello, scatenando l'intuizione e l'inventiva. Forse al giorno d’oggi avremmo preferito un’esperienza di gioco meno lineare, ma visto la longevità del titolo, che certamente terrà impegnati i mouse degli appassionati per qualche bel dì, e soprattutto la qualità generale, consigliamo l’acquisto del prodotto non solo ai fan del genere, ma anche a coloro che per la prima volta si avvicinano al mondo delle avventure grafiche.

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