Recensione Resistance:Fall of Man

Resistere o non resistere?

Recensione Resistance:Fall of Man
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS3
  • Il primo shooter per Playstation 3

    Resistance - Fall of Man è uno dei titoli che abbiamo avuto modo di visionare maggiormente durante il lunghissimo percorso di presentazione della nuova console Sony; la carta più forte in possesso di questo First Person Shooter sviluppato da Insomniac Games sembrava essere l'originalissima ambientazione storica, un passato alternativo in cui alla seconda guerra mondiale si è sostituito un conflitto di dimensioni, se possibile, anche superiori... A controbilanciare l'interessante contesto contribuiva un gameplay apparentemente fin troppo consueto, basato su tutti i più comuni canoni dello sparatutto in prima persona, elementi consolidati nella tradizione del videogame e che ben poco vanno a braccetto con le aspettative della “Next Generation”. Dopo averlo visto crescere e migliorare visibilmente sia nel comparto video che nei contenuti giocabili, dopo aver dubitato pesantemente di alcune scelte operate dal team di sviluppo ed essere stati stuzzicati dalle poche ma incisive particolarità di questo Shooter, siamo finalmente riusciti a testare la versione completa di questo titolo, che accompagna il lancio Europeo di Playstation 3

    La storia come nessuno ve l'ha mai raccontata

    Resistance - Fall of Man è ambientato in un'Europa dilaniata dal conflitto con i “Chimera”, una razza di esseri altamente evoluta che, a cavallo tra gli anni '40 e '50, ha lentamente invaso prima la Russia poi il resto del vecchio continente seminando morte e distruzione. Poco è dato sapere delle origini dei Chimera, se non le supposizioni che gli scienziati hanno formulato sfurttando le ridotte informazioni disponibili. Si sa che probabilmente sono nati da esperimenti compiuti in qualche laboratorio segreto della fredda Siberia e che “infettano” un essere vivente e in lui crescono dilaniando le sue carni, mutando la sua struttura organica e facendolo lentamente morire; gli umani contagiati vengono prelevati e portati in centri di stoccaggio, dove la trasformazione in guerrieri Chimera ha il suo termine...
    Nei dieci anni di conflitto tra gli umani ed i misteriosi invasori gli Stati Uniti non sono mai intervenuti, forti del vasto oceano che divide i due continenti e che sembra essere una barriera naturale per il nemico; l'attraversamento del Canale della Manica e la conseguente rapida invasione della Gran Bretagna furono un campanello d'allarme fin troppo evidente per il popolo americano, che ha visto sempre più vicina l'invasione del proprio suolo e deciso di conseguenza di intervenire nel conflitto Europeo con l'invio di truppe in supporto della resistenza inglese.
    Ed è proprio a questo contingente che è stato assegnato Nathan Hale, un sergente come tanti altri che sono morti in questo confitto apparentemente a senso unico; a differenza delle migliaia di caduti sotto i colpi delle armi Chimera o degli aggrediti dalle larve nemiche, Nathan Hale fu il primo essere umano a sopravvivere all'infezione Chimera, il primo esemplare di “mezzosangue” ed il guerriero che, tra l'11 ed il 17 luglio del 1951, riuscì a ribaltare le sorti del conflitto...

    Nulla di nuovo sotto il sole

    Il giocatore impersona il leggendario Nathan Hale, il classico soldato tutto d'un pezzo figlio della bandiera stelle e strisce, di poche parole e ma scaltro ed intelligente; il gioco ripercorre la storia della sua vita dal suo sbarco in Inghilterra nella cittadina di Notthingam fino al momento in cui di lui si persero le tracce dopo la grande controffensiva degli umani sui Chimera.
    Resistance è lo shooter più classico che ci si possa aspettare, il giocatore procede attraverso un'Inghilterra devastata dai bombardamenti e rimodellata ad uso dell'invasore eliminando tutti i Chimera che si oppongono. Rare sono le variazioni a questo gameplay: in alcuni stage dovremo avanzare cooperando con uno o più compagni d'armi, guidare un carro armato, una Jeep o un gigantesco mezzo da combattimento alieno ma sempre con un solo scopo: resistere ai Chimera.
    I nostri nemici sono degli mostri creati in laboratorio usando uno o più esseri umani infettati e sono tenuti in vita tramite degli innesti criogenici applicati alla loro schiena. Alla guida dei Chimera troviamo gli Angeli, giganteschi esseri dotati di poteri psichici e quindi capaci di comandare col solo pensiero le azioni di tutti i guerrieri presenti in una struttura di contenimento. Naturalmente non mancano le razze intermedie più classiche, dallo strisciante aracnide in puro stile Alien, che ci attacca in gruppo e balza al collo quando a portata di tiro, al Chimera gigantesco e brutale del tutto simile ai Troll visti ne “Il Signore degli Anelli”, per finire con l'arrancante zombie tipico della cinematografia e di giochi come Doom, Resident Evil o House of the Dead. La varietà di forme di vita ostili e di nemici inanimati (carri armati, droni difensivi, mine intelligenti ecc...) è davvero notevole, nonostante la scarsa originalità del character design.
    Nathan Hale sbarca in Inghilterra armato di un fucile mitragliatore ed alcune granate, ma già durante le prime fasi di gioco sarà possibile raccogliere nuova artiglieria tra i pezzi abbandonati sia dai nostri alleati che dai Chimera; ciascun armamento è dotato di due modalità di fuoco, una standard ed una speciale, più potente ma limitata dal ridotto numero di munizioni. L'arsenale dei nostri avversari è tecnologicamente all'avanguardia: l'arma di dotazione standard spara proiettili energetici che proseguono lungo la consueta traiettoria rettilinea ma diventano dei colpi a ricerca automatica se spariamo al nostro avversario un “tracciante”.
    L'Auger, invece, può attraversare qualsiasi parete ed è quindi particolarmente utile per colpire sia i Chimera nascosti dietro un riparo che quelli che si trovano ai comandi di una torretta mitragliatrice blindata. Questo fucile può anche creare un numero limitato di scudi energetici capaci di fermare ogni colpo avversario e di farsi attraversare solo dai nostri. I più grandi inconvenienti di quest'arma sono la scarsa capacità del caricatore e la difficile reperibilità dei proiettili.
    Le armi “terrestri” sono generalmente più classiche (fucile a pompa, lanciamissili o carabina di precisione) ma tra loro ne troviamo alcune di “sperimentali”, realizzate dall'esercito americano studiando la tecnologia dei Chimera.
    La maggior parte degli armamenti però non disponibile durante la prima volta che si affronta la “Campagna”, ma viene sbloccato nelle successive partite; per guadagnarsi la possibilità di sfruttare le più potenti bocche da fuoco di Resistance bisogna conseguire degli “obiettivi secondari”. Questi incarichi speciali sono divisi in due categorie: ci sono quelli “Generici”, che possono essere affrontati durante qualsiasi stage della modalità Campagna, e quelli “specifici” che vanno conseguiti in un determinato livello. Stranamente di queste missioni ci è dato sapere il numero, il livello in cui vanno svolte (se non si tratta di un incarico generico) ma non l'obbiettivo, che apparirà sullo schermo una volta conseguito.
    Esiste poi un altro modo per guadagnare contenuti extra, ovvero la raccolta di documenti segreti, che si trovano sparsi un po' ovunque, sia sotto i ponti che nei recessi più reconditi delle basi chimera. Ognuno di questi file, oltre ad aggiungere qualche dettaglio alle vicende narrate, sblocca una serie di artwork da visionare tramite un apposito menu.

    La carta vincente: l'Online Gaming

    La sezione multiplayer di Resistance può contare sia su un'ottima modalità cooperativa per due giocatori che su un eccellente gioco online con sfide per un massimo di quaranta partecipanti in contemporanea. E' possibile inserirsi in uno dei match già in corso o crearne uno proprio agendo sulle molte opzioni messe a disposizione dal gioco: dovremo scegliere il numero massimo di partecipanti, la mappa su cui si svolgerà la battaglia, la suddivisione in squadre dei guerrieri e la modalità di scontro. Oltre a queste esiste una completa serie di regole secondarie che possono essere impostate per rendere lo scontro ancor più particolare, come gli handicap e le limitazioni delle armi o del livello energetico. Durante la ricerca delle partite in corso verranno poi spiegati nel dettaglio tutti gli elementi del gioco online, lo scopo delle singole modalità, l'utilizzo dei radar e l'interpretazione di tutti quegli indicatori che durante lo story mode non appaiono.
    Non mancano poi le opzioni per gestire il nostro “profilo online”: è possibile personalizzare il nostro alter ego, creare delle liste di amici e radunarli anche in un clan. I messaggi tra i giocatori infine possono essere inviati sia in forma testuale che con la voice chat.
    Le mappe sono molto vaste e si prestano molto bene al loro scopo grazie alla varietà di strutture ed ai molti ripari e punti di appostamento offerti. Molto interessante l'idea dei sollevatori, enormi ventilatori posizionati al suolo capaci di farci fluttuare ad una decina di metri da terra e molto utili sia per osservare dall'alto che per superare rapidamente alcuni ostacoli.
    Indubbiamente la parte online di Resistance è la più curata e longeva: oltre ad essere previsti dei download capaci di ottimizzare ed ampliare l'esperienza di gioco, verranno elargiti premi speciali ai migliori guerrieri, equipaggiamenti ed armamenti speciali altrimenti introvabili.

    Il tallone d'achille: l'ambientazione

    Il passato alternativo descritto da Insomniac Games delude sotto molti punti di vista: l'idea di una guerra con armi futuristiche ed "alieni", ambientata a metà degli anni'40, si prestava ad una moltitudine di opportunità di sviluppo, sia nella narrazione che di contenuti del gameplay. Purtroppo il background si concentra su una ristretta serie di buone idee mal sfruttate, che rendono poco plausibili alcuni degli elementi più importanti della storia raccontata. La narrazione stessa degli eventi, ad opera di un comandante sopravvissuto che ha avuto modo di conoscere il leggendario sergente Hale, è piuttosto banale e non riesce a coinvolgere il giocatore quanto ci si sarebbe aspettati..
    Sorprendentemente i Chimera, mostri dall'aspetto tutt'altro che rivoluzionario, hanno ricevuto una cura molto superiore ad altri elementi di gioco: la nascita, lo sviluppo, il loro habitat e la divisione sociale sono stati studiati accuratamente e narrati sia tramite cut scene che mediante documenti scientifici o diari di soldati che sono entrati in contatto con loro (come nei “files” di Resident Evil). Nathan Hale stesso è un eroe particolarmente anonimo, lo stereotipo dei protagonisti di First Person Shooter che non emettono una sola parola e che agiscono sempre animati da eroismo e coraggio. Altrettanto loquaci sono i suoi comprimari, che si limitano a pochi ed insignificanti interventi nella trama del gioco.

    Una buona esperienza visiva

    Tecnicamente Resistance riesce a dimostrarsi come uno shooter dal comparto audiovisivo di prima qualità; particolare cura è stata dedicata alle ambientazioni, sia quelle umane che quelle proprie dei Chimera. Le città e le campagne devastate dal conflitto sono vaste, varie, costruite con modelli poligonali buoni e ricoperte da texture in alta definizione che raramente dimostrano dei cali di qualità. L'interazione con gli scenari è adeguata: buona parte degli oggetti abbandonati nelle case demolite o lungo le polverose strade subiscono le nostre azioni e quelle degli avversari.
    Ancor più cura è dedicata a tutte le zone invase dalle strutture dei nemici, come il centro di stoccaggio o i molti avamposti dislocati sul suolo britannico; la complessità con cui sono realizzate le strutture e gli effetti di illuminazione sfruttati per rendere più realistiche le texture e gli oggetti sono ammirevoli. I livelli finali del gioco sono sicuramente i più curati sia nel level design, decisamente più fresco ed originale, che nella cosmesi, con casi di eccellenza come gli stages ambientati in un'inedita Londra congelata da una fittissima nevicata.
    Durante i combattimenti gli avversari in campo sono davvero tanti, siano essi umani o Chimera, e tutti si comportano dimostrando una certa “intelligenza”: i corpulenti invasori sono rapidi e schivano con agilità le raffiche di colpi che vengono loro sparati, si riparano dietro il primo angolo e, se notano che il giocatore insiste nell'ostacolare l'avanzata su quel fronte, cercano un percorso alternativo per arrivarci alle spalle ed eliminarci. I modelli poligonali usati per rappresentare invasori ed umani sono buoni se non ottimi in certi casi, ed animati con la dovuta cura; come già accennato le differenti razze, in cui è diviso l'esercito nemico, sono molte e ben caratterizzate sia nell'estetica che nel comportamento.
    Il comparto audio è buono: gli eventi vengono narrati da una voce fuori campo durante le cut scenes e tramite comunicazioni radio e dialoghi fra commilitoni nel corso di una missione. Un adeguato numero di marce militari e musiche sontuose sottolineano i momenti cruciali dell'azione e accompagnano le sequenza animate più lunghe e ricche di contenuti.
    Nella quasi normalità dell'audio spicca una trovata a dir poco originale, anche se completamente inutile al fine del gioco: Nathan Hale, che ha contratto il virus e l'ha metabolizzato, subisce una lenta trasformazione che lo renderà lentamente un ibrido tra un umano e un chimera. Con il progredire della mutazione anche il misterioso linguaggio dei nemici diventerà comprensibile e così i grugniti rabbiosi dei grossi avversari diventeranno prima parole poi interi discorsi di senso compiuto.

    Resistance:Fall of Man Resistance:Fall of ManVersione Analizzata PlayStation 3Resistance - Fall of Man è un buon gioco, sia offline che online. La sua più grande lacuna è purtroppo quella di non aggiungere nulla ad un genere ormai sfruttato all'inverosimile, e quindi di non essere il titolo per cui si rende necessario l'acquisto di Playstation 3, nonostante sia uno dei "must" della lineup di questa controversa macchina Sony. Tecnicamente è un ottimo prodotto, il gameplay è canonico ma ben bilanciato e l'online gaming è corposo e gestito con cura; il fattore replay è abbastanza alto anche se giocato fuori dalla grande rete, ma in questo caso l'interesse per Resistance è menomato da uno story mode non troppo lungo e da una sezione "goodies" non proprio esaltante.

    7.5

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