Recensione Okami

Quando il videogioco diviene Arte

Okami
Recensione: PlayStation 2
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Wii
  • Poesia in movimento

    L’ultimo lavoro dei Clover Studios si segnala per una direzione artistica decisamente riuscita. Un prodotto che si astrae dagli standard estetici dei videogiochi tradizionali per avvicinarsi alla pittura vera e propria. Okami si prefigura come un affresco in movimento capace di mutare aspetto, forma e colore continuamente.
    Creature suggestive, che si rifanno alla mitologia orientale, paesaggi fiabeschi ed onirici capaci di stupire ed affascinare; ogni minimo particolare è curato all’inverosimile. La natura che sboccia rigogliosa al passaggio di Amateratsu, i ciliegi che fioriscono in un esplosione di colore, la musica festosa ed imponente che accompagna la nascita del nuovo giorno, e mille altri particolari s’incastrano perfettamente tra di loro fino a un’esperienza artistica armoniosa e compiuta priva di sbavatura. Okami è poesia in movimento.

    Fra miti e leggende

    L’antica leggenda del villaggio di Kamiki narra di Orochi, un terribile mostro dalle imponenti dimensioni e dotato di otto teste di drago. Il tremendo demone pretendeva, ogni cento anni, il sacrificio di una vergine proveniente dal povero borgo. Dopo mille anni di supplizi, e nove fanciulle sacrificate, allo scadere del termine si presentò al villaggio un lupo dal manto candido come la neve, che gli uomini battezzarono Shiranui. Temendo che si trattasse di un emissario di Orochi, il prode guerriero Nagi lo affrontò in duello, senza neppure riuscire a colpirlo; nel frattempo la freccia del destino scagliata da Orochi colpì il tetto della casa della bella Nami (promessa sposa di Nagi) designandola come nuovo sacrificio.
    Sconvolto, il guerriero decise di opporsi al destino infausto e affrontò Orochi in duello. Proprio quando l’impavido guerriero stava per soccombere, giunse in suo soccorso Shiranui. Il lupo poteva controllare le forze della natura e, mentre distraeva Orochi, Nagi riuscì ad ubriacarlo di sakè rendendolo vulnerabile ai colpi della sua spada Tsukuyomi.
    La nostra storia inizia cento anni dopo questi accadimenti, quando un individuo non meglio identificato riesce a trafugare la sacra spada Tsukuyomi, riportando in vita lo spirito di Orochi. A questo punto che la ninfa Sakuya, protettrice del villaggio di Kamiki, decide di riportare in vita Shiranui, appellandosi al suo vero nome. Il lupo altro non è che l'incarnazione della Dea del Sole Amaterasu Omikami.
    Questa è la storia di Okami. Anche la parte narrativa si rivela, come ogni altro aspetto di questa opera, un riuscito lavoro di cesello. Ricca di personaggi che affondano le loro radici nella mitologia giapponese, la storia raccontataci si presenta più complessa ed articolata di quanto fosse lecito aspettarsi. La trama adulta dai risvolti drammatici riesce a tenere con il fiato sospeso sino alla fine del gioco senza mai risultare ridondante, e priva di quelle stonature spesso presenti in prodotti similari.

    Il mondo onirico di Okami

    Per quanto possa sembrare assurdo, non si può parlare di Okami prescindendo dall’aspetto grafico. In Okami stile e sostanza coincidono, si sovrappongono perfettamente sino a fondersi in maniera armoniosa, per dare vita ad un opera che trascende il medium ludico per divenire Arte compiuta.
    Clover, ancora una volta, riesce a stupire (come già aveva fatto con Viewtiful Joe) con una trovata tanto semplice quanto geniale, ovvero mescolare la tecnica grafica del cel-shading, allo stile raffigurativo Ukiyo (fiorito in Giappone durante la seconda metà del diciassettesimo secolo). Il risultato è un dipinto tratteggiato su carta di riso con pennellate dai colori caldi ed intensi, un mondo capace di essere, allo stesso tempo, eccellenza tecnica e poesia figurativa.
    Il mondo di Okami si scopre agli occhi del giocatore affascinandolo con sapiente maestria. Il vento che disegna tratti sinuosi in un cielo filigranato, la scia rigogliosa di vegetazione lasciata al nostro passaggio, la pallida luna la cui comparsa tinge di una malinconica oscurità il paesaggio circostante... Sono momenti, che prima ancora che rivolgersi alla mente del giocatore, parlano al suo cuore.
    Tuttavia l’illusione non sarebbe credibile, se non fosse supportata da un comparto tecnico adeguato. Il mondo onirico creato dai Clover è infatti mosso da un motore grafico capace di toccare vette di eccellenza impensabili in relazione all'hardware su cui gira.

    La discesa degli dei

    Credere che Okami sia pura apparenza sarebbe un madornale errore. Okami, da un punto di vista squisitamente ludico, rappresenta un raro esempio di originalità. Nato come action-adventure sulla falsariga degli ultimi Zelda, il gioco dei Clover brilla di luce propria offrendo un gameplay che mescola sapientemente tradizione ed innovazione.
    La peculiarità del gioco risiede nell’uso del Celestial Brush, un potere di natura divina che, un volta attivato, ci permetterà di congelare il mondo circostante trasformandolo in un tavolo da disegno, sul quale intervenire a piacimento mediante l’uso di un portentoso pennello.
    Un deciso tratto disegnato con il Celestial Brush su una roccia per frantumarla, una delicata punteggiatura del terreno per far prendere vita ad alberi e fiori, un cerchio attorno ad una creatura per infonderle pace e serenità.
    Il vasto mondo di Okami si presta ad essere colorato come un album da disegno, e non solo per il nostro diletto; scoprire l’accesso a nuove parti dello scenario man mano che si acquistano nuovi poteri è un compito che richiede spirito d’osservazione e pensiero logico. Un muro incrinato, una sporgenza apparentemente irraggiungibile, sono elementi che non vanno trascurati ma rivisitati nel momento in cui si viene in possesso di ulteriori abilità.
    Azioni che si mescolano sapientemente alla struttura di gioco per dare vita ad un action/rpg, tanto classico nelle situazioni, quanto originale nelle dinamiche. Il noto gameplay basato sul puzzle solving, combattimento e plattform jumping viene portato alle sue estreme conseguenze, e rinverdito dal uso intensivo del Celestial Brush. Anche quì tradizione ed innovazione si fondono e si mescolano per offrire un esperienza ludica al familiare, ma al contempo inedita.
    Eventi particolari si verificheranno solo al soddisfacimento di determinate condizioni, come da copione; tuttavia è l’approccio ad essere radicalmente diverso. Il passaggio dalla notte al giorno potrà essere accelerato dipingendo un rudimentale sole nel cielo notturno. Una spirale stilizzata ci permetterà di evocare il potere del vento, da utilizzarsi in vari modi (ad esempio per spegnere un incendio o modificare il corso di un fiume). Puzzle solving e creatività riescono a miscelarsi in maniera sinergica, allo scopo di creare un esperienza avvincente ed appagante. Non a caso spesso è l’uso combinato dei suddetti poteri a risultare intrigante: si salta da un ponte in direzione dell’acqua, si disegna una ninfea per creare un appoggio sicuro, e si prosegue indirizzandola attraverso il corretto uso del vento.
    Di passaggi finemente elaborati, la storia ne propone in abbondanza, soprattutto se si decide di deviare dalla linea narrativa principale, per dedicarsi alle innumerevoli sub-quest. In questo caso è possibile partecipare a tutta una serie di minigiochi orchestrati in modo da testare tutte le applicazioni del Celestial Brush.

    In punta di pennello

    Le implicazioni del Celestial Brush si estendono anche al sistema di combattimento. Il titolo dei Clover, fedele ai dettami di imposti dai maggiori action/adventure, offre ai suoi utenti gli ormai immancabili combattimenti in tempo reale. Entrati in contatto con un’entità maligna si viene circondati da una barriera energetica, all’interno della quale si svolge lo scontro. La struttura è in realtà molto semplice; la dea Amateratsu, nella sua forma canina, può essere equipaggiata con tre tipologie di armi: spade, scudi, e rosari. Và detto che ogni arma è dotata di funzioni e attacchi specifici, che varieranno in base al modo di utilizzo; un rosario - se impiegato come arma primaria - si comporterà come una frusta dall’elevato potere distruttivo, al contrario - se equipaggiato come arma secondaria - servirà per effettuare attacchi a distanza di potenza limitata. Oltre a ciò bisogna segnalare come ogni strumento di offesa dispone di attacchi peculiari che si apprendono nei dojo dietro congruo pagamento. Solo questo aspetto renderebbe di per sé i combattimenti più che godibili.
    In questa solida e funzionale struttura si inserisce il Celestial Brush come ulteriore elemento di varietà. La maggior parte dei nemici si mostra sensibile ad una o più tecniche di disegno che, se eseguite correttamente in combinazione con gli attacchi canonici, rendono gli scontri un semplice esercizio di stile.
    Proprio questo è uno degli aspetti meno riusciti del gioco. Se infatti l’elevato numero di creature rende il combattimento un frenetico e spettacolare balletto in cui alternare attacchi fisici a colpi di pennello, è innegabile che il tutto è in realtà assai più semplice di quanto possa apparire. Difetto palesatosi in maniera ancora più grave negli scontri con i numeroso boss. Superbe e gigantesche creature caratterizzate in maniera eccelsa, spesso non offrono che una sfida assai abbordabile in relazione a quanto promesso. Con scontri ,invero coreografici, i quali spesso si risolvono in semplici giochi di attesa e disegno, non particolarmente impegnativi. Niente di grave, tuttavia l’escamotage di poter richiamare il pennello senza limitazioni di sorta, sminuisce in parte il pathos di questi momenti.

    Okami OkamiVersione Analizzata PlayStation 2Per chiudere il discorso non si può che dare atto a Clover di aver prodotto quello che può essere definito il miglior action/adventure per Ps2, probabilmente il migliore in assoluto in questo momento. Un gioco completo, innovativo, originale capace di distinguersi in ogni suo aspetto sia tecnico che stilistico. Okami pare offrirsi come punto di riferimento sia per questa generazione, che per quella futura. Con la sua longevità immensa (siamo ben oltre le 60 ore di gioco), la sua teccnica eccelsa, il suo stile peculiare ed il suo gameplay innovativo; Okami rappresenta indubbiamente uno dei titoli migliori nella storia dei videogiochi.

    9.5

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