Recensione Excite Truck

Mostri su quattro ruote ad alta velocità

Recensione Excite Truck
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  • Wii
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    In molti ricorderanno con piacevole malinconia le mirabolanti e funamboliche acrobazie di “Excitebike”, sia nella sua versione originaria di metà anni ’80 su Nintendo 8 bit che nella veste tridimensionale proposta a fine millennio in 64 bit dalla medesima casa di produzione. Col passare degli anni, tuttavia, l’entusiasmo per i primi esordi andò ridimensionandosi con l’ampliarsi delle scelte ludiche in ambito di simulatori di guida e con il potenziamento dei motori grafici che li supportavano. La casa di produzione giapponese ridefinì l’utenza dei propri titoli a quanti già apprezzassero l’ambientazione multicolore dell’idraulico baffone più famoso del mondo, lavorando sulle varie forme in cui possiamo oggi ammirare la serie di “Mario Kart”; una astuta mossa commerciale atta all’espansione di un concept fortunato, ma che tuttavia tagliava fuori un pubblico più selettivo, che reputa non sufficientemente mature le avventure di Super Mario su quattro ruote. All’E3 del 2006 l’indiscutibile irruenza con cui la neonata console Nintendo ha dominato l’esposizione è stata affiancata dalla premiazione di “Excite Truck” (sequel della serie “excite” su due ruote) come il miglior racing game del 2006, denotando un rinnovato interesse di talune prospettive ludiche che sembravano ormai accantonate.

    Metti un Wii nel motore

    La Monster Games, che ha affiancato la produzione Nintendo nel concepimento del titolo, era di certo la più appropriata per lo sviluppo di “Excite Truck”, dato il curriculum creativo da sempre interessato ai simulatori di guida, come si è potuto notare nel contributo offerto alla serie di “NASCAR”. Questa volta, tuttavia, la software house ha cercato di ricreare un sistema che rievocasse la natura “excite” del titolo, dando così più importanza alle vittorie assunte con punteggi guadagnati tramite evoluzioni e corse spericolate piuttosto che alla gara di velocità ed esecuzione delle curve in sé per sé. In tutto questo assume notevole rilevanza il sistema di controllo che il Wii definisce per questo genere di giochi: il controller (composto solo dal solo remote, senza l’ausilio del nunchuck) viene impugnato in orizzontale e perpendicolarmente al pavimento, in modo tale che sia possibile gestire facilmente i tasti 1 e 2 (rispettivamente adibiti alle funzioni di frenata e accelerazione) e le frecce direzionali (che garantiscono una ulteriore accelerazione con il rischio però di surriscaldamento del motore e successivo stallo). Per far sì che la vettura sterzi basterà piegare il controller verso la direzione desiderata e non dissimile è il modo per dirigere la punta dell’auto verso l’alto o verso il basso nei salti che seguono le rampe. A parte le iniziali difficoltà riscontrabili nel comprende le nuove meccaniche di guida che sono certamente diverse da quelle dei classici simulatori (al primo approccio, infatti, si scambieranno spesso i tasti direzionali come controllori del movimento, risultando così in schianti tremendi ad ogni curva!), la padronanza dei comandi può essere assunta facilmente anche da quanti non hanno dimestichezza con questo tipo di giochi. La sezione “scuola guida”, presente all’avvio del titolo, garantirà una serie di livelli tutoriali con cui è possibile apprendere le funzionalità basilari dei veicoli e il come siano organizzati i punteggi garantiti per le evoluzioni più spettacolari.

    Evoluzioni a cinque stelle

    Una volta assunta manualità, le abilità del giocatore potranno essere messe alla prova nei circuiti presenti nella sezione “Excite”, la quale comprenderà quattro o cinque gruppi di piste organizzati secondo difficoltà e secondo il tipo di trofeo in palio: bronzo, argento, oro e platino. Per accedere ad un nuova difficoltà di sfida sarà necessario completare tutti percorsi disponibili, battendo sul tempo i cinque avversari gestiti dalla cpu o comunque raggiungendo l’ammontare di stelle richiesto da ogni livello. Come si comprende da quanto detto fino ad ora, le evoluzioni (o trick) garantiscono un certo numero di stelle in base alla loro spettacolarità, fino ad un massimo di cinque: sfrecciare in velocità vicino ad alberi, scontrarsi con un avversario fino a metterlo fuori gioco, effettuare incredibili salti, roteare in aria, centrare appositi anelli che appariranno di volta in volta sullo schermo o derapare in maniera prolungata sono i modi più certi per procacciarsi le tanto agognate stelle. A facilitare questo compito tre particolari tipi di pacchetti disseminati strategicamente sulle piste: passarci sopra con la vettura potrà garantire una forte accelerazione per qualche secondo oppure mutare il territorio della pista per svelare scorciatoie, rampe o comunque morfologie opportune per portare a termine eccezionali acrobazie.
    Concludere gare con voti alti o vincendo trofei in base alle categorie di trick effettuati permetterà a sua volta di sbloccare una serie di nuove opzioni di gioco, come ad esempio nuovi insiemi di circuiti (tra cui il “Super Excite” nel quale è inclusa la difficoltà “diamante” e il “Mirrored” in cui tutte le piste vengono riproposte inverse in maniera speculare) o nuove auto da poter utilizzare (ne sono disponibili 21). Quest’ultime, inoltre, possono essere personalizzate di gara in gara tramite la scelta del colore o con l’aggiunta di una decorazione, acquisibile con il più frequente utilizzo del fuoristrada.
    Il titolo presenta una serie di caratteristiche che denotano potenzialità ludiche notevoli: l’idea di accostare alte velocità a mezzi pesanti, cercando di accattivare l’utenza già innamorata di “Wipe Out” o “F-Zero”, le meccaniche quasi “pinball” e il nuovo sistema di controllo Wii sono certamente elementi che permettono al titolo di distaccarsi dalla solita ripetitività che denota il genere da cui nasce. Ma la mancanza di variazioni sensibili nel corso del gioco lascia quasi l’amaro in bocca a quanti si aspettavano di provare gli pneumatici del proprio Hummer tridimensionale nelle più svariate situazioni e nei più improbabili scenari. Gli ambienti su cui si snodano le piste sono per lo più sempre gli stessi, e persino il design dei tracciati ha poche varianti: le strutture dei tracciati risultano a volte "deducibili", con un po’ di attenzione (ad esempio si riconoscono senza problemi gli acquitrini e i ruscelli in cui raffreddare il motore su di giri per prepararlo ad uno scoppio prima di una rampa). Ci si aspettava anche di più in quanto ad editor e personalizzazione dei veicoli, i quali dimostrano un comportamento molto simile, nonostante le quattro caratteristiche tecniche che li descrivono (turbo, velocità, salto e aderenza). A questo si aggiunge una lieve delusione nella possibilità di utilizzare solo due vetture nella modalità multiplayer, nonostante la politica della Nintendo interessata a produrre titoli che permettano a quanti più giocatori possibili di interagire tra loro nel mondo virtuale.
    Tuttavia non sono questi limiti, come già detto, alle potenzialità ludiche del prodotto, ma inficiano certamente la longevità del gioco e il grado di soddisfazione nello spendere ore a "pilotare" fuoristrada, data anche l'implementazione solo superficiale della modalità “sfida”.

    When I feel heavy metal... woo hoo...

    Il Nintendo Wii si è presentato al mercato mondiale con una serie di sensazionali innovazioni che vanno ben oltre il mero controller wireless con tecnologia MEMS. Si è da sempre, quindi, scommesso sul come avrebbero sfruttato queste caratteristiche i software di questa nuova console. Da parte sua “Excite Truck” ha voluto riservare un particolare interesse all’elemento sonoro, non solo in termini di effetti audio, ma anche nell’ambito delle tracce musicali di sottofondo alle corse: tralasciando le ineccepibili e adrenaliniche composizioni di Kenji Yamamoto (il quale ha già lavorato per la Nintendo in altre occasioni, come ad esempio in “Metroid Prime”), il giocatore potrà usufruire della possibilità di caricare file mp3 su una scheda di memoria SD ed organizzarli in una tracklist eseguibile subito prima delle usuali partite. Sarà inoltre possibile assegnare una particolare traccia ad un dato stage, avviare le singole tracce in maniera casuale o metterne una in loop durante la guida.

    Fondamentalmente la visuale in terza persona alle spalle della vettura e le dinamiche che regolano il motore grafico non incarnano una vera e propria novità; anzi, vengono ereditati dai classici del genere le solite limitazioni nella navigazione degli spazi (oltre un certo limite fuori dal percorso la strada ci verrà sbarrata) e gli errori di talune fisiche che animano il gioco (anche se connaturate con il genere di corse arcade). L'aspetto grafico realistico in ogni caso stride un po' con l'assurdità dei salti e delle collisioni.
    Il framerate del titolo è assolutamente solido, gli effetti di riflessione gradevoli, il blur "velocistico" indovinato e l'effetto dell'acqua assolutamente fantastico per gli standard attuali dei titoli per Wii. Gli effetti luce, la fluidità delle animazioni e l’accuratezza con cui sono stati definiti mezzi e ambienti rendono il tutto piacevole e non faticoso da guardare soprattutto quando si raggiungono alte velocità con il proprio bolide. In poche parole: non fa male agli occhi come giocare a “F-Zero”!

    Excite Truck Excite TruckVersione Analizzata Nintendo WiiEnnesima dimostrazione di quanto il Wii possa essere sfruttato in tutte le sue potenziali applicazioni, “Excite Truck” si presenta come la svolta nei titoli di guida arcade e soprattutto nell’ambito della nuova console Nintendo, che ha saputo riparare alle pecche del previo “Monster 4x4 World Circuit”. Un sistema di controllo semplice, intuitivo, non troppo complicato da gestire nell’evolversi del gioco e soprattutto divertente da utilizzare è quanto di meglio ci si potesse aspettare da un titolo come “Excite Truck”. Inoltre, la Monster Games non ha realizzato tutto questo a discapito della componente grafica e del fattore sonoro e musicale. Tuttavia, nonostante la validità del prodotto, si poteva di certo far qualcosa di più per ampliare le opzioni presenti ed aumentare la varietà di ambientazioni, in modo da garantire il ricambio delle dinamiche di gioco in favore di un'utenza più duratura.

    7.5

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