Recensione Spiderman 3 per Xbox 360

La tela del ragno

Recensione Spiderman 3 per Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Gba
  • DS
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Pc
  • Spiderman 3 Xbox 360

    Dopo aver tratto ispirazione dai fumetti per la realizzazione di un film hollywoodiano sulle gesta dell’amichevole Uomo-Ragno di quartiere, la sagoma di Spidey approda anche in campo videoludico, con il gioco ufficiale by Activision tratto della terza avventura di celluloide del super eroe di casa Marvel. Non è la prima volta che si assiste a un tale fenomeno di contaminazione tra generi di intrattenimento di massa, che anzi negli ultimi anni va intensificandosi nonostante risultati spesso al di sotto delle aspettative. E non è la prima volta nemmeno per il tessiragnatele, che decide di presentarsi nella nuova generazione di console con una struttura che riprende in parte la contaminazione di generi (free roaming e action) di Spiderman 2, Superman, Hulk Ultimate Destruction, aggiungendo tuttavia qualche nuovo elemento al già rodato mix ludico. Basteranno questi ultimi per elevare il prodotto in considerazione al di sopra della media dei titoli su licenza?

    Trama

    Il gioco ci mette nei panni di Peter Parker, alias l’Uomo Ragno, un giovane super eroe le cui gesta vengono acclamate dalla folla degli abitanti di New York, sempre stretti tra la morsa della criminalità comune e quella dei (super)cattivi "fumettosi" che insidiano le loro vite quotidiane. Il nostro compito sarà proprio quello di sgominare tutte le attività illecite che si articolano e pulsano tra le strade della metropoli americana, seguendo a grandi linee la trama della pellicola cinematografica. Dal punto di vista del comparto narrativo, infatti, i ragazzi di Activision hanno cercato di presentare un prodotto in grado di sfruttare la licenza del film, senza però riprodurla pedissequamente. Forse per migliorare la longevità, forse per renderlo appetibile anche a chi si approssima al gioco conoscendo già le vicende dell’avventura, accanto al filone principale sono stati inseriti numerosi altri elementi del tutto originali, che trasformano il prodotto da semplice tie-in a vero e proprio fill-in. Accanto a Goblin e all’Uomo Sabbia, al di là del costume alieno che ci creerà gli stessi problemi visti nel film, entreranno a far parte del gioco anche elementi ripresi direttamente dall’universo finzionale del fumetto, come le bande di criminali comuni e altri Super Cattivi come Lizard (la lucertolona gigante alter-ego del dotto Connors). Ma non solo: bene o male nelle diverse missioni che dovremo affrontare entreremo in contatto anche con personaggi secondari dellee avventure cartacee di Peter Parker, uno su tutti quel J. Jonah Jameson tanto brontolone quanto simpatico nei suoi pregiudizi contro i super eori mascherati. Il tutto per garantire un’esperienza discretamente varia e longeva, capace, come accennato in precedenza, di coinvolgere il giocatore anche al di là dello svolgimento della trama principale.

    Struttura

    Dal punto di vista della struttura di gioco si nota che Spiderman 3 propone una gameplay molto simile a quello dei precedenti capitoli della serie, ormai tipico dei Tie In dedicati alle gesta di supereroi: si tratta di action game in cui si avverte in maniera determinante la contaminazione di generi videoludici. L’approccio è basato infatti su una progressione a missioni, liberamente scelte di volta in volta dal giocatore, che vaga all’interno del mondo digitale in puro stile free roaming (alla Grand Theft Auto, per intendersi): da questo punto di vista il risultato è comunque buono: nonostante un sistema del genere sia già collaudato e ampiamente sfruttato anche nella Next Generation (da Superman Returns), Spiderman 3 svolge un discreto lavoro, visto e considerato che Manhattan è realtivamente grande e in gran parte esplorabile. Tramite una comoda mappa potremo visualizzare la nostra posizione e la presenza di eventuali punti di interesse. Selezionato uno di questi, esso diverrà visibile dalla schermata di gioco principale attraverso un radar/bersaglio che ci guiderà nell’esplorazione delle vie alla ricerca di questo punto focale. Ma l’esplorazione rimane libera e non vincolata, così come la scelta dell’obiettivo di riferimento: ed è solo una volta giunti sul luogo incriminato che potremo dare il via alla missione specifica, cercando di soddisfare i requisiti richiesti per il suo completamento. Le missioni hanno natura differente: da quelle esplorative, legate magari alla necessità di Peter Parker di scattare delle fotografie per il Daily Bugle, a quelle più "action", dove dovremo scazzottare allegramente con il cattivo (o i cattivi) di turno. Proprio da quest'ultimo genere di missioni è formato lo scheletro del gioco. Nelle fasi di combattimento ci ritroveremo a muovere il nostro personaggio con la leva analogica sinistra e a gestire la telecamera con la leva analogica destra. Con i tasti frontali invece ci occuperemo del salto, dell’attacco e del lancio della ragnatela a scopi combattivi. La metodologia di lotta è quella frenetica e un po’ caotica e superficiale degli action più simili agli hack & slash, dove la pressione dei tasti, più che tempestiva e ben organizzata in combinazioni memorizzate, deve essere rapida e quasi casuale, per poter avere la meglio sui nemici che spesso ci attaccano in gruppo. Terminando determinate missioni si sbloccano nuovi colpi, nonché nuove combo di attacco, spesso poi poco utilizzate nel corso dell’avventura. Una menzione a parte merita poi il costume nero che, se indossato, ci permette di migliorare le nostre prestazioni superomistiche, con tutta una serie di mosse più rapide e potenti a disposizione. Purtroppo, le particolarità del simbionte si esauriscono praticamente qui... Per fortuna, invece, Activision ha preso spunto da altri titoli (God of War, Resident Evil 4 o Shenmue) per cercare di variare il ritmo dell’azione e dell’interazione all’interno del suo prodotto. Nascono così i brevi intermezzi QTE (quick time event), vero elemento di novità in questo filone di giochi super eroistici, dove, all’interno di sequenza filmate ci troveremo chiamati a mettere in gioco i nostri riflessi per premere con il giusto tempismo e una buona dose di velocità determinati tasti (le cui icone compariranno sullo schermo), al fine di far compiere le giuste evoluzioni all’arrampica muri di quartiere, in modo da superare determinate sezioni di gioco. Una buona realizzazione ritmica e una discreta regia permettono al giocatore di godere appieno di questa nuova soluzione studiata per Spiderman 3, spezzando la monotonia dei combattimenti.

    Giocabilità

    Il sistema di combattimento risulta vario ma immediato, facendosi apprezzare sin da subito ma capace di sfaccettarsi nel proseguo dell’avventura grazie a nuove mosse e upgrade di forza e velocità. Resta tuttavia poco profondo e particolarmente votato al Button Mashing. Il gioco, inoltre, presenta una buona alternanza di fasi esplorative e fasi d’azione. Le note dolenti a livello di gameplay arrivano però purtroppo molto presto. Il sistema di spostamento infatti non appare particolarmente riuscito: si può assistere ad una pessima gestione della telecamera, con una totale incapacità dell'allineamento dell’asse Z: dettaglio davvero fastidioso in un gioco in cui il protagonista gioca tutta la sua particolarità nella capacità di sfruttare le pareti a suo vantaggio, potendo camminare su muri e soffitti. Senza contare che in molte occasioni il giocatore sarà costretto dalle circostanze ad usare proprio questi super poteri del personaggio per trovare oggetti e/o nemici nascosti nello spazio tridimensionale del gioco. In altre parole, il level design e il gameplay arrivano in molte occasioni a scontrarsi, provocando fastidi notevoli nella percezione degli ambienti circostanti. Anche un’altra delle caratteristiche tipiche dell’Uomo Ragno non è resa al meglio, e cioè gli spostamenti via ragnatela, che velocizzano il tutto, con una concertazione sinergica tra la possibilità di gameplay e la reale necessità d’uso (dovuta all’ampiezza delle location aperte), ma strutturati secondo una meccanica non del tutto convincente, mal gestibile soprattutto per via della difficoltà nel calibrare l’altezza di volo, ma anche, ancora una volta, per un posizionamento della telecamera a tratti insicuro.

    Realizzazine tecnica

    A livello prettamente tecnico ci si trova davanti a un prodotto discreto, ma nulla più. Da un lato abbiamo notevoli pregi: la città sembra molto ampia e riprodotta in modo abbastanza fedele con palazzi, nomi delle vie, macchine modellati sulla base dalle controparti reali; le animazioni del protagonista e dei personaggi più importanti sono ben realizzate, il frame rate è costante e capace di presentare una buona fluidità; gli effetti di luce e ombre, osservabili soprattutto nell’alternanza tra il giorno e notte, sono discretamente apprezzabili; il doppiaggio è di buona qualità. Dall’altra parte, però, i modelli poligonali sono scarsi (in numero) e scarni; le animazioni dei personaggi comprimari e delle comparse non è all’altezza di quelle deiprotagonisti; non si nota la presenza di particolari effetti visivi proposti invece da altri prodotti su questa piattaforma, che indubbiamente sarebbe in grado di offrire molto di più dal punto di vista grafico. Ci si trova davanti, insomma, a un prodotto mediocre, ma ammantato dalla patina dorata dell’alta definizione.

    Obiettivi Xbox 360

    Una delle particolarità che distingue la versione per la piattaforma Microsoft dalle altre è quella degli obiettivi. Achievements sbloccabili che permettono l’acquisizione di elementi di ricompensa forniti sotto forma di Gamerpoints. L’insieme di tali obiettivi nel titolo Activision è 43, per un ammontare di 1000 punti. Le ricompense per i nostri sforzi sono disseminate lungo il terreno virtuale, raggiungibili seguendo il naturale svolgimento del gioco stesso. In particolare, risulta possibile raggiungere tali obiettivi secondo due modalità differenziate: da una parte completando le missioni e sconfiggendo i boss (per gli achievements più consistenti) oppure raccogliendo oggetti segreti disseminati per le strade della metropoli americana o compiendo determinate azioni legate alla fase esplorativa (per gli achievements più contenuti). Tale modalità, pur non rappresentando un grosso stimolo per allungare la longevità, risulta organizzata in maniera piacevole e non troppo pesante, consentendo di raggiungere un buon grado percentuale di completamento proprio grazie alla struttura per così dire “simbiotica” rispetto alle normale dinamiche di sviluppo del gioco stesso.

    Spiderman 3 Spiderman 3Versione Analizzata Xbox 360Spiderman 3 è un prodotto che riprende la contaminazione di generi ormai tipica dei videogame su licenza cinematografica, mischiando elementi ripresi da più tipologie di gioco (free roaming, action) e aggiungendo quegli elementi QTE tanto apprezzati in alcune produzioni degli ultimi anni, con un pizzico di ispirazione da crossover presa da più universi finzionali (film e fumetti). Purtroppo le aggiunte si rivelano marginali e se a questa considerazione si accompagna una realizzazione grafica/sonora discreta e nulla più (considerando l’hardware su cui gira e le meraviglie mostrate da alcuni competitor di questo titolo) si capisce come il prodotto non riesca a convincere del tutto. Ma è soprattutto nel gameplay che il titolo mostra evidenti limiti nella gestione dello spazio virtuale, elemento che, visti i super poteri del protagonista, dovrebbe invece essere il punto di forza, la pietra angolare su cui poggiare tutto l’appeal del titolo.

    5.5

    Che voto dai a: Spiderman 3

    Media Voto Utenti
    Voti: 102
    6.3
    nd