Recensione Cooking Mama: Cook Off

Fate da mangiare, non fate la guerra!

Recensione Cooking Mama: Cook Off
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  • Wii
  • Buona la prima

    L'anno scorso ha fatto la sua comparsa su DS un titolo piuttosto innovativo, ennesimo esempio dell'estro dei programmatori nipponici e di come il piccolo hardware dia loro la possibilità di esprimerlo al meglio; il gioco in questione è Cooking Mama, un simulatore culinario che, sull'onda del successo riscosso, è stato pubblicato anche per Wii in un'edizione adattata ai comandi della console casalinga e arricchita con nuove modalità. Se il realismo e l'immersione della versione portatile erano già elevati - si diceva prima della pubblicazione - allora saranno esaltati dall'utilizzo del Wiimote; un sillogismo (quasi) logico, un'affermazione sorretta dalla convinzione (o della speranza) che tutto quello che era stato per DS, sarà sicuramente meglio per Wii: maggior realismo, maggiore coinvolgimento. Questo può essere vero se e nella misura in cui i titoli rilasciati per portatile, quando si affacciano sulla home console, mantengano il concept di base sublimandolo con un'apposita implementazione dei comandi che renda quei titoli sostanzialmente diversi, soprattutto nella giocabilità. E questo non è il caso. Cooking Mama: Cook Off ha un solo grande difetto: non riesce a offrire un'esperienza di gioco coinvolgente quanto quella offerta al primo tentativo. La sensazione che si ha è che i comandi siano stati riadattati al Wiimote, ma non concepiti per lo stesso, nella certezza che mimare (approssimativamente) l'utilizzo degli utensili da cucina fosse ciò che mancava al titolo per superarsi.

    Make food, not war

    La prima novità di Cook Off è l'introduzione di nuove ricette (55 in tutto, meno della versione portatile che ne contava 76) raggruppate per etnia: italiana, francese, spagnola, tedesca, inglese, russa, giapponese, cinese, nordamericana.
    Il gioco prevede tre modalità: "Cuciniamo" per giocare in singolo e cimentarsi nella realizzazione dei piatti, guadagnando medaglie in base ai risultati ottenuti e sbloccando ricette; "Amici e cibo del mondo" per sfidare avversari gestiti dalla cpu nella realizzazione di piatti tradizionali della loro terra, ricevendo in regalo utensili di maggior valore nel caso si vinca la sfida; "Amici e cibo", infine, per gareggiare con un amico nella realizzazione di una pietanza.
    La realizzazione di ogni piatto è suddivisa in fasi e al termine di ciascuna si riceve un giudizio da Mama tenuto conto della velocità e dell'accuratezza nell'esecuzione; ultimato il piatto, si è ricompensati con una medaglia d'oro, d'argento o di bronzo a seconda dell'abilità dimostrata.
    Non è raro rimanere disorientati quando si ha a che fare con una nuova ricetta perché, anche se ogni fase è preceduta da spiegazioni, queste non sempre risultano chiare a causa dell'eccessiva sinteticità e, in tal senso, non aiutano neppure le didascalie che indicano come muovere il remote. Non a caso è data la possibilità di allenarsi nelle singole fasi in cui si articola ciascuna pietanza prima di essere sottoposti al giudizio di Mama.
    Come detto, il titolo contiene meno ricette rispetto all'edizione per DS, ma ciascuna si articola in più fasi (mediamente una decina per piatto); questo implica che vi siano più azioni, ma anche maggior frammentarietà delle sessioni a causa delle pause tra un passaggio e l'altro, evitabili solo giocando in singolo nella modalità Sfida dove il punteggio complessivo risulta al termine dell'esecuzione senza fastidiosi intermezzi.
    La scelta di aumentare il numero di azioni è sicuramente azzeccata, perché rende più analitica e realistica la preparazione delle ricette: ogni piatto si trasforma in una raccolta di minigame, dove sono premiate rapidità e destrezza nei movimenti; alla lunga tuttavia può stancare il fatto che ci si ritrovi spesso a compiere le stesse azioni (mescolare gli ingredienti o rompere le uova sono fasi presenti praticamente in ogni ricetta), mentre talvolta si resta perplessi di fronte alla rapidità e alla disarmante facilità di alcuni step (ad esempio riempire un contenitore d'acqua). Apprezzabile risulta invece che proprio nelle ricette meno sofisticate (guarda caso quelle "tipiche" della cucina statunitense), e per questo presumibilmente più facili, i programmatori abbiano inserito passaggi poco simulativi ma ugualmente divertenti per non banalizzare troppo l'esperienza di gioco, come ad esempio raccogliere al volo la farcitura di un hot dog muovendo il Wiimote a destra e sinistra in una specie di Arkanoid culinario.

    Per cucinare è meglio un pennino di un sofisticato telecomando.

    Giocando a Cook Off non si può che rimpiangere la versione per DS, capace di regalare un'esperienza più immersiva, grazie al sistema di controllo che meglio del Wiimote si adatta a rendere in maniera divertente e simulativa quanto basta la sensazione di stare dietro ai fornelli. Affettare la carne o tritare le verdure risulta più coinvolgente toccando lo schermo piuttosto che muovendo freneticamente il telecomando per aria, e paradossalmente la possibilità in taluni casi di mimare praticamente gli stessi movimenti di quando, ad esempio, si saltano gli ingredienti in padella o si mescola la zuppa apporta maggiore realismo a scapito del coinvolgimento, che nella versione portatile derivava dal "contatto" con gli ingredienti. Non bisogna poi sottovalutare la genialità di alcuni escamotage impiegati nell'edizione per DS per compensare i limiti del sistema di controllo, che invece per Wii è meno immaginifico e per questo banalizza non poco l'esperienza di gioco. In altre parole mimare più o meno esattamente i movimenti che si fanno utilizzando gli utensili mentre si cucina non è poi così divertente; può forse esserlo all'inizio, quando si acquista confidenza coi comandi, ma ci vuole poco ad accorgersi della piattezza e dell'assoluta mancanza d'ispirazione di un gameplay fortemente penalizzato dalle aspirazioni simulative del titolo.
    A questo si aggiunga che il sistema di controllo non è precisissimo: non tutti i movimenti vengono rilevati all'istante (provate a stendere l'impasto usando il telecomando come un mattarello) e molto spesso muovendo il remote in maniera del tutto diversa da come richiesto si esegue ugualmente il movimento corretto.

    Anche l'occhio vuole la sua parte

    Lo stile di Cook Off è lo stesso dell'edizione portatile, colorato e cartoonesco, tanto da stonare un po' con il maggior realismo degli ingredienti resi in tre dimensioni; ciononostante l'aspetto di alcuni di essi non è molto credibile a causa della bassa risoluzione delle texture. Gli utensili sono realizzati in discreto cell shading, tecnica utilizzata anche per la cucina dove però si nota una minore definizione. Il comparto grafico è arricchito da sporadici ma gradevoli effetti particellari come la fiamma dei fornelli o il fumo delle pietanze.
    La colonna sonora è composta da pochi motivetti allegri e orecchiabili; apprezzabile il fatto che nella modalità Amici e cibo del mondo la musica di sottofondo sia differente a seconda della nazionalità dell'avversario (quella della cuoca italiana ricorda vagamente il tema del Padrino). Gli effetti sonori invece sono poco realistici e piuttosto monotoni; tra questi c'è la voce di Mama, in inglese ma dall'accento fortemente nipponico, che commenta le nostre azioni risultando spesso irritante, mentre il remote non ne emette alcuno.

    Cooking Mama: Cook Off Cooking Mama: Cook OffVersione Analizzata Nintendo WiiCooking Mama: Cook Off è un titolo più simulativo del predecessore per DS, ma non per questo più coinvolgente. Il fatto di muovere il Wiimote come fosse un untesile da cucina non è così divertente come ci si potrebbe aspettare; sarebbe stato meglio sviluppare un gameplay più bizzarro sulla falsariga di Smooth Moves, adatto ad un titolo che è sostanzialmente una raccolta di minigiochi Per chi non ha provato la versione portatile, Cook Off è nel complesso un titolo che può farsi apprezzare per la singolarità del concept; le migliorie grafiche e l'inedita modalità multiplayer sono invece le uniche ragioni che possono indurre all'acquisto gli appassionati della serie, i quali non impiegheranno molto tempo ad accorgersi che si tratta della solita minestra riscaldata.

    6.5

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