Recensione Custom Robo Arena

Assembla il robo perfetto e mostra la tua abilità nell'arena!

Recensione Custom Robo Arena
Articolo a cura di
Disponibile per
  • DS
  • Robot nel vecchio continente

    Sia in oriente che in occidente, negli ultimi vent’anni, fantascientifici robot da combattimento di vario genere sono stati protagonisti di serie a fumetti ed animate, videogiochi, film e giocattoli, generando in certi frangenti vere e proprie mode, ma sviluppando comunque nel frattempo una nicchia di fedeli fan del genere. Nel 1999, anche Nintendo lanciò il proprio brand a base di robot: Custom Robo, uscito solo in Giappone per Nintendo 64, che venne conosciuto in America solo anni dopo grazie alla localizazzione di un seguito per Gamecube.
    L’ultima ruota del carro videoludico (leggasi “Europa”) ha dovuto aspettare fino ad oggi per scoprire questa serie, in occasione dell'uscita del nuovo episodio intitolato Custom Robo Arena edito per DS.

    Altro che giocattoli

    In un ipotetico futuro non molto distante dai nostri tempi, i passi da gigante fatti nel campo della robotica avranno permesso la produzione e la commercializzazione di massa di piccoli automi umanoidi detti “robo”, che possono essere controllati entrando in uno stato di trance e proiettando la propria coscienza all’interno dell’androide stesso, guadagnando la capacità di muoverne le componenti direttamente, come se fossero parti del proprio corpo.
    La diffusione di questi concentrati di alta tecnologia è talmente estesa che vengono considerati come oggetti personali alla stregua di un telefono cellulare; non c’è da meravigliarsi inoltre che siano tanto comuni le sfide amichevoli di combattimento tra robo, così come i tornei organizzati veri e propri. Nonostante la loro stazza minuta (alti circa un terzo di un umano medio), i robo sono forti e veloci, tanto che le loro caratteristiche fisiche sorpassano i limiti umani, rendendoli pericolosi in caso la loro potenza non fosse tenuta a freno. A questo scopo, le battaglie vengono svolte in degli “holosseum”, arene virtuali chiuse composte di pura energia, le cui pareti impediscono ai proiettili vaganti di raggiungere l’esterno, pur non compromettendo le capacità di controllo dei robo da parte dei rispettivi proprietari, detti “commander”. L’uso degli automi da combattimento al di fuori degli holosseum è quindi vietato, in più all’interno dei robo stessi è imposto un blocco che ne impedisce l’attivazione al di fuori di un’arena apposita.
    Ma, come il mondo dell’informatica insegna, non c’è sistema di sicurezza che tenga di fronte ad un buon hacker, cosìcchè i robo possono essere sbloccati illegalmente, finendo poi inesorabilmente nelle mani di qualche criminale, che entra in tal modo in possesso di qualcosa di ben più pericoloso di una semplice arma da fuoco.
    Il protagonista del gioco, che interpreteremo nella modalità single player, è un ragazzo appena trasferitosi in una nuova città. Qui incontrerà nuovi amici ed otterrà il suo primo robo, presto scoprirà il suo talento come commander, finendo non solo per qualificarsi ai tornei più prestigiosi, ma anche per dare la caccia ai criminali!
    Com’è facile intuire, l’impostazione della trama prende le mosse dallo stereotipo del ragazzino che diventa qualcuno e salva la giornata grazie al proprio gingillo hi-tech, nell’uso del quale è un vero e proprio fuoriclasse. Sono concetti già visti in altri giochi (ad esempio nella serie Megaman Battle Network), ma in questo titolo mancano elementi o colpi di scena che possano rendere la successione degli eventi un minimo interessante; si parla con un personaggio, poi si va in cerca del prossimo con cui interloquire in modo da progredire nell’avventura, e così via, il tutto in maniera lineare, banale e tanto prevedibile che ben presto ci si ritrova a tirare ad indovinare (quasi sempre con successo) le prossime battute di dialogo che dovremo sorbirci. A peggiorare la situazione un cast di personaggi ben poco caratterizzati, tanto da rendere quasi nulla la presenza di situazioni comiche, in genere l’ultima risorsa per risollevare la situazione quando la trama è tanto scialba da non riscuotere minimamente interesse.

    Ad ognuno il suo

    Il cuore di Custom Robo Arena è senza dubbio nei duelli tra robo. Questi si svolgono in arene tridimensionali (l’interno degli holosseum) in cui il giocatore affronta il proprio avversario comandando direttamente (tramite croce direzionale e pulsantiera del DS) ed in tempo reale il proprio automa, sfruttando gli elementi e gli ostacoli dell’area di gioco a proprio vantaggio per evitare gli attacchi del nemico e colpirlo in risposta, mettendolo KO. All’inizio di ogni scontro viene selezionata un’arena, poi i duellanti possono scegliere le componenti del proprio robo (nel caso si stia giocando contro la CPU, ci verrà prima mostrato il robo avversario). Ciò che rende interessante il titolo è la possibilità di personalizzare completamente il proprio automa prima di ogni combattimento.
    Questo è costituito da 5 parti: lo chassis di base, le gambe ed i tre armamenti principali: un fucile, un lanciagranate ed un lanciatore di droni intelligenti. Ogni pezzo assemblabile possiede caratteristiche e modalità di funzionamento proprie ed uniche, e può essere montato in maniera indipendente dal resto della componentistica. Ciò rende le possibilità di combinazione pressochè infinite, considerato l’alto quantitativo di pezzi differenti che possono essere sbloccati durante il gioco, permettendo al giocatore di sbizzarrirsi nel provare combinazioni sempre nuove, incoraggiando la sperimentazione di diverse tattiche ed altrettanti stili di combattimento: si può provare a creare un robo con cui lanciarsi addosso all’avversario per colpirlo con armi potentissime ma dalle scarse capacità di puntamento, magari sfruttando un sistema con una maggiore mobilità aerea per avvicinarsi dall’alto, oppure equipaggiarlo con strumenti in grado di sfruttare la conformazione dello stage attuale per incastrarlo o colpirlo restando al riparo, o ancora utilizzare armamenti poco potenti ma precisi per tenersi a distanza di sicurezza, il tutto in un sistema di gioco che implica un’azione veloce e reattiva. Inoltre la possibilità di poter stordire per qualche attimo il proprio avversario (e di rimanere storditi allo stesso modo), se si riesce ad infliggergli un sufficiente quantitativo di colpi consecutivi, rende significativi anche i più deboli attacchi di disturbo, conferendo alle battaglie ulteriore profondità strategica; la buona varietà di arene disponibili poi, ciascuna delle quali pone condizioni sempre nuove e singolari, costituisce un incentivo all’uso di tattiche diverse in funzione del contesto.
    Per evitare di snaturare le meccaniche di gioco classiche della serie Custom Robo, questo titolo implementa in maniera molto marginale le caratteristiche uniche del DS, relegando allo schermo extra la visualizzazione di informazioni poco utili, mentre il touchscreen può essere usato per mettere in posa il proprio robo dopo averlo assemblato o come metodo alternativo per la navigazione tra i menu.
    La modalità single player consiste nel seguire l’avventura, impostata come un jrpg, del commander protagonista sopra citato, affrontando una serie di duelli contro avversari specifici intervallati da prolisse quanto tediose sequenze di dialogo. Tra un evento e l’altro è possibile sfidare alcuni commander che si possono trovare in giro per la città, alcuni dei quali proporranno come diversivo l’imposizione di regole o limitazioni speciali; a parte questo però, non esiste quasi alcuna sfida opzionale o sidequest che renda il gioco meno piatto. L’avventura singleplayer dunque, già afflitta da una sceneggiatura scadente, risulta in definitiva noiosa, e questo è un grave difetto se si considera che nelle modalità multiplayer possono essere usati solo pezzi che sono stati precedentemente sbloccati nel gioco in singolo.

    Ciò che sognavamo quando giocavamo coi Transformers

    Ciò in cui Custom Robo da’ il meglio di se è il multiplayer, in cui le innumerevoli possibilità di montaggio offerte sono ancora più evidenti grazie alla fantasia dei giocatori, che oltretutto offrono sfide ancora più varie e imprevedibili dei normali duelli contro la CPU.
    Giocando su due DS, ciascuno con la propria cartuccia, ci si può sfidare a duello impostando a proprio piacimento un discreto numero di regole, come limiti di tempo, condizioni di vittoria o limitazioni sulle componenti; dopodichè viene scelta un’arena, ciascun giocatore assembla il proprio robo (torna utilissima la funzione per salvare fino a 8 configurazioni di robo preferite per poterle caricare rapidamente al momento opportuno) e si da’ inizio alla sfida! E’ supportata anche una modalità multiplayer locale in gamesharing, che, nonostante permetta l’accesso ad un numero limitato di pezzi per il proprio robo, offre un assortimento minimo accettabile: la si può considerare una piacevole aggiunta.
    Il gioco utilizza il supporto della Wi-Fi Connection Nintendo per il gioco online: connettendosi è possibile duellare (usando solo le impostazioni di gioco predefinite purtroppo) con un avversario scelto a caso tra gli altri giocatori connessi o con dei propri conoscenti, previo scambio dei propri codici amico, potendo in questo caso far uso di una chat vocale per comunicare in diretta tra uno scontro e l’altro. Alla fine di ogni duello è possibile segnare il proprio sfidante nella “lista rivali”, in tal modo ci verrà sempre segnalato quando quel giocatore è online o meno, in vista di un’eventuale futuro match contro di lui.

    I duelli tra robo provocano invalidità motorie?

    Visivamente, il gioco contrappone combattimenti in locazioni completamente tridimensionali a sessioni di avventura in ambienti
    bidimensionali. I duelli si svolgono in arene dalle forme elementari e prive di fronzoli grafici, all’interno delle quali si muovono i modelli
    dei robo, abbastanza definiti, con un buon livello di dettaglio ed animati in maniera gradevole e credibile; gli spari e le esplosioni sono resi
    in maniera essenziale ma efficace. Il tutto si attesta su livelli più che buoni, facendo uso di texture che non danno mai quel fastidioso
    effetto sgranato e muovendosi in maniera stabile e fluida, con l’eccezione di qualche raro momento di incertezza nei momenti di gioco più
    concitati. Per le sessioni simil-jrpg invece sono state disegnate ambientazioni volutamente semplici, dalle forme squadrate, che non
    riescono però a definire un proprio stile vero e proprio, mostrando invece un mondo piatto e a tratti abbozzato in maniera troppo
    grossolana. Gli sprite dei personaggi sono realizzati in linea con la semplicità di forme appena descritta, e sarebbero in definitiva ben
    riusciti se non fosse per alcune animazioni veramente poco convincenti (guardandoli camminare il gioco potrebbe interamente ambientato
    in una città di zoppi...).
    Generalmente un po’ più curato il comparto sonoro, che vanta dei buoni effetti sonori e delle tracce musicali rock che ben si abbinano al
    tema dei combattimenti tra robot futuristici.

    Custom Robo Arena Custom Robo ArenaVersione Analizzata Nintendo DSCustom Robo Arena si basa su un sistema di gioco collaudato e divertente, con duelli tra robot dall’azione veloce e frenetica, attestandosi allo stesso tempo su ottimi livelli di varietà e di sfida, grazie al sistema di personalizzazione completa che permette di affrontare il gioco in maniera sempre nuova, il tutto in un comparto tecnico abbastanza gradevole. L’unica vera pecca è la noiosa modalità single player, quasi completamente priva di mordente e stimoli. Ciononostante si tratta di un titolo capace di regalare svariate ore di divertimento, ma è consigliato più che altro a chi ha possibilità di giocarci in multiplayer (meglio ancora se offline con un amico).

    7

    Che voto dai a: Custom Robo Arena

    Media Voto Utenti
    Voti: 7
    6.6
    nd