Recensione Tenchu Z

I Ninja tornano in missione su Xbox 360

Recensione Tenchu Z
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • THE LAST NINJA

    Da che mondo è mondo, i Ninja esercitano un grande fascino verso il popolo di videogiocatori. Basti ricordare esempi illustri come Ryu Hayabusa (l’eroe della serie di Ninja Gaiden, nata all’epoca degli 8 bit), Joe Musashi (il leggendario Shinobi targato SEGA) o ancora il celebre ed immortale Armakuni (protagonista indiscusso dell’indimenticabile The Last Ninja, portabandiera degli home-computer anni ’80).
    Se nutrite una febbrile passione per i personaggi sopra citati, siete del tutto giustificati (o magari siete abbastanza vecchi da potervene ricordare).
    Ad ogni modo, anche ai giorni nostri, in questa nuova generazione attirata dalle meraviglie dell'alta definizione, queste figure oscure e misteriose non sembrano voler abbandonare il campo di battaglia, come a rispettare una sorta di religiosa ricorrenza.
    From Software, regina di una delle saghe “Ninja-Stealth” per eccellenza, risponde prontamente all’appello, dandoci in pasto l’ultimo capitolo (in esclusiva assoluta per Xbox 360) della sua storica serie nata su PSone molti lustri or sono: Tenchu. Ma dopo decine e decine di uccisioni più o meno silenziose e varie missioni svoltesi nell’ombra, varrà ancora la pena vestire i panni dei celebri assassini giapponesi?

    NINJA TERMINATOR

    Tenchu Z riprende pedissequamente le meccaniche dei vari predecessori riproponendole attraverso 50 missioni ambientate nell’affascinante medioevo giapponese. La trama ci farà vestire (poco sorprendentemente) i panni di un membro Ninja del clan Azuma, intento ad arrestare le gesta di un pericoloso avversario intenzionato ad introdurre una nuova e micidiale droga in circolazione, al fine di ottenere il predominio assoluto sulla nazione. Sebbene si tratti chiaramente solo di un pretesto per i vari compiti che ci saranno man mano assegnati, la “storia” del gioco non offre alcuno spunto narrativo originale, proponendosi come un collage delle vecchie vicende di Rikimaru e Ayane (i protagonisti storici della serie).
    Ad ogni modo, prima d’iniziare l’avventura principale, ci verrà data l’inedita possibilità di customizzare il nostro personaggio, modificando le diverse parti del corpo: il viso, la statura, il taglio di capelli e persino il vestiario, oltre alla possibilità di variare diversi paramentri personali come la salute, la resistenza e l’agilità. Sebbene le differenze estetiche influenzano ben poco l’andamento nel corso dell’avventura (ma creare il proprio Ninja “personale” potrebbe risultare una gradita novità), i vari attributi del nostro protagonista incideranno in maniera marcata sul diverso modo di agire all’interno delle varie missioni: potremmo passare la maggior parte del tempo nell’ombra passando inosservati (in perfetto stile stealth), oppure vertere la nostra forza sull’uso indiscriminato di katane o altre armi bianche. Sta a noi decidere e, senza dubbio, la varietà non manca.
    Quello che tuttavia risulterà sgradevole agli occhi del giocatore sarà la petulanza con cui Tenchu Z si protrarrà attraverso le varie ore di gioco: in altre parole, già dalla demo rilasciata diversi mesi fa sul Marketplace Xbox Live, si riscontrava una preoccupante similitudine (negativa) con i passati episodi della serie, tant’è che si faticava a distinguere “Z” da uno dei vari capitoli apparsi sulle console a 128 bit.
    La modalità principale (affrontabile subito dopo il consueto tutorial) ci farà partire dal villaggio del clan Azuma, nel quale potremo visitare il negozio (per acquistare nuove abilità o oggetti utili per il nostro viaggio) oppure parlare direttamente con il nostro “Boss” Rikimaru, al fine di farci assegnare una nuova missione.

    COBRA VS NINJA

    Sin da subito, ed attraverso le cinquanta missioni disponibili, riscontreremo una certa ripetitività di fondo, visto che i compiti che saremo chiamati ad eseguire sono sostanzialmente sempre gli stessi (come uccidere un impostore, recuperare un oggetto, salvare un obiettivo, pedinare un sicario e così via). E, sempre come da programma, il nostro Ninja potrà scegliere come affrontare le varie missioni, ossia se adottare un approccio più diretto (e di conseguenza più semplicistico) oppure aggirare le sentinelle in perfetto stile Stealth (potremo arrampicarci su tetti, appiattirci contro le pareti, strisciare sotto i pavimenti e muoverci silenziosamente per sorprendere il nemico). A renderci le cose più semplici, troveremo come sempre un indicatore che segnala il nostro grado copertura, il rumore generato dai nostri passi e la vicinanza dalla sentinella più vicina. T
    uttavia, spiace constatare da subito come ogni scorribanda sia perennemente rovinata da un’intelligenza artificiale nemica al limite dell’accettabile, dato che i nostri avversari reagiranno alla nostra presenza in maniera assolutamente insopportabile: nel caso fossimo avvistati da una guardia (cosa che accadrà di frequente), sarà sufficiente allontanarsi dal suo cono visivo per far sì che il livello d’allarme ritorni presto alla normalità, rendendo le “fughe” un vero e proprio elemento di contorno.
    A poco (o nulla) serviranno anche le decine di oggetti presenti nel nostro inventario (bombe fumogene, shuriken, punte avvelenate, ecc...), dato che basteranno semplicemente un paio di colpi di Katana ben assestati per mandare al tappeto un intero gruppo di soldati nemici. A missione conclusa riceveremo (poco sorprendentemente) una valutazione globale del nostro operato, che terrà conto dell’abilità e del tempo speso all’interno di un livello, che si tradurrà in denaro da spendere nell’apposito negozio di oggetti. La longevità è parzialmente risollevata dalle varie modalità multigiocatore presenti (tramite Xbox Live o in system link), in cui potremo affrontare la campagna principale in cooperativa, per un massimo di 4 giocatori contemporaneamente (con la possibilità di inviare dei messaggi ai nostri compagni, e la presenza di una classifica ufficiale sul server del gioco).
    Purtroppo, a rendere ancora meno piacevoli le scorribande attraverso il Giappone medioevale messo in piedi dai ragazzi del team K2, ci pensa il modesto comparto grafico: L’aspetto tecnico di Tenchu Z si presenta sostanzialmente come un capitolo programmato per la scorsa generazione di console (ma con lo splendore dell’alta risoluzione). Il livello di dettaglio è sempre troppo basso (sia per quanto riguarda le texture che per il mero numero di poligoni presenti) e le ambientazioni tendono a ripetersi davvero troppo spesso, così come i nemici che le andranno a popolare (samurai, ninja, monaci e arcieri), tutti afflitti da una strana sindrome da “clone”.
    Fortunatamente, a correre in nostro soccorso interviene prontamente una colonna sonora più che discreta, caratterizzata da piacevoli melodie tipicamente nipponiche, oltre al parlato completamente in giapponese (ma ovviamente sottotitolato anche nel nostro idioma).

    Tenchu Z Tenchu ZVersione Analizzata Xbox 360I più arguti avranno ovviamente intuito che Tenchu Z rimane un modesto stealth game, capace di divertire solamente gli appassionati storici della saga Ninja partorita da From Software (i quali, tuttavia, potrebbero cominciare anch’essi ad accusare qualche calo di interesse). Il titolo sviluppato da K2 risulta difatti un prodotto realizzato con pochissima convinzione, a partire dal comparto tecnico e terminando per il sistema di gioco vero e proprio. Sarebbe bastato rinfrescare un gameplay stantio, adattare la grafica alla nuova generazione di console ed includere una manciata di idee interessanti (come ad esempio l’editor di missioni, presente nel vecchio Tenchu 2 ed inspiegabilmente omesso dai successivi capitoli della serie).

    5.5

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