Recensione Dynasty Warriors: Gundam

Nessuno ce la fa contro Dynasty Warriors!

Recensione Dynasty Warriors: Gundam
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Anime
  • Xbox 360
  • PS3
  • Mobile Suit Condottieri??

    Che cos'hanno in comune Mobile Suit Gundam e Dynasty Warriors? Ben poco, bisogna ammetterlo. La prima è una delle più famose saghe robotiche che il Giappone abbia mai concepito, un racconto che ci accompagna da quasi trent'anni e che si snoda attraverso epoche distanti tra loro anche centinaia di anni accomunate tra loro da soli due fattori: il crudo realismo della guerra ed i mezzi principi di questi conflitti, i giganteschi robot da combattimento denominati “Mobile Suit”. Dynasty Warriors invece è una saga videoludica che trae spunto dalle gesta di nobili condottieri del medioevo giapponese, brillanti combattenti dall'abilità nelle arti marziali quasi sovrumana, per dare vita ad un gameplay misto tra picchiaduro, gioco di ruolo e strategico in tempo reale. Una formula amatissima in Giappone ma molto meno apprezzata nella vecchia Europa o negli Stati Uniti.
    Un po' per provocazione ed un po' per il desiderio di trarre il massimo profitto da due illustri brand nasce Gundam Musou, che unisce il gameplay di Dynasty Warriors (Sangoku Musou in Giappone) ed il carisma di Amuro Rei, Char Aznable e tutti gli altri eroi ideati da Youshiyuki Tomino dando origine a quello che è stato il primo videogame venduto “in bundle” con Playstation 3 (operazione che sta generalmente ad indicare una certa attesa per un gioco).
    Da qualche tempo Gundam Musou è disponibile anche nel mercato europeo, con il nome di Dynasty Warriors: Gundam; che cosa si può aspettare un giocatore occidentale da questa insolito “crossover”? Un perfetto fanservice o la dimostrazione che li opposti si attraggono?

    Universal Cenury oppure After Colony?

    DWGundam contiene due tipologie di gioco principali, l'“Offical Mode” e l'“Original Mode”; a loro volta questi due modalità si suddividono in tante “sottotrame” quante sono i piloti di Mobile Suit presenti nel relativo menu di selezione. Scegliendo di vestire i panni (o meglio, la tuta spaziale) di Amuro Rei dovremo condurre lui ed il suo Gundam RX78 alla vittoria di tutte le più importanti battaglie della “One year War”, il conflitto in corso durante la seria animata che lo vedeva come protagonista. Selezonando invece Camille Bidan potremo partecipare allo scontro tra i “Titani” e la “A.E.U.G.” che si svolse nell'anno Universal Century 0087 e narrato meravigliosamente in “Kidoo Senshi Z Gundam”.
    La modalità “Original”, invece ha un plot inedito e coinvolge sia i piloti dello Story mode che delle nuove entrate prese dalle serie più recenti della saga di Gundam. Non solo: terminando un'avventura “original” renderemo disponibile “il nemico giurato” affrontato in essa. Per esempio completando quello di Amuro Rei si potrà selezionare Char Aznabale (o Quattro Bajeena, che dir si voglia) mentre portando a termine l'avventura di Camille otterremo la possiblirà di condurre Paptimus Scirocco ed il suo “The O”.
    Ogni stage viene preceduto da un breve briefing che illustra al giocatore gli obbiettivi da conseguire, la disposizione delle forze alleate, di quelle avversarie e dei Mobile Suit più importanti di ciascuna fazione. Da questa sezione è possibile anche accedere all'area di “customizzazione” delle abilità del pilota e delle componenti del Mobile Suit, ma di questo argomento parleremo in seguito perchè strettamente legato allo svolgimento dell'azione.
    All'inizio di una di queste battaglie il giocatore viene depositato con il suo Mobile Suit all'interno del campo di battaglia. Il primo passo da effettuare è studiare la mappa della locazione su cui ci si trova: in essa sono mostrate delle porzioni di terreno circoscritte da un perimetro di un colore che varia in funzione della fazione che domina quell'area. Scopo del giocatore è quindi quello di entrare in questo perimetro e sconfiggere un numero sufficiente di Mobile Suit a garantire il dominio della zona alla sua fazione.

    Gandam.... Hasshin!!!

    DWGundam contiene due tipologie di gioco principali, l'“Offical Mode” e l'“Original Mode”; a loro volta questi due modalità si suddividono in tante “sottotrame” quante sono i piloti di Mobile Suit presenti nel relativo menu di selezione. Scegliendo di vestire i panni (o meglio, la tuta spaziale) di Amuro Rei dovremo condurre lui ed il suo Gundam RX78 alla vittoria di tutte le più importanti battaglie della “One year War”, il conflitto in corso durante la seria animata che lo vedeva come protagonista. Selezonando invece Camille Bidan potremo partecipare allo scontro tra i “Titani” e la “A.E.U.G.” che si svolse nell'anno Universal Century 0087 e narrato meravigliosamente in “Kidoo Senshi Z Gundam”.
    La modalità “Original”, invece ha un plot inedito e coinvolge sia i piloti dello Story mode che delle nuove entrate prese dalle serie più recenti della saga di Gundam. Non solo: terminando un'avventura “original” renderemo disponibile “il nemico giurato” affrontato in essa. Per esempio completando quello di Amuro Rei si potrà selezionare Char Aznabale (o Quattro Bajeena, che dir si voglia) mentre portando a termine l'avventura di Camille otterremo la possiblirà di condurre Paptimus Scirocco ed il suo “The O”.
    Ogni stage viene preceduto da un breve briefing che illustra al giocatore gli obbiettivi da conseguire, la disposizione delle forze alleate, di quelle avversarie e dei Mobile Suit più importanti di ciascuna fazione. Da questa sezione è possibile anche accedere all'area di “customizzazione” delle abilità del pilota e delle componenti del Mobile Suit, ma di questo argomento parleremo in seguito perchè strettamente legato allo svolgimento dell'azione.
    All'inizio di una di queste battaglie il giocatore viene depositato con il suo Mobile Suit all'interno del campo di battaglia. Il primo passo da effettuare è studiare la mappa della locazione su cui ci si trova: in essa sono mostrate delle porzioni di terreno circoscritte da un perimetro di un colore che varia in funzione della fazione che domina quell'area. Scopo del giocatore è quindi quello di entrare in questo perimetro e sconfiggere un numero sufficiente di Mobile Suit a garantire il dominio della zona alla sua fazione.
    Una volta penetrate le difese nemiche apparirà sul lato superiore dello schermo un contatore che indica al giocatore quanti avversari devono essere ancora abbattuti prima di impossessarsi dell'area; una volta ottenuto il controllo dovremo anche assistere i nostri alleati nell'operazione di difesa del dominio acquisito, accorrendo in loro soccorso nel momento in cui dovessero tornare alla carica gli avversari (evento segnalato da un allarme che lampeggia sulla mappa).
    La maggior parte di questi territori sono presidiati da dei guardiani (al massimo tre) la cui posizione è indicata da una freccia ai piedi del nostro Mobile Suit. Leggermente più coriacei rispetto alla media, ben più guardinghi e, soprattutto, dotati di maggiore forza offensiva, i guardiani non rappresentano comunque un grande problema in nessun caso; ben diverso è il valore dimostrato in battaglia dai “condottieri”, che appaiono in momenti ben precisi del livello (solitamente dopo una Cut-Scene animata) con il semplice scopo di annientarci; la loro sconfitta (intendento quella definitiva, spesso si ritirano per rifornirsi di armi) corrisponde di solito al termine del livello. In campo però non ci sono soltanto nemici: oltre ai già citati Mobile Suit alleati ci affiancheranno alcuni combattenti di valore pari al nostro che si muovono autonomamente seguendo i loro obbiettivi e che intervengono per darci supporto se interpellati o se ci troviamo entro il loro raggio di azione.

    Tecnica segreta dei mille colpi di Beam Saber

    I Mobile Suit sono dotati di un set di azioni piuttosto limitato: due dei tasti del pad sono adibiti ad altrettante tipologie di attacco (leggero/veloce e pesante/lento) con cui si possono realizzare alcune combo molto schematiche (la più potente è formata da tre colpi leggeri ed uno pesante). Il tasto R1 invece attiva il salto mentre i tasti L1 ed X sono adibiti alla difesa ed al backpack (per effettuare un rapido scatto in avanti). Alcuni dei MS più avanzati inoltre sono aerotrasformabili (come lo ZZ Gundam); per effettuare il cambio basta premere il tasto che attiva i propulsori ausiliari durante il salto. La spinta del backpack non è infinita e se utilizzata troppo spesso fa surriscaldare i motori del nostro mech; la trasformazione invece consente spostamenti di maggiore entità ma va comunque dosata per evitare il blocco meccanico. L'ultima funzione di questo scatto è offensiva: premendo con il giusto tempismo il tasto X al termine di una combo si “concatena” a questo attacco una manovra di “sfondamento” che può a sua volta essere concatenata ad un altro paio di attacchi leggeri.
    L'ultimo tasto del joypad utilizzato è il Cerchio, che attiva l'attacco speciale del nostro Mobile Suit; questo colpo si può eseguire solamente dopo aver sconfitto un certo numero di avversari ed aver riempito una barra “Special” che si carica di conseguenza alle nostre vittorie.
    Questi colpi si possono eseguire anche in team con uno dei nostri alleati: avvicinarsi a lui quando entrambi i Mobile Suit hanno la barra Special carica fa scoccare un fulmine tra i due robot e premendo poi il tasto Cerchio si realizza il potentissimo attacco (non prima di aver assistito ad una cut scene).
    La qualità di tutti gli attacchi, l'agilità e la difesa dipendono da due fattori: il livello di esperienza del nostro pilota e del Mobile Suit che conduce: le vittorie negli scontri a fuoco fungono da “punti esperienza” che, se accumulati in sufficiente quantità, fanno aumentare proprio uno di questi due parametri. Gli effetti di questa evoluzione sono visibili già durante lo stage in corso, soprattutto quelli del Mobile Suit; uno dei parametri che migliora vistosamente è proprio la potenza del colpo speciale, capace di diventare ancor più devastante e di nescessitare, come contropartita, di maggiori eliminazioni di avversari per essere caricato. Gli effetti sul pilota invece sono verificabili molto meglio durante il briefing: da questo menu infatti si può accedere alla “customizzazione”, un'area in cui attivare le abilità speciali acquisite con l'avanzamento del livello.
    Durante la missione avremo modo inoltre di recuperare alcuni power up temporanei, dei bussolotti che donano al nostro mech maggiore velocità, attacchi più potenti o migliore difesa per un periodo di tempo pari a trenta secondi. Potremo anche trovare alcune casse che contengono dei kit per riparare il Mobile Suit o per ripristinare la sua barra Special; per finire alcuni boss, una volta sconfitti, depositano sul terreno di battaglia dei componenti da installare sul Mobile Suit per aumentarne i parametri di attacco e difesa. Anche questa operazione va svolta nel menu di Briefing.

    Chi ha bisogno di Dynasty Warriors Gundam?

    Dynasty Warriors Gundam è un prodotto che si rivolge evidentemente più al pubblico Giapponese ed ai fanatici occidentali del Mobile Suit Bianco: il successo dell'anime creato da Youshiyuki Tomino in Europa non è paragonabile a quello di classici quali Dragonball o Naruto proprio perchè le gesta di Amuro e soci sono giunte nel nostro paese senza la dovuta valorizzazione, in modo discontinuo e spesso snaturate dalla loro significato. Molti dei personaggi di questo videogame sono completamente sconosciuti al videogiocatore medio italiano, che per questo non riesce ad immedesimarsi nelle gesta di questi fantomatici eroi: chi è Camille Bidan? E Domon Kasshu? I più riconosceranno sicuramente Heero Yuy, pilota di Gundam Wing nell'omonima serie trasmessa qualche anno fa su Italia 1, e l'intramontabile Amuro della serie capostipite. Purtroppo l' “Original Mode” non rende giustizia minimamente alla profondità di questo anime perchè non racconta che pochissimi dettagli delle complesse trame che caratterizzano questa saga robotica. Le missioni prendono in esame le battaglie più importanti delle guerre (come la “Missione Odessa” e la battaglia di Solomon di Gundam 78) sorvolando in modo esagerato su tutto quanto succede nel frattempo. Anche la struttura stessa della narrazione è povera, bastata su scermate di testo o brevi e poco dettagliate cut scene. Ben più articolato e piacevole sotto tutti i punti di vista è l' “Original Mode” che, eliminando il legame con la trama e le differenti epoche in cui sono vissuti i piloti di Gundam, crea un universo parallelo in cui tutti gli eroi convivono, si scontrano e si uniscono in improbabilissime alleanze.
    Ciò nonostante è ben difficile immaginare un fan di Gundam soddisfatto dall'immagine che il gameplay in stile Dynasty Warriors dona a questo Anime: Mobile Suit Gundam si è ricavato il suo spazio nel mare dei mille anime robotici nati all'inizio degli anni ottanta grazie al suo stile molto maturo, in cui il paladino robotico è trattato alla stregua di un comune carro armato, che si danneggia, finisce le munizioni o viene distrutto dai nemici. In Gundam Musou i Mobile Suit combattono come samurai, utilizzano colpi speciali che consumano decine di munizioni in un sol istante e distruggono centinaia di Zaku nell'arco di pochi minuti. Nulla di più distante dall'universo immaginato da Tomino e tanto amato da milioni di persone.
    Un mio amico direbbe: “Se Char Aznable avesse avuto a disposizione un centesimo degli Zaku che hai distrutto in questo stage avrebbe vinto da solo la One Year War....”

    E gli altri?

    Che cosa resta allora ai comuni giocatori? Il solito Dynasty Warriors, un titolo appartenente a pieno merito alla categoria dei cosiddetti “Button mashing games”, quei giochi in cui si passano interi minuti a premere il tasto dell'attacco per infierire su decine di avversari praticamente inerti, subendo di tanto in tanto qualche attacco che mina pochissimo il nostro livello energetico. I molti combattimenti con i boss di metà e fine livello sono ben più ostici e riescono a ravvivare l'interesse per questo titolo ma la ripetitività delle missioni è quella cronicamente storica del brand. Anche sotto il punto di vista del gameplay l'Original Mode è molto più interessante rispetto all'Official Mode: le missioni in esso incluse sono più impegnative, curate e contengono interessanti variazioni sul tema proposto in precedenza. I Mobile Suits da combattere si dimostrano ben più agguerriti e non appaiono più come frotte omogenee di mezzi da combattimento tutti uguali tra loro: l'indipendenza dagli avvenimenti storici consente di far intervenire contemporaneamente in battaglia combattenti di differenti serie rendendo l'azione e l'atmosfera decisamente più accattivante, pur rimanendo profondamente influenzata dalla limitata struttura del gameplay originale. Gli story mode (e quindi i piloti selezionabili) sono molti ma alcuni sono assolutamente insufficienti nel contenuto, troppo brevi e frammentati, incapaci di narrare adeguatamente la vicenda o di appassionare il giocatore.
    Per gli appassionati di questo genere di videogioco Dynasty Warriors: Gundam offre parecchie ore di gioco e moltissimi extra sbloccabili tra cui un database con le informazioni su tutti i protagonisti, i loro Mobile Suit ed i mezzi da combattimento utilizzati. Il multiplayer si limita ad una serie di modalità di sfida 1 contro 1 con schermo condiviso; non è prevista alcuna comunicazione con Internet.

    Questa non è la Next Generation

    Il comparto video di Dynasty Warriors Gundam è decisamente obsoleto.Sebbene il gioco giunga in Europa con molti mesi di ritardo rispetto al mercato Gapponese non è possibile non constatare come quanto realizzato dai programmatori di Omega Factor sia assolutamente inadeguato ad una console Next Generation oggi come quando il gioco venne lanciato in patria. Le ambientazioni sono appena abbozzate, prive di varietà, adorne di costruzioni di pessima fattura e capaci solo una minima interazione con il giocatore ed il suo Mobile Suit; incredibile il clipping all'orizzonte ed il massiccio pop up degli oggetti e dei Mobile Suit presenti sullo schermo. Poverissime le poche cut scene realizzate in realtime (abbondantemente sostituite da schermate testuali) e quantomeno vetuste le schermate di dialogo tra i personaggi, molto simili a quelle inaugurate durante l'epoca d'oro delle console a sedici bit. Gli unici elementi che salvano il comparto video dal disastro sono i Mobile Suit (ben realizzati, animati dignitosamente e, soprattutto, molto vari) e l'aggiornamento d'immagine, saldamente incollato ad i sessanta fotogrammi al secondo anche nelle situazioni più caotiche. Quest'ultima caratteristica influenza particolarmente il gameplay di DWG: la perfetta fluidità dell'azione aiuta il giocatore a mantenere il controllo della situazione anche durante le battaglie più concitate. Nella scorsa console generation molti esponenti della saga di Dynasty Warriors risultavano frustranti anche in virtù di un framerate troppo basso; questo passo avanti effettuato dalla saga è comunque troppo esiguo se confrontato all'enorme quantità di problemi ancora presenti in Dynasty Warriors Gundam. Il comparto sonoro invece prende a piene mani suoni, voci e colonna sonora dell'intera saga di Gundam, una garanzia sotto tutti i punti di vista.

    Dynasty Warriors: Gundam Dynasty Warriors: GundamVersione Analizzata PlayStation 3Dynasty Warriors: Gundam è un videogioco dotato di un comparto video insoddisfacente e di un gameplay ormai obsoleto. A dispetto però della sue lacune questo gioco è capace di offrire parecchie ore di gioco impegnativo a tutti coloro che non disdegnano le enormi battaglie campali in cui abbattere centinaia di nemici; il livello di difficoltà è ben calibrato e molti dei boss richiedono una certa pratica ed un alto livello di abilità dal pilota prima di essere sconfitti, così come moltissime missioni (specie quelle dell'Original Mode) necessitano sia abilità nel combattimento che nella gestione della stategia. Inoltre, per quanto snaturati, i Mobile Suit ed i fantastici eroi della saga di Gundam donano a questo titolo un fascino tutto particolare, di sicuro richiamo per tutti i fan. Dynasty Warriors: Gundam è un prodotto che non ci sentiamo di raccomandare a qualunque giocatore ma i fan del Mobile Suit Bianco potrebbero provarlo prima di valutare l'acquisto ed avere una gradita sorpresa.

    5

    Quanto attendi: Dynasty Warriors: Gundam

    Hype
    Hype totali: 0
    ND.
    nd