Recensione Everybody's Golf 5

Il golf non è mai stato così colorato e divertente

Everybody’s golf, il golf per tutti, è il titolo di una fortunata serie di giochi a tema nata nel 1997 su PSX. I giochi di golf hanno, da sempre, una lunga tradizione nel mondo videoludico; genere nato e diffuso su PC, lentamente si è esteso alle console di casa con risultati più o meno interessanti. Oggi la scelta di titoli dedicati al golf su console casalinghe e portatili è decisamente più ampia rispetto al passato, tanto da avere proposte “alternative” alle vere e proprie simulazioni, che prediligono l’immediatezza e la semplicità di gioco al realismo puro. E’ proprio il caso di Everybody’s Golf: World Tour, che concilia un gameplay semplice e immediato - ma non per questo banale - ad un ingegnoso sistema di controllo, e ci colpisce con la sua grafica colorata e i personaggi fuori dal coro. L’idea è quella di un titolo dal gameplay che possa essere alla portata di tutti e allo stesso tempo non deludere gli hardcore gamer. Versione europea di Minna no Golf, titolo che ha letteralmente spopolato in Giappone anche grazie ad una modalità online impeccabile, tanto da aver letteralmente trascinato le vendite della PS3, World Tour è finalmente disponibile anche per i giocatori italiani.

Ferro 9 o legno 3?

Fin dai primi episodi era chiaro il target di utenza a cui il prodotto era indirizzato. Come dice il titolo stesso, il golfistico di Sony è dedicato a tutti i videogiocatori, dai Tiger Woods in erba a gente che non sarebbe in grado di distinguere un legno 3 da un lob wedge. L’obiettivo che si pone World Tour è proprio quello di intrattenere chiunque e, perché no, anche incuriosire e avvicinare qualche neofita a questo magnifico sport.
E’ doveroso però sfatare un mito, e non farsi sviare dalla presenza di personaggi simpatici e dalla loro aria fumettosa e sbarazzina, perchè la difficoltà del gioco può arrivare a livelli decisamente alti. Basta scendere in campo per rendersi conto che Everybody’s Golf è un prodotto impegnativo. Durante le prime partite, anche solo mettere a segno un birdie non è cosa facile, e l’operazione necessita davvero di un bel po’ di pratica. Se da una parte l’elevato grado di sfida aumenta notevolmente la soddisfazione che si prova nelle esecuzioni riuscite (portare a termine un albatross è davvero emozionante) dall’altra può scoraggiare il giocatore occasionale che, in fin dei conti, rientra nel largo target di utilizzatori a cui il gioco si propone. La difficoltà dunque, nonostante un gaemplay intuitivo che fra breve descriveremo, non sempre appare ben bilanciata, e i casual gamer più arrendevoli potrebbero abbandonare questo titolo prematuramente. Comunque, avanzando con l’esperienza di gioco e portando a termine qualche partita si prende facilmente confidenza con il sistema di controllo, in particolare con l’originale interfaccia “swing-stroke” di puntamento e di tiro per i colpi avanzati. La curva di apprendimento è dunque piuttosto graduale, e conduce lentamente l’utente all’uso di mazze diverse e alla gestione delle pendenze sul green. Consigliamo dunque a chi voglia acquistare il prodotto di perseverare nonostante le difficoltà iniziali: ben presto il giocatore più tenace saprà come sfruttare a proprio favore le condizioni più disparate, ma anche come tirarsi fuori da situazioni poco favorevoli (una pallina finita sul bunker o un tiro con vento contrario).

Swing, stroke... buca!

Il sistema di controllo e di tiro della pallina prevede due tipi di interfacce diverse, selezionabili all’inizio di ogni partita. Una più semplice e classica, caratterizzata da barre a riempimento, e un’altra molto originale ma anche più tecnica e complessa, che prevede un sistema di “swing-stroke” a 3 step. Selezionando quest’ultima si deve in primo luogo centrare il punto della pallina da colpire (così da determinare l’effetto), dopodichè si carica la potenza di tiro e infine si determina la precisione del colpo, cercando di far collimare un cerchio che va a mano a mano restringendosi intorno alla sfera. Più le dimensioni del cerchio saranno vicine a quelle della palla, più il tiro sarà preciso. Il sistema swing-hit sarà anche avanzato e più complesso rispetto a quello classico, ma d’altra parte risulta molto più coinvolgente delle tradizionali barre: davvero un’ottima idea quella di integrare un sistema così dinamico e articolato ma allo stesso tempo di immediata comprensione.
Come da tradizione per i giochi da golf, i controlli seguono una semplicità collaudata: tutte le azioni sono portate a termine con la sola pressione del tasto X, e, volendo, si può agire sui tasti direzionali per impartire l’effetto alla pallina in caso di vento sfavorevole. Con i tasti dorsali andremo a modificare la mazza da utilizzare per ciascun colpo, mentre i tasti direzionali, prima del tiro, porteranno a variare la direzione di traiettoria. La pressione di Start ci darà un’utile panoramica del campo, zoomabile fino alle dimensioni del nostro personaggio, permettendoci una variazione di traiettoria ottimale.

Sfida fra i bunker

I personaggi disponibili sono ben 15, dei quali solo 2 selezionabili all’inizio, ognuno con le proprie caratteristiche e un look eccentrico, accompagnati da 6 caddie diversi che si alterneranno nelle partite. Gli altri players vanno sbloccati portando a termine le sfide “dirette”. Purtroppo la scelta dei terreni di gioco è ristretta a sole 6 versioni del campo principale che, tra l’altro, pur offrendo una discreta varietà nella struttura delle mappe, visivamente si assomigliano un po’ troppo fra loro.
La modalità sfida singola offre una serie di scenari diversi, ognuno con determinati varianti (un diverso numero di buche, condizioni atmosferiche variabili, presenza o assenza di vento ad intensità e direzione variabile, abbondanza di bunker o altri ostacoli, e altri tipi di handicap). Gli scenari possono essere affrontati nell’ordine preferito dal giocatore, con l’obiettivo di raggiungere un totale di punti sufficienti per sbloccare sfide o personaggi nuovi. Alla fine di ogni scenario il giocatore sarà ricompensato da un premio diverso, come ad esempio delle mazze più precise ed elementi di gioco vari, in modo da migliorare le performance del proprio personaggio.

Chi ha detto che un buon online è solo a pagamento?

Una caratteristica molto positiva della console di casa Sony è quella di offrire agli utenti un’esperienza di gioco online completamente gratuita. I detrattori della console nipponica hanno sottolineato però una qualità del servizio non sempre altissima. World Tour sembra il titolo ideale pronto a smentirli. E’, difatti, forse il titolo per PS3 con l’online più curato e funzionale, e, soprattutto, senza la minima ombra di lago cadute di connessione improvvise.
Accedendo al menu della partita online si è accolti da un’organizzazione in lobby e stanze, nelle quali sarà possibile prendere parte a tornei che hanno inizio ad orari predeterminati, oppure entrare in stanze esistenti o crearne di nuove. Le sfide in multiplayer consistono in un tutti contro tutti dove, dopo una serie di 8 o più buche, il giocatore con punteggi più alti è il vincitore. Buona la possibilità di impostare un avatar personalizzabile che ci rappresenterà tridimensionalmente durante le nostre sessioni in rete, come anche la possibilità di comunicare liberamente con i giocatori di tutto il mondo utilizzando frasi precostruite e tradotte simultaneamente, oppure scrivendone di nuove con una tastiera virtuale.

Un manga sul fairway

Everybody’s Golf: World Tour si presenta ai nostri occhi come un titolo simpatico e coloratissimo. Colpisce favorevolmente la caratterizzazione in stile manga-deformato dei personaggi, che presto acquistano una simpatia e un carisma che cattura il giocatore. Certo, non è un titolo che dovrebbe fare della grafica il suo punto forte, ma di sicuro l’immagine risulta sempre molto nitida e pulita, con baloon da fumetto e riuscitissimi effetti animati. Gli scenari appaiono dettagliati e ricchi di particolari, i differenti tipi di superficie d’erba sono molto ben ricreati, insieme alle fosse e ad altre irregolarità del terreno. E’ da segnalare anche la perfetta riproduzione fisica del comportamento della pallina a seconda delle diverse pendenze, elemento che influenzerà moltissimo il gameplay.
In alcune circostanze di gioco, in cui il numero di poligoni da gestire è più elevato, il motore grafico mostra qualche indecisione nel mantenere un adeguato livello di fluidità; questo potrebbe infastidire il giocatore tanto da deconcentrarlo e indurlo all’errore nel tiro. Ma a parte queste situazioni “limite”, generalmente la fluidità si attesta su livelli buoni. Dinamici e ben ricreati gli effetti del clima, donano un elemento di coreografia in più ai paesaggi dei campi da gioco.
Il comparto sonoro racchiude una serie di allegri motivetti di sottofondo, anche se non eccelle per varietà ed originalità. Carina l’idea di localizzare in italiano anche le esclamazioni dei personaggi, peccato però che dopo qualche buca le poche frasi disponibili saranno ripetute continuamente; di sicuro non avrebbe guastato una maggiore varietà.