Recensione Naruto: Clash of Ninja Revolution

Rivoluzione spontanea od obbligata?

Recensione Naruto: Clash of Ninja Revolution
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  • Wii
  • Rivoluzione?

    “Naruto Clash of Ninja Revolution” giunge sui nostri scaffali in ritardo rispetto, ovviamente, al Giappone e agli Stati Uniti. Ma è già tenendo fra le mani la confezione che si può notare immediatamente una dicitura particolare, stampata a fianco dell’altisonante nome: ovvero il marchio “European Version”, tratto ormai comune ai titoli dedicati al giovane ninja giunti nelle nostre vecchie terre.
    Questa curiosa precisazione è soltanto un preludio, che i più scettici giocatori potranno interpretare (stavolta a ragione) come meglio sanno fare: negativamente.
    Vedremo insieme cosa (non) ha di esclusivo la Versione Europea di questo “Wiimake”, che conserva però il merito di portare finalmente un gioco ispirato al mondo di Naruto anche sulla sulle bianche macchine Nintendo nostrane.
    Snoccioliamo subito un nodo cruciale su questo titolo evidenziando l'appellativo con cui è stato appena nominato: Wiimake, il simpatico nomignolo che viene affibbiato ai titoli che vegono pensati per una macchina e convertiti solo successivamente per Wii.
    Il gioco non è di nuova concezione. Fra le mani non abbiamo altro che un porting da Game Cube di “Naruto Ninja Taisen 3”, con la semplice (e fallimentare) aggiunta del controllo motorio dell’accoppiata “Wiimote e Nunchuk” ma con molti, moltissimi tagli rispetto all'originale edizione giapponese.

    Concilio dei Ninja

    Le modalità presenti sono quelle standard per un picchiaduro, se non il minimo richiesto.
    Ad affiancare una tipica opzione single player di scontri “arcade” troviamo una modalità “missioni” piuttosto breve, ma rigiocabile in tre difficoltà differenti per sbloccare tutto lo sbloccabile, che costituisce lo story mode del titolo Tomy. L'obbiettivo di ogni missione varia di volta in voltae ci calerà in alcune situazioni viste negli anime e nei manga: in alcuni casi saremo chiamati semplicemente ad eliminare il nostro nemico, in altri dovremo resistere per alcuni minuti agli assalti di un potente nemico, in altri ancora dovremo utilizzare una determinata mossa speciale per eliminare l'avversario entro un tempo limite prefissato.
    Queste variazioni, a dire il vero non molte, contribuiscono a rendetre meno banale e lineare il susseguirsi degli scontri, ed aumentando la difficoltà possono costituire delle sfide più o meno ostiche.
    L’effetto della dicitura "European Version" inizia a palesarsi già in questa modalità che interrompe la narrazione molto prima rispetto a dove oggi è giunto il manga; di rimando la fine anticipata dello story mode si riflette nel ridotto roster dei personaggi selezionabili, a cui ci dedicheremo più avanti.
    L’unica modalità meno scontata per un picchiaduro e meritevole di qualche attenzione è la possibilità, nella modalità multiplayer, di giocare contemporaneamente fino a 4 giocatori: un vero toccasana per la longevità di Clash of Ninja nel caso abbiate l’occasione di poter condividere la passione per Naruto e per i piacchiaduro con un gruppo di amici.
    Ma veniamo finalmente ai personaggi utilizzabili, che con somma delusione sono in totale solo 20.
    L’European Version dunque non è nient’altro che una versione monca, privata di un gran numero di protagonisti e della modalità negozio che invece sono presenti nel gioco originale da cui “Naruto Clash of Ninja Revolution” è stato convertito. Una decisione davvero infelice, che salva dal rischio di spoiler sulla trama chi segue le avventure in TV del ninja del villaggio della foglia minando al tempo stesso la qualità complessiva del prodotto: a conti fatti, la consapevolezza di aver acquistato un titolo su cui sono state spese risorse non per apportare migliorie, ma per tagliare contenuti, può essere un pensiero insopportabile

    It’s my turn! Belive it!

    Il titolo funziona. E’ divertente, veloce, e dimostra un certo carattere, una nota di originalità che da un certo punto di vista risulta anche appagante. I combattimenti puntano tutto sull’uso di combo (presenti in buon numero seppur abbastanza simili tra loro) e di colpi speciali, come nel più classico dei picchiaduro. Questi colpi sono sufficientemente diversificati da personaggio a personaggio, e vanno a costituire l’ossatura della caratterizzazione di ogni singolo membro del roster.
    Oltre alla barra della salute è presente la barra del Chakra, che se “impastato” e quindi consumato (per usare una terminologia più affine all’ambientazione) permette di effettuare delle “mosse finali” devastanti. Le arene, seppur diversificate, non comportano una conseguente mutazione del gameplay, tranne che in rari casi: alcune arene permettono di scaraventare i nemici in uno “spiazzo” secondario, attraverso una cut-scene interattiva, sfondando pareti o cadendo da dirupi; al contrario altre arene sono chiuse o delimitate da ostacoli di vario genere e non permettono alcun tipo di interazione.
    Va inoltre segnalato che una delle poche (forse l’unica) aggiunte rispetto alla versione originale è la presenza di ostacoli sul ring, che vanno da comuni scatole a ceppi di tronco che ci permetteranno di nasconderci dagli attacchi dei nemici e che rendono lo scontro leggermente più frenetico e tattico, anche se a conti fatti si può tranquillamente mettere in dubbio la reale l’utilità di questa aggiunta.
    La “Revolution” del sistema di controllo paventata dal titolo si riduce, semplicemente, ad un forsennato e a tratti insensato shakerare il Wiimote a casaccio. Sull’uso delle potenzialità del Wii si possono spendere solo poche parole e tutt’altro che lusinghiere: scuotere il bianco telecomando (in qualsiasi direzione) sostituisce la pressione di un pulsante, ne più ne meno; dimenando in continuazione il controller, senza alcun tempismo e senza alcuna logica, si effettuano dei colpi concatenati.
    Siamo sicuri quando affermiamo che deputando questo compito ad un pulsante non ci sarebbe motivo di rimpiangere il coinvolgimento motorio.
    L’unico uso divertente e funzionale delle peculiarità del Wiimote è implementato in maniera disonesta, durante l'esecuzione delle mosse finali, per veicolare la preferenza del giocatore su questo sistema di controllo rispetto al pad classico o al controlle Gamecube. Utilizzando la combinazione Wiimote+Nunchuk sarà infatti possibile potenziare i colpi più letali mimando le movenze del nostro eroe secondo delle indicazioni a schermo. Questo efficace meccanismo di power up è accessibile però unicamente con la scomoda nuova configurazione dei controlli, chi invece utilizza il pad non potrà godere di tale potenziamento.
    Insomma. Quando la rivoluzione non c’è, la rivoluzione va forzata. Deve essere stata questa l'idea degli sviluppatori della Tomy quando hanno pensato a come adattare il gioco alla bianca console targata Nintendo.

    Hai una buona tecnica, piccolo Chunin

    La veste grafica del gioco è piacevole, certamente superiore alla maggior parte delle produzioni Wii, seppur lontana dalla perfezione. I personaggi, rappresentati con un classico cel-shading ben realizzato, sono dotati di ottime animazioni, perfettamente fedeli a quanto visto in anime e manga ed i colpi speciali godono, oltre che di una caratterizzazione perfetta, di effetti di luce e particellari molto buoni.
    Le arene sono ben riprodotte e tra queste ne spiccano alcune (come l’arena della missione “scontro leggendario”) che lasciano quasi a bocca aperta, rendendo molto più coinvolgenti gli scontri e più epiche le battaglie.
    I difetti tuttavia non sono assenti: le ombre dei personaggi sembrano uscite da uno dei primi titoli della scorsa generazione e nella modalità multiplayer a 4 giocatori il framerate cala vertiginosamente, non pregiudicando il divertimento in maniera pesante ma contribuendo ad alimentare un po’ di perplessità su ciò che questo gioco avrebbe potuto offrire senza i tagli della versione europea e con un po’ di cura in più.
    La colonna sonora del gioco accompagna senza infamia ne lode: piacevole nel complesso, alterna ad alcuni temi anonimi altri molto ispirati, che riprendono i suoni dalla tradizione della musica giapponese e li affiancano ad arrangiamenti decisamente più moderni. Risultano invece inascoltabili le sconosciute voci inglesi dei personaggi, a cui sarebbero state di gran lunga preferibili le voci giapponesi, anch’esse assenti in questa “lussuosa” versione europea.

    Naruto: Clash of Ninja Revolution Naruto: Clash of Ninja RevolutionVersione Analizzata Nintendo Wii“Naruto Clash of Ninja Revolution” è un gioco piacevole, ma ben lungi dal meritare di essere ricordato per qualsiasi motivo. Consigliato ai fan della serie TV, sconsigliato invece ai giocatori più esigenti, a cui può balenare nella mente di rivolgersi al mercato dell’import per godere della versione completa del gioco. La versione PAL, infatti, risulta essere il prodotto di sforzi finalizzati a tagliare la completezza della versione giapponese. Inoltre, l’utilizzo per la maggior parte indecente del Wiimote può far sorgere una spontanea ed innocente domanda: ma la rivoluzione, dov’è?

    6.5

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