Black Ops 3 è il primo Call of Duty di Treyarch sviluppato con un ciclo produttivo di tre anni

Così come Advanced Warfare, anche Black Ops III è sviluppato con un ciclo produttivo di tre anni: Treyarch sta lavorando al gioco dal 2012, gli sviluppatori hanno così potuto prendersi tutto il tempo necessario per creare un prodotto capace di soddisfare le aspettative dei giocatori. Abbiamo chiesto a Mark Lamia e Dan Bunting quali sono i vantaggi di avere a disposizione 32 mesi per lo sviluppo e la produzione.

Intervistati da Francesco Fossetti, Mark (responsabile dello studio) e Dan (incaricato di supervisionare i lavori sul comparto multiplayer) hanno così risposto:

Mark Lamia: "Beh, da una parte è sicuramente un bene avere più tempo per lavorare, dall'altra è davvero difficile restare nell'ombra per così tanto tempo. Il nostro team è affiatato, e riusciamo a creare contenuti con una certa velocità, quindi eravamo abbastanza comodi anche con due anni di sviluppo. Però devo ammettere che avere più tempo permette comunque di sperimentare nuove soluzioni."

Dan Bunting: "Una cosa su cui abbiamo lavorato molto, ad esempio, è la riscrittura del sistema di movimento nel multiplayer. Un aspetto legato a doppia mandata con il design delle mappe. Quando abbiamo aggiunto il jetpack e le corse sul muro, abbiamo provato per esempio ad estendere il level design in verticale, solo per poi accorgerci che l'esperienza di gioco rischiava di farsi frammentata e complessa per i giocatori. Provare e riprovare, aggiungere elementi e testare la loro efficacia, e poi eventualmente rimuoverli, è un processo che può durare molto tempo, e un anno in più fa sicuramente comodo se si vogliono riscrivere certe dinamiche di base."

Per l'intervista completa vi rimandiamo a questo indirizzo, ricordandovi che Black Ops III arriverà nei negozi il prossimo 6 novembre nei formati Xbox One, PlayStation 4 e PC.