Videogiochi in Cina: ecco le regole per i publisher

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L'abolizione dell'embargo in Cina per i videogiochi e le console provenienti dall'estero apre al debutto dei sistemi targati Sony, Microsoft e Nintendo, ma i produttori dovranno tenere conto di regole piuttosto severe per la pubblicazione dei titoli sul territori.

I videogiochi dovranno infatti essere esaminati dal Dipartimento della Cultura di Shanghai e affrontare un processo di approvazione la cui durata potrebbe arrivare anche fino a venti giorni. Questi sono gli elementi vietati per il lancio di titoli in Cina: 

  • Gioco d'azzardo;
  • Qualsiasi cosa violi la costituzione della Cina;
  • Qualsiasi cosa minacci l'unità, la sovranità e l'integralità della Cina;
  • Qualsiasi cosa rovini reputazione, sicurezza e interessi della nazione;
  • Qualsiasi cosa istighi all'odio verso etnia, razza, cultura o tradizione; 
  • Qualsiasi cosa violi le regole della Cina riguardo la religione promuovendo culti o superstizione;
  • Qualsiasi cosa promuova o inciti oscenità, uso di droghe, violenza o gioco d'azzardo;
  • Qualsiasi cosa attacchi l'etica pubblica o la cultura e tradizione cinese;
  • Qualsiasi cosa insulti o violi i diritti dei terzi;
  • Qualsiasi altro contenuto possa violare la legge. 
Anche i DLC e gli aggiornamenti che apporteranno nuovi contenuti al gioco saranno sottoposti al processo di approvazione. Infine, tutti i prodotti dovranno avere almeno la lingua cinese: le compagnie non potranno insomma importare le edizioni destinate ad Hong Kong e Taiwan.