Videogiochi: le raccolte fondi su Kickstarter sono un rischio per i sostenitori?

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Secondo l'opinione del fondatore di Free Radical, Stephen Ellis, le campagne di raccolta fondi su Kickstarter avviate per finanziare progetti che nessun altro vuole sostenere dovrebbe essere un campanello d'allarme per tutti gli utenti pronti ad aprire i propri portafogli.
In un'intervista a NotEnoghShaders, Ellis sostiene che, sebbene è felice di vere che alcuni sviluppatori riescono a portare avanti le loro idee grazie a Kickstarter, i potenziali contribuenti dovrebbero essere più accorti sui rischi a cui vanno incontro donando i propri soldi.

"Kickstarter chiede essenzialmente a persone che non comprendono i rischi e le difficoltà dell'industria videoludica, di finanziare progetti. Sono sicuro che ci saranno successi di alto profilo, ma mi aspetto anche alcune delusioni. Il mondo dello sviluppo dei videogiochi è un ambiente creativo, che spesso non si rapporta bene con budget e tabelle di marcia. Spesso le cose non vanno come pianificate, ed i giochi richiedono spesso più tempo e più soldi di quanto inizialmente è stato pianificato. I publisher si rapportano con queste esigenze tutto il tempo, ma cosa accadrebbe se un progetto Kickstarter esaurisse tutti i fondi raccolti ma il lavoro non fosse ancora completato? Verrebbe abbandonato? Si chiederebbero altri soldi? Verrebbe pubblicato un gioco incompleto? Nessuna di queste ipotesi sarebbe accettata dalle persone che hanno donato i propri soldi."
Ellis ritiene comunque che Kickstarter non può essere la panacea a tutti i problemi dell'industria videoludica, poiché sviluppare un'avventura punta e clicca, o un RPG di stampo classico, costa molto di meno di altre generi videoludici come gli FPS.