AESVI intervista Marina Rossi, organizzatrice di Game Happens

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E' stata pubblicata sul sito di AESVI un’intervista a Marina Rossi, organizzatrice di Game Happens Beyond the Screen, appuntamento dedicato al game development organizzato con il supporto di AESVI4Developers, in programma a Genova venerdì 26 giugno 2015.

Di seguito, un piccolo estratto dell'intervista:

Il prossimo 26 giugno torna a Genova Game Happens! Come è nata l’idea del progetto e quali sono gli ingredienti del suo successo?

Game Happens! è un progetto nato nel 2014 da Urustar, uno studio di game design e game development che ho fondato nel 2010 insieme ai miei due soci Federico Fasce e Alessandra Carboni. Volevamo creare una giornata che potesse avere delle componenti di formazione per chi si affaccia all'industria, ma che fosse anche networking per chi ha giochi da far provare. Un anno è passato e abbiamo intrapreso nuove avventure rispetto a Urustar, ma la voglia di Game Happens! è rimasta. Visto il successo di questa doppia natura, abbiamo mantenuto anche quest'anno una divisione tra la conferenza con ospiti internazionali e un'area showcase con una selezione di giochi e installazioni interattive, alla ricerca di una contaminazione creativa.

Puoi raccontarci qual è il programma di questa seconda edizione e quali saranno gli ospiti?

Il tema di quest'anno è Beyond the Screen, abbiamo perciò riunito ospiti e giochi che raccontassero cosa può accadere al di là dello schermo. La giornata inizia alle 10 con l'intervento di Adrian Hon, fondatore dello studio londinese Six to Start celebre per Zombies, Run!, un'applicazione per mobile che abbatte le distinzioni tra fitness, storytelling e game. Si prosegue con Michelle Westerlaken, ricercatrice olandese che studia il gioco come forma di comunicazione e relazione tra uomo e animali – in particolare quelli domestici. Poi avremo Lena Mech che ci racconterà l'esperienza degli urban game e del Copenhagen Game Collective, e Roberto Dillon che porterà la testimonianza di autore e professore di game design trapiantato a Singapore. Avremo anche una bella area dedicata allo showcase con più di venti tra giochi local multiplayer, boardgame, controlli alternativi, prototipi di studenti, giochi indipendenti e installazioni interattive. Per esempio l'artista computazionale Catodo porterà un'installazione creata appositamente per Game Happens! in cui puoi creare arte generativa attraverso il controller Leap Motion.

L’evento è un’occasione per incontrare altri professionisti del settore e fare rete. Dall’esperienza di successo dello scorso anno sono nate delle collaborazioni e di che tipo?

Tra la conferenza e lo showcase abbiamo previsto momenti di relax e di networking, il tutto facilitato dai buffet del pranzo e dell'aperitivo, e da aree di decompressione, per scambiarsi pareri e contatti tra professionisti in cerca di consigli e opportunità di lavoro. Dopo la conferenza dello scorso anno sono nate e si sono consolidate amicizie e connessioni tra diverse piccole aziende e sviluppatori indipendenti. In particolare ci siamo accorti che, dopo Game Happens!, alcuni partecipanti hanno continuato a incontrarsi: è stato un passo importante per creare dei ponti tra gruppi di sviluppatori che prima non si conoscevano. Molti studenti e studentesse hanno avuto a Game Happens! il primo contatto diretto con lo sviluppo di videogiochi, e da lì hanno cominciato a collaborare con piccoli studi, a creare il loro primo prodotto, o ancora, a muoversi verso il mondo del giornalismo specializzato. Inoltre, alcuni ragazzi che l'anno scorso hanno partecipato come pubblico quest'anno sono entrati a far parte della squadra di volontari che dà supporto all'organizzazione.

L'intervista completa è disponibile a questo indirizzo.