Devil's Third: Tomonobu Itagaki critica Nintendo e la stampa videoludica

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Polygon ha recentemente intervistato Tomonobu Itagaki e in questa occasione il game designer e produttore giapponese è tornato a parlare di Devil's Third, criticando Nintendo of America per il mancato supporto al gioco e non risparmiando frecciatine alla stampa videoludica occidentale.

Itagaki si esprime in questi termini per quanto riguarda le recensioni negative ricevute dal gioco in Occidente: "Ho una mia teoria ben precisa in merito, poichè ho speso molto tempo a leggere le recensioni e analizzare la situazione. Devil's Third è stato pensato come uno sparatutto di massa, quindi per essere apprezzato avrebbe dovuto essere giocato almeno con un migliaio di persone, ma Nintendo non ha lavorato bene in questo senso. La stampa ha provato il comparto multiplayer ma il publisher non ha organizzato delle sessioni apposite con migliaia di giocatori connessi, la verità è che i recensori non hanno potuto provare il multiplayer online così come era stato pensato e i loro giudizi si sono concentrati principalmente sulla campagna. Se Devil's Third fosse stato pubblicato da Microsoft, sono sicuro che non avrebbero avuto problemi a trovare 500 o 1000 giocatori da mettere sotto NDA così da permettere alla stampa di provare la modalità online. Ma Nintendo of America non lo ha fatto, questa è la realtà.
Non me la prendo con la stampa per non aver apprezzato l'esperienza online di Devil's Third, davvero. Però il 95% delle critiche negative sono arrivate proprio per il multiplayer, mentre il restante 5% sono di persone che cercavano visibilità e hanno ben pensato di criticare il mio gioco per ottenerla. Questa è la mia opinione, la verità è che una persona ha scritto una recensione negativa e Nintendo of America non è intervenuta in alcun modo, di conseguenza altre testate hanno fatto lo stesso. Le recensioni non sono state credibili, non le ho lette tutte ma quelle che ho letto non erano assolutamente oggettive."

Il giornalista di Polygon chiede a Itagaki cosa avrebbe potuto fare Nintendo per fermare le recensioni negative, facendo notare che in Occidente è importante che la stampa di settore (e non solo) mantenga una propria integrità: "Ripeto, la mia non è una critica, semplicemente questo è quello che è successo. Le recensioni erano pessime ma i fan hanno apprezzato il gioco. Ottimo, no? Sono contento, poichè non creo giochi per i media ma per i fan. Le vendite non sono state buone ma ai giocatori è piaciuto, ecco perchè continueremo a lavorare sulla versione PC. Se Devil's Third fosse così brutto come dice la stampa, saremo mai riusciti a trovare un publisher per l'edizione Windows? Assolutamente no. I giocatori sanno che Devil's Third è un bel gioco, oltretutto i fan non si fidano veramente delle recensioni, preferiscono basarsi sul parere di altri utenti."

Itagaki continua poi parlando ancora della stampa occidentale: "Capisco i media e so come lavora la stampa, conosco bene anche i differenti modi di operare nei vari paesi. Ti racconto questa, c'era un giornalista veramente molto appassionato e quando mi ha intervistato non mi sono risparmiato nelle risposte, pensando che avrebbe scritto un bel pezzo. Beh, non è andata proprio così, il suo articolo era lungo appena qualche riga... Di quale paese parliamo? Di un giornalista italiano. Nessun problema, gli voglio bene lo stesso."

Il produttore conclude poi affermando di non essere interessato ai giudizi delle recensioni, i suoi titoli sono sempre stati criticati ma franchise come Dead or Alive e Ninja Gaiden sono popolarissimi ancora oggi e questo è quello che conta per lui. Itagaki afferma poi di non sapere se ci sarà mai un Devil's Third 2 e chiude l'intervista con un messaggio a Mark Zuckerberg: "Mark ti prego, rimuovi il limite dei 5.000 amici su Facebook. Non posso più aggiungere nessuno sul mio profilo e i fan sono infastiditi!"