Ecco un'interessante analisi sulle prestazioni del primo Tomb Raider

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Con il recente approdo su PlayStation 4 di Rise of the Tomb Raider, ottimizzato per PS4 Pro, Digital Foundry ha voluto dedicare un'episodio della sue serie DF Retro all'originale Tomb Raider, sviluppato da Core Design nel 1996 e distribuito al lancio su MS-DOS, Sega Saturn e PlayStation.

La rubrica DF Retro si occupa di approfondire le vecchie glorie del mondo dei videogiochi con l'ausilio delle moderne tecniche d'analisi peculiari della testata. Dal video è evidente come nell'ambito console Tomb Raider godesse di una migliore ottimizzazione sull'esordiente di Sony, con un warping delle texture inferiore rispetto alla versione Sega ed un'illuminazione più efficiente. Anche gli shader sui modelli poligonali risultano più omogenei su PlayStation. Una delle maggiori differenze, tuttavia, è nelle prestazioni: mentre su Playstation il framerate rimane costante a 30fps, su Sega Saturn oscilla vertiginosamente, fino ad arrivare sotto i 15fps nelle scene più concitate.

L'ultima parte del video è dedicata alla versione MS-DOS, che pur risultando quella con meno artefatti sulle texture, non è esente da difetti. La minor profondità di colore - 8 bit - rendeva i cambiamenti da un colore all'altro marcati. Sebbene su PC fosse supportata una risoluzione nettamente maggiore rispetto a quella console - 640x480 - solo le macchine di fascia più alta riuscivano a farne uso, costringendo così la maggior parte dei giocatori ad accontentarsi della risoluzione standard di 320x200. Curiosa, infine, l'assenza di numerose tracce audio sul CD-ROM per personal computer, che su console davano atmosfera ad alcuni momenti salienti di gioco.