Julien Merceron spiega le differenze tra lo sviluppo in occidente e in oriente

È in corso in questi giorni in quel di Parigi la Cité des Sciences et de l’Industrie, e tra i protagonisti dell'evento spicca Julien Merceron, ex direttore tecnico per Konami, al lavoro adesso tra i ranghi di Bandai Namco. Proprio quest'ultimo ha dato la sua impressione tra le differenze nello sviluppo di videgiochi tra occidente e oriente.

Merceron ha spiegato che negli studi asiatici la figura dell'artista è ritenuta quasi come sacra. Le idee arrivano dal reparto creativo e il resto del team deve trovare un modo per metterle in atto a tutti i costi. In occidente la situazione è diversa, con uno scambio più equilibrato tra artisti e programmatori, con i primi tenuti costantemente al corrente dai secondi di qualsiasi tipo di problema computazionale. Tutti ciò non avviene in oriente, dove l'artista rimane all'oscuro quanto più a lungo possibile in caso di intoppi di natura tecnica. I programmatori, impauriti dalla possibili conseguenze, tentano di attuare la visione del team creativo quasi a costo della loro vita - Merceron ha accennato ad alcuni membri di Konami andati in ospedale subito dopo la terminazione di Metal Gear Solid IV: Guns of the Patriots. Tuttavia, non sempre è possibile mettere in atto ogni idea degli artisti e quando questo affiora alla superficie è spesso ormai troppo tardi, portando a dover fare numerosi passi indietro e di conseguenza a drammatici rinvii.

Cosa ne pensate delle parole di Merceron, quale filosofia vi sembra più sensata?