La Cina mette al bando il Gold-Farming

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Il governo cinese ha deciso di porre fine alla pratica di guadagnare soldi virtuali in MMORPG con l'obbiettivo di scambiarli con soldi reali.

Circa l'80% dei gold-farmer sono situati in Cina e oramai hanno una fatturato di 146 milioni di dollari l'anno, con una crescita annuale del 20%.
Lo scopo della legge cinese ha l'obbiettivo di bloccare questo fenomeno, già giudicato illegale e condannato da diversi sviluppatori come Blizzard, che arriva anche allo sfruttamento.
Infatti il gold-farming è ben organizzato: viene assunta gente, rigorosamente sottopagata, che si ritrova in stanze anguste e sovraffollate, dove spesso dorme e mangia, a fare turni estenuanti davanti ad un PC per guadagnare monete virtuali.