Medal of Honor, La tecnologia e il fegato sul campo di battaglia

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Mark Christianson, caporedattore di Off Duty Gamers, pubblica un nuovo intervento sul blog ufficiale di Medal of Honor, FPS bellico di Electronic Arts in arrivo in autunno per PS3 e Xbox 360, dove spiega l'importanza della combinazione tecnologia+fegato per le forze militari impegnate nel conflitto afgano:

Afghanistan. Valli, montagne, neve, desolati spazi aperti e stretti passi montani sono solo alcune delle caratteristiche del campo di battaglia. Un ambiente in qualche modo alieno e ospitale quanto Marte, dove la strana collisione tra armi storiche e tecnologia del futuro è andata avanti quasi ininterrottamente sin da quando i talebani sono stati privati del potere, nel 2002. Come ci si adatta a un campo di battaglia che ha così tante condizioni diverse, dall'aria rarefatta di montagna alle strade dei villaggi piene di civili?

Tecnologia: il Bisturi. La tecnologia gioca una parte importantissima nel modo in cui l'esercito combatte e la sua applicazione è certamente da considerarsi un'arte. I militari sul campo sanno che il nemico è lì, che li osserva, stende rapporti, prepara piani e aspetta il momento in cui abbasseranno la guardia.

Le truppe mettono in atto la sorveglianza elettronica attraverso strumenti come i droni UAV (Unmanned Aerial Vehicles, "veicoli aerei senza pilota") e gli scanner radio. Quando il tuo nemico non può permettersi una rete multimilionaria per le trasmissioni criptate, alcune delle tue armi migliori le puoi reperire facilmente dagli scaffali del più vicino negozio di elettronica. Con un occhio in cielo e un orecchio a terra, interpreti e strateghi determinano che cosa viene detto e osservato e usano tali informazioni per rintracciare la zona operativa del nemico. A quel punto, UAV sia di piccole che di grandi dimensioni vengono inviati nell'area per confermare in tempo reale quanto appreso dalle comunicazioni e dire alle truppe di terra dove colpire.

Fegato: il Martello. Che ci si trovi davanti a un bersaglio conosciuto o a una situazione ignota, l'addestramento e le simulazioni servono fino a un certo punto. Quando arriva il momento, l'unico vero test è quello di un autentico campo di battaglia. Sei in grado di ricordarti quello che hai imparato, le cose per cui ti sei addestrato, quando sembra che il mondo intero stia per esploderti in faccia? È in quei momenti che la guerra separa i vivi dai morti, senza mostrare compassione e senza prendere le parti di nessuno. 

In una discussione recente con un militare professionista, ho sentito parlare del "fegato" che ci vuole dopo che la tecnologia è stata applicata. "Mentre siamo in un convoglio, se cadiamo in un'imboscata, dobbiamo trasformarla nella NOSTRA imboscata e attaccare", diceva. Logico: ma è una manovra tutt'altro che facile da mettere in pratica, dato che la natura stessa di un'imboscata è quella di usare l'effetto sorpresa, la paura e una forza estremamente concentrata per disorientare e separare un'unità. "Andare all'attacco" ha continuato "e rimanere concentrati ci permette di avere mobilità e superiorità di fuoco; se viene eseguita bene, è una manovra che lascia un sacco di cadaveri di nemici sul campo".

Non importa quanta tecnologia tu abbia a disposizione: alla fin fine, le cose tendono a dipendere dalla pressione di un grilletto. Tutta la tecnologia del mondo non può rimpiazzare la freddezza mentale e l'addestramento. Può però rendere i bersagli più chiari e più rapidi da eliminare.

Medal of Honor

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  • In Uscita su
  • PS3
  • Pc
  • Xbox 360
  • Date di Pubblicazione
  • PS3 : 15/10/2010
  • Pc : 15/10/2010
  • Xbox 360 : 15/10/2010
  • Genere: FPS - Sparatutto in Prima Persona
  • Sviluppatore: Danger Close
  • Pegi: 18+
  • Lingua: Tutto in Italiano
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  • Caratteristiche tecniche
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