Ubisoft E3 2019: una conferenza tra nuovi giochi e qualche sorpresa

Ubisoft approfitta dell'E3 di Los Angeles per svelare nuovi giochi come Watch Dogs Legion, Rainbow Six Quarantine e Gods & Monsters.

Analisi conferenza Ubisoft E3 2019
Speciale: Multi
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Il sipario si alza con un tocco di poesia sonora. Le note della saga degli Assassini ci introducono un'atmosfera tenue, delicata e sontuosa allo stesso tempo: quello che dà il via alla conference di Ubisoft Pre E3 è un piccolo ma delizioso assaggio del concerto di Assassin's Creed Symphony, pronto a far tappa in tutto il mondo, Italia compresa. Si è trattato sicuramente di un momento molto suggestivo, che ci ha lasciato presagire il meglio quantomeno dal punto di vista dell'allestimento e della messa in scena. Dopo un incipit indubbiamente roboante, il piglio del publisher non ha saputo però mantenere una certa costanza, alternando momenti più vivaci ad altri francamente più tiepidi. Nell'insieme, anche Ubisoft si è inserita nel solco delle altre aziende, proponendo una conferenza densa di contenuti ma priva di sufficienti gameplay che chiarissero la natura e le potenzialità di alcuni progetti. Ha fatto eccezione, ovviamente, Watch Dogs Legion, adeguatamente mostrato in anteprima sul palcoscenico con una gestione dei tempi e della comunicazione davvero impeccabile.

La Rivoluzione di Watch Dogs

Come vi abbiamo già raccontato nella nostra prova di Watch Dogs Legion, la nuova opera di Ubisoft incrementa in modo esponenziale le ambizioni della saga, permettendoci di controllare ogni singolo NPC che popola le strade di Londra. Nel presentare al pubblico le caratteristiche principali del suo prodotto, il team non ha sbagliato un colpo, avvicendando scene di intermezzo e sequenze di gameplay, all'insegna di un equilibrio capace di riassumere a dovere gli elementi cardine della formula di gioco. Con un pizzico di umorismo ed un tocco intelligente di epica urbana, Legion ha messo in mostra le sue doti ad un pubblico scalpitante: l'avvio della conferenza ha segnato inoltre anche l'apice dello show, folgorando gli occhi degli spettatori con un manipolo di idee decisamente promettenti che speriamo possano concretizzarsi al meglio in un amalgama ben bilanciato tra esigenze narrative e ludiche.

L'incipit dello spettacolo di Ubisoft ha insomma alzato notevolmente le aspettative dell'utenza, senza purtroppo riuscire a rispettarle integralmente. D'altronde, fatta eccezione per una breve parentesi dedicata al buffo crossover tra Adventure Time e Brawlhalla, un brawler game realizzato dal team Blue Mammoth Games, tutti gli altri titoli che hanno fatto la loro comparsa sulle scene non sono stati corredati da video di gameplay. Ed anzi, subito dopo l'esordio di Legion, Ubisoft ha proseguito il suo palinsesto ribadendo a chiare lettere la volontà di creare un connubio tra il mondo videoludico ed il mondo dello spettacolo a 360 gradi.

Videogames, cinema e serie tv

Il pubblico dell'Orpheum Theater di Los Angeles dove si è svolta la presentazione ha accolto tra gli applausi l'attore Rob McElhenney, già autore dello show C'è sempre il sole a Philadelphia, che ha annunciato l'esistenza di Mythic Quest: Raven's Banquet, una serie tv satirica ambientata nel mondo dei videogiochi e presto disponibile su Apple TV. Allo stesso modo, sempre per consolidare il matrimonio tra il cinema e l'intrattenimento interattivo, quando sul palco è comparso The Division 2 Ubisoft ha rivelato che il film tratto dal gioco, il quale si avvale anche della partecipazione di attori come Jake Gyllenhaal e Jessica Chastain, sarà prodotto in partnership con Netflix.

Da un po' di tempo a questa parte, il publisher si fa portavoce di un legame tra il medium cinematografico e quello videoludico, come hanno dimostrato lo scorso anno la presenza di Elijah Wood per pubblicizzare il suo Trascendence, ed in quest'occasione l'avvento all'Orpheum Theater di Jon Bernthal, voce e volto di Walker, il main villain di Ghost Recon Breakpoint. A proposito del TPS di Ubisoft, ci ha sorpreso l'assenza di uno scampolo di gameplay, sostituito da una cinematica che ha ribadito ancora una volta l'importanza della cornice narrativa nel nuovo episodio della serie.

Il supporto post lancio

Tornando a The Division 2, Ubisoft ha svelato i piani per il supporto post lancio del suo ottimo shooter, il quale sarà suddiviso in tre episodi aggiuntivi, che ci condurranno al di là dei confini di Washington, portandoci fino al Pentagono. Accanto a The Division, hanno fatto capolino anche le nuove espansioni di For Honor e Rainbow Six Siege, a conferma di quanto virtuoso sia l'atteggiamento del publisher nei confronti sia della sua fanbase che dei suoi titoli di punta, continuando imperterrito ad aggiungere sempre nuovi contenuti nonostante gli anni trascorsi dall'esordio delle opere base.

In questo modo, l'azienda ci fa capire quanto Ubisoft abbia consapevolezza di ciò che interessa ai suoi estimatori, aumentando a dismisura la vita delle opere che le stanno a cuore. Al termine di un altro simpatico siparietto musicale che ha visto protagonista l'immancabile Just Dance, in uscita anche su Stadia, il resto della conferenza si è concentrata principalmente sui titoli inediti in lavorazione presso l'azienda, alcuni dei quali chiaramente in tono minore mentre altri capaci di solleticarci la curiosità con moderato entusiasmo.

I nuovi giochi

Per mesi la community di videogiocatori è rimasta col fiato sospeso in attesa del ritorno del mitico Sam Fisher in una nuova incarnazione della serie Splinter Cell, ma purtroppo l'hype è stato disilluso in poco tempo. In effetti il nostro agente segreto è sì tornato in campo, eppure non nel modo in cui speravamo: Elite Squad è infatti un "Avengers in salsa Tom Clancy", ossia un nuovo gioco mobile che riunisce sotto un'unica etichetta gli eroi più iconici appartenenti all'universo dello scrittore americano. Senza allontanarci dalla galassia delle nuove opere, a sorpresa Ubisoft ha rivelato Rainbow Six Quarantine, un'integrale rivisitazione del classico gameplay della serie che mantiene inalterato - a detta dei developers - il tatticismo tipico del brand ma lo priva della componente PVP per dar forma ad un PVE competitivo.

Purtroppo anche in questo caso non abbiamo visto nessun video di gameplay, ma solo un inquietante trailer in computer grafica. Stessa sorte è toccata infine agli ultimi due annunci: Roller Champions, dal canto suo, è uno sportivo multiplayer di stampo arcade/futuristico sulla scia di Rocket League, che fa leva quindi sulla spettacolarità. A chiudere la conference ci ha pensato poi Gods and Monsters, il già vociferato Zelda-like dai creatori di Assassin's Creed Odyssey, che propone un immaginario antico, divino e cartoonesco allo stesso tempo. Purtroppo, in assenza di sequenze di gioco non possiamo esprimerci sull'effettivo valore della produzione, ed avremmo di certo preferito che lo show di Ubisoft terminasse con un po' più di concretezza.

C'è spazio per un altro abbonamento?

Prima di concludere vorremmo parlare brevemente anche del nuovo servizio in abbonamento Uplay+, disponibile da settembre su PC ad un prezzo di circa 15 dollari al mese: si tratta, al pari di PS Now, dell'Origin Access e dell'Xbox Game Pass di una libreria con più di cento titoli a marchio Ubisoft passati presenti e futuri, da giocare illimitatamente con un esborso mensile. In tal senso, siamo convinti che il sovraffollamento di servizi si stia facendo troppo invasivo, col rischio di portare ad una frammentazione eccessiva all'interno del panorama videoludico. Uplay+ sarà comunque disponibile anche su Stadia, sancendo di fatto ulteriormente la forte collaborazione tra lo studio ed il nuovo esperimento di Google.

Insomma, dalla conferenza Ubisoft siamo rimasti parzialmente soddisfatti: da un lato ci sono stati a tratti una mancanza di video gameplay ed un focus forse troppo marcato sull'espansione contenutistiche dei brand di punta, mentre dall'altro siamo stati trascinati da un ritmo sufficientemente vivace e da qualche intrigante novità sul versante delle proprietà intellettuali in lavorazione. In ogni caso, basterebbe anche solo Watch Dogs Legion a decretare il discreto successo di uno show che tutto sommato ha saputo giocare sapientemente le sue carte, lasciandoci dubbiosi ed incuriositi allo stesso tempo.