Shuhei Yoshida spiega la strategia di Sony nei confronti di PlayStation VR

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Dopo la breve ma intensa presentazione dedicata da Andrew House a PlayStation VR nel corso della GDC di San Francisco, il dispositivo ha assunto un ruolo centrale nello scenario della realtà virtuale e nella discussione relativa al peso che essa andrà a rimuovere dalle tasche dei giocatori più appassionati.


In effetti, seppur alquanto elevato, il prezzo di PlayStation VR, che si attesa sui 399€, appare molto più alla portata rispetto ai 699€ di Oculus Rift e agli 899€ di HTC Vive, tanto da spingere in molti a chiedersi se in casa Sony abbiano deciso di vendere il dispositivo in perdita, riprendendo una strategia già utilizzata in passato.

A far luce sulla faccenda ci ha pensato Shuhei Yoshida, presidente di Sony Worldwide Studios, il quale, nel corso di una recente intervista a Kinda Funny Games, ha elaborato in dettaglio la strategia del produttore giapponese:

“Volevamo fare della realtà virtuale qualcosa che tutti, familiari e amici, avessero la possibilità di provare assieme nella stessa stanza. Japan Studios propose l'idea che PlayStation 4 avrebbe potuto renderizzare due immagini, una per la persona con l'headset, e un'altra per la TV, così che altre persone avrebbero avuto l'opportunità di giocare con chiunque stesse indossando l'headset… lo chiamiamo Social Screen, ed è una modalità a parte."

“Questo è stato il primo obiettivo che ci siamo prefissati. Successivamente, abbiamo dato un'occhiata ai costi, e ci siamo affidati al nostro capacissimo hardware team - loro si occupano di sviluppo hardware da moltissimo tempo, e in Sony abbiamo le risorse per creare il sistema e trovare le giuste componenti che ci hanno resi capici di vendere il dispositivo ad un prezzo ragionevole".

“Non volevamo vendere l'hardware in perdita, perché dopotutto siamo una compagnia commerciale… ma anche perché, se avessimo deciso di vendere il sistema in rosso, allora non avremmo potuto generare risorse per il supporto allo sviluppo del software, o per offrire assistenza ai consumatori, o per mettere in piedi delle promozioni. Non abbiamo bisogno di ottenere grossi guadagni dalla vendita dell'hardware, ma non vogliamo metterci nella posizione di perdere soldi, dato che questo potrebbe limitare le nostre altre attività".

“Per cui sono davvero sollevato del fatto che siamo stati capaci di realizzare tutto ciò e, almeno spero, questo aiuterà nell'adozione di un nuovo eccitante medium”.

Ricordiamo che il debutto di PlayStation VR è in programma per il prossimo ottobre.