The Chinese Room contesta la nuova politica di rimborso di Microsoft

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The Chinese Room, lo studio responsabile di Dear Esther ed Everybody's Gone to the Rapture, ha manifestato un certo dissenso verso la nuova politica di rimborsi self-service proposti da Microsoft, ritenendola potenzialmente dannosa per i piccoli sviluppatori.

"È DAVVERO semplice. Le politiche di rimborso dovrebbero considerare la percentuale di completamento del gioco. Semplice, giusto, indicativo. Questa faccenda delle due ore è una cavolata", scrive lo sviluppatore su Twitter, come potete vedere nel messaggio proposto a fondo pagina. La nuova politica di refund proposta da Microsoft su Xbox Live e Windows 10, infatti, permette agli utenti di chiedere il rimborso del gioco entro le due ore di utilizzo, ma come osserva The Chinese Room, questo quantitativo di tempo può corrispondere alla durata di un piccolo titolo indipendente, e a questo punto sembrerebbe poco "onesto" permettere il rimborso di un gioco che è stato portato a termine dall'acquirente.

Cosa ne pensate del punto di vista espresso dagli sviluppatori di Dear Esther?