Tim Sweeney di Epic Games critica l'ecosistema chiuso di Oculus Rift

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Sebbene la realtà virtuale non sia ancora riuscita ad affermarsi tra i videogiocatori, il 2016 era stato da molti considerato come l’anno della VR, e ha visto la commercializzazione di tre headset nel giro di poco tempo. Secondo Tim Sweeney l’approccio giusto alla distribuzione dei contenuti è quello open source intrapreso da HTC Vive.

In un’intervista rilasciata a Gixel, il fondatore di Epic Games ha criticato il modello di business che tende a creare ecosistemi chiusi.

“Ci sono parecchie cose che non vanno bene. Apple ha il monopolio sull’hardware iOS, e questo può andare bene, ma non dovrebbe essergli permesso di utilizzare quel mercato per creare un monopolio sulla distribuzione del software, e dal quale ottenere profitto. Gli utenti dovrebbero essere in grado di scaricare sui propri dispositivi un gioco di Epic Games direttamente dal sito internet ufficiale, senza bisogno dell’autorizzazione di Apple. Se il design che abbiamo scelto per il nostro prodotto fa uso della bandiera degli Stati Confederati d’America, dovremmo avere la libertà di utilizzarla”.

Secondo Sweeney, Oculus si sta comportando allo stesso modo, costringendo gli utilizzatori a fare uso dello store proprietario della piattaforma, a meno di non disattivarlo tramite una serie di intricati menu. Questa pratica, riporta il fondatore di Epic Games, sarebbe alienante, e darebbe un messaggio sbagliato sia al pubblico che agli sviluppatori.

“Alla fine, vincerà la piattaforma open source, con una scelta di software migliore. HTC Vive è un sistema completamente open, e stanno per arrivare altri headset che seguono la stessa filosofia. Il visore di HTC sta battendo le vendite di Oculus con un rapporto di 2 a 1, e credo che questo trend continuerà.”

Sebbene non supportata da dati certi, la dichiarazione di Sweeney trova parziale conferma nelle effettive maggiori vendite di HTC Vive rispetto a Oculus Rift. Sarà ora interessante capire se il panorama della realtà virtuale si sposterà su un modello più proprietario o continuerà l’approccio open-source.