Recensione A Game of Thrones: Genesis

La splendida saga di George Martin in un'innovativa esclusiva PC!

Recensione A Game of Thrones: Genesis
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  • George Raymond Richard Martin, nato nel 1948, è uno dei più grandi autori di libri fantasy degli Stati Uniti. E' famoso a livello planetario per il ciclo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, la cui scrittura è iniziata nel 1991 e di cui ha venduto milioni di copie. L'ambientazione delle Cronache è Westeros, il continente Occidentale di un mondo fittizio e che richiama fortemente l'Europa medievale, dando un'impronta particolare ai romanzi che non rientrano così nei più stretti e comuni canoni del fantasy classico.
    Simbolo del potere sulle terre di Westeros è il Trono di Spade su cui prima di una feroce guerra sedeva Re Baratheon: ambientazione curata e storia avvincente sono elementi che potrebbero proprio fare la fortuna di un videogioco ben congeniato! Ci prova Focus Home Interactive con il suo A Game of Thrones: Genesis, che può vantare i diritti del marchio, facendone il suo punto di forza.

    Il trono di spade

    A Game of Thrones: Genesis si presenta come un RTS in cui lo scopo principale è quello di sedere sul trono di spade, conquistando il potere del continente di Westeros. Il titolo presenta varie modalità di gioco, dalla campagna, alla partita singola contro il PC ed ovviamente il multiplayer. Nella modalità campagna il gioco coprirà oltre mille anni di storia, dal momento in cui la guerriera Nymeria giunse nel regno di Dorne, ripercorrendo vari momenti clou della saga delle Cronache, come il risveglio degli Estranei o l'invasione di Aegon il conquistatore. Il giocatore sarà quindi guidato attraverso varie missioni con obiettivi specifici da completare per proseguire nella storia. Al contrario nella modalità Versus, si potrà scegliere di giocare una partita su una mappa qualsiasi tra quelle a disposizione, con lo scopo di sedere sul trono di spade, tramite l'accumulo di punti prestigio.
    Detto questo giunge il momento di parlare della meccaniche di gioco, a tratti molto complesse e innovative, ma che in certi frangenti mostrano il fianco ad alcune critiche. All'inizio della partita, qualunque sia la casa che noi controlleremo (tra le otto disponibili), avremo il controllo di un solo castello (d'ora in avanti Dimora Feudale), che fungerà da base e tramite il quale potremo procedere al reclutamento di vari tipi di unità e allo sviluppo dei potenziamenti relativi. Grande enfasi è stata posta sull'aspetto strategico, con uno spazio più limitato di quanto si usi fare normalmente per l'aspetto puramente bellico. La mappa di gioco, in stile Total War, sarà piena di castelli e villaggi neutrali che dovremo far entrare nella nostra sfera d'influenza per aumentare le entrate d'oro e di cibo, rispettivamente tramite commercio dei mercanti e lavoro dei contadini. Per portare un villaggio dalla nostra parte basterà mandarvi un emissario che in poco tempo stringerà rapporti commerciali con esso che passerà subito sotto la nostra tutela. Nel caso arrivasse un emissario nemico, se il nostro dovesse essere ancora presente lo scaccerà via automaticamente, altrimenti si rischierà di vedere concluso un accordo segreto tra le due parti, a nostro danno. Il concetto della “conquista” dei villaggi tramite emissari fa si che si faccia guerra tramite queste figure diplomatiche, che all'occorrenza potranno proporre alleanze o altri accordi (come quelli segreti con le città nemiche). L'uso della armi non sarà immediato anche perchè nel gioco si partirà da una situazione di pace comune non bellicosa, e che a seconda delle azioni intraprese andrà modificandosi fino ad arrivare alla guerra vera e propria. Sarà quindi utile nei primi momenti di gioco reclutare cavalieri e soldati semplicemente per pattugliare i territori di nostra competenza, al fine di intercettare emissari o assassini nemici, oppure altre pattuglie avversarie mandate in esplorazione. Questa particolare natura del gioco fa si che unità come spie o nobildonne (utili per stringere patti con città amiche o nemiche) o ancora assassini, si rivelino estremamente importanti, al contrario di ciò che avviene in giochi simili, dove figurano come semplice orpelli o poco più.

    Le case da scegliere come detto saranno otto: Targaryen, Stark, Tully, Arryn, Tyrell, Baratheon, Martell e Lannister. Ognuna di esse avrà a disposizione un'unità unica da dispiegare sul campo di battaglia, in linea con quella che è la caratterizzazione fornita dai romanzi. Gli Stark avranno ad esempio la possibilità di utilizzare un enorme lupo con cui proteggere determinati personaggi o individuare spie o assassini nemici a grande distanza, grazie al suo fiuto; oppure gli Arryn si avvarranno di speciali ladri che reindirizzeranno gli introiti di città nemiche nelle loro casse. Ma non solo, dato che a seconda della casa scelta avremo anche altri bonus, passivi, che contribuiranno a distinguerle ancora l'una dall'altra. Se con i Tyrell avremo il vantaggio di matrimoni più rapidi ed il costo delle armate ridotto del 10%, scegliendo i Baratheon avremo un bonus nelle azioni diplomatiche e nell'utilizzo degli arcieri, più veloci sia nel tiro che negli spostamenti. Grande cura per i dettagli che ben si sposa con il background che fa da sfondo al tutto.

    In caso di guerra si potrà quindi ricorrere alle armate, reclutate nella Dimora Feudale e formate da svariati soldati più o meno votati a questo o quel tipo di scontro. Un'armata di cavalieri si troverà a suo agio contro gli arcieri o la fanteria, purché non sia formata da picchieri, e avrà un'alta velocità di spostamento, ma sarà poco efficiente negli assedi a castelli o città. Al contrario un'armata di fanteria sarà praticamente necessaria negli assedi, con il difetto di rivelarsi particolarmente vulnerabile ad attacchi a distanza di arcieri o alle cariche di cavalleria. E' da sottolineare che solo con le armate saranno possibili gli assedi che invece ci saranno negati con le truppe mercenarie.
    Il tutto si svolgerà sotto i nostri occhi in tempo reale, con la possibilità di chiamare una pausa tattica in qualsiasi momento, durante la quale potremo dare ordini alle nostre unità. L'utilizzo della pausa sarà necessario più volte durante il gioco, specialmente nelle fasi più avanzate dove avremo bisogno di controllare un gran numero di emissari, spie, assassini e soldati sparsi per i nostri possedimenti e quelli nemici.
    Un primo difetto che si può imputare al gioco è una certa confusione che si crea in partite con molti giocatori, specialmente durante le prime fasi, con emissari che vanno e vengono e che, essendo difficilmente riconoscibili dai piccoli modelli poligonali, verranno anche a soffiarci degli insediamenti sotto il nostro naso, senza che ce ne possiamo accorgere. Avere un controllo completo della situazione non sarà facile, e spesso capiterà che vari insediamenti stringano rapporti segreti con i nemici perchè i nostri emissari non saranno fisicamente presenti a scacciarli.

    Il grande inverno

    L'obiettivo costituito dal trono di spade è molto ambito e l'IA si farà in quattro per riuscire a conquistarlo, anche solo a livello di difficoltà “normale”. Al fine di ottenere i punti prestigio necessari saranno sancite delle missioni di vario tipo che varranno per tutti i giocatori e che conferiranno più o meno punti a seconda della tipologia. Si va dall'assassinare un erede al trono (personaggio utilizzabile per stringere rapporti con i nemici) allo stringere rapporti commerciali con una o più case nobiliari. Se nessuna delle case riuscirà ad ottenere l'obiettivo di turno, dopo 7 minuti il gioco assegnerà una nuova missione eliminando la precedente.
    Proprio per la sua struttura, votata agli accordi tra le parti, ed alla diplomazia, il titolo si presta molto bene ad essere giocato in Multiplayer dove tutte queste sfaccettature avranno maggiore senso che in una semplice partita contro l'IA. Nel caso del multiplayer potremo giocare una semplice partita Casa Vs Casa oppure un match classificato.
    Un grave -ed inspiegabile- problema è legato ai salvataggi. Se nella campagna questi sono legati al sistema dei checkpoint, nelle skirmish questi saranno del tutto assenti. Ci è capitato di giocare partite con 6/7 case attive e con mappe grandi e magari dopo un'ora di gioco essere impossibilitati a salvare perchè il sistema dei checkpoint non sembra essere attivo, mentre il normale savegame non esiste. Una mancanza che per un RTS riteniamo assolutamente grave.

    Tecnicamente A Game of Thrones: Genesis si difende molto bene. La qualità grafica della mappa è buona, con luci ed ombre che fanno il loro effetto e condizioni atmosferiche differenti sempre ben riprodotte. Non si può dire lo stesso però di tutti i modelli poligonali. A volte questi sono troppo piccoli e poco riconoscibili, come gli emissari o i semplici soldati di cui difficilmente se ne distingue il tipo senza usare il massimo dello zoom, o anche la colonnina sulla sinistra dello schermo che tiene conto di tutte le unità reclutate e divise per tipologia. Nel complesso graficamente il titolo non mostra oltre quanto detto altri punti deboli, sempre tenendo conto del genere a cui appartiene. Anche il sonoro è su buoni livelli, sia per effetti ambientali che per le musiche, epiche e ben ispirate.
    Menzione a parte per la completa enciclopedia presente che non mancherà di delucidarci sia sui meccanismi di gioco, sia sull'ambientazione stessa delle Cronache, così che anche chi non abbia mai letto i libri da cui tutto ciò è tratto avrà la possibilità di venire a conoscenza degli eventi più importanti e dei personaggi principali della saga.

    A Game of Thrones: Genesis A Game of Thrones: GenesisVersione Analizzata PCA Game of Thrones: Genesis si distingue dalla massa degli RTS per la sua impostazione più "ragionata" dove le armi non la fanno realmente da padrone. Viene dato infatti maggior risalto a figure come emissari, assassini, nobildonne ed eredi che saranno i veri protagonisti del gioco, cosi come nei libri. La possibilità di scontrarsi online anche in partite classificate e la presenza di una completa Enciclopedia rende ancora più interessante questo titolo che poggia anche su una completa campagna da giocare in singolo. Grossa pecca non trascurabile è l'assenza dei savegame liberi, cosa che farà storcere il naso a parecchi.

    7.5

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