Recensione Arma Tactics

La ceca Bohemia Interactive tenta l'approccio con il genere strategico.

Recensione Arma Tactics
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  • Pc
  • Erede naturale del celeberrimo ed originale Operation Flashpoint, la serie di Arma, pur con tutti i suoi bug e difetti tecnici più o meno grossolani, si è conquistata col tempo un posto importante nel cuore degli appassionati di simulazioni militari, divenendo de facto il punto di riferimento del genere su PC soprattutto grazie al supporto delle mod. Col terzo capitolo in commercio da poco più di un mese, ancora incompleto dal punto di vista della campagna, ricco di spigoli da smussare ed in attesa di essere analizzato in tutti i suoi aspetti, la saga targata Bohemia Interactive deve comunque maturare sopratutto su un fronte, ovvero quello dell'accessibilità: un ostacolo insormontabile per molti giocatori, a causa della cronica assenza di tutorial che rende difficoltoso qualunque approccio di giocatori che non siano già altamente “qualificati”. In attesa di una rettifica in tal senso per la saga principale, i ragazzi del team di sviluppo ceco hanno fatto un passo importante verso una fetta più ampia di giocatori grazie allo spin-off Arma Tactics, titolo che abbiamo messo alla frusta con le nostre due configurazioni di prova. Da autorevole simulatore bellico, in questa nuova veste il brand è stato trasformato in uno strategico a turni che strizza l'occhiolino al bellissimo X-Com di Firaxis (con cui condivide il motore grafico) ed al più recente Space Hulk, avendo inoltre come punto di riferimento le piattaforme mobili e sbarcando su PC via Steam solo in un secondo momento, sotto forma di porting duro e puro. Date le premesse, l'idea che vi sta balenando in testa in questo istante è probabilmente quella giusta: Arma Tactics è infatti un poderoso buco nell'acqua. Ecco perché.

    ARMA-TI DI PAZIENZA

    Avviato il gioco sulla piattaforma Valve veniamo immediatamente proiettati nel semplicistico menù principale, dove uno dei quattro protagonisti - precisamente il caposquadra Marco “Grim” Salazar - siede in una classica e logora stanza da briefing militare, innanzi alle varie voci selezionabili. Le opzioni a disposizione del giocatore sono ridotte all'osso e, oltre a poter continuare una partita già avviata, si può solamente iniziare una nuova campagna fra le due a disposizione, affrontare l'addestramento di base, organizzare l'equipaggiamento/skills della squadra, acquistare una manciata di oggetti nell'armeria e regolare alcune voci nel menù delle impostazioni. Il cuore del gioco è dunque rappresentato dalla campagna, suffragata dalla possibilità di creare missioni personalizzate all'interno delle sue mappe, che tuttavia hanno ben poca ragione d'essere.
    Avviata la missione di addestramento ci si rende subito conto di uno dei maggiori difetti dell'opera ceca: al di là degli scambi di battute stracolmi di cliché dei quattro stereotipati protagonisti, fra l'altro doppiati - in inglese - in modo pessimo e poco ispirato, appare evidentemente farraginoso il sistema di controllo, laddove mouse e tastiera dovrebbero rappresentare l'habitat naturale per un titolo di questo genere. E' palese che i comandi originariamente studiati per il touchscreen di tablet e smartphone non abbiano affrontato un processo di conversione accurato e professionale, risultando lenti, macchinosi e perfino fastidiosi. Poiché risultava completamente compatibile, abbiamo fatto alcuni test anche con un joypad per Xbox 360, tuttavia l'esperienza è stata persino peggiore che col duo mouse e tastiera, a causa della rotazione della mappa - affidata alla croce digitale - associata ad una telecamera virtuale a volo d'uccello scomoda ed imprecisa, che spesso non inquadra perfettamente l'azione e diventa un incubo quando si passa negli interni o negli spazi stretti. Assorbito il deficitario sistema di controllo affrontiamo le basilari dinamiche del gameplay, che richiamano alla perfezione quelle dei titoli cui Arma Tactis è ispirato: ci sono infatti i classici due PA (punti azione) a disposizione di ciascun soldato per ogni turno, da spendere per il movimento, fare fuoco, curare un amico o medicarsi, ricaricare, lanciare una granata e via discorrendo. L'Overwatch di Space Hulk, ovvero la possibilità di colpire automaticamente un nemico che passa nel nostro cono visivo al costo di punti PA, è presente anche in Arma Tactics e prende il nome di “Break”, sebbene non debba essere attivato con un'apposita icona.

    "Il cuore del gioco è dunque rappresentato dalla campagna, suffragata dalla possibilità di creare missioni personalizzate all'interno delle sue mappe."

    Superato agevolmente il breve tutorial d'addestramento, nonostante la sopracitata macchinosità del gameplay e le prime avvisaglie di cliché nella trama, ci siamo gettati nella campagna con discreto interesse, desiderosi di approfondire il lavoro dei talentuosi Bohemia Interactive. Inutile sottolineare che l'entusiasmo è letteralmente scemato sin dalla prima cutscene, dove i nostri “eroi” aggrappati ad un treno merci si esibiscono nella più ridicola delle entrate in scena, con tanto di goffa capriola ed irruzione altrettanto improbabile. Verosimilmente su ambiente mobile una sequenza del genere può essere ancora “sopportata”, ma su Pc sembra di trovarsi innanzi ad una produzione pacchiana, grezza e soprattutto anzianotta dal punto di vista tecnico, se non fosse per qualche texture disegnata meglio di altre. Come prevedibile non stupisce nemmeno la trama, col classico cattivone di turno di un indefinito paese mediorientale, le sue fedelissime milizie e potenziali migliaia di vittime civili in caso di fallimento della nostra missione. Superato lo sconcertante incipit veniamo gettati nella prima missione vera e propria, cronologicamente impostata alcune settimane prima della cutscene di cui sopra, e che ci vede impegnati nel salvataggio di uno dei membri della nostra squadra, il sergente guastatore Derek “Boots” Masters finito nelle mani nemiche nei primi istanti dell'azione. Dopo aver posizionato i nostri uomini facendo attenzione alle coperture, col fine di prendere di sorpresa il nemico e non essere avvistati, ci rendiamo subito conto che qualcosa non quadra. Localizzare ed essere localizzati dai nemici, infatti, sono eventi praticamente randomici: è possibile, ad esempio, individuare nemici non rivolti nel nostro cono visuale o non essere localizzati da cecchini col fucile puntato sulla strada che stiamo percorrendo, ma soprattutto capita di essere scoperti inspiegabilmente anche attraverso i muri. Lo sconcertante bug che taglia totalmente le gambe a qualsivoglia approccio strategico - e dunque annichilisce l'anima del prodotto - si presenta troppo spesso per risultare “casuale”, e sottolinea tutta la superficialità con cui è stata curata la produzione. Se ciò non bastasse le coperture sono totalmente inutili ed è possibile essere colpiti da qualunque posizione, da nemici che fra l'altro presentano un'intelligenza altamente deficitaria non conoscendo tecniche di aggiramento e che talvolta si attivano o non si attivano senza senso logico durante gli scontri. Per fare un esempio, ci è capitato di eliminare un nemico con un coltello ed essere avvistati da un cecchino poco distante che ovviamente (mica tanto) ha iniziato a spararci, ma un suo collega decisamente più vicino e che sarebbe dovuto accorrere in aiuto dei compagni è rimasto immobile guardando da un'altra parte, in attesa di essere allegramente falciato dai nostri. In un'altra occasione ci è persino capitato di andare “a vuoto” con un colpo di coltello sferrato alle spalle (?), fra l'altro senza che questi reagisse, consentendoci una seconda chance “stealth” nel turno successivo. E' un vero peccato che il titolo sia costellato da questi pesantissimi bug poiché nei pochi momenti in cui funziona, nonostante tutto, riesce ad essere davvero divertente ed appassionante, offrendo buoni spunti al giocatore amante della strategia. Purtroppo anche il level design risulta un poco piatto e le mappe delle 10 missioni che compongono le due campagne, sebbene ben disegnate, sono tutte molto simili fra loro, minando di conseguenza il fattore rigiocabilità e l'interesse verso le missioni personalizzate.

    MOBILE? D'ANTIQUARIATO

    Dal punto di vista squisitamente tecnico le vicende belliche di Ian “Bodie” Ellis, Stanley “Stanboy” Dodds, Marco “Grim” Salazar e Derek “Boots” Masters, com'era lecito aspettarsi da un porting da piattaforme mobili, non fanno assolutamente gridare al miracolo, pur disponendo di alcuni elementi discretamente curati. Le mappe, sebbene tutte molto simili fra loro, sono infatti ben disegnate ed al massimo della qualità grafica offrono scorci apprezzabili e ricchi di dettagli, tuttavia gli aspetti positivi si fermano qui. Del resto le uniche opzioni grafiche selezionabili sono la risoluzione, la “fog of war” per smorzare il peso poligonale ed un generico setting definito “High Quality” o “Medium Quality”, che tuttavia non mostra sostanziali differenze scegliendo l'uno o l'altro. Con le nostre due configurazioni di prova, ovvero i5 3570k con Gainward 680 GTX Phantom, 8 Giga di Ram e Windows 8.1 e portatile Acer Aspire 5750G con i5, Nvidia GT540M, 4 Giga di Ram e Windows 7, al massimo del dettaglio abbiamo ottenuto i 60 fps stabili nella prima a 1080p e qualche sporadico calo a 1366x768 nella seconda. Pessimo il comparto delle animazioni, che spaziano dal grottesco al robotico con qualche elemento positivo nel ragdoll in caso di esplosioni, mentre sono quasi del tutto assenti gli effetti speciali di illuminazione e particellari, probabilmente non approfonditi sin dal principio, avendo la produzione come obiettivo primario smartphone e tablet. Pessimo anche il comparto audio, caratterizzato da alcune musichette tediose e ripetitive ed effetti sonori senza incisività e profondità, con campionature grezze e a bassissima qualità, anche per quanto concerne la pulizia del doppiaggio. Del tutto assenti, infine, le modalità online.

    Arma Tactics Arma TacticsVersione Analizzata PCArma Tactics, come sottolineato nella premessa, è un clamoroso buco nell'acqua e manca sistematicamente quasi tutti i bersagli che gli sviluppatori si erano prefissati, almeno nella sua versione Pc. L'ultima fatica dei Bohemia Interactive Studio è infatti caratterizzata da un sistema di controllo lento, farraginoso e poco intuitivo, da una visuale dall'alto spesso infelice, da un'intelligenza artificiale assolutamente deficitaria e soprattutto è minato da bug clamorosi nel sistema di “spotting” dei personaggi su schermo, che distruggono nelle fondamenta l'anima tattico-strategica del titolo e dunque la sua stessa vocazione. Per non parlare del sistema di coperture, assolutamente inutili in termini prettamente ludici, o della trama costellata da personaggi stereotipati, battute da camerata poco ispirate e cliché in qualsivoglia sfumatura. Il rammarico peggiore è dovuto al fatto che nei pochi frangenti in cui tutto funziona a dovere il titolo risulta anche divertente ed accattivante, ma quando la struttura portante di un prodotto è governata dal caso non si può che parlare di missione fallita. Qualora dovessero uscire patch in grado di sovvertire questi profondissimi problemi di dinamica non mancheremo di farvene menzione, ma nella condizione attuale il titolo non è consigliabile nemmeno ai più sfegatati fan di strategici a turno. Là fuori c'è di molto meglio.

    4.5

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