Recensione Assassin's Creed 3 Recensione: Ubisoft esplora la Guerra di secessione americana

Recensita per voi anche la versione PC dell'ultimo episodio della storica saga di Ubisoft

Assassin's Creed 3 - La Tirannia di Re Washington
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Wii U
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Dopo ben tre capitoli incentrati sulle vicende di Ezio Auditore, è finalmente giunto il momento di voltare pagina, focalizzando l'intricata storia del più importante franchise di Ubisoft su un nuovo protagonista, questa volta alle prese con le rivolte coloniali nel nuovo mondo. Si è parlato molto di questo terzo (quinto contando gli spin off) capitolo, non solo per le novità inerenti al gameplay, ma anche sotto il profilo tecnico, con un nuovo motore grafico che avrebbe permesso - a detta degli stessi sviluppatori - una versione PC ottimizzata ad hoc.
    È giunto quindi il momento di provare con mano la versione PC di Assassin's Creed III, mettere le carte in tavola e scoprire se le promesse fatte sono state mantenute. Abbiamo già recensito la versione console dell'ultimo gioco ad ambientazione storica di Ubisoft, ma ora ci apprestiamo a sviscerare l'edizione Personal Computer con un occhio di riguardo per quanto riguarda la parte tecnica e le potenzialità dell'ultima incarnazione di Anvil Engine.

    UN NUOVO PROTAGONISTA

    La trama di Assassin's Creed 3 riprende esattamente da dove si era interrotta, con il misterioso finale di Revelations. Desmond Miles ed il suo gruppo sono finalmente vicini alla soluzione del mistero che avvolge i "precursori" e, di fronte ad un ultimo ostacolo costituito dalla porta di un tempio nascosto, si vedono costretti ad utilizzare l'Animus ancora una volta per trovare la chiave che ne custodisce i segreti. Ecco che Desmond si ritrova quindi a vivere la vita di Connor "Ratonhnhaké:ton" Kenway, un indiano mezzosangue alle prese con la violenta rivoluzione delle colonie britaniche contro l'impero, che daranno i natali agli Stati Uniti d'America.
    Dal punto di vista della sceneggiatura nulla è stato lasciato al caso e come negli altri capitoli della serie protagonisti e comprimari di fantasia si sposano perfettamente con il carosello di personaggi storici che hanno segnato questa tumultuosa epoca. Rimane chiaro sin dal principio che, nonostante il protagonista si schieri talune volte con i patrioti capitanati dal generale (e futuro primo presidente U.S.A.) Gorge Washington, le sue radici indiane lo spingono ad una posizione tendenzialmente neutrale per tutto l'arco narrativo di Assassin's Creed III. Abbiamo trovato davvero azzeccata questa scelta da parte degli sviluppatori, nella quale si intravede l'intenzione di non prendere una posizione ferma all'interno della guerra e degli eventi storici, ma di trattare la stessa come un semplice palcoscenico per il continuum temporale della saga degli Ashashyyn. Con il procedere della trama verremo a scoprire l'ambiguità e i segreti di personaggi come Washington, proseguendo continuando la tradizione di fantastoria che ha reso tanto celebre e amata la saga.


    SBARCHIAMO NEL NUOVO MONDO

    Assassin's Creed 3 mette a disposizione tre vaste aree esplorabili: due città quali Boston e New York e la selvaggia frontiera dove la natura regna sovrana.
    Nella verde frontiera Connor potrà dedicarsi alla caccia di animali di vario tipo per ricavare pelli e pellicce, da rivendere poi in cambio di denaro. La caccia di per se prevede molti approcci diversi: ci si potrà arrampicare su un albero per usare la lama celata appena qualche bestia si avvicina, usare trappole ed esche per poi ripassare in un secondo momento e raccogliere la preda, oppure utilizzare arco e frecce per un colpo dalla distanza.
    Ovviamente non dovremo dare la caccia solamente agli animali, ed anzi, non mancherà un nutrito contingente di nemici ad ostacolarci nel corso delle nostre missioni o delle semplici scorribande. Anche in questo caso l'incremento dell'arsenale influisce leggermente sul Gameplay. Anche se le armi da fuoco non sono una completa novità in Assassin's Creed (nei precedenti capitoli Ezio poteva utilizzare una fantomatica pistola creata da Leonardo Da Vinci) le vicende legate alla guerra d'indipendenza Americana ci vedono protagonisti di grandi battaglie campali nelle quali viene fatto ampio uso di moschetti e cannoni. Il sistema di combattimento ha subito alcune sostanziali variazioni: Connor potrà portare con se una pistola e rubare fucili dalle mani dei soldati o dalle rastrelliere, cimentandosi con nuovi micidiali attacchi che fanno largo uso della polvere da sparo, anche se la lenta ricarica di queste bocche da fuoco settecentesche, spinge sempre e comunque all'uso dell'arma bianca. Abbiamo notato un leggero incremento della difficoltà nei combattimenti rispetto ai precedenti capitoli, non abbastanza per evitare di aver la meglio in quasi ogni occasione. Alcune routine scriptate hanno finalmente introdotto gli attacchi simultanei dei soldati, che si avventano così contro Connor in coppia, sebbene la semplice pressione di un tasto ci permetta di contrattaccare ed evitare i colpi grazie a intricate combo accompagnate da spettacolari sequenze animate.
    Oltre ad arco e frecce il protagonista potrà equipaggiare un dardo legato ad una corda, che permette di afferrare le giubbe rosse: mentre se ci si trova sul ramo di un albero sarà possibile impiccare i nemici piombando su di loro dall'alto, usandoli come contrappeso per atterrare silenziosamente al suolo. Parliamo di una mossa che fa uso di un oggetto consumabile - la corda - il cui uso è pressoché limitato alle poco interessanti fasi stealth, eccessivamente facili a causa di un'IA ancora mal sviluppata. Proprio questi due aspetti, ovvero l'inconsistenza dei combattimenti ed i problemi legati alle routine comportamentali dei nemici, costituiscono uno dei deterrenti maggiori per quegli utenti che si aspettavano un netto cambiamento. Anche se, come vedremo, alcuni miglioramenti rispetto ai vecchi capitoli vanno registrati, i "pilastri" del gameplay restano un po' crepati.
    Per fortuna, però Assassin's Creed 3 è diventato ancor più sandbox rispetto al passato, offrendo una vasta quantità di missioni secondarie che riescono letteralmente a far perdere il giocatore nell'America del XVIII secolo. La varietà è davvero impressionante: si spazia dalle missioni di reclutamento degli assassini a quelle per attirare i vari coloni verso le proprietà di Connor, dando così vita ad una nuova città di frontiera. Una buona dose di ironia è stata posta nelle missioni degli "esploratori", dove Connor aiuterà alcuni impavidi viaggiatori a sfatare i grandi miti popolari americani, come la famosa leggenda di BigFoot, del cavaliere senza testa e persino degli Ufo.
    Una piccola/grande rivoluzione viene avviata con le missioni dell'Aquila, la nave capitanata da Connor per missioni lungo la costa est delle Americhe. Le missioni a bordo della nave sono tra le meglio realizzate di questo nuovo capitolo e spaziano dalle furiose battaglie dell'epoca a bordo di potenti galeoni, a lotte mirate contro i templari alla ricerca di un fantomatico tesoro, proponendo una rilettura in chiave settecentesca di quelle che furono le tombe di Nerone di Assassin's Creed Brotherhood. Il sistema di controllo del vascello è perfettamente integrato ed in sintonia con il gameplay: si possono impartire ordini per controllare rotta e velocità, orientando così la propria imbarcazione contro le navi avversarie per preparare una bordata di cannoni. Si potrà incappare in una vastissimo ventaglio di situazioni, sia per quanto concerne gli eventi climatici sia per ciò che riguarda la geografia marittima, tra furiose tempeste o forsennati inseguimenti tra gli scogli, rendendo il gameplay di questa fase "marinaresca" una parte di Assassin's Creed 3 che consigliamo vivamente di provare e giocare a fondo.

    Le variazioni climatiche non influiscono solo sulle sessioni di gioco a bordo del vascello di Connor, ma anche sulle scorribande a piedi. La neve tra i boschi della frontiera renderà i passi del nostro alter ego pesanti e goffi, spingendoci ad optare per una corsa spericolata tra i rami degli alberi piuttosto che una lenta e faticosa marcia in mezzo al ghiaccio. Parliamo di meccaniche più sceniche che altro, momenti nei quali il colpo d'occhio è davvero notevole grazie alle realistiche animazioni del personaggio che controlliamo. E' anche vero però che proprio la frontiera riesce a far sposare magicamente l'esigenza di una spettacolarità costante con il piacere delle scalate dinamiche, che invece si perde un po' nelle città della costa est, un po' troppo piatte per valorizzare al meglio le doti atletiche di Connor.
    Proprio come nei precedenti capitoli sarà possibile guidare il protagonista tramite mouse e tastiera o con il pad compatibile dotato di levette analogiche (consigliato quello di Microsoft, analogo alla versione Xbox 360). Come in passato è stato svolto un ottimo lavoro per la conversione di entrambe le interfacce, garantendo sempre una giocabilità fluida e dinamica, eccezion fatta per quei difetti che Assassin's Creed si porta dietro da anni, come le sessioni di salto o arrampicata che non rispondono correttamente ai comandi, vittime di un sistema di controllo "intelligente" che finisce con lo sporcare un gameplay altrimenti perfetto.

    "Assassin's Creed 3 è diventato ancor più sandbox rispetto al passato, offrendo una vasta quantità di missioni secondarie."

    Non mancheranno poi le fasi che ruotano attorno alle vicende di Desmond e la sua lotta contro la Abstergo Corporation. Questa volta i programmatori hanno superato loro stessi in termini di varietà, dato che il nostro assassino moderno girerà qua e là per il mondo alla ricerca di importanti manufatti, mettendo a frutto ciò che ha imparato dalle lunghe sessioni nell'Animus.
    Gli sviluppatori hanno anche colto l'occasione per inserire una quantità spropositata di mini-giochi come il filetto, le bocce e via dicendo, lasciandoci a bocca aperta per la varietà complessiva del titolo.
    L'unico aspetto negativo che influisce in maniera sostanziale sulla giocabilità è da imputare al sistema economico, che ruota attorno al villaggio fondato da Connor nel corso di tutto l'arco narrativo del gioco. Proprio come abbiamo fatto nella precedente recensione della versione console, dobbiamo sottolineare l'eccessiva macchinosità di un sistema che prevede il crafting e l'invio di convogli commerciali con i principali nodi di scambio merci; un sistema inspiegabilmente complesso che si sostituisce al restauro dei negozi dei precedenti capitoli (sicuramente migliore) e che dovrebbe prevedere profitti in base alla domanda e l'offerta di ogni insediamento. Inutile dire che il meccanismo funziona decisamente male, spingendo sin da subito il giocatore ad abbandonare tale sistema in virtù di un sistema di retribuzione più appagante, divertente e funzionale, quale quello della caccia o della ricerca di scrigni. Gli upgrade disponibili hanno un'influenza quasi puramente estetica piuttosto che pratica, inclusi quelli del nostro vascello.
    Anche questo terzo capitolo ripercorre la tradizione degli ultimi due precedenti introducendo una componente multiplayer che si aggiunge alle abbondanti 30 ore circa necessarie per completare l'intera esperienza single player. Sebbene alcuni di voi arriccino il naso di fronte a questa modalità, possiamo garantire che su PC risulta essere un'esperienza piacevole, nonché un'ottima variante per spezzare il game della lunga campagna in singolo per trascorrere un po' di tempo con altri giocatori. Per una descrizione approfondita di questa modalità online vi rimandiamo al nostro articolo

    LA MASSONERIAÈ ormai noto che gli Stati Uniti sono stati fondati da numerose persone affiliate alla massoneria, ne è una prova evidente ancora oggi la piramide con l'occhio stampata sulle banconote U.S.A. da un dollaro. Per chi non lo sapesse, la Massoneria è un movimento nato intorno al 1723 in Europa derivante dalla "costituzione dei liberi muratori" e si prefiggeva l'obiettivi di migliorare l'umanità attraverso la ricerca della verità (non intendiamo fare riferimenti ai fatti inerenti le moderne logge massoniche). Si tratta di un movimento segreto - o, come piace loro definirsi, "riservato" - composto da ricchi uomini d'affari e personalità politiche di spicco. Proprio per l'affiliazione di numerosi membri del congresso a questo movimento, gli sviluppatori hanno pensato di inserire alcuni cameo nelle missioni per i "viaggi rapidi", avventure nelle quali Connor esplora le labirintiche fogne sotto Boston e New York in cerca di scorciatoie per spostarsi rapidamente da una parte all'altra della città. Ogni volta che si "completa" uno di questi percorsi veloci, ci si imbatte in un nuovo enigma da risolvere, alcuni di questi inerenti e ispirati a documenti massonici e alla loro simbologia: un chiaro riferimento a personaggi quali Washington e Benjamin Franklin, noti affiliati, o presunti tali, di questo movimento.

    IL GRANDE DUBBIO DI ANVIL NEXT

    Un piccolo scorcio della città di Boston, nella sua incarnazione PC (clicca per ingrandire).


    Il terzo capitolo della saga action di Ubisoft presenta purtroppo degli importanti problemi che non si può evitare di sottolineare in fase di review, a partire da una mediocre ottimizzazione del motore grafico, che si riflette inevitabilmente in un framerate instabile anche sulle macchine più performanti. Abbiamo notato degli evidenti problemi di pop-up sui personaggi, durante l'esplorazione delle ambientazioni cittadine, una problematica già presente sulla versione console - anche se con minore intensità - ma soprattutto su PSVITA con lo spin off Assassin's Creed Liberation che utilizza lo stesso engine Anvil Next.
    Per la nostra prova abbiamo utilizzato la recente GeForce GTX 660 di NVIDIA, che ci permette di giocare senza troppi compromessi in grafica Full HD, evitando solo di salire eccessivamente con i vari filtri. Far muovere il gioco a 60 frame al secondo negli enormi spazi aperti intorno alla città di Boston non è affatto facile, soprattutto per via di una profondità di campo davvero eccezionale, unita alla massiccia presenza di elementi a schermo tra alberi ed edifici cittadini. In questo caso, la nostra configurazione ci ha offerto una media di 34 fps (calcolata su sessioni da 10 minuti) con un picco di 61 frame contro i 17 minimi nei momenti più difficili. Naturalmente negli interni il lavoro si semplifica e riusciamo ad ottenere con molta facilità i 60 fps fissi ideali. Le impostazioni grafiche via software sono molto generiche, e ci permettono di regolare la qualità degli ambienti - quindi profondità di campo e quantità di dettagli nelle zone rurali e in città - qualità delle texture, fattore antialiasing e qualità delle ombre: per la nostra prova abbiamo naturalmente impostato tutto al massimo livello.
    Si avverte un miglioramento sensibile rispetto all'edizione console da noi già recensita, consistente in texture più complesse, modelli più definiti e scontornati da un filtro anti-aliasing più che funzionale, anche se in definitiva non notiamo le eccezionali migliorie tanto decantate da Ubisoft nella fase di pre lancio, specialmente se paragoniamo il presente Assassin's Creed III con il precedente episodio Revelation, giocato sempre su piattaforma PC. L'intelligenza artificiale non pare aver fatto quel passo avanti che era lecito aspettarsi, complici dei combattimenti molto facili nei quali i nemici attaccano uno alla volta; i volti appaiono sicuramente meglio modellati e più fedeli alla vera fisionomia del viso, ma le animazioni risultano ancora legnose, eccezion fatta per quella del protagonista e di un paio di personaggi comprimari. Le animazioni dei combattimenti sono ben fatte, ma non sembrano aver ricevuto particolari aggiornamenti, se non qualche nuova manovra di combattimento in aggiunta al vecchio repertorio. Anche in questo caso non possiamo fare a meno di notare che la versione PC del gioco ne esce con le gambe tagliate, a causa di uno sviluppo console-centrico che penalizza - seppur di poco - gli utenti della piattaforma computer. Sebbene le sequenze ambientate nel passato siano molto evocative e sempre suggestive, non possiamo certo dire lo stesso degli scenari odierni, un po' grossolani e poveri di dettaglio, che mettono in mostra i limiti imposti dallo sviluppo multipiattaforma. Alcune cutscene evidenziano delle texture decisamente sottotono, in forte contrasto con quelle più definite delle sequenze free roaming, inoltre notiamo una vegetazione piatta sicuramente non in linea con le più recenti produzioni videoludiche per PC. A prescindere dal comparto prettamente tecnico, sul quale era certamente lecito aspettarsi di più, la produzione di Ubisoft ci regala una ricostruzione iconografica degli ambienti e dei personaggi davvero unica, meticolosa, superiore a quanto visto in passato con gli altri episodi della serie ambientati tra il medioevo e il rinascimento. I costumi sono degni di una produzione hollywoodiana, mentre la ricostruzione di Boston risulta veramente magnifica, confermata dagli studi bozzettistici e dagli artwork realizzati dal team Ubisoft, così come una colonna sonora davvero epica, in grado di ricreare le atmosfere storiche del periodo coloniale.

    Assassin's Creed 3 Assassin's Creed 3Versione Analizzata PCAssassin's Creed III è senz'ombra di dubbio il miglior capitolo della saga Ubisoft. La nuova epoca e ambientazione portano una ventata di freschezza alla monotonia che si era andata a creare con i due spin off Brotherhood e Revelations. L'introduzione di animali per la caccia e la possibilità di avventurarsi per mare fanno di questo capitolo uno dei migliori sandbox usciti nell'anno 2012, ma è un vero peccato trovarsi di fronte ad un sistema economico inspiegabilmente lento e complesso che fallisce completamente il suo obiettivo. Il comparto tecnico di quest'ultimo capitolo risulta “castrato” da una produzione evidentemente focalizzata sulle versioni console, con un nuovo motore grafico che, pur apportando alcuni piccoli miglioramenti, risulta comunque sottotono con altre produzioni attuali per personal computer tra cui lo stesso Far Cry 3 di Ubisoft, un titolo eccezionalmente ottimizzato nella sua incarnazione PC. Nonostante i difetti appena citati, ci riserviamo di confermare che Assassin's Creed 3 è una tappa assolutamente obbligatoria per in fan della saga bramosi di conoscere l'epica conclusione delle avventure di Desmond Miles. Chi non ha saputo apprezzare i precedenti episodi della serie per via dei suoi storici “difetti” - quali un sistema combattimento eccessivamente facile e meccaniche stealth sottotono - non troverà incentivi all’acquisto nemmeno in quest’ultima produzione.

    8.5

    Che voto dai a: Assassin's Creed 3

    Media Voto Utenti
    Voti: 438
    8.1
    nd