Recensione Boiling Point: Road to Hell

La giungla non è mai stata così noiosa!

Recensione Boiling Point: Road to Hell
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  • Pc
  • Prefazione

    Esistono due cose fondamentali che un team di programmatori deve evitare quando crea un titolo d'azione: riuscire a coinvolgere il giocatore con un personaggio carismatico e un'ottima trama, ricca di colpi di scena, ma che non scada mai nell'incredibile ( come succedeva anche a Pariah ) ed evitare che si venga colti dalla noia più nera ( cosa che non dovrebbe accadere un po' per tutti i generi ).
    I Deep Shadows,sviluppatori del gioco, anziché evitare i due enormi scogli che sono stati citati nelle righe precedenti, ci sono andati dritti dritti contro: ma analizziamo questo titolo sotto i suoi classici aspetti.
    Prima di arrivare subito alla conclusione, però, vorrei introdurre brevemente questo titolo a chi ne fosse completamente estraneo: Boiling Point: Road to Hell cerca di collocarsi nella piccola nicchia di titoli che mischia ( alcuni sapientemente altri decisamente meno ) più generi, ovvero in questo caso, FPS, GdR e alcuni elementi Arcade. Tutt'ora questa categoria di giochi è dominata dal celebre Deus Ex ( e per alcuni dal suo seguito, Invisible War ), forse l'unico che fosse riuscito a non sbilanciare troppo nessuno degli elementi che lo componevano e mischiandoli in modo che non si limitassero tra loro (Per chi avesse giocato a Deus Ex, l'interfaccia di gioco di Boiling Point apparirà addirittura come una sorta di deja vù).

    Benvenuto nella ( Scontata) Realtà...

    La trama di Boiling Point, come ogni titolo d'azione che si rispetti ( da non confondere con sparatutto, dove invece la trama può risultare assolutamente insignificante, come in Serious Sam ) dovrebbe essere coinvolgente, e come già detto, che non scada nella banalità o nell'incredibile.
    Per non svelare troppo ( anche se non vi perdereste niente ): impersonerete i panni del classico "duro", Saul Meyers, un ex legionare della ( appunto ) legione straniera ormai ritirato da quella dura vita. Ma qualcosa turba la sua dolce vita a Parigi: un telefonata della figlia che poco prima di veder rapita da misteriosi individui e per altrettante misteriose ragioni, riesce a chiamare il suo papà e chiedergli ( "Dad? Come and get me" ) di venirla a recuperare. Saul, con un incredibile spirito di immaginazione(e una sorprendete conoscenza miracolosa dei luoghi ove la figlia è stata portata aggiungerei NdVlad), sale sul primo volo diretto per la sconosciuta Realia, dove si svolgerà l'intera vicenda del gioco. Giunti in una delle due città di Realia(azz che sono Città del Vaticano e S. Marino? NdVlad), il primo compito sarà di andare a parlare con l'ultima persona che ha visto vostra figlia, un editore locale...
    Così di prima acchito può sembrare un po' banale, ma comunque valida. Il problema è come viene sviluppata nel gioco: a meno che non raggiungiate punti specifici, la trama non proseguirà, e scordatevi di trovare piccoli ma stuzzicanti indizi svolgendo missioni secondarie, poichè sono totalmente slegate dalla vicenda principale... Se volete terminare la storia , non dovete fare altro che seguire le missione che compaiono nel vostro diario sotto la voce "Alla Ricerca di Lisa [ vostra figlia ]".

    Realtà a basse risoluzioni...

    Graficamente parlando, Boiling Point si colloca in quei titoli che, a vederli, ti lasciano assolutamente indifferente; non vedrete le meraviglie di ombre in tempo reale, o Pixel Shader 2.0 applicate ai liquidi, nè uno sfrenato utilizzo del bump mapping, ma d'altrocanto, non assisterete nemmeno a grossisime sbavature come accadeva nel nefasto ( è proprio il termine giusto ) Enter The Matrix.
    I programmatori hanno preferito "alleggerire" il motore grafico riducendo il numero di poligoni che compongono le diverse centinaia di modelli umani, le decine di tipi di veicoli/elicotteri/aerei/blindati e le poche armi che avrete a disposizione, ma il risultato ottenuto è decisamente deludente: i visi dei personaggi sembreranno incollati sul modello tridmensionale senza la minima attenzione alla loro modellazione, come accadeva nel vecchissimo Quake II e se non fosse per una scarna animazione delle bocca (che spesso non è sicnronizzata col parlato dei perosnaggi peraltro) vi viene da chiedervi se i programmatori non hanno operato un "taglio" troppo netto per abbassare ancora i requisiti minimi. I modelli delle armi sono le uniche che si salvano: anche qui però non ammirerete riflessi realistici, e se avrete la bontà di sorvolare su alcuni piccoli dettagli, come il vetro del mirino completamente nero, o un rettangolo grigio uniforme al posto del caricatore, potrete anche restarne ( quasi ) soddisfatti.
    Deludono ancora invece i modelli dei veicoli: oltre ad essere soggetti ad una fisica ai limiti del ridicolo ( ho scoperto che le auto galleggiano), sono realizzati approsimativamente: non subiscono danni alla carrozzeria nemmeno se andate a schiantarvi contro un albero ai 200 km/h e i proiettili non lasciano alcun segno. A parte questo, la gamma a di mezzi sarà piuttosto ampia: avrete a disposizione utilitarie, macchine sportive, macchine agricole, aerei civili, elicotteri civili e militari, mezzi blindati, motoscafi, barche e camion, tutte però ( esclusi i velivoli ) privi di qualunque sostanziale differenza: guidare un trattore o un pseudo modello di viper sarà esattamente la stessa cosa.

    Infine l'ambiete che vi circonda ( principalmente sarà la giungla ) non offrirà minimamente quella sensazione di ( cito dalla scatola originale del titolo) "claustrofobia e tensione palpabile", anzi, anche i meno esperti di botanica sanno che non esistono giungle con solo due diversi tipi di pianta, e con 3 diversi modelli di erba. Ogni tanto vi imbatterete su alcuni elementi "statici" del paesaggio, come dei rottami, di qualità decisamente superiore a quella a cui verrete abituati di solito: segno che gli sviluppatori avevano sia l'abilità che le possibilità di realizzare modelli più curati per migliorare l'impatto visivo.

    Dimentica i soliti giochi lienare con pause di caricamento... Questa è la vita reale...

    E se fino ad adesso Boiling Point poteva tutto sommato passare ancora come un titolo da allegare immediatamente ad una rivista economica, non appena saggerete ciò che il titolo realmente vi offre, al di là del reparto grafico e della storyline, vi verrà la tentazione di spedire indietro il DVD di gioco con una lettera minatoria.
    Bisogna ammettere che però i programmmatori sono riusciti in un loro intento, che tanto sbandieravano: a parte i caricamento del menù iniziale, non verrete più afflitti da altri caricamenti tra livelli, anche perché non ci sono livelli.
    Questa caratteristica, sommata al fatto di disporre di un area di ben 450 km quadrati da esplorare potrebbe indurre ( come mi ha indotto ahim... NdR ) a considerare questo titolo come una vera chicca.
    Ma anche qua esiste un piccolo, ma veramente piccolo problema: o disponete a casa di una workstation o di una versione desktop del Cray-9, oppure, dopo qualche minuto di gioco, che la vostra configurazione copra i requisiti minimi , o superi di gran lunga quelli consigliati, il gioco comicierà a scattare, facendo calare il frame rate a minimi storici. Pur avendo ha dispozione un discreto quantitativo di RAM, e impostando qualsiasi risoluzione, il frame rate comincerà presto una verticale discesa ferso il basso, e l'unica soluzione che avrete sarà quella di uscire dal gioco, riavviare il sistema e ricominciare. L'impressione che ne deriva è la seguente : i programmatori si sono fossilizzati sul creare un titolo senza caricamenti e con una mappa esageratamente enorme, a costo anche di minarne la giocabilità: e ci sono riusciti. In uno sparatutto, dove prendere la mira accuratamente è forse una della cose fondamentali, risulterà decisamente frustrante venire eliminati solamente perché anche se avete sparato, il colpo è partito dopo 10 secondi dal vostro comando.
    Ma immaginiamo di essere in una giornata particolarmente positiva e sorvoliamo anche su questo enorme problema.
    Ed ecco che ne arriva un altro: le missioni del gioco vi obbligheranno ad esplorare più o meno tutti i 425 km quadrati del gioco, e spesso a bordo di macchine lente. Ma quando vi verrà ordinato di andare a recuperare una valigetta a ben 50 km di distanza, voi non avrete altra alternativa se non salire in auto e percorrerli tutti, un ad uno, con la velocità REALE dell'auto ( senza quindi avere la posibilità di accellerare il tempo o impostare qualcosa tipo il pilota automatico ). Ora, dopo 30 minuti ( reali! ) di macchina senza che accadesse niente, assolutamente niente, arrivate a destinazione e recuperata la valigetta. Vi girate per tornare al'auto e questa è... sparita. Sparita per colpa di uno dei più brutti bug che potesse capitare a questo titolo. Cosa potete fare? Dovete tornare a destinazione e l'unica è quella di rubare un auto: il problema è che non si tratta di GTA e se vi mettete davanti ad una vettura, queste accellerano anziché fermarsi e anche sparando contro il vetro, non riuscirete MAI a colpire il pilota per rubargli poi l'auto. E allora vi resta l'unica soluzione possibile: armarvi di una eterna buona volontà e percorrere 50 km a piedi, uno ad uno, al tempo di 1 km ogni 2 minuti. E una volta che sarete giunti a destinazione, sapete che vi riaccadrà la stessa cosa con la prossima missione, e così via per tutte le 50 ore di gioco che compongono questo titolo.

    Boiling Point: Road to Hell Boiling Point: Road to HellVersione Analizzata PCBoiling Point: Road to Hell rappresenta il classico esempio di occasione mancata: poteva rivelarsi uno dei migliori titoli di quest'anno, ma a causa di una eccessiva fretta da parte degli sviluppatori di lanciarlo sul mercato, a noi è arrivato un prodotto di mediocre fattura, farcito di bug ed estremamente noioso.

    4.8

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