Recensione Carrier Comand Gaea Mission

Dopo ben 24 anni, torna Carrier Command dagli sviluppatori di ArmA

Recensione Carrier Comand Gaea Mission
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Quando uscì su Amiga, nel lontano 1988, Carrier Comand diede i natali ad un genere di strategici completamente nuovo, dove non solo si potevano impartire ordini alle unità subordinate, ma addirittura prenderne il pieno controllo. Così Bohemia Interactive (Operation Flashpoint: Cold War Crisis e la serie Arma), che in materia di strategici simulativi ha una vastissima esperienza, ha deciso di riesumare questo particolare genere videoludico. Non possiamo evitare di citare i magnifici Battlezone e Hostile Waters, che sino ad oggi hanno tenuto alta la bandiera di questo particolare approccio, che mischia RTS ad un gameplay maggiormente votato all'azione. È finalmente giunto il giorno del verdetto finale, in cui sapremo se questo restyle di Carrier Comand è riuscito nell’intento di portare gloria ad una struttura dimenticata da parecchio tempo.

    CAPITANO SUL PONTE

    Le vicende raccontate nel plot di Carrier Comand sono ambientate in un lontano futuro; una fantasiosa realtà dove la UEC (United Earth Coalition) e la APA (Asian Pacific Alliance) sono coinvolte in un conflitto che ha portato ad esiti apocalittici per il pianeta Terra e i suoi abitanti. Il protagonista è un ufficiale delle forze UEC, membro della coalizione della terra unita, ormai fiaccata dalla guerra. Sebbene a prima vista la trama possa sembrare accattivante, dopo qualche ora di gioco ci accorgiamo di come in realtà la storia sia poco profonda e un po' scontata: il problema principale risiede in una sceneggiatura insipida e colma di dialoghi tra personaggi che non hanno alcun fine se non inserire spacconate che fanno il verso ai grandi blockbuster americani.
    Dopo un lungo filmato d’introduzione, la prima sessione di gameplay si apre con lo sventurato sbarco delle truppe UEC su Taurus. Con nostra gradita sorpresa, la prima mezz’ora di gioco è incentrata su una sessione First Person Shooter nella quale dovremo aprirci la strada per arrivare ad una portaerei nemica per catturarla. Sebbene l’offerta di questo approccio “atipico” in un titolo rts sia decisamente accattivante, la scelta di Bohemia è stata poco saggia, perché mette in evidenza sin dai primi momenti i grossi limiti di un comparto tecnico che successivamente andremo ad analizzare.
    Una volta concluso il prologo, ci si metterà a confronto con il vero gameplay di Carrier Comand, ovvero la gestione della portaerei e dei mezzi che questa contiene all’interno del suo pancione metallico. Nelle prime fasi di gioco, il titolo pone il giocatore di fronte a scelte limitate per prendere confidenza con i comandi e le meccaniche generali. Oltre alla nostra ammiraglia, potremo comandare o pilotare due differenti tipologie di veicoli: i Walrus e i Manta. I primi sono dei mezzi anfibi capaci di sbarcare in territorio nemico e condurre assalti via terra, mentre i secondi sono delle unità aree votate a bombardamenti, ricognizioni o dogfight contro l’aviazione nemica. Il nostro Carrier è in grado di trasportare al massimo quattro veicoli per tipologia e quindi avremo a disposizione una forza offensiva di ben otto elementi. Ciascuna unità può essere comandata a distanza grazie a pochi clic sulla mappa strategica, altrimenti controllata in tempo reale dal giocatore grazie a mouse e tastiera, gamepad o Joystick.
    La parte strategica di Carrier Comand è quella che più penalizza questa nuova fatica di Bohemia Interactive, e la prima causa di ciò va ricercata nell’IA che gestisce le unità alleate. Sebbene basti un semplice clic del mouse in un qualunque punto della mappa per far comparire a monitor un complesso pattern ricco di waypoint, nella maggior dei casi i nostri Walrus non sono riusciti a portare a compimento l’ordine da noi impartito. In più di un’occasione ci siamo visti costretti a prendere il controllo diretto dell’unità, bloccata in qualche punto dello scenario da qualche ostacolo, complice un'IA che non aiuta certo il giocatore.

    Questi problemi non compaiono con le unità aeree, che sono in grado di volare al di sopra di ogni impedimento offerto dal terreno di gioco. L’esatto contrario avviene quando ne prendiamo il controllo diretto, dato che i Walrus risultano comodi ed intuitivi da guidare, mentre i Manta ingestibili e poco precisi, lasciandoci preferire l'intelligenza artificiale alla guida manuale.
    Persino il sistema di fuoco è ostico e poco preciso quando controllato direttamente (in particolare per i lanciagranate) forzando il giocatore a lasciare il tutto alla scomoda intelligenza artificiale, impartendo ordini dalla poltrona del capitano. Tutte queste problematiche affliggono anche le unità nemiche, che difficilmente ci attaccheranno direttamente, a meno che non ci troviamo entro il loro campo visivo. La varietà degli avversari è molto esigua, limitandosi alle stesse unità da noi schierate, solo di un colore diverso.
    La gestione della nostra nave madre, la portaerei, ci permetterà di sostituire, riparare e modificare l’equipaggiamento delle nostre unità, che potranno vantare armamenti migliori e focalizzati contro strutture, unità di terra o aree. Sarà possibile installare moduli appositi che avvieranno la costruzione di alcune strutture destinate alla produzione di risorse, veicoli o centri comando, fondamentali per conquistare le molte isole presenti nella mappa di gioco. Oltre alle risorse dovremo sempre tenere un occhio attento alle riserve di energia del nostro vascello e, qualora si esaurissero, inviare un'imbarcazione per il rifornimento. La possibilità di modificare l’equipaggiamento e l’armamento delle nostre unità sopperisce almeno in parte al povero parco veicoli, consentendoci di personalizzare le nostre unità per un ruolo ben preciso, dandoci possibilità di approcciare il gioco in maniera più tattica e diversificata.
    Esiste anche un’altra modalità single player denominata “strategica” che ci offre la medesima campagna dinamica della modalità storia, solo che potremo disporre sin da subito di tutti gli armamenti, potendo inoltre muoverci liberatemene per l'intero arcipelago.
    Sia la campagna che la modalità strategica non variano molto in termini di obiettivi, non dovendo far altro che conquistare isole per accumulare risorse e fabbriche al fine di rimpinguare il nostro arsenale. La conquista di un'isola si basa sulla distruzione o l'hackeraggio del centro comando nemico: anche se ci sono alcune piccole variazioni sul tema - come la conquista di altre strutture per l’abbattimento di un firewall - l’offerta è davvero povera, sia in termini strategici che di gameplay e, dopo le prime di gioco, la noia rischia seriamente di prendere il sopravvento.

    TECNICA CHE FA ACQUA

    Il comparto tecnico diCarrier Comand non si può certo definire al passo con gli ultimi prodotti di questa generazione. La maggior parte delle texture sono proposte in bassa definizione, senza contare un Field of View molto limitato, che sospettiamo “castrato” a causa della natura multipiattaforma del progetto. Anche la maggior parte degli effetti visivi lasciano alquanto a desiderare: si salva tuttavia l’HDR, che regala un irraggiamento solare realistico e del tutto simile a quello visto nei predenti titoli sfornati dalla software house di Praga. La nota positiva del nuovo motore grafico sviluppato da Bohemia risiede nella fluidità del framerate, perché seppur con una risoluzione full HD e tutti i filtri al massimo, non abbiamo riscontrato cali di prestazioni con la 560ti utilizzata per i nostri test. Siamo di fronte ad un primato per la software house ceca, visto che i titoli di Arma sono famosi per pesare molto sull'hardware, anche su terminali di fascia alta e high-end desktop.
    Diversamente dalla controparte console, l’interfaccia di gioco è molto semplice ed intuitiva specialmente grazie all'utilizzo di tastiera e mouse, che permettono la navigazione e lo spostamento tra i menù con rapidità e intuizione.
    Il comparto Audio non vanta di certo un’effettistica degna di nota, per non parlare di un doppiaggio inglese di scarsa qualità, che non aiuta a risollevare da una già poco riuscita sceneggiatura. La colonna sonora invece è molto evocativa, riportandoci con la memoria ai corali russi che echeggiano in Blockbuster movie come Caccia a Ottobre Rosso.

    Carrier Comand Gaea Mission Carrier Comand Gaea MissionVersione Analizzata PCCarrier Comand un titolo che pur poggiando su ottime basi, risulta un prodotto realizzato a metà, a causa di tante falle: un'IA senza dubbio strutturata e ramificata, ma al tempo stesso fallace e irritante, ed un comparto tecnico che avrebbe potuto superare di molto i limiti imposti dagli stessi sviluppatori. Il titolo di Bohemia Interactive risulta poco ispirato e ripetitivo nella campagna e nella modalità strategica, mentre la totale assenza di un comparto multiplayer non aiuta certo ad uscire da questa situazione di mediocrità. Il prodotto è appetibile solo per quei nostalgici che tanto hanno amato il vecchio capitolo su Amiga, che per lungo tempo hanno atteso un revival dell'originale. Per tutti gli altri non possiamo fare altro che consigliare di fare un passo indietro, volgendo il proprio sguardo su altri lidi, perché questo action/rts potrebbe facilmente portarvi alla noia a causa dei numerosi problemi di cui è afflitto.

    5.8

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