Recensione C&C4: Tiberian Twilight

Il quarto capitolo di uno degli strategici più famosi di sempre

Recensione C&C4: Tiberian Twilight
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  • EA Los Angeles ha dato vita al suo ultimo titolo. La serie Tiberium finirà infatti con Command & Conquer 4: Tiberian Twilight. I fan della saga (e in generale degli rts) non dovranno però disperarsi, perché le caratteristiche di questo nuovo titolo sono davvero capaci di donargli una longevità molto più vasta rispetto a tutti i suoi predecessori.

    Sceglieremo l'Attacco, la Difesa o il Supporto?

    L’ormai rodato sistema che ha preso piede nel mondo del multiplayer gaming ha travolto anche gli rts. Sbloccare i potenziamenti, in questo caso unità e abilità speciali ad esse connesse, è davvero l’arma segreta che questo titolo sfodera già fin dai primi minuti di gioco. Noteremo infatti che sarà opportuno essere costantemente connessi alla rete per poter giocare. L’obbligo vale sia per la modalità campagna in single player che per tutte le altre: co-op, skirmish e multiplayer. Inizialmente avremo accesso solo a un numero limitatissimo di unità base, per poi aumentare il nostro arsenale in lungo e in largo a seconda delle nostre azioni e ovviamente dei nostri punti esperienza. La modalità con la quale potremo avanzare di livello è basata sulla quantità di nemici che uccideremo e sulle missioni che porteremo a termine con una delle due epiche fazioni di gioco: i GDI e i NOD. Gli upgrades invece potranno esser acquistati scambiandoli con i vari tipi di Tiberio, che troveremo sparso per le mappe, raccolto dai nostri instancabili ingegneri. La caratteristica più peculiare dell’intero titolo è rappresentata però dall’unicità con la quale affronteremo l’intera esperienza ludica: non dovremo più raccogliere risorse per poter creare il nostro esercito, ci basterà solo decidere con quali mezzi bellici affrontare il nemico. Gli unici due elementi che interferiranno con la costruzione ex novo di unità saranno infatti solo il tempo e il numero di ‘Command Points’ ancora a nostra disposizione. Il costo (in CP) di ogni singola unità sarà infatti calcolato generalmente in base alla sua stazza e al suo grado di distruttività, andando quindi a saturare in maniera equa il nostro contatore. Questa scelta è stata molto apprezzats in redazione: le battaglie in rete con gli amici non sono più caratterizzate dall’ormai cronica "corsa alle risorse", indispensabile per cercare di accaparrarsi le vene minerarie più ricche. Entrare nel vivo dell’azione richiederà solo pochi minuti, spesi a costruire adeguatamente una forza di attacco ben bilanciata. Inoltre, ogni contendente ha lo stesso numero di punti tattici, e quindi gli eserciti risultano ottimamente bilanciati: a determinar ela vittoria è, in pratica, l'imprevedibilità e la capacità strategica. La maggior attenzione che i programmatori hanno voluto porre sulla componente tattica è riscontrabile soprattutto nella modalità di gioco che farà da sfondo a tutte le battaglie: dovremo infatti inizialmente decidere quale ‘Crawler’ (o semplicemente MCV) chiamare in nostro aiuto. L’unità base di costruzione non sarà infatti unica ma potrà esser scelta tra 3: Attacco, Difesa e Supporto. Caratteristica principale della prima è poter creare unità mobili di terra pesantemente corazzate, capaci quindi di invadere e superare le difese nemiche direttamente. Il secondo MCV ci permetterà di formare, oltre alle importantissime torrette di difesa, anche bunker capaci di contenere i nostri uomini. Il terzo infine permetterà l’assemblaggio di unità aeree capaci di aggirare in nemico e fornire supporto diretto il più velocemente possibile senza incappare in agguati nemici. Unica pecca forse riguarda il quasi totale abbattimento della diversità tra GDI e NOD che caratterizzava i primi capitoli della saga. Se è pur vero che le differenze sono ancora presenti, ci preme sottolineare come la separazione delle 3 classi lasci spazio a pochissime peculiarità di fazione. Forse però organizzare e mantenere un equilibrio totale, dando quindi spazio alla pura forza strategica dell’utente a scapito della sua affiliazione, non è stata una scelta così malvagia. Inoltre la possibilità di ‘acquistare’ potenziamenti per le unità riesce, almeno dopo l’acquisizione di sufficienti punti esperienza, a differenziare in maniera opportuna lo stile di gioco delle due fazioni protagoniste, donando all’intera esperienza ludica un motivo in più di essere intrapresa con costanza e serietà, per evitare di esser schiacciati dai propri amici (e dalle loro unità) di livello superiore. Scegliere di giocare con un determinato Crawler non ci precluderà tuttavia la possibilità di miscelare, previa distruzione di quello precedentemente chiamato (da parte del nemico o da parte nostra tramite auto detonazione), a dovere le nostre forze armate. Nelle missioni della campagna avremo a disposizione un numero limitato (generalmente 3 o 4) di MCV per portare a termine gli incarichi, nelle missioni skirmish o multiplayer invece potremo usufruire di infinite unità. L’obiettivo di queste due modalità non sarà infatti il mero annientamento del nemico ma quello di conquistare e mantenere sotto controllo, per un determinato lasso di tempo, i nodi dislocati nella mappa. Il compito verrà facilitato dalla possibilità di spostare il Crawler , dopo il suo atterraggio sulla predeterminata griglia, a nostro piacimento. Durante il viaggio inoltre potremo tranquillamente assemblare nuove unità creando una coda di costruzione anche molto lunga: una volta che decideremo di fermarci per farlo ancorare saldamente al terreno osserveremo l’armonioso sciamare delle nostre unità al di fuori di esso, subito pronte all'uso. Non facciamoci quindi intimorire dai nostri avversari: se dovessimo perire sotto i loro attacchi non diamoci per vinti ma cerchiamo solo un altro approccio al loro modo di intendere la guerra in tempo reale.

    Una buona accessibilità senza troppe pretese

    Fortunatamente siamo incappati in pochissimi bug durante le prove effettuate sui nostri Pc. A parte la difficoltà, caratteristica di quasi tutti i giochi di rts, delle unità di studiare un percorso adeguato una volta assegnata la destinazione (pathfinding) e l’indifferenza degli alleati durante un attacco massivo non possiamo affatto lamentarci del gameplay in generale. Leggermente più grave ci è sembrato il matchmaking, al quale è affidato l’arduo compito di creare partite ex novo senza invitare gli amici della lista. È vero però che ovviamente abbiamo provato il gioco prima della sua uscita ufficiale, e quindi la conseguente scarsità di utenti collegati può aver effettivamente creato tale disagio. Tuttavia anche nei momenti di maggior attività l’auto-match riusciva a fatica a stanare una partita giocabile senza nessun problema di sorta. Siamo tuttavia fiduciosi che presto usciranno patch capaci di sistemare i problemi relativi al multiplayer e -perchè no- magari anche in grado di aumentare sensibilmente l’intelligenza artificiale dei nostri nemici.
    Graficamente il titolo non brilla per originalità e complessità. Tuttavia la scelta di non appesantire troppo il comparto grafico permette a tutti gli amanti della saga, che magari hanno iniziato proprio giocando a Command & Conquer: Tiberian Dawn, di non soffrire troppo l’obsolescenza delle proprie componenti hardware. Giocare alla risoluzione di 1680x1050, con tutte le opzioni grafiche al massimo dei dettagli su un Pc di medie capacità (il solito dual core 2.4 Ghz, 8800GT, 4 Gb ram), non ha causato nessun rallentamento di sorta, anche nelle fasi più concitate di combattimento. L’ idea di continuare sulla solita strada mantenendo filmati di intermezzo realizzati in stile ‘movie’ ci è sembrata più che corretta. Oltre a non disturbare per nulla il nostro sistema, vedere la recitazione di alcuni personaggi storici non ha prezzo, anche se chi è "sulla scena" commette molte volte evidentissime leggerezze. Non vogliamo assolutamente criticare e demonizzare gli attori, ed anzi: è nostro compito cogliere ogni particolare delle scene proposte con un senso ironico e non critico della situazione. Solo così potremo immedesimarci e divertirci a tutto tondo, decidendo preventivamente con quale fazione schierarci. Nonostante ci sia la possibilità di giocare entrambe le campagne contemporaneamente, infatti, dovremo almeno inizialmente scegliere il nostro destino, affiliandoci ai ‘buoni’ GDI piuttosto che ai ‘fanatici’ NOD. Il comparto audio regala ottimi effetti sia durante il gioco che durante l’esecuzione dei filmati, contribuendo non poco a creare la giusta dose di frenesia durante l’attacco o la difesa di una postazione. La caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quella di Kane, è molto ben curata e riesce anche a strappare, almeno ai più malinconici, qualche lacrimuccia, nata forse dalla consapevolezza di aver terminato l’ultimo capitolo della serie.

    Command & Conquer 4: Tiberian Twilight Command & Conquer 4: Tiberian TwilightVersione Analizzata PCI patiti della saga non rimarranno assolutamente delusi dall’ultimo capitolo. Vogliamo però consigliare l’acquisto di questo peculiare gioco di strategia in tempo reale anche a tutti gli amanti del genere: la velocità degli scontri, soprattutto durante il multiplayer, è davvero una novità non di poco conto per questo genere video ludico. In definitiva quindi l’attesa del grande Starcraft II potrà tranquillamente esser colmata da questo titolo, capace di regalare ore e ore di intrattenimento da spartire in tutta solitudine o con gli altri utenti della rete. Resta però il fatto che il nuovo approccio all'azione strategica potrebbe scontentare i puristi, e che davvero limitati sono i progressi del titolo in campo tecnico. Un prodotto, dunque, molto particolare, ottimo dal punto di vista della complessità tattica, stimolante, ma anche lontano dai canoni. L'assenza di risorse e il potenziamento quasi "ruolistico", con tanto di livello del giocatore, sono semplificazioni e ibridazioni che non a tutti possono risultare gradite.

    7

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