Recensione Commandos 3: Destination Berlin

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Recensione Commandos 3: Destination Berlin
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  • Pc
  • Commandos in guerra!

    Siamo giunti al terzo capitolo di questa ormai celebre serie.
    Già dal titolo, “Destinazione Berlino”, è facile intuire il contesto: tanti ormai sono stati i giochi dedicati alla seconda guerra mondiale, ma tutte le volte che ne preannuncia uno nuovo si ripresenta quell'attesa spasmodica dell'uscita, il che nel tempo ha anche creato molta selettività nel giudizio finale; giudizio che, lo premetto subito, promuove Commandos 3 a pieni voti.
    I nostri commando (sei in totale) dunque dovranno confrontarsi con le terribili SS, la Gestapo e i reparti della Wermacht nel cuore dell'Europa.
    Le campagne disponibili per l'esattezza sono tre, una in Normandia, una nell'Europa centrale e una in Russia, escludendo il tutorial.

    Le innovazioni

    Successore di una serie che ha fatto storia, questo episodio certo non sfigura, ma neanche stravolge il concept originale. Controlli più immediati (grazie ad un ottimo menù), zoom e telecamera completamente liberi, difficoltà di gioco ricalibrata, sono le prime caratteristiche che saltano alla vista dei fan più accaniti.
    Come già detto le possibilità di gioco comprendono tre campagne (in Normandia, Nell'europa centrale e in Russia), un tutorial e una modalità multiplayer (abbastanza deludente se di deve essere sinceri).
    La fedeltà della ricostruzione storica aumenta il livello di gradimento del titolo che primeggia tra quelli dedicati alla guerra mondiale nell'ultimo periodo.
    La trama ovviamente è abbastanza scarna, ma alla fine non siamo certo di fronte ad un rpg: c'è solo quel che basta a dare un senso logico all'avvicendarsi degli schemi. Le singole missioni invece sono originali e coinvolgenti perché abbastanza varie. Raramente sarà richiesto semplicemente di fare piazza pulita nel campo avversario, più spesso invece dovrete confrontarvi con azioni di spionaggio, stealth, di copertura, molto precise e con la minima possibilità di errore.

    Le missioni

    La cosa che rende Commandos 3 un gioco piacevole nonostante l'oggettività difficoltà è proprio la libertà che è lasciata al giocatore. La risoluzione di una missione non è rigida e può essere ottenuta seguendo più strade. Vengono indicati degli obbiettivi intermedi da raggiungere (senza i quali ovviamente non ci sarebbe verso continuare) ma tutto è demandato all'abilità del giocatore venendosi così a creare infinite situazioni.
    Certo questo è avvincente, ma aumenta anche il livello di difficoltà, perché la strategia di azione è uno dei fattori determinanti di questo gioco. Molto spesso infatti far suonare l'allarme corrisponderà al fallimento della missione (perché vi ritroverete circondati in men che non si dica da fiumane di soldati).
    Dovrete calibrare ogni singola mossa, scegliere accuratamente le armi e quali uomini mandare avanti.

    Commandos non è un gioco facile

    Questa elevata difficoltà è stato uno dei punti più criticati di questo titolo, ma noi sentiamo di dover rappresentare una voce fuori dal coro: la difficoltà infatti non fa che influire sulla realisticità del gioco. Non credo infatti che nessuna task force, con la missione magari di piazzare una sola mina in piena base nemica, abbia vita facile e per far questo forse si renderà necessario uccidere una persona in meno piuttosto che una in più.
    Molto spesso dovrete colpire, occultare i corpi (perché se viene trovato un morto le guardie danno l'allarme) e fuggire. L'agguato alle spalle diventerà un'abitudine e spesso accantonerete le armi da fuoco per servirvi dei silenziosi coltelli o cavi di ferro.

    Ai nostri ordini..

    Ai nostri ordini troveremo dunque un commando composto da un Berretto Verde, un ladro, una spia, un sommozzatore, un geniere e un cecchino. Ad ogni missione avrete a disposizione gli uomini necessari per completare gli obbiettivi.
    Ognuno dei nostri soldati possiede abilità e armi speciali, alcune davvero interessanti. La spia, ad esempio, può indossare le uniformi dei soldati o degli ufficiali. In quest'ultimo caso è possibile dare ordini ai soldati nemici per distrarli o farli guardare altrove. La spia inoltre è specializzata nell'uso del sonnifero (attenzione, se eccedete con le dosi diventa letale!) che vi permette di colpire indisturbati senza essere scoperti.
    Il ladro invece tra le varie abilità ha la possibilità di scalare pareti, mentre il geniere può usare armi speciali non consentite agli altri (vedi bazooka, bombe a gas..) e il berretto verde si può lanciare dalle finestre.
    Ma di perle ce ne sono davvero tante altre.. avvelenare un pezzo di carne potrebbe essere utile per mettere fuori uso i cani delle SS, oppure gettare bombe o gas attraverso le finestre potrebbe servire per aprirvi la strada all'interno di un edificio presidiato dai nemici. Prima di entrare in una stanza ci si può dare una sbirciatina attraverso la serratura, ugual cosa per vedere dentro le finestre e altro ancora..

    Grafica e sonoro

    Commandos 3 è indubbiamente caratterizzato da un'ottima grafica e da un sonoro altrettanto di buon livello.
    Analizzando il comparto grafico forse qualche difetto si può trovare, in particolare negli zoom che sgranano parecchio e francamente rendono l'azione un po' confusa. Insomma lo zoom è libero ma per giocare decentemente di fatto l'inquadratura è quasi fissa.
    Così come fissa, stavolta senza possibilità di scelta, è la risoluzione 800x600. Una scelta che vuol premiare la giocabilità e che tutto sommato non pesa eccessivamente sul livello grafico del gioco; anche se penso sia l'handicap più grosso insieme al multiplayer (in un quadro comunque tutt'altro che negativo).
    Gli effetti sono realizzati con molta cura e aggiungono un tocco di realisticità che aumenta il piacere di giocare a Commandos 3, anche con la risoluzione grafica più bassa. A questo bisogna aggiungere la dovizia di particolari quasi maniacale sia nelle azioni dei personaggi che negli scenari. Anche il sonoro ha la sua parte nel rendere verosimile lo scenario di guerra, effetti sonori di altissima qualità aiutano a rendere l'esperienza di gioco altamente realistica.
    Tutto questo senza andare a discapito della giocabilità, che è premiata da una grafica comunque non caotica e da un menù di facile utilizzo (importante nei giochi dove hai più azioni possibili da gestire). L'utilizzo della tastiera affiancata al menù nel controllo dei personaggi si rivelerà comunque essenziale, anche se l'assegnazione dei tasti è bloccata.

    Conclusioni

    In definitiva Commandos 3: Destination Berlin è uno dei migliori titoli dell'ultimo periodo che vale la pena di essere comprato e giocato anche da coloro che non sono feticisti del secondo conflitto mondiale.
    L'unico requisito è la pazienza, perché spesso la risoluzione di una missione non sarà dissimile da una partita a scacchi, dove ogni mossa ha un suo peso. Unico deterrente la difficoltà che fa di questo gioco un prodotto non destinato a chi cerca un titolo splatter.
    Per il resto non riesco a trovare altri limiti o controindicazioni, se non forse il rimpianto per non aver creato un sistema multiplayer all'altezza del titolo. Chissà se uscirà un package aggiuntivo per sopperire a questa carenza..

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