Provato DiRT Rally

Tra un Grid, un DIRT e la Formula Uno, il team Codemasters ha trovato il tempo per realizzare un piccolo simulatore di rally, solo per PC. Lo abbiamo provato in Early Access su Steam.

Provato DiRT Rally
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Piccole correzioni. Il volante che scatta nervosamente a destra e sinistra, mentre cerco di far andare dritta la mia Lancia Fulvia. La strada è stretta, un imbuto infernale con rocce a sinistra e uno strapiombo a destra. Sinistra uno, dosso, salto. Il rumore dei sassi che sbattono sui paraurti, la pioggia che picchia incessantemente sul parabrezza, i fari che illuminano con fatica la strada davanti a me. Sono solo, corro contro il tempo, non ho avversari da battere. Destra quattro, lunga, sinistra sei, attento alle rocce. Cerco di concentrarmi: non sento più nulla, solo la voce del mio co-pilota che continua a raccontare la strada, insensibile ai mille rischi corsi in queste poche centinaia di metri di prova speciale. È una sensazione strana, insolita, diversa dai tanti giochi di guida che ultimamente invadono pc e console: si chiama realismo. Ed è una sensazione bellissima.

    Ritorno all'antico

    Dirt Rally è il nuovo progetto di Codemasters, un progetto minore, sviluppato da un piccolo team all'interno della compagnia inglese che, evidentemente, aveva voglia di tornare alle origini, ai tempi di TOCA e Colin McRae. Erano anni in cui la compagnia inglese era famosa per essere capace di creare giochi dal modello di guida che spesso centrava il perfetto mix tra realismo e accessibilità. Negli ultimi anni invece Codemasters si è specializzata in un certo tipo di giochi di guida: DIRT e Grid ci hanno raccontato il mondo dei motori scegliendo la strada degli arcade, di modelli di guida bilanciati per offrire una giusta dose di realismo, accompagnata però da una "facilità d'uso" capace di mettere a proprio agio chiunque, anche chi non ha mai giocato un racing game in vita sua. Titoli fantastici, per carità, ma chi voleva una simulazione era costretto a guardare altrove. DIRT prendeva l'eredità del mitico Colin McRae Rally, Grid quella dell'altrettanto leggendario TOCA. E al posto di prove speciali in solitaria su strade impervie, inseriva prove di gimcana, drifting estremo, sfide tra birilli. Insomma, qualcosa di molto lontano dal fango e dal pericolo di una vera gara di rally.
    Dirt Rally, disponibile da qualche giorno su Steam Early Access e in uscita, solo su PC, il prossimo novembre, non è così. Dirt Rally si ispira ai vecchi simulatori di guida per computer. Da Lombard RAC Rally per Amiga (il primo titolo, a memoria, che permetteva di vedere il pilota muovere braccia e gambe dall'interno dell'abitacolo), ai tanti titoli pubblicati da Europress per finire appunto a Colin McRae e, soprattutto, al mai troppo lodato Richard Burns Rally del 2005. Il simulatore di rally dedicato al pilota inglese Burns, tragicamente scomparso poche settimane dopo l'uscita del gioco, nel novembre del 2005, è ancora oggi il titolo più giocato su PC da chi ama sporcarsi di fango e guidare in controsterzo. Intorno a quel piccolo capolavoro sviluppato da Warthog Games (oggi TT Fusion, fanno i giochi della serie LEGO) si è creata una community di appassionati davvero incredibile, che con mod e tanta passione ancora oggi tiene in vita quello che a tutti gli effetti viene considerato il miglior simulatore di rally mai realizzato (a proposito, vi segnaliamo l'ottimo mod Real Rally, sviluppato da ragazzi italiani, che trovate qui). Anche se meno punitivo, Dirt Rally è molto più vicino alla filosofia di RBR che a quella di Grid o DIRT.

    Cavatevela da soli

    Dirt Rally è un gioco che fa di tutto per costringervi a guidare sul serio. Qualche esempio: nelle configurazioni standard, il controllo di trazione e l'abs sono disattivati; c'è la possibilità di gestire le partenze manualmente, col rischio di fare falsa partenza ed essere penalizzati (bisogna tenere premuto il pulsante del freno a mano e rilasciarlo al momento del via); si può obbligare il giocatore a usare la visuale dall'interno, oppure eliminare completamente l'interfaccia grafica: per capire dove andare dovrete ascoltare il copilota, mentre per vedere velocità o marcia inserite dovrete affidarvi agli strumenti davanti a voi. Una volta in strada, non c'è alcuna musica a distrarvi: gli unici rumori che sentirete sono il motore, la strada e la voce del vostro navigatore (già disponibile in italiano). Insomma, questo è un gioco che si concentra solo su di voi e sulla guida. Ed è un gioco che richiede concentrazione.

    Le prove speciali possono durare diversi minuti e dovrete stare attentissimi non solo ad andare veloce, ma anche a non spaccare la macchina. I danni in Dirt Rally infatti sono realistici, nel senso che oltre a rovinare l'estetica della vettura ne rovinano anche le prestazioni e, nei casi più gravi, vi obbligheranno al ritiro. Tra una prova e l'altra avrete 30 minuti per permettere ai meccanici di riparare il riparabile: gomme, radiatore, motore, sospensioni, ci sono più di dieci possibili voci e voi dovrete decidere a quale componente dell'auto dare precedenza. In altre parole, a patto di non andare a modificare i settaggi standard (vi prego NON fatelo), Dirt Rally fa davvero un grandissimo lavoro per farvi sentire al volante di una vera auto da rally. A proposito, al momento le auto presenti sono diciotto, con tre ambientazioni (Grecia, Galles e Montecarlo) per un totale di trentadue prove speciali. Potrete affrontare un mini campionato: i soldi guadagnati li potrete investire per acquistare auto nuove. Attenzione, però: se finite un rally con la macchina semidistrutta i soldi per ripararla verranno scalati dalla vincita. A volte, se finite indietro in classifica, significherà addirittura andare in negativo e perdere denaro. La selezione delle auto è quella classica di mille altri titoli Codemasters: ci sono i bolidi più recenti del campionato WRC, come la Mini, oppure vecchie glorie del passato come la Lancia Delta, la Stratos, la Audi Quattro o la prima storica Mini.

    Un gioco di peso

    Tempo fa, era prima del lancio del terzo Gran Turismo, ebbi la fortuna di parlare con Kazunori Yamauchi. Tra le tante cose che mi disse, ce ne fu una in particolare che mi colpì: "La cosa più complicata in un videogame è riuscire a trasmettere il peso di una vettura, i suoi spostamenti. I videogiochi sono un'esperienza piatta, che coinvolge solo due sensi: vista e udito. Riuscire a far capire quale ruota, ad esempio, sta perdendo aderenza è la sfida più difficile di uno sviluppatore di giochi di guida". Ecco, non ho alcun dubbio che Dirt Rally piacerebbe molto al creatore di Gran Turismo. Il titolo Codemasters riesce a trasmettere con grande efficacia il peso della macchina, la fatica che le ruote fanno per prendere aderenza sulla ghiaia e il fango, la differenza abissale che ci può essere tra una vettura e l'altra. Come prima auto scelgo la vecchia, mitica, Mini.

    Leggerissima, ha trazione anteriore e pochi cavalli. Mentre la guido sono costretto a mille correzioni sul volante (pardon, il pad, purtroppo non ho potuto provare il gioco con un volante, una periferica caldamente consigliata) per cercare di tenere la traiettoria, con le ruote anteriori che facevano fatica a trascinare quelle posteriori, un po' troppo leggere e ballerine. Con la Lancia Stratos invece è tutta un'altra musica: si ha la sensazione che la macchina sia piantata sulle ruote posteriori, così è più facile gestire sbandate e fare lunghi controsterzi. Guidando la Lancia Delta (sì, quella dei sei mondiali costruttori consecutivi vinti, ancora oggi un record), invece, hai un feeling ancora diverso, senti la presa delle ruote in ogni situazione, anche quando l'auto è di traverso sulla ghiaia. Sono sensazioni, piccoli momenti di esaltazione in cui ti rendi conto che il modello fisico realizzato da Codemasters è davvero efficace nel trasmetterti le differenze tra le varie vetture. Non è realistico o punitivo come quello di Richard Burns Rally, ma siamo comunque anni luce avanti rispetto al "vecchio" DIRT. A un modello di guida davvero riuscito bisogna poi aggiungere il design dei tracciati, molto curato, e le condizioni meteo variabili. Che, per intenderci, sono davvero variabili. A Montecarlo capita di iniziare sotto un leggero nevischio per finire la tappa tra neve e ghiaccio, con il comportamento dell'auto che cambia di conseguenza. Le corse di notte, sotto la pioggia, in Galles sono semplicemente spettacolari, oltre che estremamente pericolose. L'assenza di musica, di altri concorrenti, di punteggi o di checkpoint permette di concentrarsi unicamente sulla guida. Qui quello che conta è andare più veloci possibile senza spaccare la macchina. E questa cosa ci piace tantissimo.

    DiRT Rally Insomma, il primo impatto con Dirt Rally è davvero positivo. Mancano ancora alcuni mesi a novembre, verranno aggiunte altre opzioni, auto e tracciati. Intanto, però, la situazione oggi qual è? Beh, diciamo subito che è molto buona. C’è qualche crash ogni tanto, ma sono davvero eventi rari. L’online è ancora incompleto e un po’ lento (anche se dopo la prima patch molte cose sono state messe a posto) e le modalità disponibili sono pochine. Però il gioco vero e proprio, il modello fisico e il motore grafico, funzionano a meraviglia. Abbiamo provato il gioco su un “vecchio” computer con Intel i5, 16GB di Ram e scheda video Nvidia GTX 780 e, rinunciando a qualche dettaglio nelle opzioni, tutto filava liscio, con un frame rate molto stabile. A maggio dovrebbe arrivare un nuovo update che aggiungerà la Pikes Peak, la gara in salita più famosa del mondo, con alcune auto specifiche per quella gara. A giugno arriverà la Germania con vetture d’epoca del Gruppo B (quello della Lancia S4, per intenderci). Tra luglio e agosto debutteranno invece il rally cross e nuove modalità PVP, per finire con l’ultimo update di settembre con un nuovo rally in Finlandia e nuove vetture. Un programma molto fitto (avrete ogni mese qualcosa di nuovo di provare) che con Codemasters di mezzo mi sembra assai probabile che verrà mantenuto. Personalmente non sono un fan degli Early Access: non vedo perché dovremmo pagare prima per qualcosa che potremo giocare compiutamente solo alcuni mesi dopo. Nel caso di Dirt Rally, però, la situazione è diversa perché il gioco già oggi è molto solido: se amate il genere, fateci un pensierino. In ogni caso, che sia oggi oppure a novembre, questo è un titolo da giocare. Perché, se tutto andrà come sembra, presto potremo ritrovarci tra le mani il miglior simulatore di rally dai tempi di Richard Burns Rally.

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