Provato Dragon Age 2

Provato il seguito di uno dei più importanti RPG degli scorsi anni!

Provato Dragon Age 2
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Manca davvero poco all'uscita del seguito di uno dei giochi di ruolo più apprezzati degli ultimi anni, e abbiamo provato per voi l'ultima build del gioco prima della release prevista l'11 Marzo. Dragon Age 2 narra le vicende di Hawke, partendo direttamente dal momento in cui la Prole Oscura invade il suo villaggio natìo e lo costringe a scappare con la sua famiglia. L'arco narrativo spazia dunque direttamente dal primo capitolo fino ad arrivare a dieci anni dopo la morte dell'Arcidemone, boss finale del capitolo Origins. In uscita su tutte le piattaforme, abbiamo avuto occasione di provare tutte le versioni disponibili direttamente negli uffici inglesi di Electronic Arts.

    La discussa linea tra Action e RPG

    L'impostazione puramente classica di Origins costituì per molti un gradito ritorno agli albori dei giochi di ruolo elettronici, ed in parte determinò il successo del titolo, acclamato da critica e pubblico soprattutto nella sua versione per PC. Il prodotto comunque non era esente da difetti, soprattutto nella sua versione per console, e i programmatori sono intenzionati più che mai a colmare il gap tra le due edizioni per garantire un'esperienza omogenea. Abbiamo avuto modo di fare qualche domanda direttamente a Fernando Melo, uno degli sviluppatori del team Bioware, per chiarire gli aspetti più scottanti su questo atteso titolo. La versione presente negli studi EA di Guildsford si mostrava in forma smagliante e ci siamo subito accaparrati una postazione PC, iniziando una nuova partita. Le opzioni iniziali prima di arrivare al charachter creator, ci spiega Fernando Melo, saranno tre. Avremo quindi tre "origini", tre background di gioco, differenti disponibili per chi non avesse un salvataggio da importare direttamente da Origins o da Awakening. Le differenze in questo senso dipendono sostanzialmente da tre fattori: chi ha ucciso l'Arcidemone, come si è svolto il Landsmeet -il concilio di tutte le forze in gioco, prima della battaglia finale- e sulle relazioni intercorse con un'eventuale nostra compagna (o compagno). Tutto questo influenzerà in modo decisivo l'intera trama e l'intero mondo di Dragon Age 2, dalle quest che affronteremo ai personaggi che incontreremo, determinando i numerosi plot-twists di una trama che promette scintille.

    Il charachter creator risulta ridotto all'osso e potremo scegliere solamente il sesso e la classe del nostro Hawke. Queste limitazioni sono state volute sostanzialmente per dare un'identità ben precisa al protagonista, che sarà interamente doppiato nelle numerose righe di dialogo del gioco. I due approcci -quello classico del protagonista taciturno e quello invece dell'eroe "hollywoodiano"- presentano entrambi pregi e difetti, e solo in sede di recensione potremo stabilire se la nuova svolta "alla Mass Effect" avrà portato i miglioramenti necessari per garantire un'esperienza più d'impatto e immersiva. Non ci dilunghiamo dunque ulteriormente sulla diatriba, almeno in questa sede. Una volta terminata la spettacolare introduzione (i filmati dovrebbero essere già disponibili in giro per la rete) entreremo subito nel vivo dell'azione, rivivendo i racconti sulla nascita del mitico Hawke in una struttura a flashback che inciderà (ma non ci è dato sapere quanto) sullo svolgersi dell'intera avventura. Ci troveremo dunque di fronte a una serie di ondate nemiche, pattuglie della prole oscura, in quello che sarà una specie di tutorial iniziale. La versione PC risulta del tutto famigliare per chi avesse giocato il primo titolo, con le barre delle abilità poste in basso e le pause tattiche per determinare il corso delle battaglie. Ampio spazio è stato dedicato anche agli script per ogni membro del party, che sarà composto da massimo tre elementi oltre al protagonista: grazie alle novità, gestire il comportamento dei membri non controllati direttamente dal videoplayer risulterà sicuramente più facile.
    Tuttavia non pensiate di potervi adagiare sugli allori: di fatto la necessità di pianificare attentamente tutte le mosse, o la possibilità di lasciare più libertà ai compagni controllati dalla CPU dipenderà dalla scelta del livello di difficoltà. Come già annunciato, Bioware ha deciso di fondere due gameplay distinti in un unico titolo, annullando di fatto le differenze profonde che intercorrevano tra le due versioni del gioco -PC e console. E' lecito dunque aspettarsi un titolo più spuntato sul fronte strategico? Per quanto ci è stato permesso di testare, le modalità Facile e Normale non necessiteranno affatto di particolari riflessioni tattiche, mentre quelle Difficile (e poi soprattutto, poi, l'infernale livello "Nightmare") costringeranno il giocatore a ponderare bene le proprie mosse per affrontare i nemici. Da sottolineare il fatto che il friendly fire è presente solo nella modalità Nightmare. In pratica il passaggio da un'impostazione action che rasenta l'hack'n'slash a quella strategica in stile Baldur's Gate avviene senza soluzione di continuità, in maniera assolutamente immediata. Questa possibilità garantisce anche soluzioni prima infattibili su PC. Ad esempio, durante la nostra prova, siamo stati attaccati da più fronti e abbiamo messo in pausa per distribuire le nostre forze in campo adeguatamente -mago al centro e guerrieri ai lati per contenere le ondate. Di seguito, siamo poi passati ad una più precisa gestione in prima persona, proprio nel momento in cui uno dei fronti stava per cedere. Il ritmo di gioco risulta estremamente più rapido, senza però lasciare da parte l'impostazione strategica. Ripetiamo che moltissimo dipende da quale livello di difficoltà avrete scelto -potremo cambiarlo anche durante il corso della partita, senza dover ricominciare.
    La versione disponibile per console era invece quella per Xbox 360, che presenta un sistema di controllo aggiornato e decisamente rivolto all'uso della modalità in prima persona piuttosto che quella strategica. Il fattore discriminante in questo caso è, come per il primo titolo, la telecamera: su PC ci sarà permesso di zoomare molto più indietro sul campo di battaglia, per avere quindi una visione d'insieme necessaria per affrontare i livelli di difficoltà più elevati. Su console la prospettiva sembra più appiattita sul personaggio controllato, a vantaggio forse di un gameplay meno profondo, ma più adeguato ai ritmi dell'utenza console e che meglio si adagia sui tasti frontali del pad. Tuttavia non ci è stato concesso di giocare più di tanto con le opzioni, quindi non sappiamo ancora come si risolverà, ad esempio, il friendly fire per l'utenza Sony e Microsoft, e qualche altro dettaglio che potrebbe modificare seriamente l'esperienza di gioco. In ogni caso tramite i due pulsanti dorsali cambieremo immediatamente personaggio, mentre con una combinazione di pulsanti e croce direzionale decideremo quali azioni fargli intraprendere. Il tutto risulta ben congegnato anche se alquanto complesso nello svolgimento, soprattutto per le combo più devastanti (come la "shatter" ghiaccio-roccia nel caso del mago). Caricando un salvataggio più avanzato abbiamo avuto modo di sperimentare più approfonditamente questa complessità: il sistema richiederà una certa pratica prima di essere padroneggiato. Eppure i programmatori ci assicurano che il gioco introdurrà molto gradualmente ogni nuova opzione, per garantire una curva di apprendimento dolce. In definitiva siamo rimasti molto ben impressionati da entrambe le versioni per quanto riguarda il gameplay, e siamo fiduciosi che tutti i dubbi riguardanti la deriva che avvicina di fatto Dragon Age a Mass Effect verranno vanificati dalla prova dei fatti.
    Resta comunque per l'utenza PC la diatriba riguardante proprio la telecamera. Cerchiamo in questa sede di chiarire la questione: la visuale è ampia zoomando indietro, ma non potremo avere la classica modalità a volo d'uccello cara a tutti gli amanti della saga Baldur's Gate. Oltretutto essa rimane sempre vincolata al personaggio selezionato, e non è possibile spaziare liberamente per la mappa. Questa scelta è stata fatta per un motivo: il level design. Il primo titolo soffriva parecchio in questo senso, per causa di una struttura degli schemi di fatto abbastanza piatta, che imponeva (alle classi ranged in primo luogo) di bersagliare principalmente gli avversari sullo stesso livello d'altezza. In Dragon Age 2 avremo invece mappe sviluppate anche verticalmente, e la possibilità di sfruttare appieno i dislivelli per sferrare micidiali bordate di frecce e magie. Anche in questo caso, solo la prova diretta potrà sancire l'effettiva riuscita della scelta compiuta.

    Cenni di tecnica

    Seppur prematuramente, dato che il gioco ancora deve essere raffinato, possiamo pronunciarci sul motore di gioco e sull'intelligenza artificiale mostrata. Avendo un gameplay molto meno focalizzato (soprattutto su console) sul controllo dei membri del party, l'IA amica svolge ora un ruolo di fondamentale importanza. Purtroppo dobbiamo rilevare come giocando a livello Nightmare spesso le cose si siano fatte un po' confuse, con le classi da corpo a corpo che incassavano frecce e fireball dai propri compagni perchè non stavano dove avremmo voluto. Tuttavia ricordiamo che non abbiamo avuto tempo di impostare gli script come si deve, e siamo abbastanza certi che una dettagliata programmazione delle routine del party aiuterà non poco a risolvere questa apparente confusione sul campo di battaglia.

    Il lato prettamente tecnico ci ha lasciati un po' spiazzati. Come già rilevato nelle nostre precedenti preview, il divario tra la versione PC e quella console è marcato, anche se per queste ultime il motore è stato ottimizzato molto meglio rispetto ad Origins. Senza anticipare i tempi più, possiamo comunque dire che questa differenza sembra assolutamente fisiologica, per un titolo il cui sviluppo, inutile nasconderlo, comincia e finisce su PC.
    In ogni caso, la nostra impressione è stata quella di una notevole pulizia anche sulle versioni console, soprattutto nella gestione degli effetti di magie e abilità. Discreto anche il "Depth of Field", almeno rispetto alla media dei titoli concorrenti. Infine, possiamo già dire che gli artisti del team Bioware hanno svolto un lavoro eccellente nel caratterizzare il mondo di Dragon Age 2, che risulta ora ben delineato nei tratti di ambienti e personaggi. Sparisce finalmente l'impressione di generale piattezza riscontrata a tratti nel primo titolo. Concludiamo con alcune informazioni generali: in totale avremo a disposizione tre classi base -mago, ladro e guerriero- e cinque skill tree comuni per ciascuna classe, che cambieranno radicalmente il modo in cui giocarla. In più ogni personaggio avrà uno skill-tree dedicato con potenziamenti e abilità uniche. In totale incontreremo sette compagni d'avventura reclutabili, che interagiranno dinamicamente tra loro e con Hawke stesso. A seconda delle nostre scelte i compagni saranno più o meno riluttanti a compiere determinati compiti o quest, ma non lasceranno mai il party irrimediabilmente. Potrebbero però rifiutarsi di restare insieme ad altri membri del party se non sapremo gestire bene le relazioni sociali.

    Dragon Age 2 Dragon Age 2 si è presentato già in ottima forma alla kermesse londinese. Nonostante tutte le discussioni che hanno suscitato i diversi annunci, non ci sentiamo assolutamente poco fiduciosi nei confronti di un titolo che, anzi, risulta già molto più rifinito e meglio confezionato dei precedenti, lasciando spazio ad una trama che, senza svelarvi nulla, affronterà temi molto più adulti ed in tempi più dilatati, per un'esperienza di gioco che si preannuncia spettacolare. Ricordiamo anche per i nostri lettori PC che Bioware continuerà a supportare appieno la community di modders che si è creata con Origins, mentre ampio spazio verrà dedicato a futuri DLC rilasciati in seguito alla release, prevista per l'11 Marzo.

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