Recensione Dragon Age: Origins - Awakening

L'espansione dell'acclamato RPG Bioware arriva sui nostri schermi!

Recensione Dragon Age: Origins - Awakening
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  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • ...e tutti vissero felici e contenti. Così finiscono le tipiche favole di una volta, quelle piene di mistero, luoghi ameni, buoni sentimenti e avventura. Così finiva anche Dragon Age: Origins in cui, a dispetto delle numerose scelte fatte, il male veniva sconfitto e il nemico scacciato dalle terre del Ferelden. Con Awakening, espansione ufficiale di Dragon Age, Bioware dà l'opportunità a tutti coloro che hanno amato questo RPG di tornare a vivere in un mondo violento e brutale, dove il sangue scorre a fiumi e non esiste una morale certa e incorruttibile; un mondo in cui dovremo vedercela con ciò che rimane della Blight e con il sorgere di una nuova silenziosa minaccia. Avvertiamo i nostri lettori che il prossimo paragrafo contiene, inevitabilmente, dei grossi spoiler sulla trama del primo titolo. Invitiamo chi non l'avesse ancora terminato a saltare direttamente al paragrafo successivo per l'analisi del gameplay.

    Le scelte fatte

    A qualche anno di distanza dall'epico climax in cui sconfiggemmo l'Archdemon, le nostre decisioni hanno segnato il regno del Ferelden irrevocabilmente. Importando uno dei personaggi che hanno completato la campagna originale importeremo anche tutte le sue caratteristiche e gli equipaggiamenti e, cosa più importante, vedremo come si è evoluta la storia del regno secondo quanto scelto. Scopriremo subito di essere stati messi a capo dell'ordine dei Grey Warden al quale sono state assegnate le terre dell'Arl Howe, ex-reggente di Amaranthine. Saremo chiamati quindi a risolvere numerosi problemi amministrativi, politici e gestionali dei nuovi terreni assegnati all'ordine e faremo bene a risolverli il prima possibile dato che i Darkspawn si stanno riorganizzando sotto una nuova e ignota egida dai fumosi obiettivi. Quanto scelto e giocato nella prima campagna influenza inevitabilmente le quest principali di Awakening, portando i giocatori verso altri finali diversi tra loro. Il lavoro svolto da Bioware per rispettare la dinamicità di Origins conferma come nel Team ci siano degli eccellenti game designer. Fin nel minimo dettaglio, riscontreremo quanto abbiamo letto in uno dei rispettivi tre finali da cui proviene il nostro personaggio. I più attenti si saranno già accorti che abbiamo detto tre finali e non quattro. Infatti uno di questi, dove l'eroe si sacrificava per il bene del regno, viene convertito in uno degli altri per ovvie ragioni di gameplay. Dobbiamo sinceramente ammettere che in quest'ultimo caso Bioware poteva fare un lavoro migliore, senza cambiare brutalmente il corso di uno dei finali possibili, dato anche che il resto della storia cambia e chi ha optato per questo corso degli eventi non troverà il mondo come lo aveva lasciato.

    Affettare Darkspawn non è mai stato così semplice

    Il gameplay di Dragon Age è rimasto piacevolmente immutato in questo nuovo titolo. L'interfaccia e i comandi sono rimasti gli stessi e in questo caso Bioware ha semplicemente aggiunto nuovi talenti agli innumerevoli disponibili e ben sei nuove specializzazioni, due in più per ciascuna classe di gioco. E' stata aggiunta anche una nuova professione, il Runecrafting, tramite la quale potremo forgiare noi stessi le rune da porre sugli equipaggiamenti. Le statistiche sono state ribilanciate con la patch 1.3 poco precedente l'uscita dell'espansione e riflettono meglio l'uso di molti talenti, soprattutto per le classi ibride come Arcane Warrior e Arciere. Le nuove specializzazioni sono piuttosto interessanti e si potranno ottenere tramite l'acquisto di appositi libri nella città di Amaranthine: i Rogue potranno ora diventare, in aggiunta alle quattro possibilità originali, Legionari e Ombre. I Legionari sono coloro che sono sopravvissuti a innumerevoli scontri contro i Darkspawn, sviluppando un'innato senso di sopravvivenza durante le estenuanti battaglie. I loro quattro nuovi talenti sono volti quindi ad alzare i livelli di resistenza del personaggio, che sarà in grado di sopportare anche la più rischiosa situazione di combattimento.
    L'Ombra invece raffina l'arte dell'assassinio usando poteri allucinogeni per aumentare ancora di più il danno fatale dell'unico adrenalinico momento di morte che cala dall'oscurità.
    I Warrior potranno diventare invece Guardiani o Guerrieri Spirituali. I Guardiani sono coloro che si dedicano alla protezione diretta del party e dirigono i campi di battaglia in modo da preservare il resto della compagnia. I Guerrieri Spirituali sono invece dei potenti combattenti che sono scesi a patti con un demone della Rabbia minore, in modo da ottenere dei poteri direttamente legati alla Fade, il luogo dove vivono le incarnazioni dei sogni e dei desideri degli umani. Infine i Maghi potranno scegliere di diventare Keeper o Battle Mage. I Battle Mage sfruttano le arti magiche per sopravvivere in mezzo alla mischia delle battaglie e contemporaneamente per infliggere il maggior danno possibile ai nemici più vicini. I Keeper infine dedicano il loro potere alla conservazione della natura, che gli garantisce di conseguenza dei potenti nuovi attacchi basati sul terreno circostante al caster.
    In aggiunta quindi ai quattro nuovi talenti per ogni nuova classe, Bioware ha implementato anche quattro nuovi talenti per ogni gruppo base (come Armi a due Mani, Magia, eccetera) aumentando notevolmente il già elevato numero di combinazioni possibili. Per gestirte al meglio il tutto, poi, in uno degli shop della fortezza dei Grey Warden saranno disponibili all'acquisto dei libri che una volta usati resetteranno tutti i nostri livelli e ci permetteranno di cambiare totalmente connotazione a ogni personaggio controllabile. Il tutto risulta molto ben strutturato e soddisfacente da giocare, anche se dobbiamo ammettere che non è esente da difetti. Il primo, che in realtà è più una piccola delusione, è l'assenza di una specializzazione dedicata al mago più classico che predilige il combattimento a distanza e l'uso canonico della magia a lungo raggio. Il secondo invece è purtroppo ben più grave, e riguarda direttamente il bilanciamento dell'intera campagna per chi importasse il proprio personaggio e fosse di livello molto elevato. Awakening è stato pensato infatti per partire dal diciottesimo livello ed è molto facile, soprattutto per chi avesse giocato a tutti i DLC, aver terminato la prima campagna intorno al ventunesimo. Questo comporta la possibilità di avere statistiche, oggetti e talenti di gran lunga più potenti di chi invece fosse rimasto più indietro nella progressione. Se aggiungiamo magari anche una riserva di denaro superiore alla cinquantina, avremo a disposizione fin dalle primissime battute quasi tutte le potentissime opzioni offerte da Awakening. Come se non bastasse, l'intera campagna è in generale più facile rispetto al primo titolo, e unendo questi due fattori abbiamo riscontrato come il tutto possa drammaticamente sfociare in una passeggiata anche a livello Nightmare. Solo durante il bellissimo climax finale di gioco, il livello di sfida tornerà incalzante, presumibilmente perchè solo allora coloro che iniziano la partita dal diciottesimo livello avranno raggiunto un'elevata potenzialità distruttiva. Paradossalmente quindi chi non ha giocato minuziosamente tutte le quest di Origins avrà sotto mano un titolo meglio strutturato nella difficoltà e nella progressione, fattore questo che non può che inficiare seriamente la valutazione finale del prodotto. Un altro appunto va fatto ai DLC acquistati per il primo titolo. Infatti, ad oggi, gli oggetti speciali ottenuti tramite i codici acquistati online non saranno mantenuti in Awakening, con qualche inspiegabile eccezione. Non capiamo bene se quest'ultima stranezza sia dovuta a un bug o a una scelta dei programmatori, ma non possiamo che rimanere delusi anche a fronte dei soldi spesi per i DLC precedenti.

    Runecrafting

    La nuova professione del runecrafting, tramite la quale potremo creare le rune da usare sugli equipaggiamenti, introduce delle interessanti novità. Avremo innanzitutto due tipi di rune: quella da usare in congiunzione alle proprie armi, volte ad aumentarne il danno o ad aggiugnere effetti come paralisi e stordimento, e quelle invece per le armature che aumentano direttamente le statistiche di chi le indossa. Per forgiare le rune avremo bisogno di diverse ricette per ogni livello, acquistabili nei negozi. Il sistema è interessante ma presenta due eccessive e noiose difficoltà: la prima è relativa allo stesso crafting, mentre la seconda riguarda il modo di equipaggiare le rune stesse. Runecrafting è stato strutturato in modo che ad ogni ricetta corrisponda un livello di potenza della stessa runa: per aumentarne l'effetto bisogna per forza di cose convertire le rune precedenti per potenziarle. Il tutto si risolve in una noiosa compravendita di rune base e di continui potenziamenti per arrivare a costruire la runa del livello più potente, con relativa perdita di tempo. Dato che le rune sono diventate importanti per migliorare le proprie statistiche, ci saremmo aspettati di poterle equipaggiare direttamente, tramite il personaggio che le forgia. Invece saremo ogni volta costretti a ritornare dall'unico NPC in grado di farcele usare, presente nella locazione iniziale. Insomma Runecrafting non ci ha convinto particolarmente e l'unica cosa interessante sono le rune speciali derivate dalla fusione di rune differenti, posto che abbiate la pazienza per crearvele.

    Vivere il Ferelden

    Nonostante i difetti citati, bisogna comunque sottolineare che l'atmosfera del gioco è ancora bellissima e affascinante. L'Arl di Amaranthine vive di vita propria e rimane influenzato dalle quest che andremo a svolgere in maniera permanente e sempre coerente con quanto scelto. Abbiamo apprezzato moltissimo anche la maggiore varietà delle ambientazioni e la ridotta ripetitività delle quest, che sono quindi sempre ben congegnate e tengono alto l'interesse del giocatore durante l'intera campagna, a riprova del fatto che i ragazzi storici del team di Baldur's Gate non hanno perso colpi. Parliamo ora dei nuovi compagni del party. Senza scendere troppo nel dettaglio la caratterizzazione è di nuovo riuscita in pieno. Sebbene non sia possibile intrecciare una storia d'amore (cosa di cui sinceramente non sentivamo il bisogno), ogni personaggio è ben caratterizzato e offre sidequest personali degne di nota e mai banali, che rispecchiano la sua filosofia, i suoi comportamenti e le interazioni sociali. I battibecchi tra i nostri compagni offrono ancora risvolti e informazioni impreviste e spesso ci ritroveremo ad aspettare che terminino solo per stare a sentire cosa hanno da dirsi in seguito a una scelta che abbiamo fatto. In tutto avremo dunque 6 nuovi personaggi giocabili, tra i quali spicca un gradito ritorno...

    Awakening propone circa 10 ore di gioco effettive per la sola main quest che lievitano a circa 30 contando anche quelle non necessarie per il progredire della storia. Per un'espansione venduta a prezzo ridotto, ci sembra che in questo caso la quantità di ore ben rifletta i soldi spesi, soprattutto se si considerano alcune cose. Innanzitutto le ore effettive di gioco saliranno ulteriormente per tutti coloro che amano godersi gli scritti e tutte le storie reperibili in giro per il mondo e accessibili dal codex -cosa che caldeggiamo di fare-, nonchè tutte le opzioni dei dialoghi. La struttura di questi ultimi è stata migliorata e non appare più confusa e troppo articolata, soprattutto per quanto riguarda i faccia a faccia coi membri del party. In seguito Awakening mantiene sempre molto alto il fattore della rigiocabilità, dato che con un secondo e differente personaggio, dovrete affrontare le stesse situazioni in maniera diversa e con risvolti unici. Infine si sono sentite voci discordanti circa l'originalità e l'interesse della nuova trama, ma a nostro avviso la sua presunta scarsezza si rivela infondata. Le vicende narrate sono dichiaratamente rivolte a dipanare le motivazioni dietro l'orda dei Darkspawn e a rivelarne le origini in maniera inaspettata e di certo non scontata. Il suo svolgimento è anche più graduale ed elimina quella sgradevole sensazioni di dover procedere per "settori", presente in Origins. Siamo rimasti molto soddisfatti anche dall'assenza dei tipici clichè fantasy dettati nel primo titolo e da come il gioco ricrea degnamente dinamiche e situazioni decisamente più complesse del mero assembramento di forze per la battaglia finale, come ad esempio la gestione dei vassalli dell'Arl e dell'esercito al nostro comando. La sensazione è veramente esaltante e rispetta quell'aria gotica e cupa che permea tutto il violento universo di Dragon Age. Un lavoro eccelso quindi per quanto riguarda caratterizzazione e immersività.

    Retexture?

    Il comparto tecnico è anche in questo caso rimasto immutato e la spettacolarità è ancora garantita dall'ottimo taglio cinematografico dell'azione a schermo. Le texture e i modelli dell'equipaggiamento sono stati rifatti da zero per i nuovi contenuti e troverete numerosi nuovi elementi e scenari che garantiscono un buono stacco da quanto giocato in Origins, eliminando lo spiacevole timore di già visto che troppo spesso si ritrova nelle espansioni -anche se i Darkspawn sono rimasti gli stessi. Gli effetti delle abilità ritornano purtroppo più invadenti che mai, anche se rispetto al primo titolo abbiamo trovato solo uno tra quelli nuovi che ci è sembrato eccessivo. Il problema comunque può essere risolto grazie a un piccolo addon non ufficiale di ritexturizzazione che funziona perfettamente anche con Awakening, sebbene non sia stato creato per esso. Dobbiamo segnalare anche un fastidioso bug della release iniziale del gioco che fa pesantemente crashare il programma in alcune situazioni non ben chiarite. Durante le nostre 35 ore che ci han portato alla conclusione del titolo ci è capitato una decina di volte di dover riavviare Dragon Age a causa di questo bug, che dovrebbe essere risolto nella prossima patch. Infine il doppiaggio è ancora una volta ad altissimi livelli e la colonna sonora ben rispecchia l'azione in corso senza per forza di cose risultare invadente.

    AddIns consigliati

    Riportiamo una breve lista di AddIns non ufficiali per aumentare l'immersione e il coinvolgimento mentre giocate a Dragon Age, tutti perfettamente funzionanti anche con Awakening e scaricabili gratuitamente dal sito di Dragon Age Nexus:

    Lock Bashv7 - permette di forzare porte e scrigni chiusi senza dover ricorrere a un Rogue, posto che un personaggio abbia un livello di forza adeguato.
    Circles Be Gone - toglie del tutto i cerchi di selezione sotto ai modelli dei personaggi, aumentando l'immersività.
    Dragon Age Annoyance Remover - rimuove gli effetti permanenti (ma non quelli iniziali) delle aure costanti che generalmente offuscano del tutto il modello dei personaggi durante le sequenze cinematiche, aumentando l'immersione notevolmente.
    Forced Deathblows - aumenta la probabilità che i personaggi usino delle animazioni speciali per uccidere i diversi nemici rendendo il combattimento molto più spettacolare da vedere

    Troverete numerosi altri mod in giro, ma state sempre attenti che funzionino anche con Awakening, per evitare spiacevoli sorprese di salvataggi corrotti.

    Dragon Age: Origins - Awakening Dragon Age: Origins - AwakeningVersione Analizzata PCAwakening è tutto ciò che abbiamo sempre voluto da un'espansione di un grande RPG. Nuove classi, nuove abilità, nuove situazioni da giocare e nuove diramazioni della trama che si presenta anche questa volta degna di un film, seppur quasi priva di quell'esagerazione di colpi di scena, a dire il vero un pò scontati, del primo episodio. Giocando ad Awakening respirerete il regno di Ferelden a pieni polmoni e constaterete come le vostre scelte hanno influenzato l'intero mondo. Due partite importate caratterizzate da scelte radicalmente differenti non potranno essere uguali nei punti cruciali di Awakening: l'obiettivo di permettere ai giocatori di costruirsi la propria unica avventura è stato pienamente raggiunto da Bioware. Tuttavia i problemi di bilanciamento della campagna e i bug di programmazione non permettono ad Awakening di raggiungere l'eccellenza, nonostante l'altissimo livello di qualità proposto in tutti gli aspetti che riguardano il gameplay e la storia. In ogni caso non temete: Dragon Age è tornato e si riconferma tra i migliori RPG fantasy dell'ultima decade.

    8

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