Recensione Eleusis

L'avventura horror di Nocturnal Works lascia l'amaro in bocca.

Recensione Eleusis
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  • Se dovessimo giudicare un gioco dalle sue premesse, la nuova avventura horror di Nocturnal Works saprebbe perfettamente come terrorizzare il giocatore, ma per i motivi sbagliati: è il 1992, quando il protagonista del gioco riceve una misteriosa lettera dalla madre, che lo invita a ritornare al suo villaggio natale per renderlo finalmente partecipe di preziose informazioni riguardanti il padre, scomparso prima della sua nascita. Come ogni buon viaggiatore affidatosi alle 'partenze intelligenti', anche il nostro alter ego decide saggiamente di evitare il traffico viaggiando di notte: la brillante idea non gli impedirà però di evitare un enorme masso che, sbucato dal nulla nelle vicinanze della sua meta, travolge in pieno la sua vettura, lasciandolo a piedi, di notte, nel bel mezzo di una lugubre foresta. Come intuibile, in un'era di titoli narrativamente imponenti come Gone Home o The Last of Us, tale preambolo non si rivela ne originale, ne accattivante, ne ben inquadrato in termini logici (ultimo, comunque, dei suoi problemi), lasciando all'atmosfera buia e tetra degli ambienti che ci circondano il compito di creare un minimo legame emozionale con il giocatore; tale funzione, purtroppo, non potrà essere ricercata neanche nella trama vera e propria, banale e dai colpi di scena che qualsiasi giocatore con un minimo di esperienza nel genere horror non faticherà a leggere con un discreto anticipo. Se la componente narrativa lascia più di qualche ragionevole dubbio sull'efficacia complessiva di Eleusis, il compito di risollevarne le sorti andrebbe pertanto ricercato all'interno di una struttura di gioco degna di questo nome, e della tradizione di avventure in prima persona alle quali vorrebbe aggiungersi: purtroppo, anche in questo senso, il gioco fatica a decollare e convincere, rimanendo in un limbo di incompiutezza dal quale non uscirà mai per tutta la breve durata della sua vicenda.

    TERRORE VERO

    Vissuta tramite la più tradizionale delle visuali in prima persona, la struttura di gioco di Eleusis prevede la classica risoluzione di enigmi ambientali all'interno dei propri scenari come requisito fondamentale per poter avanzare nella la vicenda narrata lungo i suoi tre capitoli: mentre la prima e l'ultima di queste parti saranno utilizzate come introduzione ed epilogo (peraltro piuttosto sbrigativo) alla storia principale, la sezione centrale del gioco sarà quella nella quale il comparto ludico mostrerà i maggiori sforzi, rendendo, purtroppo, più evidenti anche i suoi limiti. Il sistema di controllo è quanto di più basilare ci si potesse aspettare: insieme ad un movimento del personaggio sotteso al classico schema WASD, troviamo infatti una gestione dell'inventario semplicissima, nella quale i casi in cui sarà possibile combinare oggetti tra di loro si potranno contare sulle dita di una mano. Elementare, nonostante una buona fisica dei materiali, anche il sistema di interazione con lo scenario, basato sulla semplice pressione di un tasto del mouse e che, molto spesso, durante la risoluzione dei vari enigmi non regalerà nemmeno la soddisfazione di poter assistere alle dinamiche su schermo, andando semplicemente 'a nero' per poi renderci partecipi del risultato finale dei nostri sforzi; un metodo sicuramente valido per risparmiare sulla realizzazione di molte animazioni, ma non altrettanto efficace in termini di immersione nel mondo di gioco.

    "La struttura di gioco di Eleusis prevede la classica risoluzione di enigmi ambientali, come requisito fondamentale per avanzare in una vicenda narrata in tre capitoli."

    L'unico elemento in grado di fornire un minimo di spessore a quest'ultimo ambito, ovvero l'oscurità che avvolge il mondo di gioco, sembra in certi casi voler remare contro al lavoro degli sviluppatori, rendendo poco leggibili alcune scene e, soprattutto, quasi invisibili taluni oggetti necessari per la risoluzione degli enigmi: solo la loro particolare modellazione poligonale (in linea di massima quasi sempre differente rispetto agli oggetti 'standard') e un indicatore a forma di mano utilizzato per indicare tutti gli elementi interagibili, aiutano a non far diventare uno dei pochi punti di forza di Eleusis un suo ulteriore tallone d'Achille. Abbastanza fastidiosa anche la tendenza del gioco che costringe a ripetuti abbassamenti o avvicinamenti ad oggetti posizionati perfettamente nel raggio di interazione di qualsiasi arto umano, spezzettando in modo del tutto inutile alcune dinamiche di risoluzione degli enigmi che avrebbero beneficiato di un minimo di attenzione in più nel loro design. A margine dei problemi appena descritti, antipatici ma tutto sommato secondari, troviamo purtroppo due incertezze ben più gravi e che mostrano forti ripercussioni su tutta la struttura di gioco: prima fra tutte la totale sensazione di essere lasciati 'allo sbaraglio' in balìa del proprio destino. Sforzandosi di vedere tale atteggiamento del titolo Nocturnal Works come un elogio al realismo di avvenimenti che ci vogliono soli, nel bel mezzo della notte, catapultati all'interno di un misterioso villaggio fantasma, non si rivela comunque un approccio tra i più saggi quello di voler togliere punti di riferimento o indicazioni quantomeno decifrabili sulle prossime mosse da compiere per proseguire nel gioco. A onor del vero, il gioco offre sempre un certo indirizzo 'geografico' da seguire, con percorsi inagibili o strade chiuse ad impedirci di scorrazzare in lungo e in largo per gli ambienti a nostro piacimento, ma la scelta di affidare la risoluzione degli enigmi solamente al ritrovamento della giusta manciata di oggetti sparsi nelle varie aree (dalle dimensioni comunque considerevoli) sposta in modo troppo sbilanciato le dinamiche del gameplay verso l'esplorazione, tralasciando qualsivoglia ragionamento logico degno di nota.

    I procedimenti logici alla base della risoluzione degli enigmi saranno infatti decifrabili quasi senza alcuno sforzo da parte del giocatore, al quale, però, rimarrà il fardello di scandagliare le aree di gioco buie, e spesso monotone, in cerca dei giusti elementi per portare a compimento le proprie deduzioni. Ben poche, infatti, saranno le possibilità di interazione con gli scenari durante queste fasi di ricerca, che si riveleranno, ben presto, delle cacce al tesoro piuttosto tediose e protratte anche per periodi di tempo discretamente lunghi, portando alla luce l'ulteriore grossa problematica che affligge Eleusis: un asfissiante utilizzo del backtraking. Come ogni esperto di action e adventure game saprà, tale dinamica, senza il giusto design, può rivelarsi in grado di affossare anche le meccaniche di gioco più riuscite, ed i suoi risultati, all'interno di Eleusis, sono tra i peggiori:

    "I procedimenti logici alla base della risoluzione degli enigmi saranno decifrabili quasi senza alcuno sforzo da parte del giocatore."

    le già menzionate ambientazioni spoglie e spesso simili tra loro, la totale mancanza di nuovi elementi durante i nostri passaggi e la non trascurabile distanza che spesso saremo chiamati a ripercorrere (magari a causa di un particolare ignorato) renderanno i nostri viaggi a ritroso nelle aree di gioco, uno tra gli esempi più lampanti di come questo particolare impianto ludico non debba essere utilizzato in un gioco moderno.
    Quanto fin qui esposto si rivela un'occasione ancor più mancata se analizzato alla luce di un comparto grafico che, grazie ad un buon utilizzo del sempreverde Unreal Engine, si difende discretamente bene in quasi ogni settore: tolto un design rivedibile delle ambientazioni, infatti, effetti di luce e texture svolgono il loro compito in modo onesto e, come più volte ribadito, si confermano come gli unici elementi in grado di infondere un po' di drammaticità e pathos alle partite. Discreto anche il doppiaggio, totalmente sottotitolato in italiano, ed il sonoro ambientale, sempre in linea con le varie aree di gioco pur senza entrare negli annali degli accompagnamenti sonori più riusciti del genere.

    Eleusis EleusisVersione Analizzata PCSe è vero che al giorno d'oggi non esiste genere videoludico con il quale sia semplice confrontarsi, è altrettanto esatto definire quello delle avventure horror come uno dei più difficili nei quali lasciare il segno: Eleusis ne è la dimostrazione lampante, non riuscendo ad imporre la propria struttura di gioco al di sopra di difetti come un'eccessiva semplicità degli enigmi, un affidamento a meccaniche di esplorazione ampiamente rivedibili e un backtracking invasivo e molto poco propositivo. Alla luce di ciò, i discreti meriti tecnici del titolo Nocturnal Works passano decisamente in secondo piano, lasciando, della breve e piatta vicenda raccontata nei tre capitoli di gioco, un ricordo destinato ad esaurirsi nel giro di poco tempo: quello necessario a recuperare uno tra i tanti esponenti dello stesso genere ben più riusciti.

    4.5

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