Provato Evolve - Ecco il Wraith

Abbiamo provato in esclusiva il terzo mostro di Evolve

Provato Evolve - Ecco il Wraith
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • 10 Febbraio 2015. La data d'uscita di Evolve si avvicina a grandi passi -falcate tremende come quelle delle bestie che popolano le brutali lande di Shear- e tutti i giocatori che cercano un First Person Shooter online finalmente diverso dal solito fremono come un cacciatore che ha appena avvistato la sua preda. La prova sulla versione alpha ci aveva lasciati ben impressionati: il nuovo prodotto di Turtle Rock, sviluppato in collaborazione con il publisher 2K, è costruito attorno ad un'idea originale e vincente. Il team che ha dato i natali a Left 4 Dead riprende le meccaniche cooperative del suo titolo d'esordio, ma toglie il “director” e infila nella mischia un quinto giocatore, nei panni del bestione enorme che deve fronteggiare il team di quattro cacciatori. Asimmetrico, nuovo, competitivo in una maniera finalmente stuzzicante: anche per chi non ce la fa più ad andare avanti con il classico Team Deathmatch.
    Adesso però c'è da valutare quanta “ciccia” c'è attorno all'osso: modalità, bestie, cacciatori, sistema di progressione e - perché no? - quanto sia interessante Evolve per chi, convinto eremita videoludico, decide di (eresia!) giocarlo offline.
    Siamo volati a Londra per un ultimo contatto con Evolve prima della review, così da potervi raccontare in esclusiva l'impatto delle nuove modalità, e la strisciante cattiveria del terzo e ultimo mostro che compone la fauna letale di Shear.

    La bestia

    Abbiamo sempre pensato che il buon successo del titolo firmato Turtle Rock dipendesse soprattutto dalla quantità di contenuti: in particolare dal numero di mostri e cacciatori che il team di sviluppo infilerà nella prima release (accettando con buona pace il fatto che altri ne arriveranno, in futuro, se il gioco avrà il successo sperato).
    Adesso sappiamo con certezza che, skin alternative a parte, ci saranno 3 bestie e 12 cacciatori, a supportare da una parte un “trittico” di approcci alla partita discretamente eterogeneo, dall'altra un buon numero di combinazioni per la composizione del team di Hunter spedito in una delle 16 mappe di gioco.
    E' probabile che, in molti, considerino tre mostri un numero non proprio strabordante: soprattutto perché viene facile lavorare di fantasia e immaginare chissà quale turpe animalaccio con stravaganti doti da predatore. In verità la proposta di Turtle Rock ci sembra tutto sommato ben misurata, soprattutto perché riesce a tenere d'occhio sia l'urgenza di un buon bilanciamento che quella di una di una discreta varietà. Dopo l'approccio frontale del Goliath, e le bordate elettriche che il Kraken dispensa dall'alto, ecco arrivare il più subdolo e infido dei mostri: lo Spettro.
    Striscia viscido come un serpente, assomiglia ad una delle schifose meduse che Kratos falcidiava in God of War, ma le scaglie della sua pelle scivolosa sono nere come la morte.
    Fin da subito lo Spettro si presenta come il mostro più tecnico da utilizzare: i suoi valori di resistenza e corazza non sono elevati come quelli dei due “colleghi”, quindi un approccio frontale è sicuramente da sconsigliare: soprattutto se non avete ancora superato il primo stadio evolutivo. Mentre per un Goliath è possibile spaccare il cranio a qualche cacciatore preso alla sprovvista anche senza essersi pappato metà della fauna locale, lo Spettro dovrà farsi furbo, e sfruttare le sue abilità per sfuggire alla battuta di caccia. La skill forse più significativa è quella che permette alla bestia di creare un clone di sé stesso ed al contempo rendersi invisibile: questo “doppione” attaccherà a vista i cacciatori, dandogli filo da torcere per qualche secondo.

    L'abilità può essere utilizzata sia in combattimento, per disorientare gli avversari e magari pianificare un attacco alle spalle, sia nella fase di caccia: più volte, nei panni degli hunter, ci siamo visti sparire di fronte quello spettro che pensavamo di aver intrappolato sotto la cupola del Trapper.
    L'uso dello spettro, in ogni caso, sembra tutta una questione di gestione delle distanze: il mostro può teletrasportarsi rapidamente, per essere imprevedibile e “scattoso”. Ad esempio, un'abilità gli permette di avvicinarsi all'improvviso al manipolo di cacciatori e generare un'esplosione che può scompigliare le fila del team, mentre grazie ad un'altra skill può “estrarre” un avversario e trascinarlo lontano dai suoi compagni: il modo più efficace per occuparsi di un cacciatore alla volta.
    Allo Spettro non manca neppure una skill un po' più diretta e meno “subdola”: una sorta di berserk mode che aumenta la rapidità degli attacchi, magari da attivare subito dopo aver agguantato un hunter ed averlo portato lontano dal suo medico.
    Nei panni dello spettro, comunque, le strategie di combattimento variano notevolmente. Non solo si allunga un po' di più la fase iniziale di esplorazione dell'ambiente e di “fuga”, ma una volta avviato lo scontro l'obiettivo deve esser quello di confondere le idee del gruppo ed eliminare in primis i personaggi capaci di infliggere danni pesanti.
    Dopo aver giocato abbondantemente con tutte e tre le creature di Evolve, insomma, confermiamo che il team di sviluppo ha saputo caratterizzare in maniera esemplare le ostili creature di Shear, concedendo a chi vorrà impersonarle una discreta varietà di strategie e soprattutto un feeling unico e peculiare per ciascun mostro.

    I cacciatori

    Anche la composizione del team di cacciatori conterà parecchio, nello svolgimento delle partite. Recentemente Turtle Rock ha svelato l'ultimo quartetto di Hunter, e noi li abbiamo potuti giocare all'evento londinese.
    Si tratta di quattro cacciatori decisamente aggressivi, a cominciare dall'assaltatore Parnell, dotato di una speciale tuta che, al prezzo di una consistente parte dell'energia aumenta notevolmente i danni inflitti dal suo lanciarazzi e la velocità di fuoco del fucile a pompa. Martellare il mostro con una selva interminabile di colpi di shotgun è una delle soddisfazioni più grandi che abbiamo provato nel corso dei match, e Parnell è stato senza ombra di dubbio l'Assault più piacevole da utilizzare. A patto di avere però un medico sempre pronto a curarci: e magari qualcuno un po' più “costante” rispetto a Caira, che può sparare delle “bombe curative” ma che risulta più utile soprattutto per la sua capacità di aumentare la rapidità del gruppo, velocizzando in maniera sensibile la fase di ricerca.
    Anche il nuovo Support, Cabot, è decisamente “irruento”: il suo fucile può sparare proiettili attraverso le superfici solide, colpendo il mostro anche a grande distanza. Quando l'avversario si avvicina, invece, Cabot è in grado di indebolirne la corazza con un raggio speciale, che permette ai suoi compagni di infliggere danni doppi.

    L'ultimo cacciatore è il trapper Abe. Per localizzare la bestia, Abe si affida ad un sistema molto particolare: spara un segnalatore sula fauna locale, in modo che si attivi nel caso in cui il mostro lo ingurgiti. E' un approccio strano, sicuramente meno diretto rispetto a quello di Maggie, che sguinzaglia il suo segugio Daisy dietro alla preda, ma che permette di avere una discreta “map awareness” nelle fasi avanzati della partita, quando avremo disseminato segnalatori in ogni parte dello stage.
    Complessivamente, anche il set di nuovi cacciatori dimostra la volontà del team di sviluppo di moltiplicare gli approcci di gioco e le strategie. Essendo completamente libera la composizione del team di Hunter, le combinazioni possibili finiscono per essere parecchie, a sostegno di un titolo a cui -finalmente possiamo dirlo- i contenuti non sembrano mancare.
    Non siete ancora convinti? Seguiteci nell'approfondimento che parla di Mappe e Modalità!

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