Recensione F1 2010

La Formula 1 videoludica ritorna in grande stile

Recensione F1 2010
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Nel panorama racing Next Gen, nonostante la fioritura, specialmente in questi ultimi anni, di moltissimi nuovi brand ed il rinnovamento di altri, manca ancora un fondamentale tassello per il definitivo completamento del puzzle.
    Si tratta delle Formula 1, la più importante ed avanzata competizione automobilistica al mondo.
    L’intera community, infatti, è in attesa di una simulazione sul genere sin dai tempi di Gran Prix 4, ultima creatura del leggendario game designer Geoff Crammond a vedere la luce nel lontano 2002.
    La licenza, in questi otto anni, è passata anche per Sony che, nonostante le buone intenzioni, non ha saputo produrre nulla di convincente.
    Il 2010 sembra però essere l’anno giusto per la trasposizione videoludica di quest’affascinante disciplina, grazie soprattutto all’impegno di Codemasters che, sfruttando l’esperienza maturata con Grid e Dirt, si sta impegnando da ben due anni per riprodurre in video le emozioni del FIA Formula One World Championship.
    Il titolo, in uscita il 24 Settembre per Xbox 360, Playstation 3 e PC, è in sviluppo dal 2008 (anno in cui è stata acquisita, da Codemasters, la licenza); un periodo nel corso del quale il team ha cercato di catturare nella maniera più fedele possibile lo spirito della competizione.

    Avatar al volante

    Inserito il DVD nel tray della console (o del PC) ci vedremo trasportati in un’accurata creazione dell’avatar che, in maniera piuttosto sommaria, permetterà di ricreare le proprie sembianze.
    Come nuovi piloti terremo quindi una conferenza stampa, gradevole diversivo per mascherare alcune scelte relative soprattutto alla carriera: ci verrà chiesto per quante stagione desidereremmo correre e se iniziare subito con uno dei top team o dalla proverbiale -e ben più appagante- gavetta.
    In quest’ultimo caso partiremo da una scuderia sconosciuta come secondo pilota, un ruolo che, gara dopo gara, potrebbe cominciare ad andarci decisamente stretto: il primo degli avversari da battere, infatti, sarà proprio il compagno di scuderia, che ci “consegnerà” -una volta scalzato- le chiavi per il successo.
    Notati dal caposcuderia avremo la possibilità di impostare a nostro completo appannaggio lo sviluppo tecnico della monoposto, in maniera da adattarla alle nostre capacità; come primo pilota avremo, tuttavia, anche degli obiettivi specifici da rispettare, che renderanno sin dall’inizio la carriera molto interessante e permetteranno al nostro pilota di crescere guadagnando punti esperienza.
    Con le redini della scuderia alla mano non dovremo far altro che tentare, gran premio dopo gran premio, di piazzarci in posizioni sempre migliori per farci notare dai top team o progredire nel nostro personalissimo, magari tentando di portarlo alla ribalta grazie alla possibilità, già a metà stagione, di dedicare tutte le risorse allo sviluppo della futura monoposto.
    Garantitoci un certo successo ed acquisito il primo agente non aumenterà solo la popolarità nei confronti delle altre scuderie, forti della facoltà d’offrirci allettanti contratti, ma anche verso la stampa, i fan e gli sponsor, che verranno sempre più frequentemente a bussare alla nostra porta.
    I retroscena di un vero campionato del mondo, dunque, ci sono tutti, compresi piccole chicche come le conferenze stampa post-gara, gli accordi pubblicitari e le sessioni di autografi per i fan.
    Riguardo alle interviste è doveroso specificare che prevederanno una serie di domande predefinite alle quali potremo rispondere attraverso scelta multipla; il sistema si rivela interessante nella prima quattro o cinque sessioni divenendo, purtroppo, discretamente banale e ripetitivo per il resto della carriera.
    Se desiderassimo scrollarci di dosso la costante pressione delle gare sarà possibile, sempre da un’unico HUB tridimensionale (alla Dirt), scegliere di scendere in pista per una gara veloce su uno dei 19 circuiti licenziati, sfidare i vari record sul giro nel proverbiale “Time Attack” o gareggiare in compagnia dei propri amici online.
    Nemmeno per quanto riguarda il comparto online, infatti, gli sviluppatori paiono essersi risparmiati, implementando ben tre modalità di gioco diverse nelle quali potranno concorrere fino a 12 piloti umani affiancati da altri 14 gestiti dalla CPU.
    Ogni giocatore potrà scegliere qualsiasi auto e qualsiasi pilota, indipendentemente dalle scelte effettuate dai rivali (il che significa che si potranno correre gare con 12 auto identiche).
    Le modalità si dividono in: "Quick Play", nella quale disputare, grazie ad un veloce sistema di matchmaking, gare veloci da pochi giri; "Endurance", nella quale disputare interi Gran Premi con lunghezza realistica ed avere la possibilità di pianificare strategie di gara e quant'altro e, infine, "Custom", in grado di dare al giocatore gli strumenti necessari per creare le proprie competizioni personalizzate, andando ad agire su una grande serie di diverse opzioni.
    Ogni partita disputata online permetterà infine di guadagnare punti spendibili direttamente nel corso della carriera offline.

    Realismo al volante

    L’attenzione del team di sviluppo viene immediatamente riflessa, attraverso volante o pad, dall’ottimo modello di guida che F1 2010 offre; un modello, grazie ad una vasta schiera di opzioni settabili riguardanti freni, sterzo, sospensioni, altezza della vettura e molto altro, adatto ad ogni tipologia di giocatore.
    Conoscendo l’audience a cui normalmente ci rivolgiamo abbiamo voluto provare con maggior enfasi quello che è l’aspetto maggiormente simulativo, sicuramente il più interessante per chi cerca oggi un videogioco sulla Formula Uno.
    Il sistema di controllo vede, in primis, una risposta precisa delle monoposto, rapide e scattanti come ci si aspetterebbe; d’altra parte, però, è necessario rimanere sempre concentrati al 100% sulla strada, sull’impostazione delle curve e sulle condizioni dell’auto.
    La risposta alle sollecitazioni è infatti molto realistica, costringendo il giocatore ad adottare un’attenzione particolare nello sfruttamento dei cordoli e delle eventuali vie di fuga, in maniera da evitare pericolose perdite di aderenza.
    Analogamente importante sarà dosare, in particolare, la frenata, per evitare problemi a parti meccaniche dell’auto quali le sospensioni; a questo proposito, naturalmente, sarà vitale evitare qualsiasi tipo di scontro, capace di danneggiare dapprima soltanto gli apici della vettura (comportando comunque una perdita di maneggevolezza ed aderenza) ed in secondo luogo motore, cambio, sterzo e quant’altro.
    Riguardo ai danni va tuttavia sottolineato come, sia esteticamente che dal punto di vista del danneggiamento stesso alla monoposto, essi non siano del tutto credibile: nonostante il motore sia lo stesso di Grid e Dirt ammaccature e rotture si presentano in maniera decisamente più blanda e, in alcuni casi, non sembrano assolutamente comparabili allo schianto.
    Nella nostra prova è capitato diverse volte di finire contro le protezioni (o addirittura contro un muretto) ad oltre 300 Km/h, con l’auto sì inutilizzabile ma soltanto per aver perso una o entrambe le ruote anteriori.
    Molto diversa, invece, l’implementazione della fisica del tracciato in relazione alle condizioni atmosferiche e allo stato delle gomme.
    Qui si giunge davvero allo stato dell’arte per quel che concerne l’aspetto simulativo di F1 2010: la differenza di aderenza si avvertirà direttamente tramite il pad nel momento in cui le nostre gomme saranno troppo consumate o quando, nel passare dalle prove libere alla gara, ci imbatteremo in temperature dell’asfalto completamente diverse.
    Perfettamente simulato anche l’effetto “acqua-planning”, che porterà, in presenza di pozze d’acqua formatesi (in tempo reale) sul tracciato, a rischiare di perdere il controllo dell’autovettura.
    A tutto questo si aggiunge, naturalmente, una lunga serie di possibilità -nel pre-gara- per sistemare diversi settaggi tecnici dell’auto ed adattarla alla pista ed allo stile di guida.
    Altalenante, infine, si è rivelata l’intelligenza artificiale della CPU: se i piloti maggiormente conosciuti sono caratterizzati da un comportamento a tratti peculiare (con sorpassi al limite e quant’altro) tutti gli altri procedono secondo routine classiche, nel proverbiale trenino che -ahinoi- tutti conosciamo.



    Dal punto di vista tecnico il titolo si mostra all’altezza delle migliori produzioni di questa generazione.
    L’EGO Engine rivela una modellazione spettacolare, precisa e ricca di dettagli su ogni monoposto e lungo ciascun tracciato.
    L’illuminazione e la cura nella riproduzione delle condizioni climatiche (variabili in tempo reale) fanno il resto, rendendo unici e mozzafiato circuiti come quello di Singapore e Yas Marina (Abu Dhabi).
    Ottimo il senso di velocità, specialmente dalla proverbiale visuale dall’abitacolo (riprodotta in maniera discreta) e di buon livello, sebbene con i limiti già descritti, la riproduzione dei danni.
    Di livello assoluto anche il comparto sonoro che, se coadiuvato da un buon impianto capace di supportare le codifiche audio digitali, riuscirà ad immergere il giocatore in gara al 100%.

    F1 2010 F1 2010Versione Analizzata PCF1 2010 è, per appassionati e non, un prodotto da non farsi scappare. Dopo i mitici Gran Prix di Geoff Crammond siamo finalmente difronte ad un titolo solido, che unisce un discreto livello di simulazione all’accessibilità tipica delle produzioni console, mantenendo viva l’attenzione del giocatore ed alto l’appagamento nel corso dell’intera esperienza. Con una carriera lunga ed articolata, la cura per i dettagli che solo un team di appassionati riesce a conferire ed un comparto grafico da lode Codemaster assicura uno tra i migliori racing game dell’anno, subito dietro a Forza 3 e, come facile immaginare, Gran Turismo 5.

    8.5

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