Recensione Football Manager 2016

Il miglior gestionale della storia è quello che con i semplici numeri riesce a comporre storie di un realismo talmente vivido da appassionare chi non è appassionato. E questa è una recensione.

Football Manager 2016
Recensione: PC
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  • Avrei potuto far finta di essere il più grande esperto vivente di Football Manager, e invece vuoto subito il sacco: ho giocato alla serie più volte nel corso degli anni, ma dall'ultima volta è passato davvero tantissimo tempo. Anticipo anche la domanda che forse vi starete facendo: "sei proprio sicuro di essere la persona più indicata per scrivere questo articolo?". Voglio anche rispondervi: "Perché no?". Ultimamente ho scoperto una cosa molto interessante e che mi ha dato il giusto coraggio proprio per affrontare un "pezzo" come questo: chi in Italia viene considerato uno a cui del calcio non frega nulla, all'estero può facilmente rientrare nella categoria dei tifosi. Non sono abbonato a nessun pacchetto sportivo televisivo ma a volte la partita che mi interessava l'ho acquistata, l'ho guardata, e me la sono anche goduta. In trentacinque anni di vita sono andato anche ben sei volte allo stadio, di cui due per delle emozionanti partite di Champions League. E mai sono rimasto indifferente allo spettacolo, tanto che ogni volta che salgo le scale interne dello Stadio Olimpico e improvvisamente mi ritrovo davanti il campo, non posso fare a meno di sussultare. Come un parafulmine ne raccolgo immediatamente l'energia. La sento che si riversa incessante su quel fazzoletto verde attraverso il vociare di migliaia di spettatori, tutti col cuore in attesa, immobili, dietro ad occhi elettrici e col grido in pista di lancio, pronto per essere sparato orgogliosamente fuori o ingoiato insieme ad amare dosi di fiele. Del calcio, di tutti gli sport, apprezzo l'aspetto statistico, le classifiche, e naturalmente le personalità, specialmente quelle degli allenatori. Anche se non mi troverete mai con un quotidiano sportivo sotto braccio, e men che meno con la maglia della Roma indosso (da bravo nerd possiedo quella dell'Arsenal con il Dreamcast come sponsor), sotto la mia presunta indifferenza batte potente una passione, forse diverse dalla vostra, ma calda come un magma esattamente come la vostra. Per questo ho accettato di scrivere di Football Managaer 2016, un gioco per appassionati, anzi per appassionatissimi, ma talmente complesso ed entusiasmante da spingersi oltre. Ma c'è anche un altro motivo che mi ha convinto a rischiare: di questa nuova uscita i fan di lunga data già sanno tutto. Anche se fossi stato uno di quelli che di Football Manager non perdono nemmeno un'uscita, la mia conoscenza del gioco non potrebbe comunque competere con quella di chi con Football Manager semplicemente non smette mai di giocare. È un gioco totalizzante, che può diventare facilmente ossessione, e contro le ossessioni io non ci scherzo. Ecco perché ho scelto di raccontarvi di questo nuovo Football Manager 2016 attraverso la storia di un vero protagonista...

    Disoccupato!

    Adoro le sfide realistiche: per l'allenatore Demetrio Serino (Demetrio è il mio alter-ego più rozzo in tanti giochi diversi: è stato combattente di UFC, soldato in X-Com e ora anche commissario tecnico) scelgo un passato da calciatore famoso per aver sempre lavorato duro senza però mai diventare una vera stella. La massima categoria in cui Demetrio ha giocato è infatti la Serie B italiana, una carriera che gli permette di sfoggiare delle abilità tutto sommato oneste, ma non strabilianti. L'uomo è giovane, coraggioso, e sogna in grande, ma la stagione 2016/2017, anno del suo possibile debutto dopo aver ricevuto il patentino di allenatore, parte in ripida salita. A inizio campionato Demetrio si ritrova infatti senza squadra, nonostante avesse dichiarato il proprio interesse verso più squadre di seconda e di terza categoria. Ma essere disoccupati, specialmente quando c'è un gioco enorme come Football Manager 2016 da imparare, può anche essere una benedizione. Ne approfitto per studiare i nuovi menù del gioco, per organizzare la rassegna stampa in modo da avere notifica solo delle news che mi interessano di più, e per dare un'occhiata più da vicino ai giocatori che rendono di più e di meno. Ma la vita dell'allenatore senza squadra, dopo un paio di mesi inizia a farsi frustrante. Demetrio Serino ha in testa idee, schemi, e una gran voglia di applicare al calcio giocato le sue numerose teorie. Verso novembre, con Demetrio inizio a scartabellare tra le squadre che stanno andando al di sotto delle aspettative, per sondare il terreno e anticipare possibili esoneri in panchina. Nella realtà simulata di Football Manager 2016 le cose non stanno andando bene per il Milan, e Sinisa Mihajlovic viene esonerato e al suo posto arriva Vincenzo Montella, anche lui fino a qual momento disoccupato, ma un disoccupato di lusso, non come il povero Demetrio. L'invidia verso l'ex aeroplanino svanisce subito, d'altronde il Milan non prenderebbe mai un allenatore senza esperienza. Le cose però non vanno bene nemmeno per il Monopoli, il Brescia e la Cremonese, squadre a portata di mano anche per il debuttante Demetrio: "se la panchina traballa, Serino è disposto a prendersi gli undici sulle proprie spalle" recitano le lettere inviate. Ma la nostra febbrile attività dietro le quinte non passa inosservata alla stampa, che inizia a giudicare l'allenatore come una sorta di disperato, disposto a tutto pur di mettere le mani su una panchina. Ed è vero. Facciamo buon viso a cattivo gioco, e le cose fortunatamente iniziano lentamente a girare: il Monopoli vuole conoscerci! Il colloquio è molto più lungo di quello che ci saremmo mai aspettati. La società prima ci informa di quelli che secondo lei sono i problemi emersi fino a oggi, e poi inizia a chiederci in che modo abbiamo intenzione di risolverli, e di quanti soldi avremmo bisogno per riuscirci. Le casse del Monopoli sono un po' disastrate, non c'è molto da spendere, e visto che Demetrio ama molto sfruttare le potenzialità delle giovanili, propone al presidente della squadra una strategia pensata specificatamente per valorizzare i campioni in erba. La brutta notizia arriva una settimana dopo: Demetrio Serino è stato scartato, e costretto a tornare a leggere i giornali, a studiare, a immaginare, a sognare un campo, una maglia e una formazione...

    Felice di essere qui

    Dopo la debacle subita nella prima partita dopo la pausa invernale, la Cremonese esonera il suo allenatore. Dalla stampa apprendiamo che tra i nomi presi in considerazione per il cambio in corsa c'è anche quello di Demetrio Serino. Metto subito il gioco in background e apro il browser per sapere qualcosa in più su Cremona (non ci sono mai stato, devo rimediare). Faccio come faccio sempre nei giochi di sport, mi informo sulla città in cui dovrò andare a "vivere" e devo dire che non rimango deluso: la squadra sembra fatto apposta per Demetrio, la città è interessante e l'occasione, giorno dopo giorno, appare sempre più vicina. Dopo dieci giorni riceviamo la tanto attesa chiamata: è tempo di prepararsi a un nuovo colloquio. Questa volta, le stronzate sui giovani che devono crescere le lasciamo fuori dalla porta. Dopo aver appreso dalla dirigenza che il problema più grande della Cremonese è il clima nello spogliatoio, comunichiamo che la sfida è alla nostra portata. "Ci faranno sapere", dicono. E noi, che siamo io e quel bufalino del mio alter ego Demetrio, brindiamo e incrociamo le dita. Passa un'altra settimana e quel maledetto telefono finalmente squilla: possiamo metterci al lavoro. Demetrio Serino viene accolto a Cremona da un tiepido tifo, ma l'allenatore si mette subito al lavoro organizzando degli incontri con tutti i giocatori della prima squadra.

    Alcuni giocatori proprio non riescono ad integrarsi, ci sono delle rivalità, ma è un atleta in particolare a incuriosire il neo allenatore. L'attaccante in questione è da tempo fuori rosa nonostante le indiscusse qualità, e questo lo ha un po' rammollito: la forma non è delle migliori ed è stato anche messo sul mercato, cosa che ne ha distrutto il morale. Demetrio Serino decide che lo stato della rosa va resettato, e la triste punta in qualche modo rianimata. Per la prima partita si cambia subito modulo, vengono proposti degli allenamenti ad hoc sulla finalizzazione di alcuni giocatori e vada a farsi fottere la continuità. Il giorno del debutto, negli spogliatoi, il mister rivedere le tattiche da adottare con i giocatori. Le possibilità offerte dal gioco sono dozzine: optiamo per una squadra larga, ben posizionata, sfruttando le giocate centrali più dei traversoni, difesa alta ma non troppo e atteggiamento improntato sulla creatività. Sotto consiglio dello staff, assegniamo un paio di marcature ad hoc, in modo da non lasciare trotto libero uno dei giocatori più in forma della squadra avversaria. E finalmente si scende in campo. Il gioco ci informa che lo stadio è praticamente vuoto: solo 2000 paganti per gli oltre 20.000 posti offerti dal Giovanni Zini. Serve una vittoria e serve subito. Si gioca nel primo pomeriggio, cielo plumbeo, fiato sospeso, ed è pareggio: un uno a uno in cui la Cremonese segna indovinate proprio grazie a chi? Esatto, il mestissimo attaccante che il vecchio allenatore voleva vendere. Nelle tre giornate successive la Cremonese vince altre tre volte. Lo schema adottato da Serino piace alla squadra che ad ogni partita sembra "girare" costantemente in crescita. I giocatori stanno prendendo sempre più confidenza col nuovo modulo. C'è un consistente turnover per riportare in forma chi giocava di meno, e alcuni atleti iniziano a lamentarsi del carico eccessivo di lavoro in fase di allenamento. Per Demetrio inizia un lunghissimo studio sulla forma fisica di ogni componente della squadra, reso un po' più digeribile dai consigli dello staff. Alla quinta giornata con in mano le redini della Cremonese, Serino perde contro l'ultima in classifica per tre a uno. Negli spogliatoi, l'allenatore fa i suoi complimenti alla difesa e allo sfortunato attacco, ma non lesina critiche a chi avrebbe dovuto gestire il centrocampo. Non tutti la prendono bene: lo spogliatoio della Cremonese prende di nuovo fuoco.

    Numeri in narrativa

    Non c'è niente di romanzato. Ogni passaggio del racconto equivale a un'apposita funzione del gioco, ed è solo una piccolissima parte di ciò che è possibile fare in Football Manager, dove ogni aspetto è curato all'inverosimile, ed ogni click porta a sezioni sempre più approfondite. La simulazione va avanti tra listati, valanghe di opzioni, biografie, dettagli numerici, eppure non è mai asettica, ed è capace di fare quello che solo pochissimi "noiosi" gestionali sanno fare: creare una narrativa. Sembra esserci vita tra quei menù, tra quelle statistiche, proprio come sembra esserci nella rappresentazione della partita vera e propria, ovvero l'unico elemento davvero grafico di Football Manager 2016. Il motore poligonale di Football Manager 2016 è quanto di più semplice ci si possa aspettare, eppure si percepisce immediatamente che quello che viene mostrato non sono immagini di azioni a caso, ma una reale rappresentazione del grande computo che avviene in background da sua maestà la simulazione. Ecco perché ancora una volta c'è questa profonda sensazione di realismo. Sapere che Football Manager non gioca sporco, non mente, ti permette di applaudire un gol come non faresti mai davanti a qualcosa di posticcio. E questa qualità non si può raggiungere in un anno o due, ma nel caso di Football Manager 2016 ce ne vogliono oltre venti, di limature, passi avanti e anche indietro, e di una continua e a tratti morbosa catalogazione di tutti i giocatori di ogni campionato esistente o quasi.

    Non che questa ultima versione sia scevra di novità: Football Manager 2016 introduce tanti grandi e piccoli cambiamenti alla simulazione, aggiunge nuove statistiche alla precedente marea, e per la prima volta permette di giocare una modalità Fantasty Draft (alla Fantacalcio, per intenderci) a cui potranno partecipare oltre trentadue giocatori online, con degli effetti potenzialmente devastanti. In questa edizione 2016 è poi finalmente possibile creare una squadra con tutta la sua rosa da zero (ma sovrascrivendo di fatto un'altra squadra, di cui si erediteranno soldi e assetto societario), e disegnare le strategie per i calci piazzati da un nuovo apposito menù. Trova spazio pure un nuovo sistema di intelligenza artificiale per gestire le rivalità tra squadre, che potranno crearsi e disfarsi in base a quello che avverrà sul campo e in classifica. Insomma, un mostro di grandezza, ma anche perfettamente scalabile visto che la complessità è completamente in mano nostra, ed è possibile, affidandosi alle opzioni e agli amorevoli aiuti dello staff, rendere le cose più veloci e meno cervellotiche in base ai gusti e al tempo libero a disposizione.

    Football Manager 2016 Football Manager 2016Versione Analizzata PCC'è un motivo per cui oltre alla Sports Interactive nessuno fa più giochi manageriali, e questo motivo si chiama Football Manager. Non importa l'annata, questa serie è talmente avanti da essere oramai praticamente irraggiungibile. Ma la cosa migliore è che gli sviluppatori non sembrano in alcun modo sfruttare questa sorta di monopolio per riposare sugli allori, e ogni anno continuano ad aggiungere e a perfezionare, senza sosta. Fermatevi un attimo a pensare al fantasy draft di questa edizione 2016, a quante ore si si possono bruciare in questa sola modalità, e stavolta anche insieme agli amici. Trovo sublime poi come gli Sports Interactive siano riusciti a rendere sempre più caldo e accogliente un gioco che, proprio per come è impostato, dovrebbe per sua stessa natura essere freddo e asettico. I menù, rinnovati ulteriormente in questa nuova versione, sono naturalmente tantissimi, ma sempre estremamente chiari, pieni di pop-up pronti a spiegare anche le nozioni più basilari. Se conoscete la regola del fuorigioco, potete giocare e divertirvi a Football Manager 2016. Curiosità: il gioco non ha musiche, solo semplici effetti sonori e solo durante le partite. Assicuratevi quindi di spegnere le casse, o appena lancerete un match rischierete l'infarto ritrovandovi improvvisamente in piena curva.

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