Recensione Hearthstone - Lega degli Esploratori

Si conclude l'avventura archeologica di Hearthstone: le ultime due ali aggiungono nuove carte, nascono nuovi archetipi, e cambia il metagame. Ma c'è davvero speranza contro i mazzi aggro?

Recensione Hearthstone - Lega degli Esploratori
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  • Dopo mille peripezie, tutto sembrava andare per il verso giusto. Con un po' di fortuna eravamo riusciti a sfuggire alle trappole del tempio di Orsis e alle caverne di Uldaman, ma proprio quando eravamo di ritorno dalla città fatiscente, convinti più che mai di riportare a casa quel maledetto Bastone della Creazione, ecco che la situazione precipita di nuovo. Tutta colpa di Rafaam, l'arciladro, che ha pensato bene di scatenare il pandemonio giù al museo degli Esploratori, con il solo scopo di portarci via il nostro prezioso artefatto. Una rocambolesca conclusione ricca di sorprese, dove, in compagnia dei nostri archeologi preferiti, abbiamo finalmente messo le mani sulle ultime, preziosissime carte di questa nuova avventura. Ora che abbiamo avuto modo di testare a fondo i nuovi mazzi, è giunto il momento di tirare le somme su quello che, almeno fino alla prossima espansione, sarà il nuovo meta-game. Riuscirà il buon Reno Jackson, assieme alla meccanica del rinvenimento, a salvarci dai mazzi aggro? E ancora, c'è davvero posto per la Scimmia Dorata nei nostri deck?

    Pomi di staffa e manici di frusta

    Nella scorsa puntata, vi abbiamo parlato delle prime due ali della Lega degli Esploratori e, in particolare, della nuova e apprezzatissima tipologia di boss-fight in stile endurance. Ebbene, nelle ultime due parti di questa avventura questa componente è purtroppo sparita, in nome di battaglie comunque ben caratterizzate, ma piuttosto classiche nello svolgimento.
    La Città Fatiscente, disponibile in Italia dal 4 Dicembre, è forse la più canonica dell'intero pacchetto, e si compone di tre scontri incredibilmente semplici, ma che per fortuna ci regalano un buon numero di carte interessanti, soprattutto per tutti coloro che sono interessati ai Mazzi Murloc. Ci riferiamo ovviamente alla celebre carta Paladino Anyfin can Happen (in Italiano "la notte dei Murloc viventi") e alla sua variante da Sciamano Anyfin is Awesome (Alta Marea), che riescono a potenziare notevolmente le combo dei già esistenti mazzi Murloc, rinvigorendoli non poco. Sconfiggendo l'ultimo boss invece, si ottiene un'altra carta davvero utile per il Rogue, ovvero il Pit Snake (1/2/1), che funziona esattamente come un Cobra Imperatore in miniatura: un potente removal a bassissimo costo che, visti i pochi HP, necessita di una qualche copertura per poter svolgere il proprio compito. Buona anche la carta Rospo Gigante (2/3/2) e il Murlocchino (0/1/1), mentre nutriamo seri dubbi sulla reale utilità della leggendaria Ser Pinnus (1/1/3): davvero troppo casuale per meritarsi un posto anche nei mazzi Murloc.

    Il Salone degli Esploratori è l'ultima parte di questa avventura e a differenza delle ali precedenti, ci presenta quattro scontri: il primo di questi è lo Schelesauro, ed è sicuramente il match più dimenticabile di tutta l'avventura, sia per la difficoltà praticamente inesistente, che per la carta omonima che otterremo in premio.

    Interessantissimi invece gli scontri successivi, a partire dalla coriacea Sentinella d'Acciaio, che grazie al suo potere ci costringerà ad una lunga e calcolata battaglia, per certi versi simile ai già citati endurance.Il penultimo boss è Rafaam, o meglio, la sua versione "softcore". Grazie ad un piccolo trabocchetto (che non vogliamo affatto svelare), l'arciladro vi darà del filo da torcere, ma una volta scoperto il trucco, vi assicuriamo che sarà una passeggiata. Sconfitto quest'ultimo, sarà la volta della sua versione "inarrestabile", ma con qualche piccola modifica al vostro mazzo (meglio se si tratta di un Control-Priest), non avrete problemi a raggiungere la vittoria. Con questo match termina la quarta ed ultima ala dell'avventura, che però, in quanto a bottino, non è certo la migliore. Pigmei Barcollanti è interessante in alcuni mazzi, ma non certo irrinunciabile, così come il Curatore del Museo e il Dromedario Errante, per non parlare della combo che ruota attorno alla Scimmia Dorata; divertente, ma quasi sempre inattuabile.

    Brave new meta

    Come succede dopo ogni nuova aggiunta, che sia un'avventura o un'espansione, Hearthstone cambia faccia e per comprendere meglio tutti i cambiamenti dell'attuale meta, abbiamo studiato a fondo i mazzi proposti dai pro-players, senza però dimenticarci delle tendenze che affiorano dalle leghe basse. A proposito di queste ultime, senza girarci troppo attorno, il problema principale è ancora la dominanza dei deck Aggro/Face, come ad esempio il Paladino delle ultime stagioni. Non è un mistero che Blizzard stia cercando di arginare il fenomeno con la nuova meccanica Discovery, unita a qualche nuova carta realizzata ad hoc per dare qualche chance in più alle classi svantaggiate.

    Alcune interessanti idee, vengono proprio dal mondo dei giocatori professionisti, dove, tutto sommato, le introduzioni della lega degli Esploratori sono state apprezzate. Ecco infatti che, grazie a giocatori del calibro di Trump, LifeCoach, StrifeCro e Amnesiac, nasce l'archetipo del mazzo Highlander, che grazie a Reno Jackson riesce a contrastare abilmente un gran numero di giocate aggro, garantendovi un po' di tempo per riprendervi. Kolento ci ha già mostrato le potenzialità del Trogg delle Gallerie con il suo nuovo Sciamano, mentre SilentStorm, invece, ci propone un nuovo mazzo mage, tutto incentrato sulla sinergia fra magie di ghiaccio e sulla carta Summoning Stone (5/0/6). Thijs, il campione Europeo, ha restaurato con successo anche il mazzo murloc, inserendovi la famosa Anyfin can Happen, ma anche il Frozen Mage, che ora vede l'ingresso indiscusso della carta Torcia Abbandonata.
    Molte sono le nuove opzioni, ma per la maggior parte dei giocatori la domanda fondamentale resta dunque invariata: è possibile contrastare più facilmente il fenomeno dei mazzi aggro? In parte sì, ma siamo ancora lontani da un vero e proprio ribilanciamento delle classi, e per quanto le nuove carte siano efficaci, la tendenza è tutt'altro che debellata. Certamente, è ancora presto per dire se le introduzioni portate della Lega degli Esploratori diventeranno uno standard, ma a parer nostro, l'impatto è decisamente più positivo di quello avuto con la meccanica Giostra presente in TGT. Ad ogni modo, il nostro consiglio è quello di provare a inserire una o due carte discovery (a basso costo) nel vostro mazzo, soprattutto qualora vi troviate nelle leghe più basse, e chissà che non sia proprio uno Scarabeo Ingioiellato a salvarvi la vita...

    Hearthstone - Lega degli Esploratori Hearthstone - Lega degli EsploratoriVersione Analizzata PCLa Lega degli Esploratori è certamente un’avventura divertentissima e visivamente irresistibile: a partire dal setting del tutto inaspettato, all’introduzione degli endurance, tutto esprime la volontà degli sviluppatori di innovare, sperimentando sempre nuove dinamiche che rendono Hearthstone un gioco sempre più unico e inimitabile. Va però detto che, oltre ad essere un’avventura più breve delle precedenti, il quantitativo di sfida è stato sensibilmente ridotto e ciò è avvertibile nella modalità storia come nelle sfide di classe che, a parte qualche raro caso, finiscono per diventare quasi totalmente trascurabili. Per quanto riguarda il versante del puro gameplay, l’impressione che ci siamo fatti è senza dubbio positiva. La meccanica del Rinvenimento e le nuove carte dal basso costo (ma dal ricchissimo guadagno) ci sono sembrate un buon modo per evolvere e migliorare l’attuale meta. È altresì vero che, a parte qualche leggendaria d’eccezione, l’incisività dei nuovi arrivi è ancora tutta da dimostrare nei mesi che verranno, ciò nonostante, la Lega degli Esploratori è sicuramente un passo avanti per l’inarrestabile universo di Hearthstone.

    8

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